[10] FIFA vs procuratori, nuove regole e scontro
E i procuratori, il cui giro di affari nell'ultimo anno è stato superiore ai 600 milioni di euro, da tempo minacciano di andare per vie legali.
Questa settimana iniziamo parlando un po’ di Fubolitix, questo progetto che ha preso il via ufficialmente due mesi fa.
La prima novità è che sull’app di Substack è disponibile da qualche giorno la nuova chat di Fubolitix, attraverso la quale condividerò notizie e brevi spunti sui temi caldi dello sport business. L’obiettivo è quello di aprire un canale di comunicazione con coloro che seguono la newsletter. Al link qui sotto potete scaricare l’app.
Lunedí ho mandato per la prima volta attraverso la mailing list collegata a questa newsletter il mio format “Io li ho visti cosí” dove analizzo ogni settimana la giornata di campionato. Inoltre avrete forse notato che sulla pagina Substack di Fubolitix hanno fatto la loro comparsa nuove sezioni: oltre a Io li ho visti cosí (per gli amici “Visti”) ci sono anche Journalitix, Politix, Economix, Analitix e Tactix.
Ogni sezione avrà approfondimenti dedicati a temi di giornalismo sportivo, politica economico-sportiva, bilanci e calcio giocato.
Non voglio essere invasivo e immagino di poter produrre circa 60 pezzi approfonditi in un anno oltre naturalmente alla newsletter settimanale, che stai leggendo. Questi approfondimenti tra qualche settimana daranno vita ad una sezione a pagamento e non verranno inviati a tutti.
Ricordo comunque che utilizzando il link unsubscribe a fondo pagina si possono gestire le iscrizioni e selezionare solo i temi che interessano.
Spero ovviamente di aver sempre più persone in questa community che sta prendendo forma. Non solo: l’invito è quello di suggerirmi temi da approfondire attraverso i commenti. Tra qualche giorno, tra l’altro, uscirà uno speciale sul Brentford e il suo presidente Matthew Benham che mi è stato richiesto proprio da un lettore di questa newsletter.
FIFA e procuratori
La FIFA è pronta ad apportare ampi cambiamenti al modo in cui gli agenti operano all'interno dell'ecosistema calcistico globale. L'organo di governo globale - che ha comunicato le novità attraverso la sua newsletter - ha infatti introdotto i limiti delle commissioni e le modifiche normative lunedì scorso, 9 gennaio.
Un mercato ghiotto: gli agenti hanno intascato 622,8 milioni di dollari dai club nel 2022, un aumento del 24,3% rispetto all'anno precedente.
In sintesi le novità:
Gli agenti saranno limitati a una commissione del 3% sui trasferimenti superiori a $ 200.000 e del 5% al di sotto di tale soglia.
Tutte le transazioni devono essere rese pubbliche.
Gli agenti dovranno sottoporsi a un processo di licenza e i nuovi agenti dovranno sostenere un test e pagare una quota annuale.
Saranno vietate rappresentazioni multiple che potrebbero presentare conflitto di interessi.
Le modifiche sono state approvate in una riunione del Consiglio FIFA a Doha il mese scorso.
Jonathan Barnett, presidente di ICM Stellar Sports, uno dei principali agenti sportivi al mondo, ha già minacciato azioni legali contro i cambiamenti.
La morte del “manager all’inglese”
I giornali spesso riferiscono di club italiani che sarebbero pronti a dare al tal allenatore poteri più ampi da manager all’inglese. La cosa poi raramente ha un riscontro nella realtà e tanto meno un riscontro di lungo periodo (come la figura suddetta lascerebbe intendere).
Se c’è un modo di intendere l’organizzazione di un club calcistico sul quale il nostro calcio ha fatto scuola, questo è strettamente legato alla presenza di un direttore sportivo.
A inizio campionato erano solo due i club inglesi - Chelsea e West Ham - che non avevano una figura simile, a conferma del fatto che nel calcio moderno la figura del manager all’inglese è superata.
La novità è che dal 2 gennaio tutti i club hanno un direttore sportivo in carica visto che ufficialmente il West Ham ha coperto la posizione con Mark Noble. Il Chelsea da allora ne ha ingaggiati addirittura 2 (senza chiarire bene i ruoli dei diretti interessati), Christopher Vivell e in precedenza l’ex Monaco Lawrence Stewart.
Questo il quadro attuale dei DS di Premier League nella ricostruzione del sito specializzato Training Ground Guru.
Il palo di Resenbrink
In un calcio ed in un mondo anche mediaticamente sempre più interconnesso, alcuni opinionisti sono ancora restii ad accettare l’idea che ci siano altre scuole ed altre idee oltre a quelle espresse dal proprio Paese. Soprattutto, sembra che manchi la volontà di studiare e aggiornarsi per conoscere nuovi tecnici e modi diversi di pensare calcio quando invece proprio studio e aggiornamento dovrebbe essere pane quotidiano per chi vuole veicolare opinioni agli altri.
Lo scrive Michele Tossani, alias La gabbia di Orrico, nella newsletter
che vi invito a seguire per gli spunti interessanti che potete trovare.Michele Tossani peraltro cura un interessante podcast, Il Terzo Uomo, che recentemente ha realizzato una bella intervista all’allenatore del Sassuolo, Alessio Dionisi. Vale la pena ascoltarla, molti gli spunti - molto tecnici ma suggestivi - che l’allenatore ha offerto.
Diritti tv Serie A, si affilano le armi
Per chi segue questa newsletter non è una novità, ma giusto per l’autorevolezza della testata giusto annotare che anche MF - Milano Finanza ha confermato l’interesse di Amazon - di cui ho parlato una settimana fa - per i diritti tv di Serie A.
La novità, semmai, è l’interesse di Discovery, con MF che scrive “in corsa anche Dazn, mentre Sky appare più defilata”.
Quello che posso aggiungere personalmente è che invece Paramount si è tirata fuori dalla corsa. Ha fatto valutazioni ma poi ha considerato l’esborso eccessivo e molto rischioso.
Interessante infine il fatto che Sky appaia “più defilata”, cosa che conferma quel che dissi in un mio video qualche mese fa (ve lo lascio qui sotto) analizzando le frasi del direttore Federico Ferri a proposito delle scelte editoriali della piattaforma satellitare, che dopo le paure inziali (legate al rischio di disiscrizioni di massa) sembra aver trovato un suo equilibrio che va oltre la Serie A e valorizza numerosi sport (senza rinunciare comunque a qualche opportunità anche calcistica come le coppe europee e altro).
I conti di DAZN
Per Dazn la Serie A pare essere una questione vitale, almeno da fuori.
Come riportato da calcioefinanza.it il gruppo ha chiuso il 2021 con una perdita di 2,2 miliardi con una crescita dei ricavi dell’80%.
Shay Segev, Ceo del gruppo, ha spiegato che ora: “c’è un’infrastruttura consolidata che consentirà al business di passare alla fase successiva. Questi soldi sono stati spesi per un buono scopo: costruire la piattaforma che abbiamo attualmente”.
Le perdite di DAZN sono state assorbite dalla società madre Access Industries, di proprietà del miliardario Len Blavatnik. Nonostante il rosso pesante, si prevede che Blavatnik continuerà a finanziare l’attività fino a quando non saranno attratti investimenti esterni nel 2024 o 2025, probabilmente attraverso una quotazione in Borsa.
In previsione, i conti 2022 di DAZN saranno ancora impattati da notevoli perdite, ma si dovrebbero comunque registrare dei miglioramenti rispetto al 2021.
I conti del 2022 saranno anche i primi a riflettere i forti aumenti dei prezzi degli abbonamenti nei mercati principali di DAZN.
L’IFAB studia il tempo effettivo
L’IFAB, l’organo indipendente che sovrintende alle regole del calcio a livello mondiale, si prepara al suo Annual Business Meeting che andrà in scena il 18 gennaio a Wembley, presieduto da Mark Bullingham, amministratore delegato della Federcalcio inglese.
Tema principale sarà lo studio di nuove misure per aumentare il tempo effettivo.
Il sito Opta - The Analyst ha dedicato al tema una interessante analisi, dopo che all’inizio del Mondiale fummo tutti stupiti dai lunghissimi tempi di recupero.
La nuova metodologia di conteggio (che prevedeva tra gli altri 90” di recupero per ogni gol segnato nei 45 minuti interessati) non sembra fin qui aver avuto seguito: i recuperi concessi da gennaio nei campionati nazionali non paiono sensibilmente cambiati, come invece subito si notò al mondiale.
I numeri: i mega recuperi hanno portato a giocare in media 58’04” durante Qatar 2022. L’obiettivo come noto è quello di arrivare a 60 minuti di tempo effettivo. Per riuscirci le partite sono state allungate fino a 100’23”.
L’impressione di molti fu che la FIFA stesse forzando la mano, con una operazione un po’ borderline, per trovare la giustificazione ad una successiva adozione del tempo effettivo.
I tempi - come scrive anche Opta - sono forse maturi affinchè le prossime novità tecnologiche riguardino proprio questo aspetto.
Va inoltre considerato che l’eventuale adozione del tempo effettivo potrebbe aiutare a ridurre le perdite di tempo, perché - al contrario di quanto accade ora - la squadra in vantaggio avrebbe tutto l’interesse a far correre il tempo e quindi a chiudere in fretta anziché spezzare il gioco (ne ho parlato qui). È un tema da monitorare su cui certamente torneremo.
Sempre a proposito di arbitraggi registriamo che il VAR verrà utilizzato per la prima volta anche nei playoff di Conference League.
Outro - Consigli di lettura
Da questa settimana vi voglio lasciare con qualcosa da leggere che mi è particolarmente piaciuto, ho visto che i pezzi suggeriti sono stati cliccati e spero che la cosa continui ad essere gradita.
Dei tanti pezzi che ho letto su Gianluca Vialli ve ne propongo due che valgono la pena di essere conservati, a mio modo di vedere. Quello di Paolo Condò su Repubblica e quello de l’Ultimo Uomo. Una cosa, hanno in comune: riescono ad andare oltre la retorica nel momento in cui è più difficile farlo.
Noi ci sentiamo lunedí con Io li ho visti cosí. Fubolitix torna la settimana prossima.
Restiamo in contatto.
A presto!