[17] Il rischiatutto delle Leghe nazionali
Nella contesa Uefa-Superlega chi rischia di più sono i campionati nazionali che, a prescindere dal risultato finale, sono messi a rischio dalle competizioni internazionali: a partire dalla Champions
Nei giorni scorsi l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha annunciato la partenza degli incontri di commercializzazione dei diritti tv di Serie A per il prossimo quinquennio (2024/25-2029/30) come da nuova scadenza prevista dalla revisione della Legge Melandri.
L’obiettivo è quello di incassare almeno 1 miliardo dai diritti tv nazionali e triplicare il risultato internazionale che (Calcioefinanza) ha registrato 670 milioni nell’ultimo triennio (223 all’anno) in calo del 40% rispetto al precedente.
La strada é in salita, soprattutto per quanto riguarda il mercato nazionale. Da quanto trapela al momento le offerte dai vari player (Sky e Dazn su tutti) faticherebbero ad andare oltre la metà dei 989 milioni all’anno raccolti l’anno scorso. Per questo ogni tanto si leggono idee creative come quella di trasmettere almeno una partita in chiaro.
La realtà é che - da quanto risulta - Dazn non sarebbe disponibile a spendere gli 840 milioni di euro dell’ultimo triennio (almeno in una fase iniziale della trattativa) e la stessa Sky starebbe giocando al ribasso dopo essersi aggiudicata i diritti della Champions League (che avrà 2 giornate in più nella prima fase). Delle strategie Sky ho parlato in questo video.
Non risultano altre offerte reali, e i rumors su Amazon e altre piattaforme al momento non hanno seguito, soprattutto per quanto riguarda i pacchetti più pesanti.
La situazione spiega in maniera chiara che il rischio di ridimensionamento per un campionato nazionale come la Serie A (ma il discorso vale pure per Liga, Bundesliga e Ligue1) é reale per una serie di ragioni: di mercato, di appeal, di format ma anche di concorrenza, perché a prescindere dalla nascita o meno della Superlega, la stessa Champions League, cambiando format, ha attirato maggiori risorse verso di sé facendo concorrenza indirettamente ai campionati.
Del resto la stessa nascita della Champions League nel 1999-2000 fu elemento di disturbo competitivo all’interno delle stesse Leghe, visto che premiava pochissimi a scapito di tutti gli altri.
Su questo tema il dibattito fu molto in voga, tra gli altri, in Premier league, dove a differenza dei decenni precedenti (con 10-12 squadre sul podio nel decennio) gli anni 2000 videro solo 4 squadre arrivare in esclusiva sul podio del torneo.
In altre parole, nella guerra scatenatasi tra Uefa e Superlega fin qui si é letto che i campionati nazionali dovevano stare giocoforza con la prima, per non perdere valore, ma la realtà é che fin qui il rafforzamento delle competizioni Uefa (votato dalle Federazioni di cui le Leghe nazionali fanno parte) sta andando a scapito delle Leghe nazionali, che se non reciteranno presto un ruolo attivo nella vicenda rischiano di uscire con le ossa rotte a prescindere da chi vincerà alla fine tra la Federazione europea e la Superlega.
Ecco perché a volte, negli ultimi mesi, mi sono trovato ad auspicare che quest’ultima possa nascere con un ruolo attivo delle Leghe nazionali volto a salvaguardarne gli interessi. Il rischio é scegliere infine il male minore tra lo strapotere dell’Uefa e quello dei top club ma con una inevitabile subalternità finale delle Leghe nazionali.
Ghirardi, ennesima assoluzione
È passata abbastanza sotto silenzio, come spesso accade in questi casi, l’assoluzione dell’ex presidente del Parma, Tommaso Ghirardi (unitamente ad altri presidenti e amministratori delegati di Serie A tra i quali Aurelio De Laurentiis, Claudio Lotito, Adriano Galliani, Andrea Della Valle, Luca Campedelli, Luca e Antonio Percassi) dall’accusa di false fatturazioni.
La settima sezione penale del tribunale penali ha prosciolto tutti i presidenti o ex presidenti accusati nel processo “Fuori gioco”.
Giusto sottolineare qui il nome di Tommaso Ghirardi (e il fatto che tra gli assolti ci sia anche l’allora direttore generale del Parma, Pietro Leonardi) assolto “per non aver commesso il fatto”, per quanto il diretto interessato ha dovuto subire in questi anni.
Al momento tutti i procedimenti a carico di Ghirardi sul piano civile, riferiti agli anni in cui era presidente del Parma, risultano chiusi a suo favore. A fine anno invece verrà discusso il procedimento penale, per il quale l’ultimo passaggio (che viene letto come molto favorevole allo stesso Ghirardi) risale al 25 ottobre scorso quando in seguito a ricorso la Corte d’Appello ha disposto una perizia contabile.
Il caso Parma rappresenta di certo una pagina buia del nostro calcio, ma proprio per questo indagare su chi fu colpevole e chi non lo fu, al di là delle facili sentenze mediatiche dei tribunali del popolo, é un passaggio di civiltà doveroso e necessario.
Sul piano umano, invece, sarà impossibile cancellare questi ultimi 8 anni per chi ha vissuto la vicenda da vicino o in prima persona.
Data analysis, il contesto
Interessante post di Goalimpact che puntualizza alcune cose a proposito dell’uso dei numeri in uno sport a cosí alte variabili come il calcio.
In sintesi Goalimpact afferma che:
anche se usiamo i dati le interpretazioni degli stessi saranno sempre soggettive
a prescindere da questo, é fondamentale utilizzare i dati come supporto alle decisioni, sviluppare competenze per leggerli e dare loro una gerarchia efficace
é impossibile sapere perché un giocatore é forte, ma si può misurare quanto egli sia forte
Per essere utilizzabili dati devono soddisfare i seguenti criteri:
Rilevanza: devono dire qualcosa sulla decisione da prendere.
Accessibilità (o immediatezza): le informazioni devono essere presentate in una forma che le renda utilizzabili nel processo decisionale. Se i dati sono troppo multidimensionali o grezzi, potrebbero non essere accessibili al decisore
Capacità predittiva: le informazioni devono dire qualcosa sul periodo in cui viene attuata la tua decisione. Non basta presentare come ha giocato un giocatore la scorsa stagione, se la vera domanda è come giocherà le prossime 4 stagioni.
Vendesi top club di Premier, anzi no
Vanno registrate due frenate per quanto riguarda le cessioni di Manchester United e Liverpool.
Per quanto riguarda i Red Devils, di proprietà della famiglia Glazer, va registrato che i soggetti interessati (Qatar e Ratcliffe) non hanno raggiunto le cifre auspicate dall’attuale proprietà. Per questo si parla ora di uno slittamento dell’operazione, a fine stagione.
Il fondo Fenway che detiene la maggioranza dei Reds ha corretto il tiro dicendo che il club é in vendita solo per quote di minoranza. Questo ci dice che - in mancanza di offerte soddisfacenti per il 100% e a prescindere da tutto - gli americani hanno bisogno di sostegno per portare avanti il progetto.
Nessuna novità invece sul fronte Tottenham Hotspurs.
Il tutto accade nei giorni in cui la FIFA indaga sul White Paper inglese che potrebbe violare l’indipendenza degli organismi sportivi dalla politica. Una situazione simile a quella che il governo italiano aveva creato per il Coni che - come forse qualcuno ricorderà - é stata sanata all’ultimo pena l’esclusione della nostra nazionale dalle Olimpiadi di Tokyo.
Insomma, come dicevamo nelle scorse settimane, le mosse populiste del governo inglese oggi non stanno aiutando certo il calcio inglese, ma la situazione pare più complessa del previsto: i proprietari vendono, gli acquirenti nicchiano e pure l’ordinamento sportivo del calcio inglese é sotto osservazione per mancanza della necessaria indipendenza.
Può, Putin, usare il calcio per allargare la guerra?
La Moldavia ha attraversato 24 ore di turbolenze a seguito delle notizie secondo cui era in programma un massiccio colpo di stato filo-russo. Secondo fonti dell'intelligence moldava, la partita di UEFA Conference League tra lo Sherriff Tiraspol e il Partizan Belgrado - giocata a porte chiuse - avrebbe potuto dare inizio a una rivolta volta a rovesciare il governo (Josimar).
Ping pong esagonale
Un ventenne svedese sta rivoluzionando il modo di giocare a ping pong utilizzando una racchetta esagonale prodotta da Stiga.
Outro
Il consiglio di lettura di questa settimana é un pezzo dalla newsletter “Il palo di Resenbrink” che fa il punto sulla Lazio di Sarri: una bella analisi in cui i dati vengono utilizzati in maniera chiara e descrittiva.
Pur mantenendo gli stessi pattern offensivi, la seconda Lazio di Sarri sembra più consapevole del tipo di possesso che vuole attuare nell’altra metà campo.
Dal punto di vista statistico i biancocelesti rimangono compagine che sta over performando: il dato dei gol attesi (34.38 xG) è infatti inferiore a quelli effettivamente realizzati (39) così come i gol subiti (19) sono sensibilmente inferiori al dato degli expected goals against (27.09).
Buona lettura! Noi come sempre ci sentiamo tra una settimana.
Restiamo in contatto!
Ho apprezzato molto la tua puntualizzazione sull'assoluzione di Ghirardi, cosa che non ho letto da nessun'altra parte. E l'ho apprezzata non perché tifoso del Parma (sono juventino come ho avuto modo di scrivere in un precedente commento) ma perché convintamente garantista e molto critico sul fatto che spesso chi è "sparato" sulle prime pagine dei giornali ed additato a vero e proprio "mostro" nel momento in cui iniziano i processi poi non venga adeguatamente risarcito, perlomeno dal punto di vista mediatico, nel momento dell'assoluzione.