[9] Amazon vuole prendersi tutto lo sport
Serie A nel mirino? In arrivo una app dedicata esclusivamente ai contenuti sportivi. Dopo le mosse Apple-MLS il mercato è destinato ad essere rivoluzionato a breve.
Il Mondiale in Qatar è finito da una ventina di giorni, ma sembra già lontano anni luce. Il calcio, lo sport business e il giornalismo sportivo, che sono i temi di cui si occupa questa newsletter, non si sono fermati mai.
Prima di iniziare voglio tributare il giusto riconoscimento a un campione che ci ha lasciato ieri: Chiedimi chi era Gianluca Vialli
Io li ho visti cosí
La Serie A è ripartita, e con essa anche il mio canale YouTube con la rubrica “Io li ho visti cosí” nella quale analizzo ogni giornata di Serie A da un punto di vista tecnico, tattico e statistico.
Mi scuso anticipatamente per le immagini sature, sto cercando di risolvere questo problema ma come ben capite non sono un tecnico :) :) :)
Qui vi ripropongo anche la tabella che sintetizza le chances di ciascuna squadra di Serie A di centrare gli obiettivi prefissati.
Dove eravamo rimasti?
Dopo il turbolento periodo pre natalizio che ha portato alla rateizzazione delle tasse per i club di Serie A (e per tutti gli altri sport), come era facile prevedere, un interessante spaccato della situazione dello sport più amato odiato d’Italia lo offre Giovanni Capuano su Panorama.it.
Nel suo pezzo, tuttavia, Capuano sostiene una cosa che non condivido: “Alla Serie A devono essere dati gli strumenti per competere con gli altri”. Personalmente sono di altro avviso: la Serie A (unitamente a tutto il sistema calcio, a partire dalla B) ha bisogno di ripensarsi dal suo interno. Il resto sono alibi senza via d’uscita.
La mia opinione l’ho espressa in un tweet (e più diffusamente in questo video).
Il bilancio della Roma
Marco Iaria sulla Gazzetta dello Sport ha dato in esclusiva l’ultimo bilancio della Roma ed il giorno dopo ha tirato le orecchie a mezzo social ad alcuni colleghi “dei giornali di carta” perché non hanno citato la Gazzetta riprendendone i contenuti.
Ragione sacrosanta, e ci mancherebbe. Con una riflessione a latere: nel 2022 le società sono sempre più impenetrabili per quanto riguarda le interviste, salvo lasciare i calciatori in pasto a improbabili youtuber che poi si prendono gioco degli stessi club in diretta mondiale, e i bilanci sono diventati materia da esclusiva.
Nessun giudizio, solo un segno dei tempi che vale la pena registrare.
Alcune note a margine sul bilancio della Roma.
Il risultato: la società giallorossa ha registrato una perdita consolidata di 219,3 milioni nella scorsa stagione, dopo il -204 del 2019-20 e il -185 del 2020-21.
Per comparazione: nel 2021-22 soltanto la Juventus, in Italia, ha riportato un deficit più pesante della Roma: -239,3 milioni. Seguono l’Inter a -140,1 e il Milan a -66,5 milioni. Calcioefinanza ha stimato le perdite totali delle big in era Covid a 2 miliardi totali.
Qui vi voglio offrire solo i tre spunti chiave, secondo me, per fotografare il momento economico dei giallorossi.
608 milioni bruciati negli esercizi influenzati profondamente dal Covid. “Nel complesso, il conto economico è fortemente squilibrato e l’obiettivo dell’autosufficienza appare lontanissimo”.
i 200 milioni di ricavi vengono quasi interamente assorbiti dalle spese per il personale, schizzate a 182,8 milioni (91,4%, oltre ogni soglia FPF Uefa)
dal punto di vista finanziario il debito è diventato più gestibile, ma solo grazie all’intervento della proprietà e non in virtù di una capacità del club di generare maggiore cassa
Lascio le conclusioni allo stesso Iaria, in un passaggio che mi pare inappuntabile: “Come si è formata la perdita della Roma? Semplice, i costi per mantenere la rosa sono insostenibili in rapporto al giro d’affari. Una dinamica ormai radicata che, in passato, al tempo delle mega-cessioni, veniva un po’ nascosta dalle plusvalenze. A causa della contrazione del mercato, quella voce si è ridotta sensibilmente”. Ognuno faccia le proprie valutazioni, a partire da Walter Sabatini, in passato noto come re delle plusvalenze, che recentemente ha rinnegato ciò che è stato.
In tutto questo Calcio e Finanza ha calcolato l’esborso dei Friedkin fino a questo momento: 817,1 milioni dall’agosto 2020 ad oggi.
Mondiali Rai, il bilancio
Nel 2018 Mediaset pagò 78 milioni di euro per trasmettere i Mondiali in Russia ottenendo 297 milioni di spettatori complessivi. La Rai ne ha spesi il doppio (160 milioni di euro) e si è fermata a 254 milioni. La sentenza era stata data da Repubblica già ad aprile: “soldi che sarebbe stato difficile recuperare anche con l’Italia in campo”. Vale la pena di leggere l’interessante bilancio di Panorama. Mi limito ad aggiungere che una definizione di cosa sia servizio pubblico e cosa non lo sia, secondo me, sarebbe altamente necessaria da parte del Parlamento italiano. Il prima possibile.
Misurare il pressing ultraoffensivo
Nei giorni scorsi ho partecipato ad un interessante webinar di Soccerment - azienda specializzata in data analytics per il calcio - in cui è stata presentata una nuova metrica per misurare quanto il contropressing delle squadre è efficiente. Vale la pena leggere il contributo (in inglese) che l’azienda ha pubblicato sul suo blog.
Due secondo me i punti salienti.
Il primo è la definizione di questo concetto calcistico che ha avuto particolarmente fortuna a partire dal Borussia Dortmund di Jurgen Klopp (da cui l’utilizzo del termine tedesco gegenpressing).
Si parla di contropressing quando un pallone viene riconquistato da una squadra entro 6 secondi in una zona offensiva delimitata da una linea tracciata all’altezza della fine del cerchio di centrocampo. Pep Guardiola parla di 5 secondi ma Soccerment dopo varie simulazioni ha trovato che la misura dei 6 secondi sia maggiormente rispondente alle necessità analitiche.
Il secondo è ben sintetizzato dall’immagine che segue, e fotografa molto bene come la ricerca immediata del recupero palla stia aumentando nettamente nei primi 5 campionati europei.
Qui l’intero report Soccerment.
Se poi vi interessano i loro contenuti vi invito a seguire
su Substack.Diritti tv Serie A e Radio di Lega
Il Parlamento ha stabilito che la durata massima dei contratti di licenza per i diritti tv della Serie A potrà andare oltre i tre anni attualmente previsti, fissando un nuovo tetto di cinque anni. Una novità che subentrerà dal prossimo accordo, e non immediatamente come si era inizialmente chiesto. Attivissimo su questi temi il presidente della Lazio, Claudio Lotito, recentemente diventato Senatore.
La legge in questione che disciplina la materia, nota come Legge Melandri, era già stata ritoccata nello scorso giugno per quanto riguarda la parte sui diritti tv esteri, con l’apertura sul tema delle durate.
Si muove anche la questione della Radio ufficiale: è stato pubblicato sul sito della Lega Calcio il documento indirizzato a coloro i quali fossero interessati a produrre il canale. Già 6 mesi fa MF - MilanoFinanza registrava l’interesse di RDS. Costi stimati: 3 milioni di euro all’anno.
Amazon fa la voce grossa
Amazon sta pianificando un'applicazione autonoma per i suoi contenuti sportivi dal vivo. Ne ha parlato TechCrunch. Personalmente già all’inizio del 2022 avevo parlato del futuro dello streaming immaginando l’ingresso in pompa magna dei grandi player come la stessa Amazon, Disney+, Apple (lo potete rivedere qui).
Come noto Apple ha acquisito i diritti MLS per 250 milioni a stagione per 10 anni, e per la prima volta (il via in febbraio) un campionato avrà un unico emittente a livello mondiale (oltre a diverse sublicenze concesse a livello locale).
Prime Video - che in Italia trasmette la Champions League - ha tra gli altri i diritti live delle partite del giovedì sera della National Football League (NFL) negli Stati Uniti, della Premier League nel Regno Unito e della National Basketball Association (NBA) in Brasile. Nel frattempo ha anche lanciato una serie di sport originali talk show.
Non sono pochi coloro che sperano che Amazon entri con decisione nella partita sui diritti tv della Serie A del prossimo quinquennio.
I rincari di DAZN
A sorpresa Dazn ha comunicato agli utenti le tariffe per i nuovi abbonati a partire dal 2023. Il costo di 29,99 euro al mese è garantito con una permanenza minima di 12 mesi, e pagamento di mese in mese con 12 rate da 29,99 euro al mese. Sarà possibile annullare il rinnovo automatico direttamente dall’area “Il mio account”. Se invece si vuole mantenere la flessibilità di disdire con 30 giorni di preavviso il costo mensile sarà pari a 39,99 euro al mese. Per quanto riguarda il prezzo base, si alza invece il costo dell’abbonamento a DAZN Plus. A partire da 44,99 euro al mese. Con il contratto annuale scontato, con permanenza minima di 12 mesi, sarà possibile pagare di mese in mese con 12 rate da 44,99 euro al mese. Si potrà annullare il rinnovo automatico direttamente dall’area “Il mio account”. Se invece il cliente vorrà mantenere la flessibilità di disdire con 30 giorni di preavviso il costo mensile salirà a 54,99 euro al mese.
I rincari meritano una duplice riflessione.
Innanzitutto: chi pensava (ingiustificatamente) che lo sport in streaming significasse costi ridotti, a questo punto deve ricredersi.
Infine: per un raffronto di prezzo, ovvero per poter dire se stiamo parlando di prezzi alti o bassi, ragionevoli o meno, basti dire che in Inghilterra recentemente la piattaforma iFollow che trasmette le partite di seconda, terza e quarta divisione, ha aperto ulteriormente alle dirette, facendo pagare 10 sterline a partita.
Dopo i rincari sono arrivati i disservizi e Dazn si è scusata cosí: «disservizio tecnico causato da un partner esterno globale, incaricato di gestire la distribuzione del traffico sui server (CDN)».
Piccinini story
Giulio Incagli è la mente che sta dietro un successo editoriale e di marketing degli ultimi anni chiamato Cronache di spogliatoio. Lunedí 2 gennaio Cronache ha pubblicato sulla sua pagina Youtube una intervista a Sandro Piccinini, realizzata dallo stesso Incagli, che merita di essere vista. “Sono più appassionato di giornalismo che di calcio” dice Giulio nella sua intervista. E non posso che condividere.
Una cosa su tutte mi ha colpito. Piccinini è telecronista e presentatore di talk show e nel suo modo di intendere i due generi si dice maniaco del dettaglio quando si tratta di preparare un match (ovvero in uno scenario dove ci sono immagini, qualcosa accade, un maestro come Nando Martellini suggeriva al contrario di lasciarsi trasportare senza troppe nozioni preliminari), e più volutamente improvvisato quando si tratta di condurre un dibattito (dove apparentemente le situazioni vanno maggiormente create).
Spunti interessanti, prendetevi tempo per tornare su questo video perché merita.
Outro
Newsletter un po’ lunga questa settimana, ma se sei arrivato fin qui forse qualcosa di interessante hai trovato.
Infine, come sempre, ti invito a lasciare un like e perchè no, un commento o una domanda. Avrò cura di rispondere personalmente, eventualmente anche menzionandola nella prossima newsletter.
Restiamo in contatto!
A presto.
Ciao Giovanni (mi permetto di darti del Tu, spero non ti dia fastidio). Come sempre ho trovato interessantissima la tua newsletter così ricca di spunti di riflessione ed approfondimento, a tal punto che mi ci vorrà un po' di tempo per analizzarli a fondo.In particolare l'articolo in inglese sul GPI, a causa del mio "bad english": ma non demordo, con calma arriverò a leggerlo e comprenderlo tutto. Riguardo a questo dato statistico mi colpisce che la serie A non fosse messa così male qualche anno fa. Ma poi, pur crescendo anche lei in questo pressing offensivo, sia stata passata via in termini generali proprio dalla Bundesliga che, se ho letto bene il grafico, è quella che ha incrementato maggiormente l'indice in questione, passando da "ultima della classe" a seconda, quasi prima. Certamente frutto anche del lascito tattico di Jurgen Klopp e adepti.