[91] Sport e investimenti: gennaio coi botti
Il 2025 è iniziato con molte operazioni di grandi investitori internazionali e una convinzione: per aver successo non bastano i capitali, servono tecnologia, managerialità, team competenti e know-how.
Padova, 1 febbraio 2025
Prologo
Il mondo dello sport - come diffusamente analizzato da Profluence nei giorni scorsi - ha iniziato il 2025 con una pioggia di investimenti milionari, confermando il suo appeal per fondi di venture capital, private equity e grandi investitori internazionali. L’ondata parte dagli Stati Uniti, dove sono ubicati molti dei fondi protagonisti, e si diffonde in tutto il mondo, con operazioni di rilievo che ridefiniscono il panorama globale dello sport business. Tennis Australia, attraverso AO Ventures, ha chiuso un fondo da 30 milioni di dollari per investire in 20 startup entro il 2025, puntando su innovazioni nel settore. Ryan Reynolds e Rob McElhenney, dopo il successo con il Wrexham, hanno acquisito il controllo del Club Deportivo La Equidad in Colombia, espandendo il loro modello di gestione calcistica. Scrum Ventures, con una forte influenza giapponese, ha lanciato un fondo da 68 milioni di dollari per investire nello sport e nella tecnologia. Presidio Investors ha acquisito la proprietà dell’Hellas Verona, segnando un'altra mossa strategica dei capitali privati nel calcio italiano (degli effetti di questa operazione ho parlato qui). Questi movimenti dimostrano che il settore sportivo è un terreno fertile per investitori di diversa natura: dai fondi di private equity ai venture capitalist, con un’attenzione sempre crescente verso mercati emergenti e club storici europei. Nonostante l’afflusso di capitali, gli investitori devono affrontare due ostacoli principali: il primo è la difficoltà di definire il reale potenziale economico di molte realtà sportive, il che frena alcuni investitori istituzionali. L’organizzazione - soprattutto calcistica - europea è un’opportunità che porta comunque a rischi molto alti. Chiarire le dimensioni dei mercati di riferimento attraverso dati concreti può aiutare a superare questa incertezza. Il secondo ostacolo è la frammentazione del settore. I fondi di private equity tendono a evitare la complessità di consolidare queste risorse, ma chi riesce in questo intento può ottenere enormi vantaggi. Quel che tuttavia gli investitori stanno capendo sempre di più è che il successo di un investimento sportivo dipende fortemente dal team alla guida del progetto. Gli investitori non cercano solo competenze sportive, ma anche know-how in tecnologia, marketing e gestione aziendale. Inoltre, l’uso della tecnologia è cruciale: le aziende vincenti non si limitano a "fare sport con la tecnologia", ma costruiscono vere e proprie tech company applicate allo sport, rendendo l’innovazione uno strumento invisibile ma determinante per il successo.
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
Se Sinner non va da Mattarella... Lo sgarbo istituzionale del numero uno al mondo del tennis è questione di identità e identificazione. L'altoatesino è un'icona mondiale in divenire che non vuole essere stereotipizzato in alcun modo.
La natura antisportiva dei gruppi di squadre a proprietario unico. L'incapacità del quadro normativo di regolamentare i trasferimenti di giocatori tra squadre che fanno riferimento ad un'unica proprietà sta diventando particolarmente allarmante.
Abbuffata Champions: l'anticalcio come miglior spot per il calcio. Spettacolo e 18 partite in contemporanea, reti a valanga e tanti calcoli per capire come sarà il tabellone: una formula promossa da chi sta sul divano, ma calano le presenze negli stadi.
Più mercato, meno soldi. La FIFA ha pubblicato il Global Transfer Report 2024, evidenziando un record di 78.742 trasferimenti internazionali nel calcio maschile e femminile, sia professionistico che dilettantistico, superando i 74.836 dell'anno precedente. La spesa totale per i trasferimenti nel 2024 è stata di 8,59 miliardi di dollari (circa 8,23 miliardi di euro), leggermente inferiore al record del 2023 di 9,63 miliardi di dollari. I club inglesi hanno guidato sia le spese che gli incassi, con 1,88 miliardi di dollari spesi e 1,34 miliardi ricevuti. I club italiani hanno investito 938 milioni di dollari, incassandone 548 milioni. Nel calcio femminile, la spesa per i trasferimenti ha raggiunto un record di 15,6 milioni di dollari, più del doppio rispetto all'anno precedente, con 2.284 trasferimenti internazionali registrati, segnando un aumento del 20,8% rispetto al 2023. Anche i trasferimenti nel calcio dilettantistico hanno raggiunto un nuovo massimo, con 53.678 movimenti registrati nel 2024.
Samp asiatica. Calcio e Finanza ha acceso i riflettori sulla complessa struttura finanziaria che sostiene la Sampdoria, evidenziando un intreccio di società con sedi in Lussemburgo, Singapore, Isola di Man e Malta. Attualmente, il club è controllato da due entità lussemburghesi: Kick Off Ventures, che detiene il 58% delle azioni ed è interamente riconducibile all'investitore singaporiano Joseph Tey Wei Jin, e Gestio Lux, posseduta al 42% dal presidente Matteo Manfredi. Joseph Tey Wei Jin, rimasto l'unico finanziatore della gestione Manfredi dopo l'uscita dei soci Pang Sze Khai e Lee Kok Leong, conduce le sue operazioni principalmente da Singapore. Nathan Walker, manager britannico residente nell'Isola di Man, funge da collegamento tra Tey e la Sampdoria ed è membro del consiglio di amministrazione di Kick Off Ventures. Inoltre, Walker ha precedentemente ricoperto il ruolo di direttore operativo per Fun88, una piattaforma di scommesse online con sede nell'Isola di Man e radici nelle Isole Vergini. Si ipotizza un possibile coinvolgimento di Fun88 con la Sampdoria, forse come sponsor, dato che in passato ha sponsorizzato club come il Newcastle United. Le attività di Tey non si limitano a Malta, dove sono state individuate alcune sue società, ma si estendono anche a paesi come Cipro, Polonia e Inghilterra, attraverso il fondo Octava e altri veicoli finanziari. Questa rete internazionale solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla natura dei finanziamenti che sostengono la Sampdoria.
Come va DAZN. C’è sempre grande attenzione in Italia sullo stato di salute di DAZN, la piattaforma streaming che trasmette tutte le partite di Serie A. Le ultime notizie riportano che il proprietario ucraino, Len Blavatnik, ha iniettato altri 827 milioni di dollari nella società e prevede che i ricavi supereranno i 6 miliardi di dollari nel 2025 dopo aver registrato una perdita operativa di 830 milioni di dollari per il 2023, in calo rispetto al passato. Nel frattempo tuttavia sta anche valutando la possibilità di rinegoziare il suo contratto da 400 milioni di euro all'anno con la Ligue de Football Professionnel (LFP) per i diritti di trasmissione della Ligue 1 (che già di per sé era molto al ribasso per il campionato transalpino). Nonostante le numerose promozioni e riduzioni di prezzo, DAZN ha attirato solo circa 400.000 abbonati entro novembre 2024, ben al di sotto dell'obiettivo di 1,5 milioni necessario per garantire un ritorno sull'investimento. Se non si raggiungerà questo traguardo entro dicembre 2025, DAZN potrebbe esercitare una clausola per terminare il contratto dopo due stagioni. Delle difficoltà del campionato francese avevo già parlato la scorsa settimana in “Ligue 1 a rischio”.
Eventi, non stagioni. L’altra piattaforma di streaming su cui sono accesi i riflettori negli ultimi mesi è Netflix, entrata da poco nel mercato dei diritti sportivi. Sulle strategie dell’azienda il co-CEO Ted Sarandos ha detto due cose interessanti e da appuntare: Netflix "esplorerebbe" i diritti sportivi in diretta per l'intera stagione se il prezzo avesse senso ma il focus rimane su “eventi”, non stagioni, chiarendo così quale è il perimetro - anche concorrenziale - che vuole tenere.
Combat. Sports Politika ha identificato più di 130 fight club neonazisti in tutto il mondo. Alcuni di questi fight club si stanno mobilitando a sostegno delle politiche di Donald Trump, incoraggiati dal suo ritorno. È un tema sportivo che tornerà spesso in questi anni perché mai come oggi ed in quel particolare ambiente c’è una identificazione a doppia mandata tra l’ambiente sportivo e quello politico. Dell’influenza del nuovo presidente USA sullo sport avevo parlato in “L’impatto del Trump II sullo sport”.
JD Sport rimbalza? JD Sports - presente in Italia dal 2015 - è uno dei principali rivenditori mondiali di articoli sportivi. Negli ultimi anni, il prezzo delle sue azioni è diminuito, portando il rapporto prezzo/utili (P/E) a 6,5x sulle previsioni dei prossimi 12 mesi, un valore inferiore sia alla media storica dell'azienda che a quella dei concorrenti. Ora tuttavia un'analisi di Finimize suggerisce un potenziale rialzo del 42% per le azioni di JD Sports. Dopo una serie di acquisizioni, l'azienda sta ora puntando su una crescita organica attraverso l'apertura di nuovi punti vendita, il rebranding di negozi meno performanti e l'ampliamento degli spazi espositivi esistenti, con l'obiettivo di incrementare il flusso di cassa.
NBA, ascolti in calo. Anche il campionato di basket americano vive un momento di difficoltà dal punto di vista degli ascolti tv e il dibattito è aperto sul che fare. Il Guardian ha quindi chiesto a un po' di personaggi noti con un passato nella lega – ex giocatori, tecnici e dirigenti – di dare qualche suggerimento. Tra gli altri: il quattro volte campione Robert Parish critica il turnover sempre più applicato per far fronte ai numerosi impegni e prevenire gli infortuni, ritenendo che riduca l'esperienza dei fan e la disciplina dei giocatori. Bob Whitsitt propone di estendere la NBA Cup durante tutta la stagione, sostituendo l'All-Star Game e offrendo incentivi finanziari maggiori. Larry Sanders sostiene l'ingresso diretto dei giocatori dalla scuola superiore per favorire il talento. Xavier McDaniel infine, nell’ottica di rendere il gioco più autentico e dinamico, critica l'eccessiva dipendenza dai tiri da tre punti, preferendo un ritorno al gioco interno. Sulla stessa linea Tim Hardaway Sr., che suggerisce di modificare la linea dei tre punti e di eliminare la difesa a zona per promuovere un gioco più abile.
Epilogo
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Come vi avevo annunciato nelle scorse settimane il mio 2025 sarà un anno di grande cambiamento (se mi seguite su LinkedIn forse lo avete già letto in inglese anche lì). Il 2 gennaio 2019 era iniziata per me una avventura professionale ricca di soddisfazioni a Berlino, come caporedattore di OneFootball. Esattamente 6 anni dopo, il 2 gennaio 2025, è stato il mio ultimo giorno nella redazione della piattaforma calcistica più grande del mondo. È stato come chiudere il cerchio in maniera perfetta. In questi anni la redazione italiana di OneFootball ha avuto un peso crescente dentro la strategia aziendale, crescendo di anno in anno (non posso pubblicare i numeri ufficiali per ragioni di riservatezza aziendale, ma ne vado molto fiero, non posso negarlo). Da lunedì invece - questo ve lo anticipo anche se in realtà già la cosa è uscita qui e qui - inizio una nuova avventura a Padova nel ruolo di caporedattore sport del gruppo Nord Est Multimedia. I più attenti avranno notato che le date delle ultime newsletter riportano appunto Padova come luogo in cui mi trovo da qualche giorno. Sarò onorato se vorrete seguirmi anche lì attraverso i vari canali (digitali, certamente, senza dimenticare che se vivete in zona potete recarvi in edicola a comprare i quotidiani cartacei del gruppo: Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, Il Corriere delle Alpi di Belluno, La Nuova Venezia, Il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine). Noi continueremo a sentirci attraverso questa newsletter che nel frattempo ha toccato i 3 mila iscritti (Substack nelle sue pagine già riportava il dato arrotondato per eccesso da settimane). Di questo naturalmente ringrazio tutti voi lettori che apprezzate questa pubblicazione e spesso mi scrivete dandomi stimoli interessanti di ulteriore approfondimento e pure graditissime critiche costruttive, che denotano appunto il grande interesse per Fubolitix. Sarà un anno di novità e cambiamenti in grado - spero - di offrirvi una newsletter sempre più interessante e non solo.