Atalanta, se non ora quando? [IVC #10]
Vince con la panchina, scavalca la Juve, terza con Fiorentina e Lazio: lo Scudetto sarebbe molto di più del trionfo di un "Leicester italiano". E domenica alle 12.30 c'è scontro diretto con il Napoli.
Berlino, 1 novembre 2024
Ci sono tante ragioni oggi per pensare che la Juventus sia fuori dai giochi per lo scudetto (-7, quattro punti persi nelle ultime due giornate) e che invece l’Atalanta abbia le carte in regola per giocarsela fino alla fine.
Il pranzo domenicale sarà quantomai ghiotto questa settimana perché alle 12.30 c’è Napoli-Atalanta, che molto dirà: sia sulle reali chances del Napoli di andare fino in fondo, che sul futuro atalantino.
La squadra di Giampiero Gasperini vanta il miglior attacco (26) del campionato mentre il Napoli ha la miglior difesa (5).
Inoltre i punti attesi (elaborati sulla base degli xG) di diverse fonti dicono che i bergamaschi hanno un paio di punti meno di quelli che avrebbero meritato, e che nessun altro, se non loro, dovrebbe stare in testa al momento in base alla qualità del gioco espresso.
Due esempi:
secondo Understat: 21,44 punti attesi per l’Atalanta mentre il Napoli (quarto) sarebbe dietro anche a Juventus e Inter;
secondo xGscore: 21 punti attesi per l’Atalanta con il Napoli terzo alla pari con l’Inter ma dietro alla Juventus;
Infine un dato non secondario: al Gewiss Stadium, dopo un primo tempo complicato, decidono i cambi di Gasperini: al 46' e al 57' entrano Samardzic e Zappacosta. Il primo segna su assist di Retegui al 70', il secondo chiude i conti all'88'.
Rosa più lunga e varia insomma, altro segnale. Giusto chiedersi quindi: Atalanta, se non ora quando?
Il campionato da inizio anno è incerto anche perché l’Inter sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’anno scorso. Lazio e Fiorentina, che come i nerazzurri hanno 19 punti, sembrano invece in una fase meno consolidata dei loro progetti tecnici. La Juve è un cantiere aperto, e come tutti i lavori in corso incappa in giornate storte.
I suoi punti attesi vanno a mio modo di vedere letti diversamente: è una squadra in costruzione, che ha cambiato modo di giocare, ma che ancora non ha ancora acquisito quella sicurezza che Inter e Atalanta prendono dall’esperienza degli ultimi anni.
Il Napoli dal canto suo ha vinto cinque gare di fila in Serie A per la prima volta dalla striscia di otto ottenuta tra gennaio e febbraio 2023, con Luciano Spalletti in panchina; inoltre, solo il Barcellona (10) ha vinto più gare rispetto al Napoli (otto) nei cinque maggiori campionati europei in corso.
Ma nelle prossime due partite gli azzurri giocano due scontri diretti e, incredibile ma reale, qualsiasi risultato che non siano due vittorie su due potrebbe minarne le certezze acquisite fin qui.
Napoli. Tra i giocatori che hanno esordito in Serie A dal 2004/05 solo Gonzalo Higuaín (123) e Diego Milito (128) hanno impiegato meno presenze di Romelu Lukaku (137) per essere coinvolti in 100 partecipazioni ad un gol (reti segnate + assist) nella competizione. Solo il belga e Ademola Lookman hanno segnato almeno quattro gol e servito almeno quattro assist in questa Serie A. E così Antonio Conte guarda tutti dall’alto forte soprattutto del dato difensivo di cui si è già detto, ma che qui è bene inquadrare, perché il Napoli ha subito solo cinque reti nelle prime 10 gare disputate in questa Serie A: nella loro storia solo due volte gli azzurri avevano concesso meno gol dopo lo stesso numero di partite giocate in un singolo torneo della competizione: nel 2021/22 (tre) e nel 1970/71 (quattro) – cinque anche nel 1987/88, 1979/80 e 1966/67.
Inter. L’Inter ha tenuto la porta inviolata in due delle ultime tre partite di Serie A, tante volte quante nelle precedenti nove. Due italiani in evidenza: con l’assist a Lautaro Martinez nella sfida con l’Empoli, Nicolò Barella ha raggiunto le 50 partecipazioni attive in Serie A con la maglia dell’Inter –16 reti e 34 passaggi vincenti. Quella realizzata contro l'Empoli è la prima marcatura multipla di Davide Frattesi in Serie A, uno dei quattro centrocampisti italiani che hanno segnato almeno 20 gol nelle ultime quattro stagioni: con lui Zaccagni (24), Pellegrini (21) e Candreva (20).
Juventus. La Juventus ha pareggiato 16 delle 30 partite nel 2024 in campionato (10V, 4P), record nei maggiori cinque tornei europei; solo una volta i bianconeri hanno registrato più pareggi in un singolo anno solare nella loro storia in Serie A: 17 nel 1956. A preoccupare è soprattutto l’involuzione difensiva: sei reti subite nelle ultime due partite di Serie A: tante quante nelle precedenti 13 gare giocate in massima serie. E dire che Fabio Pecchia ha schierato la formazione titolare più giovane ad affrontare la Juventus in Serie A nell'era dei tre punti a vittoria: 23 anni e 202 giorni. Menzione di merito per Timothy Weah, che ha già segnato tre gol in sei presenze in questa Serie A, eguagliando il proprio record di reti in una singola stagione nei maggiori cinque campionati europei (tre anche nel 2020/21 e nel 2021/22, rispettivamente in 28 e 29 presenze).
Milan. Al tagliando delle dieci partite di campionato (che in seguito al rinvio col Bologna sarà domenica) il Milan si presenta avendo perso almeno tre delle prime nove gare disputate in un singolo campionato di Serie A per la prima volta dal 2019/20 (cinque in quel caso). Un passo indietro. Anche se l’xG dice che il divario non è stato cosi netto (0.57-0.96 per Understat) chi ha visto la partita non può non aver notato il piglio autoritario del Napoli a cui il Milan ha reagito con soluzioni offensive a volte un po’ casuali.
Bergamo sogna. Quando non segna fa segnare: Mateo Retegui ha preso parte a nove gol in questo mese di ottobre 2024 (sei reti e tre assist), negli ultimi 20 anni nessun giocatore è stato coinvolto in più reti nel mese di ottobre di un anno, al pari di Ciro Immobile (nove sia nel 2019 che nel 2017). E come detto col Monza decidono i cambi a partire da Lazar Samardzic che per la seconda volta in Serie A ha sia segnato un gol che fornito un assist nello stesso match, ed è il giocatore più giovane ad aver segnato almeno 15 gol in Serie A nelle ultime quattro stagioni (dal 2021/22).
Super Viola. Era dalla stagione 2015/16 (21) che la Fiorentina - che ha vinto sei partite di fila fra tutte le competizioni per la prima volta da aprile 2023 (nove in quel caso) - non otteneva almeno 19 punti dopo le prime 10 gare di un campionato di Serie A (19 nel torneo in corso). Nelle prime otto presenze in questo campionato Robin Gosens ha segnato due gol e fornito due passaggi vincenti, partecipando così già a una rete in più di quanto fatto nella Serie A 2022/23 (tre gol in 32 partite): quella contro il Genoa è stata la sua 50ª partecipazione attiva ad un gol in Serie A (30+20).
Azzurri 1. In Juventus - Parma 2-2 il migliore in campo è risultato Enrico Delprato, difensore dei ducali, che dopo appena 3 minuti ha segnato il secondo gol più veloce della storia del Parma contro la Juventus in Serie A, dietro solo alla rete al 2' di Enrico Chiesa in Parma-Juventus del 5 gennaio 1997. L'ultimo difensore del Parma capace di realizzare almeno due gol nelle prime 10 partite dei gialloblù in Serie A era stato Palo De Ceglie (tre) nel 2014/15.
Azzurri (?) 2. La vittoria del Bologna a Cagliari per 2-0 rilancia i felsinei. Nessun giocatore del Bologna ha realizzato più reti in trasferta di Riccardo Orsolini nell’era dei tre punti a vittoria in Serie A (dal 1994/95): 29, come Giuseppe Signori. E nelle ultime tre stagioni di Serie A (dal 2022/23), solo Ciro Immobile (14) ha realizzato più reti in trasferta rispetto a Riccardo Orsolini tra i giocatori italiani nella competizione (11).
Fattore campo. Era dal 20 gennaio 1999 contro l’Empoli che il Venezia non vinceva un match di Serie A dopo essere stato in svantaggio di due gol (132 partite fa, 3-2 anche in quel caso). Per la salvezza sarà decisivo il fattore campo: il Venezia ha raccolto sei degli otto punti in questo campionato in casa, mentre l’Udinese ha perso tre partite in trasferta di fila per la prima volta da maggio 2023.
Wonderkids. La rete di Patrick Dorgu (nato a Copenhagen e fresco di ventesimo compleanno: è nato il 26 ottobre 2004) per l’1-0 del Lecce contro l'Hellas Verona ha interrotto il digiuno di gol dei pugliesi in Serie A durato 442 minuti. L’attaccante danese ha preso parte al 50% delle reti del Lecce in questa Serie A: due reti, come Nikola Krstovic. Solo Kenan Yildiz (3) è più giovane tra i giocatori con almeno due reti all'attivo in questo campionato (2). In questo modo ha eguagliato il proprio primato di reti in un singolo campionato di Serie A, avendo realizzato due gol nelle prime nove presenze stagionali: tanti quanti nel campionato 2023/24, ma in 32 partite.
Note a margine
Scuola Benfica. Il CIES Football Observatory ha analizzato i club migliori al mondo nella formazione di giocatori professionisti, e il Benfica è risultato in testa, seguito da Ajax e Sporting CP. Il report si basa sul numero di giocatori formati nei settori giovanili che attualmente giocano in squadre di alto livello. Il Benfica si distingue per il numero di atleti formati attivi nei campionati di prima divisione in Europa, confermando la qualità del suo vivaio.
Allenatori inglesi. Se ieri abbiamo parlato di direttori sportivi all’inglese oggi andiamo invece maggiormente sul ruolo degli allenatori, o meglio, sulla creazione stessa degli allenatori. Su NTT20 George Elek critica l’approccio del calcio inglese verso gli allenatori nazionali, sostenendo che l’ambiente è eccessivamente rigido e ostile. A suo parere, il sistema inglese non considera adeguatamente il percorso complessivo e le potenzialità a lungo termine di un allenatore, concentrandosi invece sui risultati immediati. Questo modo di pensare, secondo l’autore, svantaggia in particolare i tecnici inglesi emergenti, che vengono rapidamente etichettati come “inadeguati” al primo insuccesso, mentre altrove — come in Germania o in Portogallo — gli allenatori hanno maggiori possibilità di crescere e imparare anche attraverso i fallimenti.
L’autore evidenzia anche come i club della Premier League siano reticenti ad assumere allenatori dalla English Football League (ovvero delle categorie professionistiche extra Premier: Championship, League One e League Two), preferendo profili stranieri con un background più "protetto". Il punto di fondo è che il sistema inglese dovrebbe adottare un approccio più “nurturing” (nurturing significa “di supporto”), simile a quello osservato in altre leghe europee, per permettere agli allenatori di svilupparsi pienamente senza il timore di essere licenziati per una singola stagione negativa.
Libertadores. Botafogo - Atletico Mineiro (il 30 novembre allo stadio Monumental di Buenos Aires) sarà la settima finale di Copa Libertadores tra due squadre della stessa nazione. La quarta interamente brasiliana: tutte disputate negli ultimi 5 anni a conferma di un dominio del calcio brasiliano dovuto non tanto ad una crescita economica di quel movimento, ma al declino dei circostanti. La vincente si qualificherà anche per il Mondiale per Club di quest’estate negli USA. Se dovesse vincere il Botafogo la città di Rio de Janeiro sarebbe l’unica a qualificare ben 3 squadre al torneo (con Flamengo e Fluminense), superando Buenos Aires con due. In pratica di tutto il Sud America su 6 squadre sarebbero rappresentate solo 3 città (l’altra è Sao Paulo con il Palmeiras).
Outro.
Investire nel calcio.
Nella sua ultima newsletter, Roger Mitchell (che spesso cito qui sopra), fa una analisi piuttosto lucida dei ritorni sugli investimenti nel mondo del calcio.
L’autore dell’articolo sostiene una posizione critica verso l’investimento nello sport, enfatizzando che, nonostante la passione e l’appeal mediatico dell’industria sportiva, essa è spesso inadatta per l’investitore disciplinato e orientato al “value investing.”
Secondo lui, l’euforia che circonda il mercato dello sport conduce a investimenti non supportati da un solido “margine di sicurezza,” ovvero il concetto chiave di Buffett per gli investitori prudenti.
Nel caso di Stellantis e Juventus, l'autore evidenzia come le scelte strategiche della famiglia Agnelli rispecchino le sfide attuali dell’industria automobilistica e del calcio europeo, afflitte da crisi e volatilità, che in questo momento storico scoraggiano qualsiasi investimento a lungo termine senza un’adeguata tutela contro i rischi.
Interessante soprattutto rileggere quanto scrisse qui, su Linkedin:
Guarda la differenza in questi conti. Perché mai dovresti commentare l'ebitda per i club di calcio quando la loro attività principale come aziende è il reclutamento e lo scambio di giocatori? Devi pensare a loro in termini di utile operativo. Dopo il costo di acquisto dei giocatori. (…)
La finanza non è contabilità.
Chi mi segue su Twitter forse ricorda quando dicevo che la Juventus era “l’Udinese dei ricchi”, perché il suo business si stava troppo orientando al calciomercato mettendo a repentaglio la continuità tecnica del progetto.
Ebbene, qui trovate la conferma. Che, sia chiaro, è valida a prescindere da quanto accaduto al club nel 2022.
L'autore si serve inoltre di esempi recenti di investimenti, come quello di Redbird su AC Milan, per sottolineare come l’acquisto di asset sportivi in un periodo di crescita eccessiva di valutazioni sia spesso motivato più da ego e status che da ragioni finanziarie solide.
E mi trova sostanzialmente d’accordo.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni