Adieu France, le Big 5 non esistono (più?)
La nuova stagione francese inizia con un accordo sui diritti tv penalizzante che aumenta la distanza da Inghilterra, Spagna, Germania e Italia in una lega più sbilanciata nonostante un Psg al ribasso
Berlino, 21 agosto 2024
È un paese strano, la Francia, dove i negoziati hanno sempre luogo dopo lo scoppio degli scioperi e non prima. (Françoise Giroud)
Con la partenza di giocatori come Lionel Messi, Neymar e Kylian Mbappé, la Ligue 1 inizia una nuova stagione senza grandi stelle.
Non si può dire con certezza quanto abbiano influito queste perdite, che certamente hanno un loro ruolo, ma a quasi 15 anni dalla comparsa del Qatar sulla scena, con l’acquisizione del PSG in vista del mondiale 2022 si può dire che le Big 5 non esistono più.
Lo scenario europeo più ampio è quello di una Premier League che vale oltre 5 miliardi l’anno, mentre Liga, Bundesliga e Serie A si aggirano tra 1,3 e 1,7 miliardi (da 3 a 4 volte meno) considerando i diritti domestici e quelli internazionali, mentre la Francia è lontanissima (circa metà rispetto alle tre inseguitrici della Premier): più simile ai campionati di formazione come Belgio, Portogallo e Olanda che a quelli a cui per oltre un decennio ha provato a somigliare.
In Italia, peraltro, nessuno ha acquistato i diritti del campionato che sembra ad oggi destinato a finire tra i “fondi di magazzino” come il portoghese o lo scozzese che vengono offerti alle emittenti a cifre spesso inferiori a 100 mila euro a stagione…
Altri due dati fotografano questa realtà: la Ligue 1 ha un valore medio delle rose (dati Transfermarkt) di 193,86 milioni (147 se non si considera il PSG che da solo vale 987 milioni). Serie A, Liga e Bundesliga valgono mediamente 100 milioni in più, la Lega Portoghese circa 82, l’Olandese 70.
Con il taglio ai diritti tv il divario è destinato ad assottigliarsi.
Nel 2020 la Ligue 1 fu l’unica a terminare la stagione per Covid, mentre tutti tornarono in campo tra maggio e giugno a porte chiuse (la Bundesliga fu la più lungimirante: riprese il 17 maggio e finì entro il 30 giugno minimizzando i danni sui bilanci 19/20).
Il danno fu enorme e dovette poi passare ad una struttura a 18 squadre.
Successivamente il campionato francese ha dovuto subire il disastro MediaPro: l’unico esperimento di Canale di Lega che il calcio europeo conosca finora, finito malamente.
Infine nel 2022 ha aperto il capitale a CVC partners, ma anche qui la cosa non ha funzionato e quell’investimento ad oggi sembra più un aiuto una tantum più che qualcosa di strutturale in grado di dare risultati nel medio lungo periodo, visto che la Ligue 1 ha avuto difficoltà a vendere i diritti televisivi, riuscendo infine a cederli per una cifra inferiore alle aspettative. Questo ha aggravato le preoccupazioni finanziarie, influendo sui ricavi dei club e creando un ambiente meno competitivo.
Il PSG rimane dominante in Francia grazie alle sue risorse finanziarie. Il club non spende più come prima del mondiale qatariota, ma rimane un gigante in mezzo ai nani: il campionato deve far fronte a disparità economiche crescenti, con un divario sempre più ampio tra i club più ricchi come il PSG e quelli che lottano nella parte bassa della classifica. Club come Montpellier (campione 2011/12) e Brest hanno budget limitati e devono vendere prima di poter investire in nuovi giocatori.
Per provare a colmare il gap alcuni club provano a giocare la carta dei tecnici emergenti, come fatto da Marsiglia (che stando alle notizie di calciomercato ha strappato Roberto De Zerbi alla concorrenza di tutti i più grandi club del globo terracqueo, dal Barcellona al Milan passando per Bayern Monaco e Manchester United), Lens (il 31enne William Still) e Lille (col più stagionato Bruno Genesio) hanno fatto assunzioni strategiche, cercando di colmare il divario con il PSG nonostante risorse limitate.
Club come Marsiglia e Monaco vedono il declino relativo del PSG come un'opportunità per sfidare più da vicino il dominio parigino in questa stagione. Altri come Lens e Nizza continuano a puntare alla qualificazione nelle competizioni europee, sebbene operino con budget più ristretti.
Rimane uno scenario interessante a cui guardare, ma con l’interesse riservato appunto a club belgi, portoghesi e olandesi, che in Europa sono sempre outsiders, che a spagnoli e tedeschi che sono i veri competitor delle squadre italiane.
Realtà come Angers e Le Havre, appena promosse, avranno una stagione difficile, con scarse risorse finanziarie per rafforzare le loro squadre mentre tutto da decifrare sarà il ruolo del Saint Etienne, di proprietà del gruppo canadese Kilmer, che da inizio giugno è affidato alla presidenza di Ivan Gazidis, ex Milan e Arsenal.
Il quadro generale è quello di una Ligue 1 in transizione, dove la perdita di star globali e l'aumento delle disparità finanziarie potrebbero portare a un maggiore equilibrio competitivo o consolidare ulteriormente il dominio del PSG.
Una transizione che ha riscritto la geografia del calcio europeo: c’erano una volta le Big 5. Ammesso che ci siano mai state.
Note a margine.
Ascolti tv. La prima giornata di Serie A 2024/25 su DAZN ha registrato quasi 4 milioni di spettatori, un lieve calo rispetto ai 4,2 milioni dell'anno scorso (CF). La partita più seguita è stata Juventus-Como con quasi 950.000 spettatori, seguita da Genoa-Inter e Milan-Torino. La stagione è iniziata presto, durante le ferie estive, e l'attuale calciomercato non ha ancora portato grandi colpi, influenzando gli ascolti. Tuttavia, il confronto con il 2022/23 mostra una leggera crescita.
Diritti tv in crisi 1. Quanto accaduto in Francia e descritto sopra è il riflesso generale di una crisi mondiale delle piattaforme che negli anni hanno investito nei diritti tv. Non fa eccezione l’NBA (FOS): negli Stati Uniti il fallimento di Diamond Sports Group (DSG) potrebbe rescindere accordi con team come Mavericks e Pelicans, lasciandoli senza emittenti locali. Altri team potrebbero subire tagli significativi nelle entrate. Nel frattempo, Amazon è emersa come possibile alternativa, potenzialmente ampliando la sua presenza nel settore sportivo. Alcune squadre stanno esplorando opzioni di trasmissione diretta o su canali gratuiti, ma con incertezze sui ricavi in uno scenario in cui mancano investitori disposti a rischiare di nuovo come in passato.
Diritti tv in crisi 2. Rimaniamo in America, ad ulteriore conferma di quanto sopra, per registrare che il lancio di Venu Sports, una joint venture tra Disney, Warner Bros Discovery (WBD) e Fox, è stato bloccato temporaneamente da un giudice federale degli Stati Uniti. La decisione arriva dopo una causa intentata da Fubo Tv, che sostiene che Venu sia anti-concorrenziale e possa danneggiare il mercato limitando l'accesso ai contenuti sportivi. Il giudice ha ritenuto che Fubo potrebbe dimostrare la violazione delle leggi antitrust. Le aziende coinvolte intendono fare appello, mentre Fubo continua la sua battaglia legale.
Outro.
Nei giorni scorsi avevo scritto a proposito della situazione “sponsor di maglia della Juventus”. Era il 22 luglio, esattamente un mese fa.
I commenti ricevuti sul mio canale Youtube al relativo video possono essere presi come ottimo esempio che ci dà lo spaccato del mondo in cui viviamo.
Non cito gli autori perché non voglio che questo appaia come un mio personale risentimento nei confronti di qualcuno. Ci tengo solo a riflettere con voi sulle cose che quotidianamente leggiamo e magari a volte riportiamo.
Utente 1.
Calvo ha rifiutato sponsor (dicono arabi) per cifre intorno ai 25 milioni sapendo e confidando di poter ottenere di piú. Gli insiders riferiscono che é molto ben avviata trattativa con sponsor (forse americano) per cifre maggiori rispetto ai 25 arabi.
Utente 2.
Hanno lo sponsor lo annunceranno a breve! lo si evince dalla borsa
Utente 3.
Lo sponsor arriva il campionato comincia con nuovo sponsor sulle maglie 100%.
Utente 4.
È stato trovato l'accordo con uno sponsor americano a breve Annuncio
Risultato? 19 agosto 2024: Juventus - Como, Save The Children.
That’s all folks! A presto.
Giovanni