Conte in volo a bassa quota, 13 anni dopo [IVC #4]
La partenza del Napoli e le analogie con quella della sua prima Juventus 2011/12: bella notizia per la Serie A la cui competizione interna cresce e per DeLa che ha festeggiato 20 anni di presidenza
Berlino, 17 settembre 2024
Era dalla stagione 2011/12 che la Serie A non aveva una partenza più lenta al vertice rispetto a quest’anno.
Il campionato era partito in ritardo per uno sciopero e il 24 settembre 2011 dopo 4 partite Juve e Udinese avevano 8 punti, poi ben sei squadre a 7, quindi le prime 4 in classifica (zona Champions) sommavano solo 30 punti (quest’anno 35, come nel 16/17).
Adesso il primato è dell’Udinese (10), poi il Napoli a 9, Inter e Juve 8. Il Torino è tecnicamente quinto per differenza reti.
2011/12. All’alba dei 9 scudetti di fila della Juventus. Antonio Conte sulla panchina bianconera fece la stessa partenza di Thiago Motta (2 vittorie e 2 pareggi). Oggi come allora avrà il vantaggio di una stagione senza coppe.
Il revival contiano ha una analogia, nelle partenze a bassa quota la sua squadra è sempre seconda, e due differenze:
una in positivo: ha un punto in più di allora;
una in negativo: nell’anno bianconero non perse mai (e non lo fece per tutta la stagione) mentre qui ha dovuto incassare il ko all’esordio col Verona.
Troppo presto per dire che campionato sarà, ma le prime quattro giornate confermano una mia impressione preliminare: quota scudetto più bassa rispetto agli ultimi due anni.
Probabilmente si chiuderà più vicino alla quota minima (che dal 2004/2005 con il campionato a 20 squadre sono gli 82 punti di Inter 2010 e Milan 2011) che alla soglia critica di 90 punti, che solo in una occasione non sono valsi il titolo ovvero al Napoli 17/18, 91 punti, con Sarri in panchina che nel 2020 ha preso poi la rivincita con la terza minor quota del ventennio, 83 punti con la Juve (quota minima dei bianconeri campioni d’Italia).
Tra non molto l’Udinese - brava a rimontare il Parma come già il Napoli alla terza giornata - si farà da parte. Da quel momento in avanti emergeranno le squadre in grado di fare la corsa per il titolo, ed a quel punto a far la differenza nella narrazione della stagione saranno le inseguitrici più della lepre.
È un dettaglio non da poco: se la seconda è più in ritardo si ha un’idea di forza della prima di molto superiore rispetto alla reale portata dei suoi punti effettivi.
La dimostrazione? Nel 22/23 il Napoli (50) chiuse l’andata con 2 soli punti (una vittoria in più e un pari in meno) rispetto all’Inter 23/24 (48), ma ne aveva già 12 di vantaggio sul Milan mentre lo scorso anno la Juve tallonava l’Inter a 46 prima di mollare. L’Inter ha vinto a 94, il Napoli a 90 con arrivo in surplace, ma mi pare che l’idea di imbattibilità del Napoli fu di gran lunga superiore a quella dell’Inter, pur in presenza di differenze solo congiunturali e forse di una tenuta di lungo periodo favorevole ai nerazzurri.
Prepariamoci a equilibrio e pathos: siffatta classifica può lasciare spazio facilmente ad una corsa a tre per lungo tempo, ed ovviamente a reinserimenti. Ci sarà da divertirsi.
Giornata 4.
Risultati
Como - Bologna 2-2; Empoli - Juventus 0-0; AC Milan - Venezia 4-0; Genoa - Roma 1-1; Atalanta - Fiorentina 3-2; Torino - Lecce 0-0; Cagliari - Napoli 0-4; Monza - Inter 1-1; Parma - Udinese 2-3; Lazio - Verona 2-1.
Classifica
Udinese 10 (+3); Napoli 9 (+5); Inter 8 (+6); Juventus 8 (+6); Torino 8 (+2); Lazio 7 (+2); Verona 6 (+1); Empoli 6 (+1); Atalanta 6 (0); AC Milan 5 (+3); Genoa 5 (-1); Parma 4 (0); Lecce 4 (-5); Fiorentina 3 (-1); Monza 3 (-1); Roma 3 (-1); Bologna 3 (-3); Como 2 (-4); Cagliari 2 (-5); Venezia 1 (-7).
Capolista. L'Udinese occupa la prima posizione in solitaria alla fine di un turno di Serie A per la prima volta dalla 7a gara del 2011/12: 15 punti in quel caso.
Napoli. Per fare tre vittorie consecutive serve tutto, anche gli episodi, ma dopo la quarta giornata la rimonta di due settimane fa sul Parma (che anche con l’Udinese ha gettato 3 punti da posizione di vantaggio, addirittura doppio) pare più una debolezza degli emiliani che un colpo di fortuna dei partenopei. In Sardegna solo luci e menzioni di merito:
David Neres è il primo giocatore a servire almeno un assist in ciascuna delle sue prime tre gare di Serie A da quando il dato Opta è disponibile (dal 2004/05); da quando la Serie A è tornata a 20 squadre (dal 2004/05);
solo due giocatori sono riusciti a prendere parte ad almeno quattro reti nelle loro prime due presenze nel torneo con la maglia del Napoli: Khvicha Kvaratskhelia (3+A nel 2022) e Romelu Lukaku (2+2 nel 2024).
Inter. La pura lettura degli xG e dell’indice di veridicità del risultato dice che l’1-1 a Monza è il risultato più bugiardo della stagione di serie A: 0.32 a 1.67 (33%). Normalmente l’Inter avrebbe dovuto vincere la partita senza patemi. Una lettura tecnica invece porta a dire che la squadra - turnover ragionato concedendo il riposo a Bastoni, Barella e Calhanoglu, mentre in avanti è confermata la ThuLa - forse si è presentata con meno certezze, soprattutto per l’assenza del play. Di certo lontano da San Siro qualcosa cambia, visto che l’Inter ha pareggiato almeno tre trasferte di fila in Serie A per la prima volta dal periodo gennaio-marzo 2022 (quattro). Ha addirittura rischiato di perderla. La buona notizia è Dumfries: gli ultimi due suoi gol sono arrivati da subentrato.
Juventus. Quando si parla dei bianconeri la critica tende a vedere il bicchiere più mezzo vuoto che mezzo pieno. Andiamo in controtendenza: la Juventus ha mantenuto la porta inviolata in tutte le prime quattro partite stagionali di Serie A soltanto per la quinta volta nella sua storia: dopo il 2014/15, il 1986/87, il 1983/84 e il 1965/66. Nessuna formazione ha concesso meno tiri in porta nella prima frazione di gioco rispetto alla Juventus in questa Serie A. Pareggia troppo? Vero (12 volte nel 2024, nessuno ha fatto più nei maggiori campionati europei). Ma poco fa dicevamo com’è finita l’ultima volta quando la quota scudetto era bassa: se valeva per Antonio Conte vale pure per i bianconeri.
Milan. Era il Venezia e vale in quanto tale, ma se volevamo monitorare i miglioramenti della fase difensiva di Paulo Fonseca i primi indizi sono buoni. Il Milan ha vinto un incontro di Serie A tenendo la porta inviolata per la prima volta dallo scorso 6 aprile: 3-0 contro il Lecce in quell’occasione. Dopo le polemiche l’inizio è stato rabbioso e il Milan ha segnato quattro gol nel corso dei primi 30 minuti di un match di Serie A per la prima volta dal 19 ottobre 1958, contro l'Alessandria (in quell’occasione: Schiaffino, 2 Danova, Altafini). Infine l’altro segnale che serviva: Rafael Leão ha servito il suo quarto assist in Serie A a Théo Hernández (partita numero 100 in rossonero): solo a Olivier Giroud ne ha forniti di più nella competizione (quattro anche a Zlatan Ibrahimovic).
Torino. Merita una menzione l’ottima partenza in campionato dei granata. Il Torino è rimasto imbattuto nelle prime quattro partite giocate in questa Serie A (2V, 2N) e nell’era dei tre punti a vittoria ci era riuscito in altre tre occasioni (2007/08, 2015/16 e 2017/18). La squadra di Paolo Vanoli non ha subito gol nelle ultime due partite di Serie A; tanti clean sheets quanti quelli fatti registrare nelle precedenti otto gare nella competizione.
Azzurri 1. Ormai ad ogni convocazione e presenza in nazionale viene criticato, ma dal suo esordio in Serie A (2018/19) Giovanni Di Lorenzo (1-0 al 18’ contro il Cagliari) è il difensore italiano che ha segnato più gol in Serie A (18 di cui già 2 nel torneo in corso, suo record). Luciano Spalletti insomma ha tutte le ragioni per continuare a chiamare il capitano del Napoli: se c’é una cosa che va ribadita sulle nazionali è che queste vanno costruite con più solidità e meno exploit, anche quando si tratta di dare fiducia a giocatori che hanno deluso le attese nel recente passato.
Azzurri 2. Bomber cercasi.
Il centravanti della nazionale, Mateo Retegui è diventato il terzo giocatore nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95) a realizzare almeno quattro reti nelle sue prime quattro gare con l’Atalanta (che con 9.17 xG è la squadra che produce più occasioni offensive in questo campionato) in Serie A dopo Franck Kessie nel 2016 e Filippo Inzaghi nel 1996.
Lorenzo Lucca è il primo giocatore italiano nato negli anni 2000 ad aver segnato 10 gol dall’inizio dello scorso massimo campionato. Cinque degli ultimi sette gol segnati in Serie A da Lorenzo Lucca sono arrivati di testa, compresi gli ultimi tre consecutivi.
La crisi. La Roma non ha vinto alcuna delle prime quattro gare stagionali di Serie A soltanto per la quarta volta nella sua storia, dopo il 2010/11, il 1984/85 e il 1974/75 ed ha vinto solo una delle ultime 11 partite (6N, 4P), considerando tutte le competizioni. Un dato, tuttavia, fa ipotizzare un possibile riallineamento della squadra alle sue ambizioni: dopo il Lecce è la squadra che ha segnato meno (2 sole reti) in rapporto ai gol attesi creati (6.81 xg) e questo dato tende a normalizzarsi nel lungo periodo.
Eurorivali. Ben 3 gare tra italiane e inglesi nella prima giornata di Champions League, oltre a due prime assolute: stasera alle 18.45 Juve - PSV (non si sono mai incontrate) e domani sempre alle 18.45 Bologna - Shakhtar (esordio dei rossoblù).
Il Nottingham Forest ha vinto 1-0 nello stadio del Liverpool 55 anni dopo l’ultima volta, che risale al 1969. Stasera alle 21 a San Siro (dove il Milan ha vinto meno della metà delle sue ultime 18 partite europee: 7-3-8) c’è Milan - Liverpool che ci ricorda la finale del 2007. Fu l’ultimo trionfo rossonero nelle coppe. Da allora solo tre dei 21 match contro le inglesi sono stati vinti (3-6-12), tra le sconfitte anche le 2 col Liverpool nella fase a gironi dell'edizione 21/22 di Champions.
Ricordate quella stupida polemica su Allegri (qui il mio tweet di allora, per rinfrescarvi la memoria) che parlò dei passaggi lunghi del portiere del Manchester City? Ebbene, a proposito di portieri che sanno fare i passaggi lunghi, sabato Ederson è diventato il secondo portiere nella storia della Premier (dopo Paul Robinson con 5) ad aver servito più assist (4). Domani alle 21 c’è Manchester City - Inter con i padroni di casa imbattuti da 45 gare all’Etihad stadium.
Sempre in tema di serie positive invece, a Bergamo giovedi alle 21 si gioca Atalanta - Arsenal con i gunners che da inizio 2024 in Premier League hanno mantenuto 9 volte su 11 la porta inviolata in trasferta, ma arrivano in Italia dopo avere vinto una sola delle ultime sei trasferte di UCL (1 pareggio, 4 sconfitte) pur avendo vinto ‘a zero’ le ultime due trasferte in Italia nelle competizioni europee, contro il Napoli ed il Milan nei gironi di Europa League prima dell’arrivo di Mikel Arteta alla guida.
Note a margine
Crisi verdeoro. Sulla sua newsletter Michele Tossani racconta la crisi del Brasile nella corsa al mondiale 2026, elencando questioni tecniche e psicologiche. Merita di essere letta ma anche integrata: io credo che un paese grande quanto un continente che negli ultimi 5 anni vede impegnati fuori dai propri confini (dato CIES) un totale 1.338 giocatori (più di qualsiasi altro) e richiede sempre voli intercontinentali per giocare in nazionale, non particolarmente brillante sul piano organizzativo, non possa che soffrire di una marcata crisi di identità (oltre che di capacità di individuare e reclutare il talento), arrivato ad un certo punto. Il tema identitario torna spesso nelle mie riflessioni calcistiche e credo non sia troppo lontano da quanto dicevo quest’estate a proposito della stessa Italia, pur in contesti diversi e per certi versi (ad esempio proprio il tema degli expat) del tutto opposti.
Qualità francese. Analytics FC, la società che aveva assistito Kevin De Bruyne nel suo celebre rinnovo senza agente al Manchester City (ne avevo parlato in questo video), ha pubblicato una interessante analisi sulla Ligue 2, che viene considerato il campionato più sottovalutato al mondo: terra di campioni in erba ma non particolarmente sotto i riflettori. La competizione è apprezzata per il suo stile di gioco fisico, l'organizzazione difensiva rigorosa e la capacità di sviluppare giovani giocatori pronti a fare il salto in campionati più prestigiosi, come dimostrato da casi come Riyad Mahrez e N'Golo Kanté, scoperti in questa divisione. Ma anche in Serie A (in particolare Giovanni Sartori, soprattutto ai tempi del Chievo) ha guardato alla seconda divisione francese con interesse. Trovate qui il pezzo per approfondire e scoprire i talenti in erba.
Champions wonderkids. Se volete fare bella figura al bar con gli amici millantando di aver visto centinaia di partite dello Sparta Praga e della Dinamo Zagabria conoscendone i gioiellini in vista della Champions League c’è questo pezzo del Guardian che merita di essere letto proprio per scoprire i wonderkids in vista della stagione che va ad iniziare.
Outro.
DeLa 20
Il 10 settembre scorso Aurelio De Laurentiis ha celebrato i suoi 20 anni come presidente del Napoli, tracciando un bilancio del percorso del club sotto la sua guida e delineando le sue ambizioni per il futuro.
Trovarsi da solo in testa al rientro non può che rappresentare una grande notizia per il suo nuovo corso.
Siamo di fronte ad un nuovo corso non solo tecnico ma soprattutto economico strategico: quest’estate è passato da club di valorizzazione a club di rango che lavora sul consolidamento di una posizione acquisita.
La storia economica del Napoli è molto lineare.
Comprato il Napoli dal curatore fallimentare nel 2004 per circa 31 milioni, grazie a un prestito ottenuto dalle banche, Adl nei primi anni investe una decina di milioni a fondo perduto nel club, per farlo tornare in Serie A.
Poi, cambia tutto e De Laurentiis diventa - a mio giudizio - un modello, perché il Napoli sul piano puramente bilancistico diventa un club sostenibile.
Arrivano i soldi della Serie A e delle qualificazioni alla Champions League, dei diritti tv e degli sponsor (il Napoli nel 2011 fu il primo ad avere il doppio sponsor di maglia, oggi ne ha forse cinque), dei trofei (tre Coppe Italia e una Supercoppa, oggi lo scudetto) e del calciomercato.
Prima del triennio pandemico il Napoli aveva chiuso 10 su 15 bilanci in utile (Calcio e Finanza) garantendo anche 37 milioni di stipendi ai componenti del CdA (per lo più suoi familiari, scelta legittima, ci mancherebbe, che dice molto sulla natura stessa della presenza dei DeLa nel calcio).
Il Napoli è stato un modello senza se e senza ma ed ha vinto lo scudetto 2023 prima di giocare una stagione assai complicata (23/24) in cui non ha saputo confermarsi a fronte del peso del tricolore sul petto.
L’ultimo Napoli, come già ho avuto modo di dire, ha agito sul mercato come una squadra che deve vincere. Ha fatto scelte in controtendenza rispetto al passato a partire da quella dell’allenatore, Antonio Conte.
Sono molto interessato a come andrà questa stagione, perché per la prima volta De Laurentiis ha fatto secondo me una scommessa la rialzo (in controtendenza sul passato) che potrebbe consolidarlo ai piani alti della Serie A ma anche portare a conseguenze meno virtuose e più imprevedibili.
Rimaniamo alla finestra.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni