[2] Dietrofront Uefa, dialogo con la Superlega
L'annuncio dell'ad di A22: "Sarò a Nyon la prossima settimana per parlare dell’argomento. Questo è ciò che intendo per dialogo". La Federazione non pubblica nulla di ufficiale, ma qualcosa si muove.
Amici,
É stata una bella settimana per il calcio italiano, in cui le squadre di Serie A per la prima volta dal 1990/91 fanno l’en plein in Europa, senza subire alcuna eliminazione in base alle regole vigenti. Ad una prima sommaria analisi parrebbe che la ritrovata competizione interna, dopo il ciclo Juve, abbia ridato competitività europea ai club, a pochi mesi dal trionfo Roma in Conference League. Ma ora viene il bello…
Serie A, il canale di Lega resta un’opzione
Ogni volta che si riapre il bando di aggiudicazione del nuovo triennio di diritti tv della Serie A, fa capolino nel dibattito giornalistico sportivo il cosiddetto “canale della Lega”. Letteralmente questo dovrebbe essere un canale autoprodotto e commercializzato dalla Lega Calcio Serie A. Nei fatti invece i diretti interessati pensano a tante formule ibride con l’obiettivo di minimizzare il rischio imprenditoriale dietro la creazione di un canale di questo tipo.
Era successo nel 2019 ed è successo di nuovo recentemente, con Calcioefinanza a riportare nei dettagli dichiarazioni e formulazioni giuridiche. Giusto dire che nell’ultimo quinquennio la Serie A si è dotata di un centro tecnologicamente molto all’avanguardia, come quello di Lissone, che da quanto risulta è stato apprezzato e vuol essere copiato anche dalla Liga Spagnola.
Quel che invece non risulta essere cambiato dal 2019 ad oggi é che la Serie A impiega pochissimi dipendenti. Circa un decimo in meno rispetto a dirette concorrenti come Premier League e Liga. Un dettaglio, questo, che fa apparire come improbabile l’apertura di un canale di Lega se non attraverso un massiccio investimento in risorse esterne.
Non è un caso, del resto, se nell’ultimo bando sui diritti tv la Serie A scrive: «Il Canale lineare e/o on demand sarà commercializzato, in forma non esclusiva, in modalità B2C (direttamente al consumatore, ndr) o in modalità B2B2C (con un’emittente che rivende il prodotto finito al consumatore, ndr) anche mediante accordo di distribuzione con soggetti terzi, da individuarsi senza vincolo di procedure e in regime di autonomia privata».
Più che ad un canale di Lega, in pratica, la Serie A pensa a qualcuno che se ne assuma il rischio imprenditoriale. Il che, a onor del vero, potrebbe essere anche interessante per qualche piattaforma (Apple? Amazon?) a patto che i diritti possano essere ceduti per tempi più lunghi dei soli 3 anni previsti attualmente dalla Legge Melandri e che in qualche modo si superi il vincolo territoriale della vendita limitata al solo territorio italiano, assommando cosí i tre ruoli chiave: produzione, trasmissione e distribuzione. La vicenda andrà monitorata nei prossimi mesi.
Infantino e i diritti tv del mondiale femminile
Il calcio femminile è da qualche anno al centro di una massiccia campagna di marketing. Parlarne è difficile perché chiunque provi ad affrontare il tema seriamente finisce per essere associato al dilagante sessismo ignorante che prolifera sui social non appena si accenna il tema.
Nei giorni scorsi il presidente della FIFA, Gianni Infantino, si é lamentato per il fatto che i mondiali femminili hanno ricevuto offerte “cento volte inferiori” a quelli maschili.
Il presidente fa bene a difendere il suo prodotto, ma non può dimenticare che fino all’ultima edizione il mondiale femminile veniva messo nel pacchetto con quello maschile (di fatto quindi era regalato), mentre al momento risulta che - per fare un paragone con altri accordi analoghi - la Premier League incassi 7 milioni all’anno per le trasmissioni in chiaro del campionato femminile (contro i 2,5 miliardi a stagione del campionato inglese maschile) mentre la Serie A (convenzionalmente valutata in un miliardo di euro, quando si tratta di pensare a ricavi accettabili su base annuale) ne incassava 1,2 da Sky fino al 2021, mentre nulla é stato pubblicato sul nuovo accordo con La7.
Va ricordato infine che il mondiale 2023 si giocherà nel mese di luglio in Australia, quindi le gare verranno per lo più trasmesse alla mattina.
Pagellone Champions
Se non lo hai ancora visto, sul mio canale Youtube ho analizzato il girone delle italiane in Champions provando a dare i miei giudizi.
RedBull, futuro a rischio?
Dietrich Mateschitz, fondatore della Red Bull, é scomparso il 22 ottobre scorso e The Athletic si interroga sul futuro del gruppo sportivo creato dal colosso delle lattine. In particolare il quotidiano (che fa parte del gruppo New York Times) si interroga sulla fiducia che il figlio Mark (29 anni) avrà da parte della famiglia Yoovidya.
Dietrich Mateschitz aveva fondato l'azienda con l'imprenditore thailandese Chaleo Yoovidhya dopo essersi imbattuto nella sua bevanda energetica a Hong Kong a metà degli anni '80, ed è stato autorizzato a dirigere l'azienda più o meno a suo piacimento, ma possedeva solo una quota di minoranza del 49%.
Non risultano, al momento, cambiamenti o ripensamenti in tal senso, ma nei prossimi mesi il gruppo sportivo a cui fanno riferimento le squadre Red Bull di Lipsia, Salisburgo e New York oltre ad altri club minori e naturalmente alle scuderie di Formula 1 ed ai canali tv dedicati agli sport estremi, avrà gli occhi puntati addosso.
La squadra Rai ai mondiali
Michele Spiezia, sul suo Storiesport.it, ha dettagliatamente raccontato quel che é accaduto alla Rai in occasione delle convocazioni per il mondiale in Qatar. In particolare l’esclusione di molte figure femminili di primo piano. In estrema sintesi: plotone femminile della Rai s’è però andato assottigliando nel corso di questi mesi. È rimasta solo la Scarnati, unica inviata la Rolandi.
Dietrofront Uefa
Il dibattito sul futuro del calcio europeo che vede al centro l’idea di creare una SuperLega vivrà tra una settimana una svolta cruciale che al momento non sembra essere stata particolarmente pubblicizzata. Parlando al podcast del centrocampista del Real Madrid, Toni Kroos, il presidente Bernd Reichart ha dichiarato: “Sarò a Nyon la prossima settimana per parlare dell’argomento. Questo è anche ciò che intendo per dialogo, che l’altra parte sia ascoltata e ci si possa confrontare con le idee. Sicuramente non saremo d’accordo su tutto. Ma è un buon segno per i club che potrebbero ancora esitare in questo momento o addirittura temere sanzioni”.
Dopo mesi di muro contro muro il fatto che l’Uefa apra le porte a Reichart é un significativo cambio di prospettiva che, per ora, va registrato in quanto tale.
Outro
È tutto per questa settimana, mancano solo 15 giorni a Qatar 2022 e la Serie A vivrà una intensa tornata con tre giornate consecutive in 8 giorni. Sarà molto interessante vedere quante delle 8 squadre che ne hanno la possibilità, gireranno la quindicesima a 30 punti, centrando la soglia psicologica dei 2 a partita.
Restiamo in contatto!