Il Liverpool è davvero un modello finanziario virtuoso
In una Premier League che mai come oggi si preoccupa per lo stato di salute dei suoi club, a partire dalle due di Manchester, i Reds emergono per alcune intuizioni su cui riflettere.
Qualche settimana fa, la UEFA ha pubblicato il suo rapporto sulla situazione finanziaria dei club europei, un'analisi dettagliata delle finanze delle principali squadre nel corso dell'ultima stagione.
Dai dati emerge chiaramente l'eccezionale lavoro svolto dal Liverpool sia dentro che fuori dal campo negli ultimi dodici mesi.
La situazione dei Reds è abbastanza particolare, soprattutto perché negli ultimi tempi ci stiamo sempre più rendendo conto che in Premier League non è tutto oro ciò che luccica, tra punizioni per violazione del FFP e battaglie legali tra i club e la lega stessa.
Il Liverpool sembra distinguersi e mi pare interessante analizzare alcuni passaggi per capire bene di cosa parliamo quando scomodiamo il termine “modello”, che utilizzo volutamente dopo una finale (di League Cup) persa, proprio perché spesso i modelli sono evocati a sproposito.
Io invece, come già feci in passato per l’Atalanta, penso che il modello di un club si veda maggiormente quando questo perde. Molto più che quando vince.
Il primo dato significativo riguarda il posizionamento del Liverpool in termini di ricavi totali: il club si trova all'ottavo posto in Europa e al quarto in Inghilterra, praticamente alla pari con l'Arsenal, ma ancora distante dal Manchester United e dal Manchester City. Tuttavia, la loro capacità di superare entrambi i club in questa stagione dimostra l'efficacia della loro strategia gestionale.
Un aspetto particolarmente interessante è il confronto tra i ricavi e il monte ingaggi.
Mentre per fatturato il Liverpool è dietro a diverse squadre, in termini di stipendi si colloca al quinto posto in Europa e secondo solo al Manchester City tra i club inglesi.
Questo dimostra intelligenza nella gestione del budget e delle risorse disponibili, ottimizzando la spesa tra ingaggi e trasferimenti per massimizzare le prestazioni della rosa.
Un mercato mirato: più qualità che quantità
Uno degli aspetti più sorprendenti è il confronto tra la spesa netta del Liverpool in trasferimenti rispetto agli altri club della Premier League negli ultimi cinque anni. Il club si colloca dietro squadre come Tottenham, Newcastle e West Ham e, in termini di spesa totale per nuovi giocatori, addirittura al decimo posto in Inghilterra, dietro al Brighton e solo leggermente sopra il Wolverhampton.
La strategia del Liverpool è chiara: puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
Negli ultimi cinque anni, i principali rivali del club hanno acquistato tra i 28 e i 51 nuovi giocatori sul mercato, mentre il Liverpool ne ha ingaggiati solo 17.
A differenza del Chelsea, che ogni estate acquista e cede numerosi giocatori, o del Tottenham, che investe somme considerevoli su giovani promesse sperando che alcune si rivelino talenti, il Liverpool si concentra su acquisti mirati e strategici.
Esempi recenti di questa politica sono gli arrivi di Dominik Szoboszlai, Ryan Gravenberch e Alexis Mac Allister, giocatori che si sono subito integrati e hanno avuto un impatto immediato.
Che si trattasse della gestione di Jurgen Klopp o ora di Arne Slot, il Liverpool ha dimostrato una straordinaria capacità nel reclutare calciatori adatti al suo sistema di gioco.
L'importanza della gestione salariale
Uno dei vantaggi derivanti da questa strategia di mercato è la possibilità di destinare una quota maggiore del budget al monte stipendi, consentendo al Liverpool di trattenere giocatori chiave come Virgil van Dijk e Mohamed Salah.
Di questo personalmente parlavo, ad esempio, quando la Juventus nel 2016 cedette Paul Pogba al Manchester United. La mia idea era: perché non accordare subito un mega ingaggio ad un giocatore quando quei soldi prima o poi usciranno per giocatori di minore qualità e maggiore incertezza?
La storia dice che forse avevo qualche ragione. Ma nel caso del Liverpool c’è di più.
A differenza di altri club di Premier League, che spesso faticano a mantenere le loro stelle a causa di vincoli finanziari, il Liverpool può offrire salari competitivi pur mantenendo una gestione finanziaria equilibrata.
Questa combinazione di investimenti oculati e gestione attenta degli stipendi ha permesso al Liverpool di costruire una squadra capace di competere per il titolo in Premier League e in Champions League, spendendo una frazione rispetto ai suoi principali rivali sia in Inghilterra che in Europa.
E del resto nel 2019 il Liverpool fu Campione d’Europa con l’ottavo fatturato europeo. Un caso unico nella storia della Champions League.
Un modello di gestione che continua a dimostrare la sua efficacia e che potrebbe rappresentare un punto di riferimento per il futuro del calcio moderno.
Note a margine.
La presidente. Kirsty Coventry, ex-nuotatrice olimpionica e attuale Ministro dello Sport dello Zimbabwe, è stata recentemente eletta presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), diventando la prima donna e la prima africana a ricoprire questo ruolo. Newsweek l’ha definita “il volto pulito della dittatura dello Zimbabwe“. La sua elezione ha suscitato dibattiti riguardo al suo legame con il regime autoritario dello Zimbabwe. Coventry ha mantenuto stretti rapporti con il governo, evitando critiche pubbliche alle violazioni dei diritti umani e accettando incarichi ministeriali sotto la presidenza di Emmerson Mnangagwa. Questa posizione ha portato alcuni a vederla come una figura che legittima il regime, offuscando la sua immagine internazionale. La sua elezione al vertice del CIO solleva interrogativi sull'etica e sulla responsabilità delle istituzioni sportive globali nel confrontarsi con governi repressivi. Mentre Coventry rappresenta un progresso in termini di diversità e inclusione, la sua vicinanza a un governo controverso potrebbe influenzare la percezione dell'integrità del movimento olimpico.
NBA record. I Boston Celtics, storica franchigia della NBA, sono stati venduti per 6,1 miliardi di dollari (circa 5,6 miliardi di euro) a un gruppo di investimento guidato da William Chisholm, cofondatore di Symphony Technology Group. Questa cifra rappresenta un record assoluto per la vendita di una squadra sportiva, superando i 6,05 miliardi di dollari pagati nel 2023 per i Washington Commanders della NFL.
Juve futuro. Un recente studio del CIES ha rilevato il minutaggio in chiave futura delle principali squadre europee. Il dato punta a dirci quali squadre pur non essendo oggi in primissimo piano stanno sostanzialmento immagazzinando minuti che potrebbero poi tornare utili in chiave futura. Il Chelsea è davanti a tutti, e non stupisce nemmeno che nella top ten si trovino club come PSG, Manchester United e Arsenal, con il Napoli undicesimo. Stupisce invece che la Juventus sia molto lontano dalle prime posizioni europee, e si trovi anche in chiave nazionale a metà del guado e sia invece addirittura quarta per il minutaggio di giocatori in prestito, cosa che secondo lo studio denota scarsissima visione prospettica del club.
Outro.
Il nuovo Old Trafford
A far da contraltare al Liverpool oggi c’è il Manchester United, che recentemente ha annunciato un ambizioso progetto per la costruzione di un nuovo stadio da 100.000 posti, con un investimento stimato di 2 miliardi di sterline, destinato a sostituire l'attuale Old Trafford. Il club prevede che questa iniziativa possa generare un impatto economico annuale di 7,3 miliardi di sterline per il Regno Unito, creando 92.000 nuovi posti di lavoro e 17.000 abitazioni nella zona circostante.
Tuttavia, alcuni economisti esprimono scetticismo riguardo a queste previsioni. Ad esempio, il professor Keith Pilbeam dell'Università di St George's di Londra ritiene che tali stime siano "piuttosto generose", sottolineando che spesso le proiezioni per grandi progetti infrastrutturali tendono ad essere ottimistiche.
Tony Syme della Business School dell'Università di Salford definisce "notevoli" le cifre previste, evidenziando che altri progetti simili hanno generato impatti economici significativamente inferiori. Ad esempio, il nuovo stadio del Tottenham Hotspur ha contribuito con circa 293 milioni di sterline all'anno all'economia, mentre lo stadio di Wembley, con 58 eventi nel 2017-18, ha avuto un impatto di 615 milioni di sterline.
Le proiezioni di Manchester United si basano sull'effetto moltiplicatore, secondo cui la creazione di posti di lavoro genera ulteriore spesa e stimola l'economia locale. Tuttavia, considerando la popolazione di Manchester, che si aggira intorno ai 550.000 abitanti, alcuni esperti dubitano che si possa raggiungere un ritorno economico di tale portata, anche tenendo conto della crescita futura.
In conclusione, mentre il progetto del nuovo stadio rappresenta una potenziale opportunità di sviluppo per l'area di Old Trafford, le stime sull'impatto economico devono essere valutate con cautela, tenendo presente che le previsioni iniziali potrebbero differire dai risultati effettivi una volta completato il progetto.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni