Il relativismo ai tempi di Kolo [IVC #28]
Come ampiamente prevedibile Muani non sta segnando come nelle prime 3 partite in bianconero: bastava guardare al suo passato per ipotizzare un andamento del genere, abbiamo preferito chiacchierare.
Oggi inizio con una breve ma doverosa premessa.
Quello che sto per scrivere su Kolo Muani è una rivendicazione di metodo, non di competenza.
Nel calcio si danno giudizi a volte giusti a volte sbagliati, e non sempre tutti giusti o tutti sbagliati.
Io credo che prendersi il giusto tempo per giudicare e mettersi nella giusta retrospettiva storica sia il modo migliore per avvicinarsi il più possibile alla realtà.
Una settimana fa la Juve vinceva la quinta partita di fila e alcuni iniziavano a vederla in corsa scudetto. A chi faceva notare che difficilmente questa squadra può vincerne 16 di fila alcuni rispondevano che in fondo bastava una giornata giusta per ritrovare la Juve a -3. E a quel punto…
Questa è la questione di tempo e prospettiva di cui parlo: se analizziamo tutto come se non esistesse un domani, come se non esistessero corsi e ricorsi storici, come se si vivesse in un eterno presente senza alcuna influenza dal passato beh, i secondi avrebbero vita facile.
Ma non é così.
Vale per Kolo Muani, di cui facevo notare dopo le prime 3 partite (e i 5 gol segnati) che il suo era un exploit che non solo si sarebbe normalizzato ma che probabilmente sarebbe andato in netta controtendenza.
Varrebbe soprattutto se di Kolo si fossero viste giusto quelle due partite, e non gli highlights postumi.
Ne ho parlato in Tutto è relativo.
Siamo insomma di fronte ad una eccezione, per un giocatore diventato - con la doppietta al Como - il primo giocatore della Juventus a segnare in tutte le sue prime tre presenze in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95) e primo giocatore capace di segnare almeno cinque gol nelle sue prime tre presenze di Serie A nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95).
Insomma, è lecito attendersi un ridimensionamento.
Banale, direte voi, e forse avete ragione, ma allora perché spendere così tante sperticate lodi per un giocatore di cui già si sapeva molto? Non si tratta solo di affossarlo, solo di ricordare che alla fine Kolo Muani é Kolo Muani.
Nulla più, nulla meno.
Nel frattempo é accaduta una cosa a suo modo storica: Inter e Milan hanno vinto entrambe un match dopo essere andate in svantaggio di almeno due gol nello stesso turno di un campionato di Serie A per la prima volta nella storia del massimo campionato italiano (da 0-2 a 3-2 entrambe).
Ma sono due risultati che raccontano due storie diverse.
L'Inter conferma il suo straordinario momento di forma con una vittoria in rimonta che evidenzia carattere e qualità. Lautaro Martínez raggiunge la 150ª vittoria in Serie A, consolidandosi come il giocatore più vincente dal 2018/19. Hakan Çalhanoğlu firma il suo 50° gol in Serie A, primo turco a riuscirci, mentre Denzel Dumfries tocca quota otto partecipazioni attive ai gol, eguagliando l'intera scorsa stagione. La squadra di Inzaghi si dimostra offensivamente dominante con 14 tiri nel primo tempo, un record stagionale, e colpisce il 16° legno del campionato, nessuno ne ha fatti di più.
Note a margine
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
La Roma sta vivendo un momento straordinario: è imbattuta da 12 partite di Serie A e ha conquistato 26 punti nel 2025, più di qualsiasi altra squadra nei top cinque campionati europei. Da quando Claudio Ranieri è tornato, ha vinto 10 gare, secondo solo al Liverpool nel periodo. Il club giallorosso ha ottenuto cinque successi consecutivi in campionato, evento che non accadeva dal 2017. Anche la difesa brilla, con tre trasferte di fila senza subire gol. Sul fronte individuale, Matías Soulé ha segnato il gol più rapido della Roma dal 2004/05, confermandosi un talento in crescita.
Il Napoli torna alla vittoria in Serie A dopo oltre un mese, confermando la sua fase offensiva con gol segnati in 13 partite consecutive. Romelu Lukaku raggiunge la doppia cifra per la 12ª stagione nei top campionati europei e diventa l'unico giocatore a segnare e servire un assist sia all'andata che al ritorno contro la stessa avversaria negli ultimi tre campionati. Due settimane fa avevo relativizzato il momento difficile del Napoli mettendolo in parallelo con i gol dLukaku si conferma sempre più centrale nel gioco del Napoli, non solo come finalizzatore ma anche come riferimento per la manovra offensiva. Contro la Fiorentina ha protetto palla e smistato con efficacia, permettendo ai compagni di creare occasioni da gol come mai prima. I dati lo confermano: il Napoli non aveva mai generato così tanto dalle azioni che lo hanno coinvolto, con sette tiri nati da suoi movimenti, quasi il doppio del precedente record stagionale. Un segnale chiaro di quanto l’attacco partenopeo stia evolvendo attorno alla sua fisicità e visione di gioco.
L’Atalanta vive un momento straordinario, demolendo la Juventus con un 4-0 storico, prima vittoria con almeno due gol di scarto in casa bianconera. Mateo Retegui raggiunge 22 reti stagionali, terzo miglior marcatore atalantino in una singola Serie A, con 14 gol in trasferta, un dato superato solo da Immobile. Lookman e De Roon firmano record personali, mentre la Dea mantiene la porta inviolata per la quinta gara consecutiva. Gasperini si conferma bestia nera della Juve all’Allianz Stadium, con due vittorie. Un'Atalanta solida, cinica e spietata continua a scrivere la storia del calcio italiano.
Outro.
Non è cambiato nulla
Se ricorderete ad inizio stagione scrivevo che Paulo Fonseca andava valutato più per i gol non presi per quelli fatti, a causa di un problema strutturale del suo Milan.
Ebbene, ho trovato interessante che - analizzando le prestazioni dei rossoneri - l’autorevole Matteo Pilotto di CalcioDatato evidenzi praticamente la stessa cosa:
Il Milan di Conceição mostra limiti strutturali evidenti, soprattutto nella gestione delle transizioni difensive. La squadra soffre più di tutte in Serie A sui contropiedi concessi, segno di uno squilibrio tattico preoccupante. I
l problema non è solo negli uomini offensivi che rischiano troppo, ma in una fase difensiva disorganizzata, con coperture preventive inefficaci e troppi giocatori sopra la linea della palla. Anche contro il Lecce, la vulnerabilità si è vista chiaramente nei gol subiti. Il Milan attacca con intensità, ma non sa proteggersi dalle ripartenze, mostrando un disequilibrio che continua a penalizzarlo pesantemente.
Anche per oggi é tutto. A presto!
Giovanni
Il Napoli ha giocato con la fiorentina