La crescita del business nel calcio africano
La Coppa d'Africa ha raggiunto le dimensioni commerciali della Copa America, i club hanno modelli di business originali, ma permane la debolezza delle leghe nazionali
Berlino, 11 giugno 2024
Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Di unire la gente. Parla una lingua che tutti capiscono. Lo sport può creare la speranza laddove prima c’era solo disperazione. (Nelson Mandela)
Nel settembre del 2014, prima ancora che il tema Superlega tornasse in auge, l’allora presidente della Juventus, Andrea Agnelli, dichiarò, parlando di sviluppo della Serie A all’estero:
Se io dovessi individuare un'area su cui investire per cercare di trarre dei frutti tra 10-15 anni è l'Africa subsahariana che in questo momento sta avendo una crescita importante e dovremmo poter essere i primi ad andare a costruire qualcosa in modo da poter avere dei ritorni sugli investimenti fatti che è il risultato che la Premier ha ottenuto partendo 20 anni fa in Asia.
Quella frase mi ha sempre incuriosito e negli anni ho cercato di capire cosa avesse visto di così interessante Agnelli.
Mi è tornata alla mente tra le altre cose qualche mese fa quando in una delle puntate di Ted Lasso, fortunata serie tv calcistica di Apple Tv, spunta un improbabile investitore africano che vuole acquistare uno degli assi del Richmond FC per fare una squadra di All Star Africane che competa nei maggiori tornei del continente.
Ma veniamo al mondo reale.
Che ne é di quella frase di Andrea Agnelli 10 anni dopo?
A detta di molti analisti dello sport africano, la Coppa d'Africa delle Nazioni (Afcon) 2024 in Costa d’Avorio è sembrata un punto di svolta, dimostrando che il calcio africano può avere un’attrattiva globale.
In ottobre, IMG ha firmato ufficialmente come agenzia di sponsorizzazione per la Confederazione del Calcio Africano (CAF), e la lista di sponsor del torneo includeva marchi globali come TotalEnergies, Puma, 1xBet, Visa, Orange e Unilever.
I ricavi del torneo, secondo GlobalData, hanno superato i 75 milioni di dollari USA, ancora lontano dai 2,4 miliardi di euro previsti per l'Uefa Euro 2024, ma non troppo distanti da altre competizioni continentali come la Copa America e la Coppa d'Asia AFC.
Digitalizzazione.
Nel frattempo il torneo ha anche toccato 3,6 miliardi di visualizzazioni su TikTok per l’hashtag #AFCON2023 (+90% sull’edizione precedente), un successo digitale senza precedenti a cui aggiungere 2,1 miliardi di impressioni su varie piattaforme per i social della CAF (+50%).
In Costa d’Avorio erano presenti 110 partner di trasmissione che hanno servito contenuti a circa due miliardi di persone in 171 paesi.
Il fatto che nazioni più grandi come Nigeria, Sudafrica e Repubblica Democratica del Congo siano arrivate fino in fondo alla competizione ha anche aiutato.
Google Trends ha mostrato che dagli Stati Uniti e dal Regno Unito sono arrivati i visitatori più numerosi.
Al calcio africano non mancano club dal seguito importante: in Egitto, per esempio, Al-Ahly vanta oltre 50 milioni di follower sui social media, che li pone tra i primi 20 club più seguiti al mondo, appena dietro potenze europee come Tottenham Hotspur e Borussia Dortmund.
Per ora, secondo Sherif Hassan, head of digital and marketing della CAF il problema maggiore è:
Il deficit infrastrutturale, unito alle sfide logistiche di spostare club e tifosi in tutta l'Africa rendono difficili le competizioni regolari tra club. Il nostro obiettivo è l'Afcon e la costruzione di infrastrutture in tutto il continente.
Il modello di Business.
A quanto pare la realtà africana è duplice, campionati nazionali che faticano commercialmente a fronte di un successo individuale di molti club (soprattutto nel Nord Africa).
La realtà del campionato della Tanzania ad esempio é abbastanza unica.
Negli ultimi anni, il calcio in Tanzania ha vissuto una straordinaria ascesa, attirando l'attenzione di fan e analisti sportivi in tutta l'Africa, grazie ad una visione lungimirante della Federazione. Questa crescita non riguarda solo lo sport, ma anche l'ambizione di una nazione e i sogni dei giovani.
Il calcio in Tanzania è diventato una forza unificante, simbolo di orgoglio nazionale e potenziale sviluppo economico, dimostrando come lo sport possa trasformare una società.
Ma rimane un caso isolato.
Al-Ahly, Wydad Casablanca e Raja Casablanca del Marocco e Espérance de Tunis della Tunisia hanno dominato le fasi finali della CAF Champions League negli ultimi anni, con squadre del Nord Africa che hanno vinto 17 delle ultime 24 edizioni della competizione per club più importante del continente. Questi top club generano tipicamente intorno ai 10 milioni di dollari ciascuno in ricavi annuali.
L'esperto di calcio africano Maher Mezahi ha spiegato tra le altre cose che:
In Egitto, i club di calcio sono un po' come i club per gentiluomini. Il giovedì o il venerdì, invece di andare al cinema, potresti andare in un clubhouse dell'Al-Ahly. L'abbonamento può costare oltre 20.000 dollari all'anno e può darti accesso a ristoranti, attività ricreative e museali.
Nella stagione 2021/22, Al-Ahly ha guadagnato 16,7 milioni di dollari in ricavi legati al calcio, compresi introiti da trasmissioni, sponsorizzazioni e vendite di giocatori. Ma i soli abbonamenti ai club hanno portato oltre 21 milioni di dollari, consentendo di spendere 23 milioni di dollari in operazioni sportive.
I club egiziani operano poi nella logica della polisportiva: Al-Ahly e Zamalek SC, per esempio, ospitano anche alcune delle migliori squadre di basket e pallamano del paese.
I rami d’attività dell’Al-Ahly possono includere strutture sportive all'avanguardia, ristoranti, centri commerciali, spa e moschee. Si stima che il 74% degli egiziani supporti il club.
Diritti tv.
Nell'Africa subsahariana, quella indicata da Agnelli come possibile terra di conquista calcistica, la DStv Premiership (proprietà di Multichoice) del Sudafrica presenta di gran lunga la posizione commerciale più forte: trasmette tutte le 240 partite in diretta in un accordo del valore di circa 600 milioni di rand (circa 32 milioni di dollari USA) all'anno, mentre i principali sponsor del calcio domestico includono Nedbank, Carling e MTN.
I ricavi della lega non sono pubblici, ma si stima che generino tra gli 80 e i 100 milioni di dollari all'anno da accordi di trasmissione e sponsorizzazione.
Qui rimane quindi il problema contrario: l'ineguaglianza nella lega è una preoccupazione. Mentre un recente derby Pirates-Chiefs ha attirato oltre 86.000 spettatori, le squadre più piccole della lega spesso faticano a radunare 5.000 tifosi.
Il futuro.
Sembra quindi che il calcio africano abbia un futuro roseo di crescita davanti legato a mio giudizio a 5 aspetti.
Crescente Interesse Globale e Visibilità Digitale:
come testimoniato dal successo dell’ultima Coppa d’Africa e dai suoi indici di crescita in termini di visualizzazioni online.
Partnership e Sponsorizzazioni con Marchi Globali:
La firma di IMG come agenzia di sponsorizzazione per la CAF e la presenza di sponsor di rilievo indica una crescente fiducia delle aziende globali nel potenziale commerciale del calcio africano.
Forte Coinvolgimento della Diaspora Africana:
Le grandi comunità africane in paesi come Stati Uniti e Regno Unito forniscono una base di tifosi appassionati e un mercato significativo per i contenuti calcistici, che può tradursi in maggiori ricavi e visibilità internazionale.
Infrastrutture Calcistiche in Espansione:
Investimenti continui in stadi, centri di allenamento e infrastrutture correlate possono migliorare il livello di competizione e attrarre eventi internazionali, contribuendo alla crescita del calcio nel continente.
Club di Calcio storici:
Club africani come Al-Ahly in Egitto e i club nordafricani in generale, vantano un seguito di tifosi comparabile a quello delle principali squadre europee. Questi club possono fungere da pilastri per lo sviluppo del calcio africano, promuovendo il talento locale e aumentando l'attrattiva del campionato africano.
Rimane sullo sfondo al momento il tema della Superlega Africana, che dopo la prima edizione pilota sembra essersi arenata.
Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha sostenuto la Superlega Africana per promuovere lo sviluppo del calcio nel continente e aumentare le opportunità economiche per i club africani, mentre si è opposto alla Superlega Europea perché sarebbe andata a toccare interessi maggiori ed equilibri al momento assai labili, soprattutto con la UEFA.
Non rimane che monitorare la situazione, perché dall’Africa, da un continente in grado di reinventarsi in tempo celere, potrebbe arrivare un nuovo polo di sviluppo del calcio mondiale. Come profetizzato in Ted Lasso.
Note a margine
La vicenda calendari ormai è una comica senza fine. Il Mondiale per Club fa slittare la Coppa d’Africa: si giocherà ancora in inverno. Il torneo africano nel 2025 si sarebbe dovuto giocare d’estate in Marocco, ma sarà ancora calendarizzato in inverno, nel bel mezzo della stagione calcistica. Chiaro no? Lo hanno spostato perché c’era un altro torneo, non perché far giocare in luglio in Marocco é assurdo.
Sabato ho dedicato l’intero numero di Fubolitix all’evoluzione dello streaming, e domenica è uscita sull’edizione americana di Fortune una interessante intervista a Bob Iger, Ceo di Disney che parlando delle strategie di Gerry Cardinale (Milan, RedBird) che sta trattando per controllare Paramount attraverso una sua controllata, ha detto sostanzialmente che Cardinale "ha capito che una grande proprietà intellettuale è l’equivalente di una proprietà sulla spiaggia (cut) il valore è reale e a lungo termine” (qui la ripresa in italiano dell’articolo).
Outro
Parole male interpretate
Nella giornata di ieri è esploso e poi rientrato un caso politico che ha visto attribuire al tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, parole assai critiche nei confronti del Mondiale per Club FIFA.
Il Giornale ha riportato che, in una intervista rilasciata a Tony Damascelli, Ancelotti avrebbe detto rispondendo ad una domanda sulla propria stagione e l’arrivo del Campionato Mondiale per club del 2025:
La Fifa se lo scordi, calciatori e club non parteciperanno a quel torneo. Una partita sola del Real Madrid vale 20 milioni e la Fifa vuole darci quella cifra per tutta la coppa. Negativo. Come noi altri club rifiuteranno l'invito.
Attraverso i propri profili social, alle 15.05, l'allenatore delle merengues ha smentito:
Nell'intervista a Il Giornale le mie parole sul Mondiale per Club FIFA non sono state interpretate come volevo. Niente potrebbe essere più lontano dal mio interesse che rifiutare la possibilità di giocare in un torneo che considero potrebbe essere una grande opportunità per continuare a lottare per grandi titoli con il Real Madrid.
Alle 15.20 invece il Real Madrid ha fatto uscire un comunicato affermando:
Il Real Madrid C. F. comunica che in nessun momento è stata messa in dubbio la sua partecipazione al nuovo Mondiale per Club che sarà organizzato dalla FIFA nella prossima stagione 2024/2025. Pertanto, il nostro club parteciperà, come previsto, a questa competizione ufficiale che affrontiamo con orgoglio e con la massima speranza di far sognare di nuovo i nostri milioni di tifosi in tutto il mondo con un nuovo titolo.
La smentita duplice è stata ripresa da tutti tranne Il Giornale che quindi conferma implicitamente quelle parole ed a cui probabilmente non è stata chiesta alcuna smentita.
Il fatto rimane curioso perché le smentite sono state giocate sul filo del rasoio e senza una richiesta di smentita diretta a Il Giornale, che potrebbe anche decidere oggi di replicare.
Ovviamente in giornata era partita la rumba dei seguiti con Calciomercato.com che addirittura scriveva “mondiale a rischio”. Altri come MilanoFinanza hanno deciso di scrivere un articolo che poi è cambiato nel corso della giornata (specificando che l’articolo è stato aggiornato ma senza spiegare bene l’accaduto).
Rimane sullo sfondo il tema di un torneo che sta facendo storcere il naso a molti e che rispetto ai 50 milioni di incassi ventilati ne potrebbe fare incassare meno della metà ai club.
Ma può un club chiamarsi fuori da una competizione sportiva?
Formalmente questa cosa è del tutto possibile, ed è già capitata in passato quando alcune squadre diedero forfait dalla Coppa Intercontinentale ad esempio.
A prescindere da questo ho come l’impressione che l’improvvida uscita di Ancelotti non sarà l’ultima e che nei prossimi giorni sarà bene monitorare la situazione.
A presto!
Giovanni