La Juve senza sponsor di maglia
Dopo il calo già subito nella stagione 2023/24 il club non ha ancora trovato un marchio per rimpiazzare Jeep: cosa aspettarsi nei prossimi mesi dal nuovo accordo in termini finanziari e contrattuali.
Berlino, 20 luglio 2024
Nel 77 ci hanno fatto fare la finale di Coppa Uefa con la maglia azzurra perché siamo così forti che la nazionale siamo noi. (Addone Munaro, mio prof di educazione fisica alle superiori e juventino amante delle esagerazioni)
Il 16 luglio 2024 la Juventus ha presentato per la prima volta una maglia per la nuova stagione senza sponsor: non accadeva dal 1981, prima dell’introduzione degli sponsor di maglia.
La Juventus è attivamente impegnata nella ricerca dopo la scadenza del contratto con Jeep il 30 giugno scorso.
Questo accordo, che ha portato nelle casse bianconere oltre 322 milioni di euro in 12 anni (come scritto da Calcio e Finanza), è diminuito negli ultimi anni a causa dell'assenza della squadra dalle competizioni europee.
Attualmente, il club sta valutando diverse offerte per trovare un nuovo partner e pare veramente difficile immaginare che il 19 agosto alla prima di campionato contro il Como ne vedremo uno.
In base a quanto trapela e riportato da vari organi di informazione: le trattative stanno procedendo, alcune delle quali in fase avanzata, ma il club non ha ancora ricevuto offerte ritenute soddisfacenti.
Sarebbe altresì da escludere un nuovo intervento da parte di una società appartenente alla galassia Exor, la holding degli Agnelli-Elkann, dopo la conclusione del contratto con Jeep.
La Juventus sta cercando di ottenere un accordo simile a quelli di Inter e Milan, che attualmente incassano circa 30 milioni di euro annui dai loro sponsor.
Tra i tifosi c’è chi vede in questo passaggio l’ennesimo danno di quanto accaduto a livello giudiziario nel 2023. È una lettura troppo parziale, non fuoriluogo, ma non esaustiva.
Provo qui a fornire qualche spunto in più per un quadro più completo.
Innanzitutto va detto che la Juventus (che conta circa il 35% dei tifosi in Italia, ovvero la somma di Milan e Inter messe insieme) è stata in questi anni la squadra con lo sponsor di maglia più consistente.
Iniziamo dai dati a inizio stagione relativi ai contratti in essere (bilanci 2022/23).
Questa tabella ci dice soprattutto una cosa: la Juventus aveva uno sponsor dal valore superiore del 50% a quello del Milan.
Nella nuova stagione va ricordato che l’Inter riceverà 30 milioni da Betsson pareggiando quindi i ricavi milanisti.
I dati riflettono grosso modo i dati di distribuzione del tifo in Italia Juve 35%, Milan e Inter tra il 16 e il 18% con alternanza al secondo posto, Roma e Napoli tra 8 e 10%.
Giusto quindi trovare queste società nelle prime posizioni, con due eccezioni: Fiorentina e Sassuolo, club che hanno sulle maglie i marchi delle proprie società.
Il 6 giugno scorso nel post “Sponsorizzare il proprio club è reato” avevo parlato degli sponsor provando a fornire alcuni spunti in particolare per capire quanto le aziende correlate alle proprietà possono spingersi oltre.
Se noi accettiamo questi dati, incrociati con quelli sul tifos, senza contestare a Fiorentina e Sassuolo un importo che le ponevano al livello della seconda e terza società d’Italia, dobbiamo anche dire che i 45 milioni erano una cifra ampiamente accettabile se non addirittura inferiore a quanto poteva essere chiesto alla stessa proprietà bianconera, che tuttavia, evidentemente, non ha mai avuto offerte migliori.
Sappiamo poi che la Juventus in base alla mancata partecipazione alle Coppe si è vista decurtare gli importi degli sponsor di maglia e tecnico (come riportato dal prospetto del club relativo al recente aumento di bilancio da 200 milioni).
Jeep è passata da 45 milioni a 38 milioni di euro a seguito di una modifica contrattuale che ha visto il riacquisto di alcuni diritti concessi a Stellantis Europe per 3 milioni di euro e la decurtazione per la mancata partecipazione alla Champions per 4 milioni.
Adidas é scesa da 52,5 milioni a 46,1 milioni di euro al verificarsi degli automatismi contrattuali legati a vendite e partecipazione alla Champions, ma ha introdotto un premio fino a 8 milioni in più in caso di approdo futuro del club in semifinale.
La maglia della Juve valeva quindi 97,5 milioni di euro nel 22/23 ed è scesa a 84,1 nel 23/24: un calo del 13,74%.
In nessuno dei due casi si è parlato di danno d’immagine. E se il marchio “di casa” Jeep non aveva interesse a sollevare il tema, va invece notato come Adidas non abbia avuto nulla da eccepire.
Io non credo che quanto accaduto nel 2023 sia determinante: chi sponsorizza una squadra punta per lo più sull’esposizione della stessa e sulla fedeltà della fan base che non viene meno.
Credo piuttosto che ci siano due punti da evidenziare:
la diminuzione mette a nudo definitivamente il fallimento della strategia CR7: in quei giorni si diceva che il suo arrivo avrebbe portato entrate che poi sarebbero rimaste successivamente alla sua partenza. Non si è verificato e possiamo trarne una lezione: nel lungo periodo nulla si può dare per scontato. Sembrerà banale, ma per non esserlo si sarebbe dovuto scrivere diversamente anni fa.
in questo momento la Serie A continua a non avere club ammiraglia particolarmente attrattivi a livello internazionale
nel caso in cui il club dovesse chiudere con una cifra di molto vicina ai 30 milioni del Milan non si potrebbe non notare un difetto abbastanza evidente in relazione al seguito del club dentro il sistema italiano.
Come spesso dico, e vale anche per la Juventus, la notizia non può far gioire gli altri tifosi.
La quota versata da Jeep, infatti, è stato un benchmark importante per i rialzi avuti da Milan e Inter nelle ultime stagioni, un suo abbassamento rappresenterebbe un tappo per tutti.
Ogni volta che si valutano questo tipo di partite bisogna sempre considerare che un campionato è prima di tutto un sistema di interdipendenze e che quasi mai indici al ribasso per un club portano all’esplosione al rialzo degli altri.
Anche in questo ad oggi la Serie A non brilla, ma aggiungo una mia impressione: per tornare a salire gli sponsor di Juventus, Milan e Inter verranno parametrati molto probabilmente più a risultati nelle competizioni europee (l’approdo a ottavi e quarti, il piazzamento nel super tabellone di Champions) che a quelli nazionali.
Il nuovo premio Adidas alla Juventus sull’avanzamento in Champions league ci sta dicendo soprattutto questo. Dal nuovo sponsor Juve mi aspetto questo: una contrattazione molto strutturata che potenzialmente possa anche andare oltre i 45 milioni ma con una parte variabile più forte che in passato.
Note a margine
Tagli insufficienti. Secondo un’analisi realizzata per Calcio e Finanza da AlixPartners, le principali squadre di Serie A, a eccezione dell’Inter e dell’Atalanta, hanno lavorato su un’ importante riduzione del monte ingaggi dei tesserati tra la stagione 18/19 e la stagione 22/23, ma i costi “corporate” restano ancora molto alti e la sostenibilità lontana.
Altro che Zoff. Questa è talmente grossa che la utilizzo per 2 note al prezzo di una. Il ministro dello sport Andrea Abodi in una intervista alla Gazzetta dello sport ha dichiarato tra le altre cose:
…spero si ripristini una scuola federale di selezionatori. Questo presuppone un Club Italia e un settore tecnico ripensati nella loro globalità. Io ho sempre espresso giudizi positivi su Spalletti, ma servono anche analisi e autocritica, che sono mancate. Quello che è successo non può essere un semplice “capita” o “gli altri sono stati più forti”, noi siamo stati la versione peggiore di noi. Mi auguro che per la Nations League abbiano fatto tesoro della sconfitta, ma a oggi non vedo segnali.
Devo ammettere che poche cose al mondo riescono ancora a stupirmi nel gioco del calcio, ma a mio giudizio una critica così diretta e circostanziata è anche maggiore di quando Silvio Berlusconi criticò Dino Zoff nel 2000 dopo la finale con la Francia, portando alle praticamente immediate dimissioni. Se Luciano Spalletti a questa cosa risponde con il silenzio giuro che per me è una cosa inconcepibile sul piano personale, sportivo, politico e organizzativo.
Che confusione. L’Inghilterra cerca un CT e per farlo pubblica un annuncio dove di fatto fa capire di volere un tecnico con esperienza di club e non un federale come era Gareth Southgate. L’Independent ha fatto una analisi puntuale da cui emergono i nomi di Guardiola, Klopp, Tuchel. Io rimango basito sul come la FA non abbia capito nulla del lavoro fatto da Southgate, della sua genesi (tutta interna alla FA) e del suo epilogo (che fa diventare vuote le parole di apprezzamento espresse nei giorni scorsi dal Ceo Mark Bullingham).
Outro
Allarme medico
In una sua recente analisi, Analytics FC (la società che stava dietro la firma di De Bruyne al Manchester City senza il supporto di un procuratore) ha evidenziato il peggioramento della situazione infortuni in Premier League nell’ultima stagione.
La stagione 2023/24 ha visto un aumento dell'11% degli infortuni totali rispetto alla stagione precedente, con le autorità calcistiche che continuano a ignorare gli avvertimenti medici.
La maggior parte delle squadre ha subito un peggioramento degli infortuni, con solo cinque squadre che hanno migliorato leggermente il loro carico di infortuni. Bournemouth si distingue con una riduzione del 27% degli infortuni e il loro miglior piazzamento di sempre in Premier League.
L’analisi finisce con un appello chiaro:
ignorando gli avvertimenti medici, le autorità calcistiche stanno mettendo i giocatori a rischio crescente. Sembra che siamo già al “punto di rottura”, con gli infortuni che raggiungono annualmente livelli da record.
A presto!
Giovanni
Grazie Giovanni. Sempre chiaro e esaustivo.
Chiosa mia personale, avulsa dai sacrosanti aspetti economici, basata su aspetti di grafica, estetica, 'composizione'. La maglia di quest'anno, senza sponsor, mi piace molto più delle ultime usate. Spero che quando (quando?) ci sarà lo sponsor, questo possa ben armonizzarsi alla divisa. poche lettere, se non un marchio, con colori sobri e non sgargianti. Dal punto di vista psicologico se venisse scelto un marchio che 'stona', sembrerà ancora maggiore la sensazione di una soluzione di ripiego. Agli occhi della maggioranza dei tifosi, ignoranti di tutti gli aspetti da te trattati, inconsciamente potrebbe passare l'idea di una società 'debole'. Lo siamo diventati, più deboli. Ma credo che lo stiano diventando tutti, e fondamentalmente strategicamente bisogna farlo vedere meno degli altri.
P.s. quando ero piccolo ero convinto che la seconda maglia azzurra della Juve fosse quella della Nazionale... Era molto più diffusa di quanto si pensi, l'idea che ci fosse un binomio Juve-Nazionale.
Buongiorno, leggo questa newsletter da alcune settimane. Senz'altro interessante, ma come tutte le rubriche calcistiche italiane o trasmissioni televisive o radiofoniche che siano, si parla sempre, sempre, sempre delle solite 5-6 squadre.
Non se ne può più
saluti
Mirko