[4] Le Superleghe degli altri
Mentre in Europa si sono mobiilitati governi e tribunali, nel resto del mondo si va verso tornei ispirati in tutto o in parte ai modelli USA: i casi di Brasile e Africa, l'ambiguità FIFA.
Amici,
domani inizia Qatar 2022, il mondiale più discusso di sempre. Mi limito qui a dire che come sempre guarderò le partite, le analizzerò in quanto tali. Sul resto, sull’esterno, credo che molto si dirà e scriverà, di giusto e sbagliato. Ed a tal proposito io mantengo quello che è il mio atteggiamento generale nei confronti della vita e del mondo. Quando situazioni come questo mondiale ci si presentano di fronte, la domanda da porsi è una sola: vogliamo costruire muri e tagliare fuori coloro che hanno un concetto di civiltà diversa dalla nostra? O vogliamo vivere nel mondo con le sue contraddizioni, anche quando ingiuste o peggio, dolorose? Il mio è forse un atteggiamento stoico, ma è l’unico che conosco: raccontare e non tacere, ma costruendo ponti, non muri.
Il 16 dicembre si avvicina, pure Renzi se ne è accorto
“Tasse: la Serie A deve 1 miliardo allo Stato” era il titolo - per chi lo ricorda - del primo numero di questa newsletter. Le federazioni, le associazioni e le società sportive, grazie a diversi provvedimenti statali e governativi più volte emanati, prorogati e ampliati nel corso di questi mesi, hanno usufruito di termini e sospensioni che scadranno il 16 dicembre prossimo. In quella data tutto lo sport italiano dovrà onorare gli impegni con lo Stato. La Serie A in particolare dovrà pagare 900 milioni, la grossa parte del debito totale di 1 miliardo.
Tutta la storia, nei dettagli, è ben raccontata da Michele Spiezia nel suo storiesport.it e lo stesso Spiezia aveva anche anticipato che il ministro dello Sport, Andrea Abodi e il presidente Figc Gabriele Gravina, avevano trovato un’intesa per l’ulteriore rinvio.
Torno sulla vicenda perché nei giorni scorsi ne ha parlato il senatore di Italia Viva, Matteo Renzi, che si è fermamente opposto alla rateizzazione, con questa ragione: Se dobbiamo fare una misura fiscale per le aziende, deve valere per tutti. Soprattutto per le piccole e medie imprese, non per le società di calcio di serie A. O per tutti o per nessuno. Chiudo come 3 settimane fa: é una vicenda da monitorare - anche alla luce dei conti in rosso di molti club - perchè diverse cose possono succedere nelle prossime settimane. Aggiungo: se il tema entra nel dibattito con contorni di pura tattica politica, come sembra, ne vedremo delle belle.
Un milione di vittorie per una squadra che non esiste
Ted Lasso è una fortunata serie tv originale Apple, che ho avuto la fortuna di divorare nelle prime due stagioni, che racconta la storia di un allenatore di Football Americano che viene ingaggiato da un club di Premier League e si deve destreggiare in uno sport che non conosce ed in una cultura, quella inglese, che - pur con la stessa lingua - ha abitudini e riferimenti diametralmente opposti a quella statunitense.
Il Richmond FC, squadra allenata da Ted Lasso, è entrato quest’anno in FIFA23, celebre videogame calcistico di Electronic Arts. Questa importante novità ha dato la possibilità ai giocatori di scegliere il personaggio di Ted Lasso come allenatore nella tanto amata modalità carriera, presente nel gioco già con le prime console Permettendo, inoltre, di selezionare l’AFC Richmond come squadra da allenare o di fruire degli oggetti della società su FUT (Fifa Ultimate Team). Social media soccer ha riportato questa settimana che da settembre, mese di uscita di Fifa 23, ad oggi, i giocatori hanno totalizzato la bellezza di 1 milione di vittorie con il personaggio. Lo stesso SMS commenta: Al di là dell’aspetto puramente sportivo, ciò che rende il calcio un vero e proprio fenomeno globale è la sua capacità di innervarsi di cultura popolare e di diventarne parte integrante. Non potrei essere più d’accordo.
Il nuovo amministratore delegato del Milan
Nei giorni scorsi il Milan ha ufficializzato che Giorgio Furlani diventerà nuovo amministratore delegato del Milan. Quarantenne milanese con esperienze nella finanza a Londra e New York, Furlani proviene dal mondo Elliott, il fondo che - come noto - aveva prima finanziato parte dell’operazione di acquisizione del cinese Yonghong Li da Silvio Berlusconi e successivamente rilevato il club quando Li era risultato insolvente.
Elliott in estate ha ceduto la maggioranza del club a RedBird Capital, società di investimenti nel mondo sportivo (da noi comunemente definita “fondo”) che fa capo a Gerry Cardinale.
L’operazione da 1,2 miliardi è stata fotografata da Calcioefinanza.it che nel dettaglio ha stimato sia il guadagno di Elliott dall’operazione, sia il prestito pari al 50% (600 milioni) che attraverso la formula del vendor loan (prestito del venditore la stessa Elliott, all’acquirente RedBird) al tasso del 7% permette a Elliott di avere ancora interessi nel Milan. Non è un segreto che Elliott abbia ancora posti in Cda, ed ora che un suo uomo vada a fare l’amministratore delegato.
Quel che stupisce è il fare inquisitorio con cui alcune testate come calciomercato.com (anche attraverso il profilo Twitter del suo direttore) trattano la vicenda. La stessa Gazzetta.it ha scritto: Nuovi proprietari che nominano a.d. l’uomo di fiducia dei predecessori? Una primizia assoluta per la Serie A. Sinceramente, non si era mai assistito a un cambio di proprietà con una contestuale, e sostanziale, conferma della vecchia dirigenza (cosa che ha alimentato qualche speculazione). Quel che manca è un dato: cosa ci sarebbe di irregolare? Hanno diritto di tribuna le cosiddette “speculazioni” laddove vi è una operazione in cui chiaramente il precedente proprietario ha tutt’ora interessi - attraverso il vendor loan - nel capitale? Già in passato Elliott (caso Yonghong Li) ha dimostrato di non aver problemi a smettere i panni del finanziatore a amministratore di un club, e la natura stessa (speculativa) del fondo che investe in asset finanziari e ne massimizza il profitto con la rivendita lascia pensare che il fondo gestito da Gordon Singer possa ripetere in caso di necessità, l’operazione in futuro.
Peraltro, e qui viene la parte prettamente aziendale - sportiva, Elliott ha riportato il Milan alla vittoria dello Scudetto e per la seconda volta consecutiva in Champions League dopo quasi un decennio di assenza, dimostrando quindi di avere la capacità di individuare le figure adatte a condurre con successo un club calcistico. Alla luce di questo, che RedBird si affidi all’esperienza del gestore precedente pare essere una mossa pragmatica e di buonsenso, di tutt’altro segno rispetto agli spoil system che quasi sempre si vedono nel mondo del calcio in questi casi, volti solo a marcare attraverso un radicale cambio manageriale il proprio approdo in un club, a prescindere dalle fortune pregresse. Ben vengano, quindi, il pragmatismo e l’attenzione ai risultati dei manager più che alla loro provenienza.
Pausa Serie A
Questa settimana sul canale Youtube ho fatto il punto della situazione sulla Serie A al giro di boa della 15esima giornata, tornando a quelle che erano le mie previsioni estive e guardando a come potrebbe finire la stagione in corso.
Le Superleghe degli altri
Mentre in Europa si attende il pronunciamento della Corte di Giustizia Ue sulla Superlega, in Brasile avanza a grandi passi il progetto Libra, che altro non é se non un nuovo campionato brasiliano. Nei giorni scorsi come riportato da Globo (la più influente testata brasiliana) è stato approvato un investimento da 900 milioni di dollari di Mubadala Capital Investment, società con sede ad Abu-Dhabi. Al momento non si conoscono i dettagli del progetto, in particolare su quanto la lega sia o meno aperta, ma si sa che 14 club vi hanno già aderito. Si tratta quindi di una lega che riconosce la libertà dei club di formare nuove competizioni, ovvero quello che rivendicano coloro che chiedono la nascita di un nuovo format europeo per club. Al momento non risultano levate di scudi della Conmebol (la Federazione Sudamericana), nè della FIFA.
In Africa ad inizio agosto ha mosso i primi passi la African SuperLeague, che a differenza del progetto brasiliano e di quello ventilato in Europa hanno forte sostegno della CAF (la Confederazione calcistica continentale africana) e addirittura della FIFA. Anche qui non si conoscono ancora i dettagli del format, anche se gli organizzatori ci hanno tenuto a precisare che ci saranno promozioni e retrocessioni, pur non spiegando come faranno a conciliare il fatto di voler garantire un contingentamento regionale e nazionale alla competizione. Nei primi documenti infatti si parla di 3 macroregioni con massimo 8 club per regione e 3 club per nazione, il che farebbe pensare ad un modello più simile alla Champions League che ad un campionato vero e proprio con una sua meritocrazia interna.
Altro interrogativo sulla vicenda riguarda il ruolo della FIFA, che recita un ruolo ambiguo e contraddittorio: in Europa ufficialmente è contro la Superlega in nome del “calcio di tutti”, in Africa propone un torneo continentale a promozioni e retrocessioni, negli Stati Uniti invece non alza un dito contro la MLS che come noto è un campionato chiuso, nonostante in passato ci siano stati movimenti d’opinione partiti dai tifosi americani stessi che chiedessero la riforma aperta del torneo a stelle e strisce.
Outro
Ci apprestiamo ad entrare nella pausa nazionali più lunga di sempre. Non so ancora dirvi se sia un bene o un male, se questo mondiale mi divertirà o se mi annoierà come spesso mi accade durante la pausa nazionali. Di certo spero che non accada mai più. Ve lo dirò in queste settimane.
Restiamo in contatto!