Le tre finestre estive di calciomercato
Mai come quest'anno si andrà oltre agosto per poter rinforzare le squadre: cresce il valore degli svincolati, che nei prossimi giorni rivedranno (forse) le loro pretese al ribasso
Berlino, 28 agosto 2024
Al 20 per 100 quello che si legge di calciomercato è vero, al 70 per 100 verosimile, al 10 per 100 inventato. (Franco Rossi)
Ad inizio mercato, il primo luglio scorso, avevo scritto in “Plusvalenze, Premier League all’italiana”:
È ormai opinione comune che siano due le date chiave del calciomercato (Sky Sports Uk lo ha spiegato nel dettaglio qui): la prima il 30 giugno, quando tutti i club chiudono il bilancio precedente e devono essere in regola, la seconda il 31 agosto quando finiscono le operazioni di compravendita.
L’inizio delle operazioni 2024 è stato segnato da numerose operazioni “sospette” in Premier League a cui ha dedicato spazio la BBC (se leggete l’inglese questo articolo è una pietra miliare).
A fine mercato mi sento di dover aggiornare: la finestra estiva ormai si è fatta in 3 e sicuramente ci sarà una appendice che andrà oltre il 30 agosto prossimo (vedi le note a margine per date e orari di chiusura esatti nei maggiori mercati europei).
A crescere, in numero ma soprattutto in valore, sono gli svincolati. Ecco un potenziale top 11 di giocatori che al momento risultano senza contratto: (4-3-3) Szczesny - Hermoso, Hummels, Matip - Aurier, Rabiot, Andre Gomes, Skov - Muniain - Depay, Martial.
Secondo Transfermarket in questo momento una ipotetica rosa che venisse costruita da zero con 25 giocatori svincolati potrebbe ingaggiare 3 portieri dal valore di 10 miloni totali e 22 giocatori da 181 milioni totali per un valore della rosa da 191 milioni che in Serie A sommerebbe il decimo valore assoluto (dietro alla Lazio che vale 234 milioni) oppure il nono per valore medio dei calciatori (7,64 milioni di euro ciascuno).
Ho fatto una ricerca e lo scorso anno ci fu chi fece più o meno lo stesso giochino, pubblicando questo 11 come formazione più forte possibile tra gli svincolati:
Svincolati 2023: (3-4-2-1): De Gea; Tuia, Zeegelaar, Moreno; Papu Gomez, Soriano, Xeka, Lingard; Ben Arfa, Hazard; Morelos.
Volevo essere certo che non si trattasse solo di una impressione mia: è di tutta evidenza che il livello dei giocatori coinvolti si sia nettamente alzato e l’età media abbassata.
Ci sono a mio giudizio almeno quattro situazioni correlate:
le scelte che si fanno nel mese di giugno spesso impongono vincoli economici prioritari e quindi spesso sono extra tecniche
nei mesi di luglio e agosto si prova a fare di necessità virtù provando a concentrarsi sulle migliorie tecnico tattiche d’insieme
i calciatori svincolati puntano fino all’ultimo a non desistere dal livello precedente dei loro ingaggi (emblematico il caso Rabiot)
infine, ultimo ma non certo per importanza, un mercato eccessivamente orientato alla plusvalenza da fare a breve medio periodo tende a trascurare giocatori da iscrivere come puro costo a bilancio. Molti diesse preferiscono scommettere su un 20enne di prospettiva non eccelso che andare sull’usato sicuro ma non rivalutabile di un 30enne svincolato.
E così ci ritroviamo con un mercato che si fa in tre fasi, in cui gli aspetti tecnici sono sopravanzati nelle priorità ed i club maggiori - che un tempo erano i primi a muoversi - ora sono attivi fino all’ultimo non solo nelle operazioni in uscita ma anche in quelle in entrata.
Non vi è alcun giudizio di valore, solo una presa d’atto. Questo è il calciomercato nel 2024, se vi pare.
Note a margine
Il beneficio del dubbio. Siccome a Fubolitix, cioè a me, piacciono il tennis, le storie di sport scritte bene e il pensiero critico (magari non proprio in quest’ordine, ma ci siamo capiti), c’è un pezzo su Jannik Sinner che vi devo assolutamente consigliare ed è stato scritto da Tennispotting in cui si legge tra le altre cose:
La fiducia verso un tribunale indipendente è naturalmente uno dei capisaldi della convivenza civile. Ma non serve aver fatto studi particolarmente avanzati per sapere che a) i tribunali sono fatti da uomini e donne e b) l’applicazione delle regole risente delle capacità di difesa dell’imputato e del suo ruolo nella comunità, versione lievemente edulcorata di un’espressione decisamente più cruda: i magistrati sono i cani da guardia dell’ordine costituito.
Deadline day. Siamo nella settimana decisiva e vale la pena ricordare quando chiude il calciomercato. Io sono un fan della finestra ridotta che chiuda prima dell’inizio dei campionati, come proposto nei giorni scorsi dall’ad della Lega Calcio, Luigi De Siervo. Fino ad allora ci dobbiamo accontentare.
Venerdì 30 agosto 2024, ore 20.00 – Bundesliga
Venerdì 30 agosto 2024, ore 23.00 – Ligue 1
Venerdì 30 agosto 2024, ore 23.59 – Serie A
Venerdì 30 agosto 2024, ore 23.59 – Premier League
Venerdì 30 agosto 2024, ore 23.59 – Liga
Originali. Parma, Como e Venezia non sono le classiche tre neopromosse, scrive NSSmagazine. Punto di vista interessante sulle tre società, perché grazie a proprietà straniere, ambiziosi progetti di sviluppo e nuove partnership con importanti sponsor tecnici (Puma, Adidas e Nocta), queste squadre puntano a consolidarsi nella massima serie ma soprattutto a sfruttare il momento per affermare la propria immagine e provare a capire quando la loro identità possa portarle ad un percorso virtuoso a prescindere dai risultati di campo di breve periodo.
Outro.
La qualità.
Di Luca Bonni (commento su Youtube):
Scrivo questo commento dopo aver visto mezz’ora di Torino-Atalanta, nonostante l’1-1 e due attaccanti in formissima come Retegui e Zapata in campo il calcio è di medio-basso livello. Il calcio è tecnica al servizio di un’idea tattica. La miglior tecnica e la migliore tattica la portano giocatori e allenatori ovviamente. Queste persone si pagano, profumatamente. Il Milan ha un tetto ingaggi individuale di 6.5 milioni di euro per dire. Ogni tanto può esserci l’exploit, ma “sistematicamente” farai poco o nulla. Dal 90 al 2006 in serie A ci giocavano i più forti al mondo. Credo che la serie A fornisse parecchi giocatori che poi si sono giocati le finali in quei mondiali ad occhio. Dal 94 al 2006 credo che l’Italia abbia avuto la Nazionale più forte al mondo, o forse la seconda dopo il Brasile. Under 21 con Maldini, uscivamo dai mondiali ai rigori senza subire 1 gol e perdevamo finali al golden gol. Non sono comunque d’accordo sul discorso di fondo: i club non hanno il dovere di fornire giocatori alle nazionali ma lo fanno comunque di riflesso. A Napoli si è vinto uno scudetto senza settore giovanile in pratica, con DeLaurentiis che spende 40 milioni ora per un attaccante di 32 anni da una quindicina di gol a stagione. Carissimo Giovanni, in Italia mancano purtroppo i denari necessari ad avere un campionato competitivo, la politica non aiuta certamente lato impianti ed abbiamo una federazione completamente in balia di presidenti non all’altezza. Hai citato l’Inghilterra dove chi compra i club deve impegnarsi con al federazione nelle academy e con il grassroots, non per vincere i mondiali ma per tenere il calcio vivo, dato che tutto parte da lì. Poi i frutti si raccolgono, gli inglesi sono sistematicamente fra le prime 4 squadre al mondo ormai nei tornei principali. Prima o poi il trofeo ci scappa.
È un punto di vista interessante (in risposta a questo mio video che ho pubblicato in forma testuale anche qui) che ci riporta all’inizio del problema: la Serie A ha qualche responsabilità nei confronti della nazionale? Io, come avrete capito leggendomi, dico di no: che il calcio di club è una cosa e quello delle nazionali un’altra.
Dal 1982 (passaggio a 24 squadre e globalizzazione reale del calcio) il Mondiale è stato vinto 2 volte a testa da Brasile, Argentina, Francia, Germania e Italia, 1 volta dalla Spagna. Questa è la classifica dei paesi con più giocatori professionisti al mondo che giocano al di fuori della propria federazione:
Se dovessimo prendere questa tabella alla lettera dovremmo dire una cosa: la probabilità di vincere è fortemente correlata alla capacità di una federazione di esportare calciatori.
Io mi limito ad una constatazione: manchiamo solo noi (l’Italia non è nemmeno nelle prime 20 posizioni). Ed allora senza voler dare una risposta univoca che sarebbe fuoriluogo mi limito a tre brevi constatazioni, con una premessa: viviamo in un mondo dominato dalla complessità e ogni dato a supporto, ogni conoscenza acquisita, non può che spingerci a ulteriori approfondimenti in ossequio al celebre “più so, e più so di non sapere” che Platone attribuì a Socrate.
Avere un campionato forte influisce nulla sui successi della nazionale.
Pare più decisiva una pratica diffusa e radicata nel tempo (di fatto in questa classifica troviamo tutte le patrie storiche del calcio).
L’autocrazia - se non sei il paese più ricco del sistema, ad oggi l’Inghilterra - è di certo un male.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni