Benvenuti nel calcio last minute [IVC #8]
Nella giornata in cui tutte le grandi vincono di misura emerge un dato: si segna sempre di più nei minuti finali (non solo in Italia) e quasi una partita su 3 si decide in zona Cesarini.
Berlino, 22 ottobre 2024
Della pallacanestro mi piacciono gli ultimi 5 minuti. Gli ultimi 5. Perché il resto non esiste. Cosa vuol dire 118 a 112? Ma chi se ne frega! (Maurizio Mosca)
La celebre gag di Maurizio Mosca, inventore del calcio come forma di intrattenimento televisivo, a distanza di anni sta diventando sempre più d’attualità nel calcio. Che rimane sempre uno sport a basso punteggio, e quindi foriero di polemiche, come Mosca si augurava, ma sempre più deciso nei minuti finali.
Nell’ultima giornata ci sono state 3 partite decise negli ultimi 15 minuti o nel recupero. Nelle due precedenti sono state 4 a giornata quelle con gol decisivi per il segno finale dell’incontro. In pratica 12/30 ovvero più di un terzo.
Da quando la Serie A è passata a 20 squadre i gol dal 75’ in poi sono cresciuti del 5% circa, passando da percentuali vicine al venti fino al venticinque percento attuale in termini di gol assoluti, e il 30% delle partite ha un epilogo nei minuti finali.
Lo si vede un po’ in tutti i campionati.
Riflettevo su questo domenica, guardando il successo del Manchester City sul campo del Wolverhampton (2-1 nei minuti di recupero segnato da John Stones).
Il dato accomuna i grandi club europei. Tutti quelli che hanno fatto più gol nei minuti finali nelle prime giornate di questa stagione sono primi in classifica.
Il City ha segnato 6 dei suoi 19 gol (31,5%) dal 75’ in poi (clamoroso il dato del Bournemouth, per restare in Premier League, con 5/10). In Italia il Napoli detiene il record con 5 (33% del totale). In Spagna il Barcellona ne ha fatti 7/33 (21%). In Germania ne hanno fatti 5 il Bayern (20,8%) e lo Stoccarda (33%).
Poche cose accomunano così tanto i grandi club nei vari campionati ed il dato, probabilmente influenzato anche dalle nuove norme introdotte dalla pandemia in poi, che permettono i 5 cambi, ed hanno certamente avvantaggiato le rose lunghe dei club più ricchi, testimonia certamente anche forza mentale ed atletica ad un tempo.
Roma - Inter 0-1. Decide Lautaro Martinez che da quando gioca in Serie A ha segnato almeno 2 gol a 24 squadre differenti in Serie A: nessun giocatore ha fatto meglio (a 24 anche Ciro Immobile). Il Toro si è sbloccato: due gol consecutivi in trasferta non li segnava da gennaio, nelle ultime 4 di Serie A ha contribuito a 4 gol (3 fatti e 1 assist) solo uno in meno rispetto alle 14 precedenti.
Milan - Udinese 1-0. Dall'inizio della passata stagione, solamente Cole Palmer (44, 28+16) ha preso parte a più reti di Christian Pulisic (28, 17+11) tra i centrocampisti nei cinque principali campionati europei. L’americano è l'unico giocatore ad aver segnato più di 10 gol (17) e fornito più di 10 assist (11) dall'inizio della passata stagione in Serie A. Ma la forza dei rossoneri è anche nella varietà, visto che il Milan è la formazione che ha realizzato almeno una rete con più giocatori differenti in questa Serie A: 10, segue il Napoli a nove. E siccome da Paulo Fonseca ci si aspettano sempre e comunque i miglioramenti difensivi, è bene dire che il Milan ha vinto tre gare casalinghe di campionato di fila senza subire gol, per la prima volta dal periodo tra marzo e maggio 2022 (5 in quel caso).
Juventus - Lazio 1-0. La Juventus ha subito un solo gol in questo campionato e non era mai riuscita a incassare così poche reti dopo otto partite in un singolo torneo di Serie A (precedentemente 2 nel 1966/67, 1986/87, 2004/05 e 2005/06). Nelle ultime 3 stagioni solo il Barcellona (46 clean sheet) ha fatto più partite a porta inviolata dei bianconeri (44) nei top 5 campionati europei. E Thiago Motta fin qui è stato bravo soprattutto a portare avanti la linea verde, visto che in questo campionato solamente il Genoa (sette) conta più giocatori nati dal 2002 in avanti con almeno una presenza rispetto alla Juventus (sei: Adzic, Yildiz, Savona, Mbangula, Rouhi, Anghelé).
Empoli - Napoli 0-1. Antonio Conte ha riportato subito il Napoli ai livelli di performance della squadra scudettata di Luciano Spalletti ottenendo almeno quattro successi di fila tra tutte le competizioni per la prima volta dal periodo tra gennaio e febbraio 2023 (sette in quel caso), con tre clean sheet di fila in trasferta in Serie A per la prima volta da gennaio e marzo 2023 (quando ne fece 6). Menzione di merito per Khvicha Kvaratskhelia (10+5) è uno dei due giocatori, insieme a Christian Pulisic (11+7), ad aver segnato almeno 10 reti e servito almeno cinque assist in Serie A nel 2024.
Azzurri 1. “Habemus centravanti” hanno detto trionfalmente Edoardo Di Nuzzo e Nicolas Cariglia questa settimana nel loro podcast riferendosi a Mateo Retegui: lui ha risposto andando ancora in gol e portandosi in vetta alla classifica marcatori. Solo un giocatore nella storia dell’Atalanta era arrivato a questa cifra di reti nelle prime otto partite del club in un torneo di Serie A (Karl Aage Hansen, 9 gol nel 1949/50). E solo Luca Toni (9 gol in 8 partite con la Fiorentina nel 2005) tra gli italiani aveva segnato almeno 8 gol nelle sue prime 8 partite in assoluto con la maglia di un singolo club.
Azzurri 2. Buone notizie anche dalla goleada di Lecce per quanto riguarda i giocatori italiani: la Fiorentina ha segnato cinque gol con giocatori italiani in un match di Serie A (escluse autoreti) per la prima volta dall’11 settembre 1983, in quell’occasione contro il Napoli (Gabriele Oriali, tripletta di Paolo Monelli e Pasquale Iachini). Andrea Colpani (due gol e un assist) è il secondo giocatore ad aver preso parte a tre reti in un incontro di Serie A dall’inizio della scorsa stagione con la Fiorentina, dopo Riccardo Sottil contro il Sassuolo lo scorso 28 aprile. Per lui ritorno al gol in trasferta dopo che gli ultimi 8 li aveva segnati tutti in casa.
Gigione. Il Bologna ha pareggiato sei delle prime otto gare stagionali solo per la seconda volta nella sua storia in Serie A; la precedente nel 1989/90 (2-6-0 in quel caso, con Luigi Maifredi in panchina). I rossoblu restano un cantiere aperto ma si può vedere positivo evidenziando che per la seconda volta nelle ultime 26 stagioni disputate in Serie A (dal 1990/91) il Bologna (1-6-1) è rimasto imbattuto in almeno sette delle prime otto gare stagionali di un singolo torneo della competizione; l’unico precedente proprio nel campionato scorso (2V, 5N, 1P nel 2023/24).
Wonderkids. Tre segnalazioni in questa giornata di campionato:
tra i calciatori con almeno un gol e un assist in questa Serie A, nessuno è più giovane di Jeff Ekhator (novembre 2006); in generale, nei maggiori cinque campionati europei, solo Lamine Yamal (2007) è più giovane rispetto al calciatore del Genoa;
tra i giocatori dei maggiori cinque campionati europei e rispettive seconde divisioni ad aver trovato almeno otto gol e otto assist negli ultimi due campionati, solo Savinho (10/04/2004) e Lamine Yamal (13/07/2007) sono più giovane di Ange-Yoan Bonny (25/10/2003);
tra i giocatori con almeno tre gol in questo campionato solo Santiago Castro (18/09/2004) è più giovane di lui.
Blaugrana. Non è passata inosservata la partenza lanciata del Barcellona, che ha segnato 31 gol nella Liga 2024/25, il suo miglior inizio dopo le prime 10 partite di una stagione nella competizione dal 2012/13 (32). Prima dell'era Messi, l'ultima volta che ha segnato così tanti gol in questa fase era stato nel 1996/97 (33).
Difese. C’è un dato che mi ha sorpreso leggendo le classifiche questa settimana. In Premier League solo il Liverpool (3) e il Nottingham Forest (6) hanno subito meno di un gol a partita in media. Quindi due squadre su 20. In Italia il doppio, 4 squadre (Napoli, Juve, Roma e Empoli); in Spagna (10 gare giocate) 6 squadre sotto la media. L’altro campionato top con lo stesso equilibrio è la Germania (7 incontri disputati) con Lipsia (2) e Union Berlino (4) ma con 18 squadre soltanto.
Note a margine
Cantera. Su PlotTheBall, Ben Wylie discute l'approccio di Barcellona nell'utilizzare giovani talenti provenienti da La Masia, come Pau Cubarsí e Lamine Yamal. Pur elogiando il loro contributo precoce, esprime preoccupazione per il carico di lavoro imposto ai giocatori così giovani, ricordando i precedenti infortuni di talenti come Ansu Fati e Gavi. Il rischio di sovraccarico fisico e infortuni è reale, anche se il nuovo allenatore Hansi Flick minimizza la situazione attuale, sostenendo che i dati interni del club non indicano problemi immediati.
La classe del ‘24. Il Guardian come d’abitudine ha stilato la sua lista dei 60 migliori giocatori nati nel 2007. Tra questi tre italiani: Emanuel Benjamin (Real Madrid), Federico Coletta (Roma) e Mattia Liberali (Milan).
Allenatori vecchi. Il francese SoFoot offre spesso analisi interessanti e di ampio respiro e questa volta analizza il tema del declino degli allenatori, dovuto a una combinazione di fattori come la stanchezza mentale, il logoramento della relazione con i giocatori o semplicemente l'inevitabilità del passare del tempo. È un qualcosa che personalmente notai a Manchester quando sulla sponda United l’arrivo di José Mourinho evidenziò una realtà ben diversa da quella che si era vista all’Inter, dove il portoghese (8 anni prima) aveva ottenuto fedeltà assoluta dallo spogliatoio. SoFoot parla di "message fatigue" quando la squadra smette di rispondere ai metodi di un allenatore che, pur avendo avuto successo, non è più in grado di innovare o motivare come prima. SoFoot cita anche Alex Ferguson, ma qui mi trova in netto disaccordo: non è vero che il grande vecchio chiuse al top, e che quindi sarebbe un’eccezione in questo senso, è piuttosto vero il contrario, ovvero che da almeno un decennio Ferguson si stava affidando ad allenatori più giovani ed innovativi per l’allenamento di campo, pur rimanendo il front man del club in una posizione ibrida e forse irripetibile.
Outro.
Fair play fasullo.
La settimana scorsa su Calcio Datato veniva evidenziato uno degli aspetti controintuitivi del calcio “smascherato” dall’analisi dati, ovvero il fatto che buttare la palla fuori in una zona vicina alla porta avversaria (meno di 20 metri) può dare un vantaggio visto che spesso porta ad un gol entro i 10 passaggi successivi.
Tra le varie riflessioni che questa cosa mi ha portato a fare c’è quella relativa a quello che da anni considero un fair play fasullo, ovvero quando per restituire palla agli avversari la si butta lontano ma poi si va a pressarli alti immediatamente sulla rimessa laterale.
Da anni sono convinto che questa pratica debba essere cancellata (ne parlò anni fa anche Fabio Capello) lasciando esclusivamente all’arbitro la discrezionalità sull’interruzione del gioco per soccorrere un giocatore.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni