L'era dello sport intrattenimento fast food
Tornei come Baller, Icon e Kings league, sono creazioni fast food con una cosa profondamente diversa dallo sport tradizionale, l’identità che crea identificazioni, la radice culturale della passione
Negli ultimi venticinque anni, il modo in cui consumiamo lo sport è cambiato radicalmente. In passato, gli appassionati seguivano principalmente le partite per intero, concentrandosi sul risultato finale e sul contesto generale. Oggi, invece, sempre più persone vivono lo sport attraverso brevi momenti salienti, clip e highlight condivisi sui social media. Questo cambiamento è stato favorito dall'avvento delle piattaforme digitali e dalla nostra crescente preferenza per contenuti rapidi e immediati.
Ne ha parlato tra gli altri The Ringer utilizzando come esempio emblematico di questa tendenza la schiacciata di Shaedon Sharpe dei Portland Trail Blazers. Dopo aver intercettato un passaggio vicino alla linea dei tre punti, Sharpe ha eseguito una potente schiacciata con una mano, lasciando senza parole sia gli avversari che gli spettatori. Questo momento è diventato virale sui social media, con migliaia di condivisioni e commenti, mentre molti utenti - come raccontato da RealClearBooks - non erano nemmeno a conoscenza dell'esito finale della partita.
Questo fenomeno riflette una trasformazione più ampia nel consumo dello sport. In passato, gli highlight servivano come riassunti di partite intere, offrendo una panoramica degli eventi principali.
Oggi, questi momenti salienti sono spesso consumati isolatamente, senza il contesto completo della partita.
Questa ad esempio è una cosa che hanno capito poco anche coloro che dicono la frase ritrita e retorica “i giovani guardano solo gli highlights”. Ne avevo già parlato in “La Gen Z e lo sport oltre i luoghi comuni”.
Piattaforme come Instagram, TikTok e Twitter hanno reso più facile che mai condividere e accedere a questi brevi clip, soddisfacendo la nostra crescente domanda di contenuti immediati e coinvolgenti.
Io stesso quando lavoravo a OneFootball e l’azienda acquisiva gli highlights di Serie A consigliai, per fare un miglior tasso di engagemente, di decontestualizzare i gol delle top 5 (Juve, Milan, Inter, Roma e Napoli) trasformandoli in clip verticali da distribuire così agli utenti. Con risultati positivi in termini di engagement.
Questo cambiamento ha implicazioni significative per il modo in cui comprendiamo e valutiamo lo sport.
Concentrandoci su momenti isolati, rischiamo di perdere la narrazione completa di una partita o di una stagione. Tuttavia, questi highlight offrono anche un'opportunità per apprezzare l'abilità e il talento individuale in modi nuovi e creativi. La sfida per gli appassionati e i media sarà trovare un equilibrio tra il godimento di questi momenti spettacolari e la comprensione del contesto più ampio in cui si inseriscono.
Quello degli highlights - ma nel contesto e col significato detto fin qui - è uno degli aspetti di cui ho parlato in “Come vedi il calcio nei prossimi 20 anni” dove tra le altre cose accenno alla miniaturizzazione dello sport.
Sono andato a ruota libera ma posso aggiungere: esiste il calcio business dell’entertainment (la Kings League e i suoi fratelli) e non esiste solo un calcio a 11 ma quello a 7 o a 5 ed altre declinazioni minori.
Ci avete fatto caso come quello a 7 riesca spesso a spettacolarizzare più che a 5 e a volte anche più che la versione tradizionale a 11?
Ne ha parlato tangenzialmente tra gli altri anche Andrew Petcash di Profluence, che non analizza il calcio, ma parla di tanti altri sport, e fa notare come sia in corso la miniaturizzazione delle discipline, citando rugy a 7, basket 3x3, golf digitale, pickleball.
Ed a proposito di questo fenomeno non posso non segnalare una analisi molto interessante di Jordan Wise “La Baller League fallirà e tu lo avrai letto qui per primo”.
L'autore è convinto che la Baller League sia destinata al fallimento, non immediatamente, ma in un futuro non troppo lontano. Secondo lui, è solo l'ennesimo tentativo di reinventare il calcio con ingenti investimenti, senza comprendere le complessità di costruire una lega sostenibile.
E questa complessità io la sintetizzo con la solita parola: identità.
I tornei come Baller, Icon e Kings league, sono creazioni fast food (per alcuni che male li giudicano è puro junk) che hanno una cosa profondamente diversa dallo sport tradizionale, ed è l’identità che crea identificazioni, la radice culturale, sociale e sociologica che crea il link tra club - campione e tifoso e che per sua natura è durevole nel tempo.
Per Wise si tratta di “illusioni passeggere” dove peraltro il problema principale è la mancanza di un modello economico sostenibile.
E del resto, se ci pensate, la Kings League è arrivata in Italia non in forza del suo contenuto, ma del suo format.
Per restare sul paragone col fast food, il business di Gerard Piquè che l’ha inventata non è il contenuto ma il format, la vendita in franchising in diversi paesi del mondo. Proprio come per McDonald’s il business non è quello di vendere i celebri burger ma le licenze per aprire nuovi ristoranti ovunque, fino a inflazionare lo stesso brand.
Possiamo immaginare un futuro roseo e sostenibile per queste iniziative? Qualche legittimo dubbio affiora.
Note a margine.
Sempre Kings. Rimanendo per un attimo sul tema dei nuovi tornei d’intrattenimento calcistico, Lamine Yamal, giovane talento del Barcellona, ha annunciato il lancio della sua squadra nella Kings League, denominata La Capital CF. Questa nuova franchigia prenderà il posto del team Kunisports di Sergio Agüero nella divisione spagnola della Kings League, poiché Agüero sposterà il focus del suo team verso le Americhe. La Capital CF ha ottenuto una wildcard per partecipare alla Kings League World Cup, garantendo così una visibilità internazionale immediata.
I conti della Juve. Negli ultimi cinque anni, la Juventus ha accumulato perdite per 900 milioni di euro, finanziate da altrettanti aumenti di capitale, che con l'ultimo deliberato supereranno il miliardo. Dopo i 300 milioni del 2019, i 400 del 2021 e i 200 del 2024, è stato annunciato un ulteriore aumento di circa 110-120 milioni per far fronte alle difficoltà finanziarie. Ne ha parlato tra gli altri Il Sole 24 Ore.
La rivolta scandinava. Una delle cose su cui siete più critici nei miei confronti è la mia idea di radicale revisione del VAR, con un netto passo indietro che riporti all’ultilizzo della tecnologia ma non nei casi di valutazioni arbitrali non oggettive. Non sono solo su questo punto: in Norvegia, i tifosi di calcio stanno protestando contro il VAR con manifestazioni coordinate. Durante le partite della Eliteserien, alcuni gruppi restano fuori dallo stadio per 15 minuti, mentre altri rimangono in silenzio. Il malcontento nasce dal fatto che, nonostante un voto di 19-13 dei club per abolire il VAR, la Federazione ha coinvolto altri livelli del calcio per ribaltare la decisione. Le proteste sono state creative, includendo lanci di dolci e pesci. Sebbene il VAR sia criticato per interrompere il gioco e togliere spontaneità ai gol, la Federazione insiste che il sistema sta migliorando e che la maggioranza silenziosa lo sostiene.
Outro.
Vette altissime
Il Chelsea Football Club continua a distinguersi per operazioni finanziarie che definire fantasiose è ormai un eufemismo.
L’ultimo bilancio evidenzia un profitto ante imposte di £128,4 milioni per l'anno finanziario conclusosi il 30 giugno 2024, un netto miglioramento rispetto alla perdita di £90,1 milioni dell'anno precedente.
Questo risultato è stato ottenuto principalmente attraverso la vendita del Chelsea Football Club Women Ltd alla società madre BlueCo, di proprietà di Todd Boehly e del gruppo Clearlake Capital. Questa transazione ha generato un profitto di £198,7 milioni, contribuendo significativamente al risultato positivo del club.
La vendita del team femminile è avvenuta poco prima della chiusura dell'anno fiscale, consentendo a Chelsea di rispettare le normative di Profit and Sustainability Rules (PSR) della Premier League, che limitano le perdite a £105 milioni su un periodo di tre anni.
Tuttavia, guarda un po’, questa operazione ha sollevato interrogativi riguardo alla valutazione del team femminile e alla conformità con le regole del fair play finanziario.
La Premier League sta esaminando queste transazioni per garantire che siano conformi alle normative sul fair play finanziario e che riflettano il valore di mercato equo.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni