Lo sponsor dell'Inter fra populismo e realtà
Dopo la firma con Betsson il parlamento è tornato ad interrogarsi sul senso del Decreto Dignità del 2018 e gli effetti che negli ultimi 5 anni ha generato.
Berlino, 25 luglio 2024
Signor Conte io non scherzo. Non scherzo mai.. Io gioco. Sì, er gioco è una cosa serissima. Perché chi scherza lo fa pe divertisse, ma chi gioca punta, s'illude, s'inventa un lieto fine.. Che non arriva mai. (Gigi Proietti - Mandrake)
L'Inter ha ufficializzato nei giorni scorsi l'accordo con Betsson Sport come nuovo main sponsor sulle maglie.
La società dovrebbe incassare 30 milioni a stagione, tanto quanto il valore dell’attuale contratto tra il Milan e Emirates. In attesa di sapere quanto riuscirà ad ottenere la Juventus si tratta dei due sponsor di maggiore entità in Serie A.
Betsson Sport sarà Official Main Partner per quattro anni. Il logo sarà presente sulla maglia che mostrerà anche la seconda stella dopo la vittoria dello Scudetto 2023-2024.
Il deputato del Movimento 5 Stelle Gaetano Amato ha impugnato l’accordo perché secondo lui violerebbe il divieto di pubblicità alle scommesse sportive inserito nel decreto Dignità del 2019.
Oltre alla sua reazione registriamo anche quella di Mettiamoci in gioco la campagna nazionale di prevenzione ed intervento contro il fenomeno della ludopatia:
Desta stupore e profonda preoccupazione la notizia dell’accordo tra la società dell’Inter e la Betsson Sport, nuovo ‘official main partner’ della squadra campione d’Italia. I nerazzurri, a partire dalla prossima stagione agonistica, avranno un nuovo sponsor sulle maglie che richiama direttamente il mondo del gioco d’azzardo. Betsson Sport è ufficialmente un sito di infotainment (informazione e intrattenimento, ndr), ma fa parte della nota galassia Betsson Group, una società di scommesse che opera da decenni in oltre 20 Paesi distribuiti in tre continenti.
Massimo Capitanio (Lega) di Agcom ha dichiarato che il logo sulle maglie rappresenta un sito di intrattenimento sportivo, non violando il decreto se non fa riferimento diretto al gioco d'azzardo.
Permettetemi la battuta, a prescindere dai protagonisti della vicenda: fatta la legge, trovato l’inganno.
Non ha nessun senso pensare che se una società di betting fa un proprio sito, che peraltro precisa “non rappresenta una testata giornalistica”, direttamente collegato con il marchio della casa, allora non si possa prefigurare che quell’attività ne stia in realtà pubblicizzando un’altra.
Tuttavia va ricordato che oggi Betsson viene portata all’attenzione del parlamento esclusivamente perché ad essere coinvolta è l’Inter, mentre tutti sappiamo che la società è partner anche di altre società sportive in vari sport.
Un tema simile era emerso a proposito di Gazzabet della Gazzetta dello sport. Il periodico del terzo settore Vita ne aveva trattato approfonditamente.
Facciamo un passo indietro.
Nel 2018 il Decreto Dignità vietò qualsiasi forma di pubblicità legata a giochi o scommesse con vincite di denaro.
Agcom aveva pubblicato linee guida che hanno lasciato perplessità nelle associazioni contro il gioco d'azzardo.
Oggi è abbastanza chiaro a tutti che quel passaggio di fatto non ebbe mai alcuna attuazione: tutti vediamo sulle testate, sui siti e sui giornali che il flusso di pubblicazioni foraggiate dalle società di betting non si è mai arrestato, mascherato da fonti informative.
Vale la pena chiedersi: ma il divieto, infine, è in qualche modo efficace ed efficiente rispetto all’obiettivo che si pone?
Io credo che sia sempre questo in definitiva l’orizzonte.
La realtà?
I dati ce ne danno conferma, lo scriveva a fine febbraio di quest’anno, esplicitamente, il sito specializzato, AboutPharma:
Ma il numero dei giocatori in Italia non è mai diminuito. Non è calato neppure nel 2018 quando, in Parlamento dopo una dura battaglia tra i partiti, venne inserito nel decreto Dignità il divieto assoluto di pubblicità dei giochi d’azzardo insieme all’obbligo per le amministrazioni locali (comuni e regioni) di limitare gli orari di apertura dei giochi e di disporre distanze minime tra i locali autorizzati al gioco e i luoghi sensibili (come scuole, parrocchie e centri per anziani). La prova di questo fallimento è nel Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli secondo cui nel 2021 gli italiani hanno speso 111 miliardi di euro nel gioco, cifra che sale a 136 miliardi nel 2022 superando la spesa sanitaria (128 miliardi), quella educativa (52 miliardi) e la somma dei bilanci di tutti i comuni italiani (77 miliardi) e rappresentando il 36,20 per cento del gettito erariale dello Stato.
Che fare?
Oggi le scommesse sono la terza industria nazionale per fatturato. Difficile tornare indietro: sarebbe come provare a rimettere l’uovo nel guscio dopo averlo strapazzato.
Il problema è soprattutto etico ed ognuno ha la propria risposta. Spetta poi alla politica trovare soluzioni collettive per comporre nel modo migliore possibile fenomeni potenzialmente impattanti in senso negativo sulla società.
E la mia opinione è una: il mondo non sarà mai un posto perfetto, ma il proibizionismo (vale per tutti i fenomeni criminali e criminogeni) genera più problemi di quelli che
Preferisco, a questo punto, che si vada oltre il Decreto Crescita uscendo dalla ipocrisia di una legge che non ottiene quello che vuole e viene subdolamente scavalcata a destra e a manca.
Tuttavia credo che il calcio faccia molto più rumore del gambling legato ad esempio alle slot machine. E tutti sappiamo che c’è un altro problema: queste slot sono diffuse in tutti i bar d’Italia. Proviamo a partire da li e ad isolare i diversi fenomeni interni al problema più vasto, per capire cosa, alla fine, si configura come attività goliardica e di intrattenimento e dove invece stanno i maggiori problemi sociali.
Ma di una cosa sono certo: peggio dell’amorale c’è solo l’immorale, ovvero colui che predica la morale ma poi la disattende. E anche a questo giro stiamo vedendo gli effetti di questo atteggiamento diffuso della politica italiana.
Note a margine
Premier Ligue. La Ligue 1 francese è il campionato straniero in cui i club della Premier League hanno speso di più negli ultimi dieci anni, con un esborso totale di 1,81 miliardi di sterline. Anche La Liga spagnola e la Bundesliga tedesca hanno attratto spese significative dai club della Premier League, ma la Ligue 1 rimane la più popolare. Tra il 2004-2014, la Premier League ha speso di più in La Liga, ma dal 2014 in poi la Ligue 1 è diventata il mercato principale. Ne ha scritto TheAthletic.
Streaming su. Il mercato televisivo italiano del 2023 vale 8,9 miliardi di euro, in crescita dell'1,6% rispetto al 2022. Lo streaming a pagamento continua a crescere rapidamente, rappresentando il 53% dei ricavi della TV a pagamento. Rai, Sky e Mediaset dominano il mercato con il 70% dei ricavi, mentre le piattaforme online guadagnano terreno. La crescita prevista per il 2024 è del 2%, trainata da eventi sportivi e dalla pubblicità.. Lo dice una ricerca Mediobanca.
50/50. Tra i tanti problemi del mondiale per Club c’è quello dei contratti in scadenza dei giocatori potenzialmente impegnati negli USA tra giugno e luglio prossimi. Da Acerbi a Chiesa passando per De Bruyne, Neuer e Modric: non mancano i big in scadenza di contratto che aspettano delucidazioni sulla possibilità o meno di disputare il torneo della prossima estate: i loro contratti scadono il 30 giugno e quindi non potrebbero fare la seconda parte del torneo (CF).
Outro
Il 9 e mezzo Zirkzee
Un passaggio di mercato interessante quest’estate è quello che riguarda Joshua Zirkzee dal Bologna al Manchester United.
Primo rinforzo per la stagione 2024-25 con un costo di circa 34 milioni di sterline, metà del costo di Højlund. A 23 anni, Zirkzee offre una combinazione di promessa e abilità già pronte.
Zirkzee - Man United, Morata - Milan: analisi di contesto
Le sue caratteristiche:
Desiderio di avere la palla: nella Serie A 2022-23, ha avuto una media di 49,5 tocchi per 90 minuti (solo ali e attaccanti esterni hanno fatto meglio).
Abilità nel dribbling: 4,3 tentativi di dribbling per 90 minuti (il miglior centroavanti per questa statistica).
Secondo in Serie A per il coinvolgimento in sequenze che terminano con tiri (144), dopo Lautaro Martínez (161).
Progressivo nell'uso della palla: 58 passaggi progressivi, il massimo tra i centravanti che hanno giocato almeno l'85% dei minuti.
Secondo tra i centravanti per palloni filtranti (7). Terzo per conduzioni progressive (148) e il massimo per conduzioni terminate con un tiro o una chance creata (41).
Pur senza certezze sul suo successo, Zirkzee ha un grande potenziale e offre qualcosa di diverso rispetto agli attaccanti attuali del Manchester United. La sua presenza promette di entusiasmare i tifosi.
Noi restiamo in trepidante attesa di vederlo all’opera.
A presto!
Giovanni