🎙️Mancini selezionatore lungimirante | Conte e Nagelsmann, esoneri evitabili?
La doppietta di Retegui gli dà ragione dopo le (giustificate) critiche per le convocazioni. Il tecnico del Tottenham lascia un club in cui è meglio sentirsi corpo estraneo che omologato.
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Buongiorno e benvenuti a questo appuntamento speciale con Io li ho visti così, nella settimana della prima pausa nazionali dopo il Mondiale del Qatar, che precede l’appuntamento di metà giugno quando l’Italia in Olanda giocherà per aggiudicarsi la Nations League.
In Olanda giocheremo contro Olanda, Croazia e Spagna, ovvero le nazionali al sesto, settimo e decimo posto del ranking FIFA in cui l’Italia è ottava.
Sarà un quadrangolare interessante, in cui i dettagli potrebbero fare la differenza a partire già dalla semifinale di Enschede del 15 giugno contro la Spagna.
Nel frattempo sono iniziati i tornei di qualificazione a Germania 2024 che vedono già la nazionale ospitante qualificata. I bianchi sono arrivati a 13 amichevoli senza sconfitte, una serie che li riporta indietro al 1994-96 quando riuscirono in una altrettanto positiva serie, che poi li portò alla vittoria dell’Europeo.
Il protagonista fin qui è Niclas Füllkrug. L’attaccante del Werder Brema ha fatto il suo esordio in nazionale durante il mondiale in Qatar il 16 novembre scorso a 29 anni già suonati (compie gli anni il 9 febbraio) e da allora ha segnato 5 dei 9 gol totali della sua nazionale toccando quota 5 reti in 5 gare.
Gli esoneri eccellenti
Iniziamo tuttavia con i due temi legati ai club che hanno tenuto banco in settimana.
Nagelsmann out
Il Bayern ha messo Thomas Tuchel al posto di Julian Nagelsmann, in una vicenda sorprendente i cui contorni si sono chiariti con il passare dei giorni.
Per l’ennesima volta lo spogliatoio del Bayern ha dettato l’agenda al club. Nagelsmann aveva avuto due illustri predecessori: Pep Guardiola e Carlo Ancelotti.
Tuchel - che sarà l’ottavo tecnico ad allenare i due maggiori club di Germania - è subentrato ed a lui verrà chiesto di vincere Bundesliga e Champions. Già è riuscito nell’impresa di vincere da subentrante al Chelsea. Dovesse riuscirci anche in Baviera sarebbe il primo tecnico a vincere due Champions League su panchine che non occupava ad inizio stagione.
Ma il suo calcio pragmatico è in grado di ottenere questo risultato, e non solo. Il Borussia Dortmund, in vista dello scontro diretto tra le prime due del campionato tedesco, è avvertito.
I tempi dell’esonero potrebbero anche essere dipesi da quanto accaduto a Londra, con gli Spurs che avevano messo gli occhi proprio su Tuchel.
Conte out
Il Tottenham Hotspurs ha definito inevitabile l’esonero dopo lo sfogo di Antonio Conte che aveva caratterizzato il post partita dell’ultima giornata di Premier league.
A mio giudizio lasciano poca credibilità le dichiarazioni di consensualità che vengono rilasciate in questi casi.
Decisione che si commenta da sola a prescindere.
Il club caccia il secondo allenatore per media punti della sua storia (tra quelli che hanno almeno 38 partite). Conte chiude con una media di 1,88 quando invece Maurizio Pochettino fece 1,89.
Scelta che conferma le parole di Conte: questo club è così, vive dei suoi risultati mediocri e non ci sono le condizioni per cambiarlo e cambiare.
Nazionale Italiana
Roberto Mancini ha fatto convocazioni discutibili ma alla fine su un punto ha avuto ragione: prima di Mateo Retegui, gli ultimi tre giocatori a trovare il gol nelle loro prime due presenze in Nazionale erano stati Riccardo Orsolini (novembre 2020), Enrico Chiesa (giugno 1996) e Giorgio Chinaglia (settembre 1972).
L’attaccante del Tigre diventa cosí il primo giocatore a segnare la sua prima rete in nazionale nel momento in cui non sta giocando per un club italiano.
Un commissario tecnico è chiamato a questo tipo di scelte e Mancini rappresenta da sempre, anche quando era allenatore di club, uno dei migliori selezionatori al mondo.
Sa dare gioco alle squadre, ma è ancor più bravo a costruirle le squadre, con i giocatori giusti al posto giusto.
Ed è sbagliato dire che la sua nazionale non ha punti fermi. Il cardine è Nicolò Barella che ha collezionato con lui 43 partite, al pari di Bonucci il più presente nel corso manciniano, peraltro autore di 8 reti che ne fanno anche il miglior marcatore insieme a Immobile e Belotti, a conferma del fatto che se la qualità latita il CT può sopperire solo in parte.
Certo le esclusioni di Zaccagni e Zaniolo rimangono per varie ragioni difficili da capire, ma quando il campo ha parlato ha detto che le convocazioni di Mancini hanno sopperito a carenze strutturali, anche se non è colpa sua se oggi le grandi squadre ci sono superiori.
Prendete l’Inghilterra. Gli azzurri negli ultimi anni sono andati oltre i loro limiti (tecnici) quando hanno sopperito con la tattica (come agli Europei). Se riusciamo a incartarli gli avversari con noi si perdono e ci togliamo soddisfazioni. Ma la realtà di un gap importante con molte delle maggiori nazionali è sotto gli occhi di tutti e lo è stata nella partita di Napoli.
Highlights (Euro e altro)
Ronaldo segna sempre
La pausa nazionali si era aperta con i gol di Cristiano Ronaldo, diventato il primo calciatore a superare quota 100 gol nella storia del calcio delle nazionali. Il portoghese va in gol per la sua nazionale da 20 anni consecutivamente con almeno una rete all’anno.
Unico dubbio che rimane sul nuovo corso di Roberto Martinez: quando davvero il Portogallo aprirà un nuovo corso? Ad oggi il peso di CR7 è indiscutibile, ma come accaduto in Qatar potrebbe diventare anche ingombrante.
Con quelli come lui non esistono mezze misure, se sta nel gruppo deve stare al centro del progetto, altrimenti bisogna andare oltre. Ed escluderlo.
Nuovo corso spagnolo
Luis de La Fuente ha preso il posto di un altro Luis, Enrique, sulla panchina delle Furie Rosse. Il tecnico di Haro ha passato l’ultimo decennio nel giro delle nazionali spagnole e conosce il movimento alla perfezione.
Se da noi si discute per le scelte di Roberto Mancini sappiate che De La Fuente ha lasciato fuori dal suo primo undici: Éric García, Hugo Guillamón, Pau Torres, Jordi Alba, Carlos Soler, Marcos Llorente, Koke, Ferran Torres, Marco Asensio, Pablo Sarabia e Ansu Fati.
La sua nazionale fin qui unisce esperienza e qualità di prospettiva.
In particolare abbiamo potuto ammirare Joselu Mato, giocatore più vecchio a segnare all’esordio dal 2006 ad oggi.
Classe 1990, nato a Stoccarda il 27 marzo: nella gara contro la Norvegia, giocata il 25 marzo, si è fatto un gran bel regalo di compleanno per i 33 anni, con due giorni di anticipo. Punta centrale di 192 cm, ha scelto la nazionale spagnola fin dalle giovanili: Under 19, 20 e 21, ma la prima convocazione in Nazionale maggiore è arrivata solo a 33 anni. Per lui una doppietta in 4 minuti dal suo ingresso in campo arrivato all’81’.
Da sottolineare anche l’assist di Aleksander Balde. L’esterno sinistro del Barcellona è il terzo giocatore a servire un passaggio per il gol dal 2006 ad oggi prima dei 20 anni. Prima di lui solo Fabregas e Pedri.
Inghilterra da battere
Harry Kane (in gol in 9 partite consecutive valevoli per le qualificazioni al campionato europeo) continua a mietere record. Dopo aver superato Wayne Rooney nella gara di Napoli è arrivato a quota 22 a Wembley con la maglia dell’Inghilterra e mette nel mirino le 23 di Bobby Charlton eguagliando nel frattempo Gary Lineker.
La nazionale inglese ha presentato alcuni highlights da evidenziare:
5 occasioni create da James Maddison contro l’Ucraina al suo esordio (non succedeva dal 2008 quando l’esordiente era Theo Walcott)
8 reti di Bukayo Saka, considerando la sua età è il quinto marcatore più prolifico della storia della nazionale inglese (dietro a Dixie Dean, Jimmy Greaves, Wayne Rooney e Michael Owen)
Francia dominante
La nazionale transalpina al momento potrebbe schierare forse 4-5 diverse nazionali e risultare sempre tra le primissime al mondo. Nonostante questo Didier Deschamps ci tiene a mantenere punti fermi del gruppo per non perdere certezze consolidate.
Il primo della lista è certamente Olivier Giroud che contro l’Olanda, a 36 anni e 175 giorni è diventato il giocatore di movimento più vecchio a scendere in campo con la nazionale transalpina. Il precedente record di Lilian Thuram risaliva al 2008.
Il secondo è naturalmente Kylian Mbappè. Certo il suo nome non stupisce ma la doppietta con la fascia al braccio è solo la conferma di una leadership crescente. Prima di lui l’ultimo capitano con doppietta era stato proprio Giroud: l’intesa tra i due è totale. Il milanista accetta di esserne comprimario e così facendo esalta se stesso e la nazionale transalpina, oltre a Mbappè, indiscusso leader tecnico della sua nazionale.
Croazia imbattibile
La nazionale della Croazia non ha mai perso una sola partita di qualificazione europea. Sono in totale 36 le sfide giocate dai croati in questo contesto e nessuno li ha mai battuti.
Il Marocco è una realtà
Il Brasile ha perso contro due nazionali africane consecutivamente dopo averne persa una sola nelle 39 successive. Il Marocco ha bissato il successo del Camerun nel girone mondiale, ottenuto a qualificazione già acquisita.
I verdeoro stanno pagando soprattutto le non scelte di una federazione che rimane in attesa a fine stagione di Carlo Ancelotti. Il dato più sorprendente è la difficoltà ad andare in gol, nelle ultime 6 partite i verdeoro hanno chiuso 5 volte il primo tempo senza segnare.
Il Marocco invece si conferma dopo l’ottimo mondiale. Ha vinto per la prima volta (3 sfide totali) contro il Brasile contro il quale in precedenza aveva perso 2 e 3 a zero.
Triplette da ricordare
Nel nome di Sabitzer
Marcel Sabitzer ha fatto tripletta contro l’Azerbaijan ed è il primo giocatore austriaco a riuscirci negli ultimi 10 anni. L’ultimo hattrick nella nazionale fu di David Alaba nel 2012.
Fattore Højllund
Ha fatto rumore il 3-2 del Kazakistan contro la Danimarca che per la prima volta perde nelle qualificazioni europee dopo essere stata avanti 2-0.
L’unica nota positiva è il peso di Rasmus Højllund.
Il centravanti dell’Atalanta ha segnato le ultime 5 reti consecutive della sua nazionale (non accadeva dal 1963 quando Ole Madsen fece una serie di 6)
In precedenza sua la tripletta per il 3-1 alla Finlandia, che ne fa il più giovane attaccante danese a segnare una tripletta a 20 anni e 47 giorni) dopo Michael Laudrup nel 1983 a 19 anni e 119 giorni.
La Danish Dynamite comunque la favorita nel girone per ora dominato a punteggio pieno dalla Slovenia.
Lukaku c’è
Grande delusione della stagione, falcidiato dagli infortuni, Romelo Lukaku si è presentato alla prima partita del nuovo corso del Belgio, ora allenato da Domenico Tedesco, con una tripletta, diventando cosí il secondo giocatore della storia della nazionale belga a collezionare almeno 3 triplette in nazionale, dopo Robert De Veen, un attaccante attivo un secolo fa tra il 1906 e il 1913.