Mbappé e Bernabeu: così il Real miliardario metterà le ali
Dalla strategia di Juni Calafat fino al mega investimento sul nuovo stadio, il club continua a crescere e fa segnare un divario che al momento sembra davvero incolmabile.
Berlino, 30 luglio 2024
Chiunque dica che il Real Madrid è morto, nel lungo periodo sbaglia sempre
(Sergio Ramos)
Quando nel 2015 a Berlino il Barcellona vinse la Champions league battendo in finale la Juventus, l’allora presidente Josep Maria Bartomeu, forte di una invidiabile situazione che vedeva nel club stelle di prima grandezza come Lionel Messi, Luis Suarez e Neymar junior, dichiarava che l’obiettivo del club era quello di diventare il primo a fatturare 1 miliardo di euro a stagione.
Mai avrebbe immaginato, in quel momento, che nove anni dopo sarebbe stato il Real Madrid, rivale di sempre, ad annunciare primo al mondo di aver totalizzato 1,073 miliardi di euro totali nel 23/24 proprio mentre il Barcellona affronta la più clamorosa e profonda crisi finanziaria della sua storia.
Le merengues hanno annunciato il traguardo unito a 16 milioni di utili nella stagione in cui hanno festeggiato la quindicesima Champions league (più del doppio del Milan, secondo per trionfi nel massimo torneo europeo) ed hanno presentato pochi giorni fa Kylian Mbappé, probabilmente il giocatore più forte del mondo in questo momento, arrivato a parametro zero (ma con emolumenti monstre che ne faranno il giocatore più pagato al mondo).
L'acquisto di Kylian Mbappé da parte del Real Madrid rappresenta una mossa strategica fondamentale, sia dal punto di vista sportivo che economico: innanzitutto perché ad oggi il francese è considerato - dopo Lionel Messi - il calciatore più commercializzabile al mondo secondo la classifica elaborata da SportsPro.
Il Real Madrid, noto per la sua gestione efficace e la sua capacità di capitalizzare sugli acquisti di star internazionali, utilizzerà Mbappé per rafforzare ulteriormente la propria posizione di leader globale nel mondo del calcio.
E se Messi è destinato nel breve a chiudere la propria carriera, godendo di questa spinta grazie all’approdo negli USA, Mbappé ha davanti almeno 10 anni di carriera ai massimi livelli, dove può battere tutti i record di monetizzazione.
Per farlo ha bisogno del suo talento, di una macchina collaudata intorno a lui, ma anche del club più potente del mondo dal punto di vista commerciale.
Della situazione Real Madrid ho parlato diverse volte in questi mesi, e la notizia del miliardo non sposta di una virgola le analisi fatte, anzi: ne è la più concreta conferma.
All’indomani della vittoria in Champions ho analizzato come è nato il dominio del Real Madrid in Europa, evidenziando come dalla Legge Bosman in poi i blancos hanno ricominciato a vincere capendo prima di tutti dove andava il mercato ed ora hanno scavato un divario spiegato anche dalla matematica e dal liberismo.
Qui posso aggiungere un nome chiave a completamento del puzzle: quello di Juni Calafat che dal 2013 ha spostato l’attenzione del club verso l'acquisizione e lo sviluppo di giovani talenti, come Vinicius Jr., Rodrygo, Jude Bellingham e più recentemente Camavinga o Arda Guler.
Ieri intanto è stato presentato ai tifosi del Real Madrid al Santiago Bernabeu il giovane brasiliano Endrick.
Dopo aver completato le visite mediche, ha firmato un contratto di sei anni con il club per una cifra iniziale di 35 milioni di euro, che potrebbe arrivare a 60 milioni con i bonus. Endrick, proveniente dal Palmeiras, ha vinto due campionati brasiliani e ha debuttato con la nazionale. Indosserà la maglia numero 16 e parteciperà alla tournée pre-stagionale negli Stati Uniti.
Kylian Mbappé invece rappresenta un capitolo a sé stante: benché solo 24enne arriva in un momento di massima crescita sia calcistica che commerciale come lui stesso ha detto:
Il Real Madrid è un club in cui devi andare quando sei maturo ed al top delle tue possibilità.
Di Kilyan Mbappè al Real Madrid ho parlato come dell'affare del secolo perché arriverà a parametro zero ed a costi complessivi molto ridotti rispetto a quelli a cui siamo abituati per giocatori di questo calibro.
La gestione di Mbappé è strategicamente improntata all’ottimizzazione dei profitti nella sua carriera di calciatore: tutti lo conosciamo sul campo, ma la macchina funziona a pieni giri anche fuori.
La sua carriera è stata gestita dalla sua famiglia, con il padre che si occupava del calcio e la madre che supervisionava la sua immagine e le attività commerciali, creando KEWJF, un'azienda inizialmente a conduzione familiare creata per gestire gli accordi commerciali e di marketing di Mbappe il cui nome è l’acronimo delle iniziali di Kylian e dei suoi fratelli.
Nike è stato il suo primo partner commerciale, seguito da marchi di élite come Hublot, Dior e Oakley.
La famiglia di Mbappe seleziona con cura le collaborazioni, lavorando solo con marchi di alto livello e nel 2022 ha fondato Zebra Valley per produrre contenuti attraverso vari media.
I ricavi di KEWJF sono cresciuti annualmente, raggiungendo i 20 milioni di dollari nel 2021 e mel 2023 è stato rinominato Interconnected Ventures, diventando più professionale e strutturato, andando oltre la gestione familiare.
Parallelamente, per una questione di valori ma anche di brand awarness, Mbappe è stato coinvolto in attività caritatevoli, tra cui la donazione del bonus della Coppa del Mondo e la creazione della fondazione Inspired By KM.
Per questo Mbappe mantiene forti legami con le sue radici nel sobborgo di Bondy, partecipando a progetti locali e iniziative giovanili e non si è mai tirato indietro su temi scottanti, affrontando e denunciato gli abusi razzisti dopo Euro 2020, evidenziando la sua posizione contro la discriminazione, prendendo posizioni su temi sociali e politici, soprattutto durante le recenti elezioni francesi.
Nel frattempo il Real Madrid non si ferma, in particolare a partire dalle strategie sul nuovo stadio Santiago Bernabeu, costato circa 1 miliardo di euro, che ospiterà eventi oltre al calcio, come partite di NBA e concerti, aumentando le entrate del club.
Il club ha raggiunto un accordo da 360 milioni di euro con Sixth Street per sviluppare nuovi business al Santiago Bernabeu, prevedendo un aumento delle entrate di circa 150 milioni di euro all'anno.
Oggi il Real Madrid è in una posizione di vantaggio notevole, non solo rispetto a PSG e Bayern, unici club paragonabili alle merengues nell’Unione Europea.
Rispetto ai club inglesi ha molto meno concorrenza domestica sia sul piano sportivo che commerciale: di fatto gioca in un campionato a 2 in cui la seconda squadra è in grave crisi finanziaria, mentre i club italiani sono lontanissimi per ricavi e strategie.
Il divario oggi è incolmabile, a meno che il Real, come il Barcellona, non incappi in una serie di errori strategici e di investimento tanto clamorosi quanto al momento onestamente impronosticabili.
L’unica speranza è una Superlega europea inserita in un nuovo quadro di regole più simili a quelle del professionismo americano che del liberismo sportivo europeo.
Ma all’orizzonte non si vedono dirigenti illuminati in grado di fare da collante per un lungimirante progetto che sia al contempo di sviluppo e riequilibrio della distribuzione del talento.
Ad oggi l’unica livella è il calcio stesso: in fondo si gioca sempre in 11 e l’unica speranza contro la corazzata è legata alla aleatorietà dei risultati sportivi.
Note a margine.
Le Geolimpiadi. Su Il Riformista da oggi c’è una mia rubrica quotidiana dedicata ai giochi di Parigi in cui parlo dei temi economico-politici dei giochi. In particolare nel primo episodio mi soffermo sull’attribuzione dei giochi 2030 alle Alpi Francesi, con la presa di responsabilità di Emmanuel Macron, che impegnerà il prossimo governo a trovare le coperture finanziarie necessarie a rispettare gli impegni con il CIO.
La mega causa. La Serie A e i suoi club hanno avviato un'azione legale per chiedere risarcimenti miliardari contro tre agenzie di media per un presunto cartello nella vendita dei diritti televisivi. Le agenzie coinvolte sono MP Silva, IMG e B4 Capital. Secondo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), queste agenzie avrebbero stipulato accordi segreti per spartirsi i diritti TV internazionali, riducendo così i prezzi delle offerte e limitando la concorrenza. Questo presunto cartello avrebbe danneggiato economicamente la Serie A, che ha registrato una crescita dei ricavi molto inferiore rispetto ad altre principali leghe europee. Ne hanno scritto Calcio & business e Calcio e Finanza. La Serie A sta cercando di recuperare i fondi persi a causa di queste pratiche anticoncorrenziali, che si stima abbiano provocato danni per oltre 500 milioni di euro.
Colpa d’Alfredo. Una delle mie storie preferite sul Real Madrid, rimane comunque quella sull’ingaggio di Alfredo di Stefano, scippato al Barcellona, che avevo raccontato in questo video.
Outro
Dovbyk e il contesto.
Il miglior giornalista esperto di calciomercato spagnolo, per distacco, è Matteo Moretto che lavora a Madrid per Relevo e in passato, dopo l’esperienza a Sky, è stato uno dei freelance attivi nel mio team a OneFootball.
Matteo ha fornito recentemente un interessante quadro complessivo sulla trattativa per Artem Dobvyk, centravanti che potrebbe arrivare presto alla Roma.
Dovbyk è reduce da un deludente Euro 2024, ma ha segnato 24 gol e fornito 8 assist in 36 partite di Liga nella stagione 2023-24, diventando il capocannoniere della competizione: primo Pichichi non appartenente a Real Madrid o barcellona dopo 15 anni. L’ultimo fu Diego Forlan dell’Atletico Madrid.
Ha contribuito in modo significativo all'attacco del Girona, che ha segnato 85 gol, il massimo per un club non Barcellona o Real Madrid dal 1950-51.
Alcuni dati:
ha avuto il 31% dei suoi tocchi nella zona avversaria, la percentuale più alta nei principali campionati europei, con 203 tocchi in totale nell'area di rigore;
è stato tra i migliori per tiri (85) e tiri in porta (46) in Liga, dimostrando una grande efficienza nel capitalizzare le occasioni da gol;
solo Harry Kane (44), Kylian Mbappé (34) e Cole Palmer (33) hanno avuto più contributi diretti ai gol nei principali campionati europei rispetto a Dovbyk (32);
ha segnato sei gol di testa, confermando la sua abilità nel gioco aereo e la sua presenza fisica nell'area avversaria.
Nel video, tuttavia, vi spiego perché a mio giudizio Dovbyk è un attaccante che non dovrebbe spostare gli equilibri in sé ma che ha bisogno, per esplodere pienamente, di un contesto funzionante intorno a lui, e di connessioni subito funzionanti.
A presto!
Giovanni