🎙️Milanesi e romane, destini opposti?
Lazio e Roma vedono più vicina la Champions mentre Milan e Inter dovranno sudarla fino alla fine in un campionato che entra nella fase finale con più interrogativi che certezze.
Questa settimana voglio aprire con un tema arbitrale, sul quale mi piacerebbe avere una vostra opinione, ma non per aizzare le solite polemiche.
Un interessante dato di Gracenote Live mostra come in questa stagione ci sia una grandissima disparità nelle varie leghe nazionali nell’amministrazione dei cartellini, in particolare dei rossi.
La Liga ne ha contati 115 da inizio stagione, la Ligue 1 86, la Serie A 51, la Bundesliga 35, la Premier League 28. Non solo sembrano davvero tanti i 4 cartellini rossi a 1 di differenza tra Spagna e Inghilterra, ma in generale si ha l’impressione che ogni campionato abbia una concezione dell’espulsione diversa, con una somiglianza solo tra Bundesliga e Premier League.
È un argomento, quello dell’uniformità di giudizio arbitrale, su cui credo che le istituzioni arbitrali e non dovrebbero interrogarsi, per dare una spiegazione e trovare una linea di condotta in chiave futura, e che pone anche - nuovamente - un tema secondo me prioritario: un ente arbitrale centralizzato che gestisca l’intero sistema a livello europeo, o comunque una diversa mobilità degli arbitri, perché al momento quello dei direttori di gara è l’unico settore rimasto sostanzialmente autarchico, con effetti che questi numeri evidenziano molto bene.
Serie A
In attesa di conoscere il pronunciamento del Coni di mercoledì sul caso Juventus ci sono almeno 3 temi che tengono banco: la Juventus che perde la seconda gara di campionato consecutiva, le romane che consolidano la posizione Champions, le milanesi che fanno un altro passo indietro e che - in caso di restituzione dei punti ai bianconeri - rischiano grosso in chiave Champions League.
Romane su. Vincono e convincono entrambe. I giallorossi grazie tra le altre cose al gol di Pellegrini, a secco SU AZIONE da 560 giorni e al redivivo Abraham.
Milanesi giu.
L’Inter ha perso 3 partite casalinghe consecutive senza segnare in ciascuna gara per la prima volta in assoluto in Serie A. Nel frattempo sembra chiaro che a fine stagione Romelo Lukaku non verrà confermato, credo per un combinato di condizioni economiche e tecniche. Quel che è chiaro è che davanti a 11 sconfitte in campionato non vale più il discorso di inizio anno sul punto di ricaduta. Dico la verità, non so quanto conti l’essere ancora in corsa in Coppa Italia e Champions League (paradossalmente l’Inter potrebbe fare la finale come il Tottenham 2019 e naufragare del tutto dopo pochi mesi), la realtà mi pare più profonda: il termometro di una squadra è sempre il campionato, e la Serie A sta dicendo che non solo l’Inter non ha trovato i ricambi (Asslani? Bellanova?) che dovevano garantire rotazioni più solide, ma anche il colpo Lukaku l’ha indebolita anziché rafforzarla. E chiaramente - anche se non se ne parla - quella che fu la scelta sul belga al posto di Dybala oggi appare ampiamente sbagliata.
Il Milan intanto si è fatto fermare dal Bologna che si conferma forza emergente del nostro campionato. Il lavoro di Giovanni Sartori non verrà mai celebrato abbastanza, soprattutto - in questo caso - per la velocità con cui si sta manifestando decisivo. Anche i rossoneri come l’Inter hanno subito un’involuzione pesante e secondo me inaspettata perché, e qui abbiamo una similarità, il mercato non ha di fatto rinforzato la squadra campione d’Italia. Al contempo è giusto - credo - evidenziare un dato: al momento i club di Serie A possono accedere ad una fascia di mercato che non garantisce certezze e che quindi rischia di anno in anno di rimettere in discussione i valori in campo. Con buona pace dei tifosi, ma con grande vantaggio per quello che è la spettacolarità del torneo.
Juventus a singhiozzo. Innanzitutto complimenti al Sassuolo che con 23 punti in 11 partite conquistati nel secondo tempo è terza dietro a Napoli e Lazio per punti conquistati nella ripresa. Defrel peraltro è diventato il quarto giocatore francese a collezionare 50 gol in Serie A dopo Trezeguet, Platini e Thereau.
Sulla Juve invece una valutazione personale.
Solo il Verona (9) ed il Torino (6) hanno schierato più giocatori nati dal 2001 in poi in Serie A quest’anno rispetto alla Juventus (5).
Nel caso dei bianconeri, poi, va evidenziato come questi siano tutti prodotti dell’Under 23 del club: Miretti (2003), Soulè (2003), Barbieri (2002), Barrenechea (2001) e Fagioli (2001).
L’esordio dal 1’ di Barbieri, l’ennesimo di un Next Gen quest’anno, è una buona notizia per l’ambiente e dice di una prima squadra che sta valorizzando il lavoro societario. Tuttavia bisogna capirsi sul significato di questo tipo di impieghi, perché pare del tutto evidente che se l’Under 23 ha fatto il suo nel garantire ricambi alla prima squadra, pare evidente che vi è stato quest’anno, a prescindere dal risultato finale in campionato, un naufragio programmatico, causato da un naufragio atletico, che ha imposto scelte non pianificate al tecnico. Che ha le sue colpe rispetto a molte cose che si stanno vedendo in campo, ma non tutte e non in assoluto.
Premier League
Ci sono due dati interessanti questa settimana che mostrano quanto i giocatori siano individualmente pesanti nelle prestazioni della loro squadra e quanto eventualmente pesino le loro assenze.
il primo riguarda il Manchester United che è imbattuto da 17 partite in cui Eriksen, Bruno Fernandes e Casemiro iniziano insieme. Due soltanto i pareggi in queste partite.
il secondo riguarda Gabriel Jesus che non ha mai perso partite di Premier League in cui è andato in gol (52 volte).
La giornata di Premier League, che ormai non si sa più che numero sia perché ci sono club con 29 gare giocate e altri con 31 (ma che si, ufficialmente è la trentunesima), ha dato alcune indicazioni:
prosegue il momento difficile dell’Arsenal: una settimana fa evidenziavo come la squadra sta, almeno da inizio anno, recuperando molti risultati con fatica ottenendo punti che lo stanno premiando più di quanto l’andamento dei 90 minuti delle partite non avrebbe lasciato supporre. Parlo ad esempio di gare come quelle con il Liverpool, l’Aston Villa, il Nottingham Forest, per citare le prime che ho in mente. Le ultime due gare, peraltro, hanno visto l’Arsenal sprecare un 2-0 iniziale (come non le era mai capitato nella storia della Premier) a dimostrazione che anche sul piano atletico qualcosa sta succedendo.
il City sembra godere di uno stato di forma (tra campionato e Champions) eccellente ed anche più brillante rispetto alle ultime stagioni. Intanto ci sarà la semifinale di FA Cup contro lo Sheffield United a Wembley per provare a centrare un’altra finale con titolo annesso. Da sottolineare che per la quarta volta De Bruyne arriva a 15 assist a stagione, solo Fabregas lo ha fatto più di una volta.
Il Manchester United ha conquistato più punti in 30 partite quest’anno che nell’intera stagione scorsa (59 a 58) ma i bello viene ora: Erik Ten Hag sa che i suoi predecessori si sono spesso fermati proprio quando bisognava fare il salto di qualità, anche perché la media punti attuale non iscrive ancora lo United tra le possibili pretendenti al titolo, e nella prossima stagione quindi serviranno miglioramenti sostanziali, a partire proprio dalla dipendenza da alcuni giocatori di cui dicevo sopra.
Il Chelsea ha perso 12 partite e firma una stagione terribile. C’è una cosa che certamente Todd Bohely non ha imparato dal predecessore Roman Abrahmovic ed è che quest’ultimo quando volle affermare la squadra come una delle principali forze della Premier League mise sì a disposizione grandi capitali, ma lo fece partendo da una guida tecnica solidissima, quella di José Mourinho. Una lucidità che di contro è mancata al nuovo patron.
Liga
Altra sconfitta del Valencia che con 27 punti in 29 partite è al suo punto più basso in Liga spagnola dal 1985/86 quando retrocesse realizzandone solo 24.
In un campionato che vede il Barcellona volare verso il titolo si segnala la striscia vincente dell’Atletico Madrid che ha collezionato la sesta vittoria consecutiva, miglior serie in corso a livello di Top 5.
Sarebbe sbagliato attribuire questa performance esclusivamente al ritrovato Antoine Griezmann che tocca 19 gol tra fatti e serviti (11+8), dietro al solo Lewandoski (23). Giusto dire che a funzionare è la coppia Griezmann - Morata, che fanno dell’Atleti l’unica squadra spagnolo con 2 diversi giocatori ad aver segnato almeno 10 reti in questa stagione.
Sui blaugrana, infine, giusto fissare un altro obiettivo: fin qui hanno concesso solo 9 reti totali (22 partite a porta inviolata) e mettono nel mirino il record della miglior difesa di sempre stabilito nel 93/94 dal Deportivo e nel 15/16 dall’Atletico Madrid, entrambe con 18 gol totali subiti in 38 gare.
Ligue 1
Tutti attendevano Psg - Lens ed invece ci troviamo nuovamente a parlare - e giustamente - del Marsiglia di Igor Tudor, che approfitta della vittoria dei parigini, sale al secondo posto in classifica e dopo 31 partite colleziona il suo secondo miglior dato in termini di punti della storia del club nel massimo livello francese: 64 contro i 65 della stagione 98/99.
La vittoria del Psg invece suona come ipoteca: tutte le squadre che sono arrivate a questo punto della stagione con 72 punti dopo 31 partite di Ligue 1 hanno poi vinto il campionato.
Bundesliga
Il doppio pareggio al vertice (Bayern in casa con l’Hoffenheim, Dortmund a Stoccarda) dice di un Bvb che sembra in difficoltà a tenere il passo, in una Bundesliga ancora aperta ma che a 6 giornate dal termine manda segnali inequivocabili per una conferma dei bavaresi a fine stagione.
Dietro invece crisi nera dell’Hertha Berlino che nelle ultime 6 partite ha raccolto solo 2 punti con un’unica speranza di rilancio, la prossima avversaria all’Olimpiastadion sarà il Werder Brema che sta vivendo la stessa involuzione di rendimento (pur se da una posizione molto più tranquilla).