Napoli padrone, è l'inizio di un ciclo?
La squadra di Spalletti gioca un calcio bello, efficace e vincente, doveva essere un anno di ripartenza ed invece difficilmente chiuderà sotto i 90 punti: a meno di sorprese si appunterà il tricolore.
La vittoria netta, rotonda, del Napoli contro la Juventus, non lascia dubbi: difficilmente il club partenopeo chiuderà la stagione sotto i 90 punti e con tutta probabilità si appunterà lo scudetto, il terzo della sua storia.
Si era tanto parlato della ripresa come di “un nuovo campionato” ed invece come già visto nelle ultime settimane tutto sembra come prima, anzi: i punti sulla seconda (il Milan) sono cresciuti da 8 a 9 dopo 3 gare giocate in gennaio.
La Juventus ha confermato quel che si sa di lei: non è una squadra definibile come italianista perchè la nostra scuola prevede si un approccio difensivo al gioco, ma anche una lucidità in fase di ripartenza con qualità e connessioni tra i reparti che i bianconeri non mostrano.
Come accaduto in Champions League: quando si alza l’asticella la Juve si sfalda.
Dietro tiene il passo l’Inter mentre arranca il Milan che pareggia a Lecce.
In settimana hanno tenuto banco in casa rossonera le analisi sull’acquisto fin qui deludente di Charles De Ketelaere.
Non c’è alcuna ragione per accostare il belga a Sandro Tonali, che esplose nella seconda stagione dopo un primo anno opaco.
Dirlo è pura professione di fede senza alcun appiglio logico.
Eppure il nome di De Ketelaere è significativo per alcune ragioni: c’è chi attacca la dirigenza dicendo che il fantasista non andava preso. Sarebbe stato meglio - secondo questa teoria - un giocatore certo.
Il punto è che il Milan oggi fa il mercato che può permettersi. Può aver sbagliato De Ketelaere, e fini qui cosí pare, ma la scelta sta dentro una filosofia di fondo che non poteva cambiare in virtù dello scudetto vinto.
La situazione del Milan ci dice che ad oggi non c’é alcun club in Serie A in grado di fare un mercato sui fuoriclasse difendendo al contempo i suoi.
Juve, Milan, Inter e in futuro Napoli, hanno delineato le loro strategie di sopravvivenza. E se negli ultimi anni abbiao 4 squadre diverse a vincere il campionato è perché la nostra Serie A non ha ancora una sua costituency economico - finanziaria che la faccia apparire come solida e strutturata attorono ad una specifica identità.
Sarà interessante capire cosa farà il Napoli a fine anno: lo scudetto arriverà e con esso l’assalto ai gioielli. Ma è difficile immaginare che sul piano tecnico i ricambi siano sempre all’altezza di chi se ne va.
Rimane un tema di continuità tecnico tattica che oggi in Serie A non può garantire nessuno. Sarà interessante monitorare le prossime finestre di mercato per capire il destino del nostro calcio.
Il Napoli ha però un organico profondo ed in età ampiamente futuribile oltre che un reparto tecnico abile da anni nelle acquisizioni. Ha più possibilità del Milan ad esempio di aprire un ciclo, dove tolto Leao non c’è affidabilità offensiva (Giroud lo escludo da un ragionamento di futuribilità). Concordo sul contesto economico.