Premier League, i club si tutelano con la recompra
Le chiamano buy back: servono a cautelarsi sull'aumento dei prezzi dei calciatori giovani ceduti altrove, ma anche per fare movimenti e rientrare nei paletti del Fair play finanziario interno
Berlino, 24 luglio 2024
Quando la vendita viene conclusa, finisce l'ansia del venditore e comincia quella del cliente. (Theodore Levitt)
Alcuni agenti vicini ai club di Premier league raccontavano negli anni scorsi che una delle cose che facevano andare su tutte le furie Roman Abramovich nei suoi ultimi anni al Chelsea era vedere giocatori come Mo Salah o Romelo Lukaku passati dal suo club, spesso nel ricco settore giovanile che per anni fece incetta di titoli giovanili, esplodere altrove.
La più dolorosa - e anche economicamente pesante - fu certamente l’operazione legata proprio a Lukaku, ripreso dall’Inter a peso d’oro nel 2021 dopo che il giocatore era stato preso dal Chelsea a 18 anni dall’Anderlecht.
Ma pure di Kevin De Bruyne, che esplose al Manchester City dopo essere passato dal Wolfsburg, si raccontava che l’oligarca russo preferisse non parlare.
Il Chelsea prima e dopo Abramovich non rappresenta in questi anni un caso virtuoso nella pianificazione di mercato, ma i club di Premier league stanno diventando sempre più accorti.
L’attivismo in termini di Fair play ha fatto drizzare le antenne, e se ad inizio mercato facevo notare come le plusvalenze da operazioni a specchio stessero aumentando sul modello italiano (ne ho scritto qui, ma ne parlò la stessa BBC), oggi è bene tornare in Inghilterra per parlare di come i club stanno utilizzando le clausole di riacquisto per bilanciare le esigenze immediate e lo sviluppo dei talenti per la stagione 2024-25 (qui una analisi di The Athletic).
La famosa recompra ha origini madrilene: il primo passaggio di Morata alla Juve è certamente il caso più noto che ha reso popolare questa formula, ma i blancos l’hanno usata anche per Casemiro, Lucas Vazquez e Dani Carvajal.
Oltremanica la chiamano buy back ed è stata usata recentemente in maniera crescente:
molto attivo l’Aston Villa che l’ha fatta valere per riprendere Jaden Philogene dall’Hull City e l’ha inserita negli accordi di Cameron Archer (Sheffield United) e Aaron Ramsey (un giovane di 21 anni ceduto al Burnley, non l’ex Juve)
il Manchester United, tra gli altri ha venduto Willy Kambwala al Villarreal con una clausola di riacquisto.
La Premier League sta adottando il metodo del Real Madrid di permettere ai giovani talenti di giocare altrove con la possibilità di riacquistarli a prezzo prestabilito se raggiungono un certo valore.
Le clausole di riacquisto consentono ai club di far sviluppare i giocatori altrove, con la sicurezza di poterli riprendere a un prezzo predefinito se si rivelano promettenti.
Inoltre possono anche generare extra profitti considerevoli, come dimostrato dal caso di Morata, rivenduto successivamente dal Real Madrid al Chelsea - che pare destinato a stare sempre dalla parte sbagliata quando si tratta di guadagnarci sul mercato - per una cifra molto superiore al costo del riacquisto.
Infine, le clausole di riacquisto sono vantaggiose dal punto di vista contabile (per far uscire giocatori bilanciando un ulteriore reinvestimento sul loro conto) e per rispettare le regole sui giocatori "homegrown" richieste dalla Premier League e dalla UEFA.
Non è un caso se ad usarle particolarmente sia stato l’Aston Villa, nel mirino del Fair play finanziario (ha dovuto rinunciare a Douglas Luiz per lasciarlo alla Juve e incassare, come noto), ovvero un club che deve fare di necessità virtù barcamenandosi tra la volontà di investire e le regole che gli impongono di non strafare.
Note a margine
Mezze verità. Continua la querelle sui calendari. La FIFA, è intervenuta a difesa dell’attuale struttura, rispondendo cosi alla causa intentata dalle Leghe europee e dal sindacato internazionale dei calciatori, di fronte alla Commissione europea. «Il calendario della FIFA è l’unico strumento che garantisce che il calcio internazionale possa continuare a sopravvivere, coesistere e prosperare insieme al calcio per club nazionale e continentale» (CF). Curiosamente nei giorni scorsi il CIES (l’osservatorio statistico molto vicino alla FIFA) aveva pubblicato un report che enfatizzava come le partite sotto l’egida FIFA siano una esigua minoranza del totale stagionale.
Streaming. Netflix continua a dominare il mercato dello streaming, con un totale di 277,7 milioni di abbonati nel secondo trimestre, un aumento del 3% rispetto al trimestre precedente e del 16% rispetto all'anno precedente (FOS). I ricavi sono cresciuti del 17% a 9,56 miliardi di dollari, mentre l'utile netto è aumentato del 44% a 2,15 miliardi di dollari. La crescita degli abbonamenti supportati dalla pubblicità del 34% sottolinea l'importanza di questo modello di entrate per il futuro. Netflix sta investendo sempre più nello sport come parte della sua strategia, incluso un accordo triennale con la NFL per trasmettere partite esclusive nel giorno di Natale e un accordo importante con la WWE. Eventi come "The Roast of Tom Brady" hanno attratto un vasto pubblico, con 22,6 milioni di visualizzazioni, dimostrando l'importanza degli eventi live per l'engagement degli utenti e gli introiti pubblicitari.
Un Giudice a Genova. Alessandro Giudice è stato nominato nuovo consigliere del Genoa CFC (CF). Autore de “La Finanza del Gol”, a cui dedicai un video (qui) e che da sempre ho indicato come uno dei libri fondamentali per capire calcio e bilanci, Giudice fu mio ospite in uno dei primi esperimenti di podcast agli albori di Fuboltix. Il nostro dialogo su calcio e sostenibilità, che trovate a questo link, credo sia quantomai d’attualità.
Outro
Calafiori negli schemi di Arteta
Nella scorsa stagione, l’Arsenal ha subito solo 29 gol, il numero più basso nella Premier League, con un totale di expected goals contro (xGA) di 28.4, il più basso nei cinque maggiori campionati europei.
L’Arsenal sta puntando a ingaggiare il difensore Riccardo Calafiori dal Bologna per circa £42 milioni, passato dal FC Basilea al Bologna per meno di £3.5 milioni solo un anno fa.
Calafiori ha attirato l'attenzione durante il torneo Euro 2024 dove è diventato il secondo difensore italiano più giovane a giocare una partita in un Campionato Europeo dopo Paolo Maldini.
Nella scorsa stagione il Bologna ha vinto 16 delle 30 partite di Serie A con Calafiori in campo, perdendone solo tre.
Se si trasferisse, potrebbe giocare come terzino sinistro o come difensore centrale, del resto Calafiori ha numeri migliori rispetto a Gabriel Magalhães in alcune statistiche chiave. Ma Arteta potrebbe impiegarlo come terzino sinistro, simile a come ha fatto con Ben White.
Lui si paragona a John Stones del Manchester City per il suo stile di gioco. Il suo inserimento potrebbe essere un valore aggiunto non indifferente.
A presto!
Giovanni