Serie A e svalutazioni competitive [IVC #12]
Sei squadre in due punti al vertice, che in proiezione si potrebbero piazzare tra 76 e 82 punti, la frenata del Napoli (solo 4 punti su 9 nei 3 scontri diretti) ha alimentato le speranze di molti.
Berlino, 12 novembre 2024
Poche cose come quello che sta succedendo in Serie A fotografano lo spirito competitivo italiano, la capacità di adattamento, l’uscita dalla crisi grazie alla forza delle idee prima che dei mezzi economici.
L’ho detto in un tweet e ripostarlo qui mi pare il modo migliore per sintetizzare il mio pensiero in proposito:
Nell'epoca dei 3 punti la SerieA non ha mai avuto 6 squadre in 2 punti dopo 12 partite. Nel 99-00 si verificò l'anomalia delle 3 in testa a 25 (Roma, Juve e Lazio) mentre il record precedente era di 5 in 2 nel 1996-97 (Vicenza e Juve 22, Inter e Bologna 21, Napoli 20).
L'ultima volta in cui la vetta della SerieA ha visto almeno 6 squadre in 2 punti era il 1983/84, c'era la A a 16 e 2 punti a vittoria: Juve e Roma 16; Verona, Torino e Samp 15, Fiorentina e Milan 14. Alla fine i bianconeri vinsero il loro 21esimo scudetto.
L’Inter avrebbe il potenziale tecnico per primeggiare ma é un instant team minato dalle incertezze societarie degli ultimi anni a cui Oaktree non ha ancora dato un piano di lungo periodo, pur tenendo ferma la barra del comando nelle mani di Beppe Marotta. E quindi non riesce ad andare oltre l’exploit stagionale.
Il Napoli, alla prova degli scontri diretti (4 punti in 3 gare), ha evidenziato la sua realtà attuale: una squadra in ricostruzione dopo la sbornia scudetto. Antonio Conte è bravissimo ma non ha la bacchetta. Non è un caso se Opta dà addirittura più chances scudetto alla Juventus che agli azzurri.
Rimane da capire se il segnale è da interpretare come strutturale (ovvero come proiezione del valore del Napoli) o come fisiologica flessione dopo un buon avvio a prescindere dal valore degli avversari.
Anche dovesse vincere, quest’anno, lo farebbe con almeno 10 punti in meno dell’anno scorso quando chiuse a 94. Accadde pure dopo il primo scudetto: da 91 a 84 punti stagionali. Il Milan si inserì e vinse ad 86.
È per questo che il campionato è più divertente che mai, con 6 squadre racchiuse in 2 punti e il diritto di sognare per tutti: Atalanta in primis, Fiorentina e Lazio subito dietro.
Spesso ci si dimentica che il calcio è fatto di valori assoluti e relativi ma sono soprattutto i secondi a far vincere.
Non serve valere 100 (assoluto) se questo potenziale non viene espresso costantemente. E siccome è impossibile performare sempre al massimo alla fine in campionato vince chi riesce a tenere più alta l’asticella per più volte.
È la differenza tra coppe e campionati, ed è il motivo per cui oggi possiamo già dire che il Milan in crisi è fuori dalla lotta scudetto mentre in Europa, mentre chi arranca in Champions come PSG e Real Madrid (a proposito, bella l’analisi di Michele Tossani su Il palo di Rensenbrink) avrà pur sempre la possiblità di risorgere in primavera e attualizzare in poche partite il proprio potenziale.
Il Real Madrid in questo è esperto, il Bayern e il Chelsea insegnano avendo vinto le loro ultime 3 Champions dopo esoneri.
E per tutti fa scuola il Manchester City che accusa oggi un pesante ritardo dal Liverpool ma può mettersi già a lavorare per il bis in Champions League per il quale, in fondo, conterà solo il rush finale.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Milan. Cagliari - Milan 3-3 è stato il risultato più bugiardo della giornata (1.75-2.93 con 45% di correttezza). Detto questo purtroppo temo abbia decretato l’addio dei rossoneri ai residui sogni scudetto: sarebbe possibile rimontare su una o due avversarie, non su sei in queste condizioni di campionato, anche considerando la partita da recuperare. Con la doppietta contro il Cagliari, Rafael Leão ha trovato la sua 50ª rete in Serie A. L’ultima doppietta risaliva al 4 giugno 2023 contro l’Hellas Verona.
Juventus. La Juventus è la squadra che ha registrato il maggior numero di clean sheet in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei (nove in 12 match di Serie A), l’ultima a riuscirci era stata la stessa Juve nel 14/15. Lo ha fatto schierando la sua formazione titolare con l'età media più bassa (25 anni e 11 giorni) in un match contro il Torino in Serie A nell'era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95). E così Kenan Yildiz (19 anni e 189 giorni) - che dopo 12 partite ha segnato 3 gol, già meglio dei 2 su 27 della scorsa stagione - è il terzo più giovane marcatore nella storia della Juventus nei derby contro il Torino in Serie A, dopo Felice Placido Borel (18 anni e 243 giorni nel 1932) e Bruno Nicolè (18 anni e 244 giorni nel 1958).
Inter. Dopo la sconfitta nel derby lo scorso 22 settembre (1-2), l’Inter non ha perso alcuna delle successive sette gare in Serie A (5-2-0). Croce e delizia del match Hakan Çalhanoglu ha sbagliato il suo primo rigore in Serie A, dopo 17 trasformazioni consecutive nella competizione. Il turco in precedenza aveva setnao il suo secondo gol da fuori area contro il Napoli,
unica squadra contro cui ha segnato più di un gol dalla distanza con l’Inter, il precedente risale alla trasferta del 3 dicembre 2023.Napoli. Come detto la squadra sta pagando dazio agli scontri diretti: per la prima volta in Serie A nella gestione Antonio Conte, il Napoli è rimasto due gare di fila senza vittoria. Scott McTominay ha segnato un gol in trasferta in campionato per la prima volta dallo scorso 11 febbraio, nella vittoria esterna del Man United contro l'Aston Villa (2-1).
Le pretendenti. Fiorentina, Lazio e Atalanta sono a ridosso della capolista. Un dato a testa che le caratterizza:
La Lazio ha vinto otto partite in questa Serie A, solo nel 2017/18 (nove) ha ottenuto più successi dopo le prime 12 gare nel torneo. Quando vinse il suo secondo scudetto nel 1999/2000 ne aveva vinte 7 ma a questo punto aveva un punto in più, mentre nel 2017 ne aveva 28 ed era quarta a -4 dalla prima. Tutto è relativo.
La Fiorentina ha conquistato 25 punti dopo 12 gare in questo campionato (7-4-1): solo nel 1934/35 (30), nel 1955/56 (28), nel 2005/06 (28) e nel 2015/16 (27) i toscani avevano fatto meglio dopo lo stesso numero di match in Serie A (considerando 3 punti a vittoria).
2200ª partita dell’Atalanta in Serie A e vittoria numero 700 (700V, 692N, 808P) di una squadra che si distingue soprattutto come la più prolifica: ha segnato 31 gol in questo campionato, le ultime squadre a realizzarne così tanti dopo altrettante partite di Serie A sono state Juventus (35), Napoli e Lazio (32) tutte nel 2017/18..
Classifica cannonieri. Contro l’Hellas Verona, Moise Kean ha realizzato la sua prima tripletta in carriera, segnando al 3’30” il suo gol più veloce in A e salendo al secondo posto in classifica dietro a Mateo Retegui (11). Per lui un iniizio con il record di partecipazioni a gol in Serie A nove (8+1). Per la terza volta ha segnato per tre partite di fila, dopo le quattro gare consecutive tra marzo e aprile 2019 con la Juventus e le tre col PSG tra dicembre 2020-gennaio 2021 in Ligue 1.
Paradosso Udinese. I friulani hanno perso contro l’Atalanta una partita in cui per la prima volta quest’anno il loro indice di correttezza del risultato (dato xGscore) è stato inferiore all’80% in seguito ad una loro sconfitta (78% per la precisione). In tutte le altre sconfitte il dato era superiore all’80% quindi sostanzialmente giusto rispetto a quanto espresso sul campo. I friulani hanno perso 6 delle ultime 8 partite e si stanno giovando di 9 punti su 12 nelle prime quattro quando in ben 3 occasioni (le prime 3 giornate) il loro ICR era stato mediamente del 50% ovvero sorprendente rispetto agli xG finali del match. Al momento questi risultati sembrano sempre più episodici ma si riflettono ancora sulla classifica: l’Udinese è nona a fronte di punti attesi per i quali dovrebbe essere tredicesima.
Il caso Orsolini. Ancora ignorato da Luciano Spalletti, Riccardo Orsolini è andato a segno per quattro partite di fila per la seconda volta in carriera in Serie A, dopo i quattro match consecutivi tra dicembre 2021 e gennaio 2022.
Azzurri 1. Dalla stagione 2021/22, Mattia Zaccagni (26+14) è uno dei due giocatori italiani - insieme a Domenico Berardi - ad aver segnato più di 25 gol e servito più di 10 assist in Serie A.
Azzurri 2. L’ultima volta che la classifica cannonieri di Serie A vedeva due italiani in testa dopo 12 giornate è stato nel 2013-14 quando Giuseppe Rossi era primo a 11 e Alessio Cerci secondo a 8.
Big5.
Osimehn. L’ex centravanti del Napoli Victor Osimhen sta avendo un ottimo inizio al Galatasaray, con una media di un gol ogni 67 minuti effettivi di gioco nella Super Lig turca. Dopo un inizio lento (nessun gol nelle prime due partite), ha segnato quattro reti nelle successive tre partite di campionato. Ha anche servito 2 assist: in pratica in 402 minuti giocati ha partecipato ad un gol ogni 50 minuti. L'allenatore Okan Buruk ha anche modificato la tattica della squadra per adattare Osimhen accanto a Mauro Icardi (ora infortunato), adottando una formazione 3-5-2 che ha portato successi, come la vittoria 2-1 contro il Besiktas, in cui Osimhen ha segnato il gol decisivo. La BBC è tornata ad occuparsi di lui soprattutto in chiave mercato.
La crisi della Ligue1. Non c'è paese europeo che esporti più calciatori della Francia, un segno sicuro della capacità ineguagliabile del paese di sviluppare talenti di alto livello. Sembrerebbe un sogno per i piccoli club, ma come analizza Cameron Milledge in Ligue 1 Conversation questo non si sta convertendo in un modello economico sostenibile a causa della presenza del PSG, un club super-ricco dominante che uccide ogni parvenza di concorrenza e qualsiasi interesse con essa (compreso quello delle tv, alla luce del rinnovo al ribasso dell’accordo sui diritti tv). E questo sta mettendo a rischio molti club.
Vecchie abitudini. Con l’esonero di Ivan Juric - come fa notare Calcio e Finanza - che fa seguito a quello di Ivan Gotti, la Serie A sale a tre il bilancio degli allenatori già esonerati in Serie A dopo appena 12 giornate di campionato. Un dato che fa balzare in testa il nostro campionato nella speciale classifica dei cambi di allenatori fin qui effettuati nei top cinque tornei europei che comprende Bundesliga, Ligue 1, Liga e Premier League.
Outro.
Gli uomini in giacca e cravatta.
Fanno discutere le recenti dimissioni del direttore sportivo dell’Arsenal, Edu, passato a sorpresa al Nottingham Forest di Evangelios Marinakis.
Anche in Inghilterra si stanno accorgendo del superamento del manager all’inglese e dell’importanza ormai preponderante dei diesse.
ESPN analizza il futuro dell’Arsenal dopo Edu e sostiene sostanzialmente che il diesse ha avuto un ruolo importante nel capovolgimento delle sorti del club e il modo in cui l’Arsenal reagirà a questa battuta d'arresto avrà di certo conseguenze più durature dei punti persi nelle ultime settimane.
Il Telegraph scrive invece che ormai i nuovi eroi sono “gli uomini in giacca e cravatta”.
Ne ho scritto in “I direttori sportivi contano più importanti degli allenatori”, ribadendo un concetto sul quale insisto da anni: se c’è una figura di successo che il calcio italiano ha esportato all’estero e fatto diventare lo standard è quella del direttore sportivo.
Questo anche perché il nostro calcio è storicamente molto attento al mercato ed alla creazione di squadre di successo attraverso gli acquisti più che attraverso la formazione di giovani calciatori.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni