Spagna, Campione d'Europa dei record
Ha vinto grazie ad un tecnico federale che ha saputo unire i migliori giocatori lavorando su un'identità consolidata, dal 2008 a oggi nell'Europeo li abbiamo battuti solo noi
Berlino, 14 luglio 2024
Vorrei che gli italiani giocassero come guidano: senza paura e assolutamente imprevedibili. (John Kirwan, ex CT del rugby)
Spagna - Inghilterra 2-1
2’ st Williams (a) Yamal; 28 st Palmer (a) Bellingham; 41’ st Oyarzabal (a) Cucurella
Spagna (4-2-3-1)
Simon 6 - Carvajal 6.5, Le Normand 6.5 (38’ st Nacho sv), Laporte 7, Cucurella 7 - Rodri 6 (1’ st Zubimendi 7), Fabian Ruiz 7 - Yamal 7.5 (44’ st Merino sv), Olmo 7, Williams 7.5 - Morata 6 (18’ st Oyarzabal 7). CT: de la Fuente 7.5
Inghilterra (4-2-3-1)
Pickford 7 - Walker 6.5, Stones 5.5, Guèhi 5.5, Shaw 6.5 - Mainoo 6 (25’ st Palmer 7), Rice 6.5 - Saka 5, Foden 6 (44’ st Toney sv), Bellingham 7.5 - Kane 5 (16’ st Watkins 6). CT: Southgate 6.5
Note: Serata fresca, 21 gradi, terreno in perfette condizioni. xG: 1.77-0.55. Tiri dentro 6/16 - 4/9. Arbitro: Letexier (Francia). Falli: 8-4. Ammoniti: Kane, Olmo, Stones, Watkins.
La Spagna è quattro volte Campione d’Europa. A Berlino ha battuto la Germania per un successo storico. Quando nel 1996 i tedeschi vinsero il loro terzo titolo gli spagnoli avevano un solo trofeo internazionale in bacheca vinto 32 anni prima, nel 1964.
In questo millennio gli spagnoli hanno vinto 3 volte l’europeo su 7 edizioni, o se preferite: mai nessuna nazione era risucita ad essere così dominante a livello del massimo torneo continentale in un ventennio.
Chi vince ha sempre ragione. La Spagna ne ha perché a detta di tutti è stata la migliore, anche rispetto ad un’Inghilterra sorniona che sembrava poter recuperare dopo il pareggio.
Ma non sempre chi perde ha torto. Sicuramente si parlerà ovunque della maledizione inglese, che non toglie un dato: l’Inghilterra è ai suoi massimi storici.
Vincere e perdere è questione di dettagli, i tifosi possono fare tutti i processi che vogliono, chi invece decide a livello manageriale e federale deve lavorare in questo caso sull’ultimo miglio, non sull’impianto, deve avere la forza di riconoscere il lavoro fatto da Gareth Southgate in questi anni e riprovarci.
Non sono uno che parla di modelli, però credo che ci siano delle tendenze che vanno individuate: per capire qual’è l’identità calcistica della Spagna oggi, sportivamente, da avversari in quanto italiani, non per voler copiare alcuno.
Credere nella propria identità, delinearla e coltivarla. La Spagna lo fa bene, questo è il punto. Da quando hanno vinto nel 2008 il loro secondo titolo, fino ad oggi solo una squadra ha eliminato la Spagna agli Europei: l’Italia nel 2016 e nel 2021.
Allarghiamo la visuale. Dal 2002 ad oggi considerando club e nazionali le squadre spagnole hanno giocato 23 finali in tutto contro avversari non spagnoli e non hanno mai perso.
Dicevo in questi giorni nelle analisi sulla presunta crisi del calcio italiano che club e nazionali sono due cose diverse. La storia spagnola ci dice che sono quasi antitetiche, come se le nazionali fossero anticicliche rispetto ai risultati dei club nel complesso:
dal 2008 al 2012 la Spagna fu seconda nel ranking Uefa per club, poi finì lo strapotere della nazionale a livello internazionale, con la brutta esperienza di Brasile 2014 (fuori ai gironi)
dal 2013 al 2022 la Spagna è stata prima nel ranking UEFA quando il Real Madrid tornò a dominare la Champions, il Siviglia l’Europa League, l’Atletico Madrid ai suoi massimi storici (due EL e due finali di CHL) e pure il Villareal ha vinto una Europa league.
l’anno prossimo ripartirà addirittura da terza come non le succede dal 1997!
La generazione Iniesta si affermò negli anni dell’esplosione del debito dei club, poi sanato nel corso del decennio 12-22 in cui i club fecero di necessità virtù.
Quella attuale arriva dentro la crisi del Barcellona che certamente si collega alla flessione europea dei club e come fatto notare coi dati sul ranking ha ridimensionato la situazione internazionale della Liga.
De la Fuente è un tecnico federale che ha schierato la squadra con meno giocatori titolari di Real Madrid e Barcellona praticamente di sempre (solo Carvajal e Yamal nell’11 iniziale della finale), ma ha trovato in club come Athletic Bilbao e Real Sociedad importanti bacini.
All’inizio del torneo si diceva di lui che aveva creato una squadra diversa dal passato. Che in altre parole ha fatto i conti prima di tutto con le individualità, e poi le ha plasmate. Senza dogmi.
Lo si dica a Coverciano: tecnico federale non é una parolaccia, se i centri tecnici federali lavorano bene.
La Spagna attraverso la Liga un paese che interpreta il giovanilismo dominante nel calcio mondiale (presto tornerò sul tema giovani e nazionali) anche perché nel suo campionato i giocatori cresciuti nel vivaio occupano dal 20 al 25% del minutaggio, un dato molto diverso a quello dei maggiori campionati come Inghilterra, Italia e Germania.
Euro 2024 ha visto giocarsi il titolo tra le due nazioni che senza ombra di dubbio stanno avendo la maggior influenza culturale nel calcio dell’ultimo decennio, ma noi siamo li, vincemmo nel 2021 e a livello di club siamo secondi dietro agli inglesi perché abbiamo una identità vincente che ci porta a fare di necessità virtù, e quando lo facciamo senza fronzoli sappiamo essere vincenti.
La Spagna nell’ultima stagione è stata il quarto paese più presente coi suoi giocatori in Premier League (26) dopo Brasile, Francia e Irlanda. A dimostrazione che dentro un movimento serve tutto: i campioni che giocano nel tuo campionato e quelli fuori.
Chiudo con un dato. Ora si discuterà sulla solita bolsa questione: vincono i singoli o vince il gioco. Tempo perso. Ieri piuttosto in telecronaca su Sky Beppe Bergomi diceva una cosa giusta secondo me: “avessimo Yamal e Nico Williams li metteremmo titolari anche noi”.
Allarghiamo lo scenario? Opinione mia: gli Yamal e i Nico Williams alla finale di Euro 2024 ci arrivano, non ci nascono. E per arrivarci c’é bisogno di una abitudine a dare fiducia e ad accompagnare i giovani dentro un percorso.
Ecco, gli spagnoli in questa capacità di delineare la strada sono maestri. E battendo Croazia, Italia, Germania, Francia e Inghilterra, ovvero il meglio che potessero, hanno meritato di essere Campioni d’Europa.
Note a margine
Top 11. Mia personalissima formazione del torneo.
Donnarumma (Italia) - Kimmich (Germania), Bijol (Slovenia), Laporte (Spagna), Nuno Mendes (Portogallo) - Xavi Simons (Olanda), Rodri (Spagna), Dani Olmo (Spagna) - Yamal (Spagna), Bellingham (Inghilterra), Williams (Spagna).
Aggiungo una sola nota: ho messo Bellingham centravanti nel 433 perché questo mi sembra il dato emergente di questo torneo. "Il centravanti è lo spazio" diceva Pep Guardiola 12 anni fa. Oggi lui gioca con Haaland e nel resto del mondo i centravanti così come li abbiamo conosciuti latitano. La Germania aveva Havertz, un centrocampista avanzato, l’Inghilterra aveva un Kane fuori contesto, avesse messo Bellingham alla Havertz staremmo forse raccontando una storia diversa, la Francia ha sofferto il non avere una catapulta per Kylian Mbappè come lo fu Giroud.
Noccioline. Calcio e Finanza ha pubblicato la classifica dei club italiani che hanno incassato maggiormente dalle nazionali per l’impiego dei loro giocatori. Fuor di metafora: sono cifre ridicole rispetto all’utilizzo dei calciatori rapportato ai loro ingaggi, ma tant’è.
Outro
Il dado è tratto
La finale di Euro 2024 segna anche l’ultimo momento in cui i giurati di France Football che voteranno per il Pallone d’Oro possono tenere in considerazione le prestazioni in vista della premiazione che avverrà tra ottobre e novembre.
Da un paio d’anni ormai, infatti, il premio viene rapportato alla stagione calcistica e non più all’anno solare. Ci sono molti nomi sul piatto, ma preferisco non farne, in questa sede.
Va ricordato, e questo credo vi possa servire ogni qualvolta vi troverete a discuterne con gli amici al bar :) che i criteri per l'assegnazione del premio sono descritti nell'articolo 10 del relativo regolamento delineato da France Football:
insieme delle prestazioni individuali e di squadra durante il periodo preso in considerazione;
valore del giocatore (talento e fair play);
carriera;
personalità, carisma.
È interessante la formulazione perché evidentemente a parità di merito ad esempio l’anzianità (criterio carriera) del giocatore può diventare decisiva, così come d’altro canto (criterio fair play) la sua correttezza.
Per questo oggi vi chiedo: se fosse vostro l’onere di designare i primi tre giocatori per il Pallone d’oro 2024 ritrovandovi nell’elenco dei giurati, a chi lo dareste? Ditemelo nei commenti.
A presto!
Giovanni
Buongiorno!
Probabilmente se dovesse scegliere i tre giocatori che comporranno il podio del Pallone d'Oro andrei su Carvajal, Bellingham e Rodri.
Non sono sicurissimo sull'ordine, ma probabilmente manterrei quello in cui li ho scritti.
Per Carvajal sarebbe quasi una sorta di premio alla carriera, dato il suo protagonismo silenzioso in tutti gli ultimi successi del Real e quest'anno dell'Europeo. Silenzioso poi si fa per dire, perché se si guardano le partite il suo rendimento, soprattutto in Champions, è stato clamoroso. In più quest'anno ha sbloccato la finale... Ho paura che essendo un terzino non gli verrà riconosciuto quanto fatto, ma è un giocatore con grande peso per le squadre in cui gioca. Dopo di lui Bellingham, che ha avuto un impatto clamoroso alla prima al Real e anche all'Europeo, magari in modo meno appariscente (anche se la rovesciata e il gol da tre punti con la Serbia restano), è stato protagonista. Infine Rodri, la mente in mezzo al campo della nazionale e del club che giocano meglio a oggi probabilmente.