Un modello africano per il calcio dilettanti italiano
Il sindacato calciatori del Camerun ha avviato il "Barometro" per condividere dati sui pagamenti degli stipendi e solvibilità dei club: risolverebbe annosi e crescenti problemi anche da noi.
Berlino, 5 dicembre 2024
Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagnare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi!
(Marcello D’Orta, Io speriamo che me la cavo)
Sin da quando all’inizio degli anni 2000 iniziai a seguire il calcio dilettantistico a Brescia, ho sempre avuto la consapevolezza che molti club dilettantistici fanno fatica a rispettare gli impegni presi con i calciatori all’inizio della stagione.
Dopo anni di vacche grasse (all’incirca 2003-2007) la situazione è andata via via peggiorando e ad oggi i cosiddetti “rimborsi spese” sono spesso inferiori a quelli che venivano pagati 20 anni fa e le difficoltà dei club a chiudere “in regola” una stagione crescenti.
L’attività si chiama dilettantistica, ma è solo nominalmente tale. Per molti calciatori i cosiddetti rimborsi spese rappresentano una valida integrazione al reddito quando non il loro reddito principale.
I problemi crescenti negli anni hanno fatto emergere due aspetti che mi hanno sempre affascinato:
il primo è un tentativo dei calciatori di avere qualcosa di scritto che potesse in qualche modo tutelarli;
il secondo è un fenomeno più narrativo: col tempo é cresciuta la disponibilità da parte di club, calciatori e dirigenti, a parlare apertamente di quanto veniva offerto.
Ho sempre considerato i due fenomeni, appunto, figli delle difficoltà crescenti proprio perché mentre quando il mercato cresce tutti provano a massimizzare mettendo in conto i rischi, in momenti di mercato stagnante si reagisce al contrario tutelandosi su entrate certe.
Fossi un dirigente federale proporrei oggi qualche sistema più avanzato a tutela di club e calciatori per monitorare le adempienze contrattuali.
Non si tratterebbe solo di uno strumento a favore dei giocatori stessi, ma di qualcosa che gli stessi club dovrebbero promuovere, perché il club inadempiente è spesso un club che in fase di campagna acquisti ha drogato il mercato, magari accaparrandosi giocatori (e talento) che non poteva permettersi.
Una azione in questo senso viene nientemeno che dal Camerun e secondo me rappresenta un modello che i nostri club dovrebbero adottare quantoprima.
Il sindacato mondiale dei calciatori FIFPRO ogni anno plaude al lavoro dei giocatori che fanno la differenza tramite i Merit Awards, ma premia anche l'associazione di giocatori che ha lanciato l'iniziativa più stimolante per migliorare il benessere dei calciatori professionisti nel loro paese attraverso l'Union Impact Award.
Quest’anno i sindacati dei giocatori di Camerun, Grecia e Portogallo sono stati i tre finalisti per l'Union Impact Award 2024 e al congresso in Indonesia si è votato per decretare il vincitore.
Il sindacato dei giocatori camerunense Synafoc è stato selezionato come vincitore per la sua iniziativa di sensibilizzazione sui mancati pagamenti.
Molti giocatori in Camerun si trovano infatti in una situazione precaria a causa del mancato pagamento di stipendi, bonus e della mancanza di azione da parte della federazione calcistica che spesso non riesce a far rispettare le decisioni degli organi giudiziari.
Il progetto del sindacato, chiamato "Barometro", prevede che Synafoc invii ogni mese un sondaggio ai giocatori di tutte le squadre nelle prime due divisioni maschili e nella prima divisione femminile, che segnalano qual è lo stato del loro pagamento.
Il sindacato pubblica poi i risultati di questo sondaggio tra i giocatori durante una conferenza stampa mensile.
Il presidente di Synafoc, Geremie Njitap, ha testimoniato la bontà del progetto rivelando le reazioni allo stesso:
I presidenti dei club che ci hanno snobbato in passato ora ci chiamano per giustificarsi ed evitare di essere indicizzati nel Barometro.
Ora i giocatori sanno quali club sono seri e quali no, quindi per loro il Barometro è un autentico strumento decisionale. E la federazione calcistica ora sta mostrando un po' più di interesse nell'applicare i propri regolamenti per costringere i club a rispettare i propri impegni.
E insomma, forse è il caso di pensarci anche nel calcio dilettanti italiano. Il tema del whistleblowing del resto è un qualcosa che si sta diffondendo molto a livello aziendale, e sono certo che le piattaforme che attualmente supportano i dipendenti al fine di rendere più trasparente il loro rapporto con le aziende in cui sono impiegate possono validamente supportare anche una iniziativa federale come quella ventilata sopra.
È un’idea, ma come detto se fossi un dirigente federale la metterei tra le priorità per meglio monitorare lo stato di salute dei club a tutti i livelli, partendo dalla base della piramide calcistica.
Note a margine.
Diritti tv tedeschi. Martedì la Bundesliga ha annunciato la nuova spartizione dei diritti tv in Germania. Come noto a differenza che in altri paesi i tedeschi fanno gestire sia la Bundesliga che la 2.Bundesliga e dividono intelligentemente i diritti su due livelli. L’assegnazione (2025-2029) era stata contestata da DAZN che aveva anche riportato una vittoria in tribunale. Sorvolando sui dettagli della divisione (che comunque trovate su Calcio e Finanza) mi pare interessante fare notare come anche a questo giro i tifosi tedeschi dovranno fare (a differenza di quelli italiani) più di un abbonamento se vorranno seguire tutte le partite della loro squadra.
Spettatori in Serie A. L’aggiornamento della classifica conferma che attualmente il riempimento medio del massimo campionato italiano è oltre le 31 mila presenze a partita.
Gravina, indagine chiusa. La Procura di Roma ha chiuso l’indagine che coinvolge Gabriele Gravina, presidente della FIGC, per i reati di appropriazione indebita e autoriciclaggio. L'inchiesta riguarda l'assegnazione dei diritti televisivi della Lega Pro nel 2018, quando Gravina era presidente di questa organizzazione. Si ipotizza che parte del denaro ricavato dall'accordo sia stato utilizzato per l'acquisto di un appartamento intestato alla figlia della compagna di Gravina, tramite operazioni finanziarie che miravano a nascondere l'origine dei fondi.
Secondo l'accusa, una somma di 350.000 euro sarebbe transitata attraverso un contratto per l'acquisto di libri antichi mai esercitato, destinata infine a finanziare l'acquisto della casa. La difesa di Gravina sostiene che tutte le operazioni sono documentate e tracciabili, e ha fornito dettagli agli inquirenti per dimostrare la liceità delle transazioni. Nei prossimi mesi la Procura deciderà se chiedere il rinvio a giudizio o archiviare il caso. Fino a una condanna definitiva, Gravina non è obbligato a dimettersi dal suo ruolo. Nel frattempo si è ricandidato alla presidenza.
Outro.
Calendari folli.
Il tema dell’affollamento dei calendari è sempre più discusso a tutti i livelli ed in moltissimi sport e in questi giorni ho preso nota di una riflessione che viene da Alberto Martelossi, allenatore di basket che un paio di settimane fa è subentrato ad Agostino Origlio al Latina Basket.
Martelossi ha scritto nella sua rubrica del martedì sui quotidiani del gruppo NordEstMultimedia (che occupano un’area che comprende il Friuli Venezia Giulia e le province venete di Padova, Treviso, Belluno e Venezia) nei giorni scorsi:
Nelle more di una discussione che si fa via via più attuale riguardo ad un numero di gare massacrante che non garantirebbe l'incolumità dei giocatori, lo scorso turno di campionato ha fornito dati definitivi di quanto le formule europee (EuroLega ed EuroCup in particolare) incidano sui rendimenti dei fine settimana.
Certo non risultano essere le prime cadute di Armani e Segafredo, anche se giunte in maniera diametralmente opposta. Ma stavolta sono accompagnate dai medesimi esiti delle gare di Barcellona, Real Madrid, Villeurbanne e delle tedesche Bayern ed Alba, certificando ormai una problematica globale. Diventa difficile suggerire soluzioni, c'è gente preposta a questo.
Ma è onesto sottolineare come l'equità competitiva dei tornei domestici si ritrovi spesso azzerata, soprattutto nei confronti di chi (e quando….) affronta queste big; a poco vale la teoria degli organici folti, perché un turnover di quattro elementi a distanza di un paio di giorni significa schierare una compagine che di identico avrà solo le scritte sulle maglie.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni