Allenatori, siamo alla fine di un'era? [IVC #14]
Guardiola, Ancelotti e Enrique in crisi. Klopp, Tuchel e Zidane lontani dai palcoscenici. L'anti-europeo Conte, che vince "solo" tornei domestici, in testa alla Serie A: cosa sta succedendo?
Berlino, 3 dicembre 2024
Oggi, qui, non leggerete nulla su Edoardo Bove. Certe situazioni meritano solo rispetto e silenzio. A lui gli auguri per una pronta ripresa. I click li lascio ad altri.
Voglio tornare su un tema di cui ho parlato nelle scorse settimane in “Quanto vale davvero il calcio italiano?”.
Dicevo, in quell’occasione, che forse noi stessi ci sottovalutiamo e che in fondo a livello europeo negli ultimi anni siamo tornati secondi nel ranking Uefa per club.
E a corollario di tutto aggiungevo che insomma, dopo gli anni dell’ultrapressing e dell’intensità, ma anche dei crescenti infortuni e dei ritmi insostenibili, forse è bene rivalutare un po’ quello che noi sappiamo fare, ovvero proporre un calcio meno aggressivo ma non per questo meno vincente.
E forse nemmeno così penalizzante sul piano tecnico.
Questo almeno fino a quando le risorse (leggi club di Premier League, Real Madrid e Bayern) rendono la competizione impari a prescindere.
In queste settimane, a sostegno della mia tesi, arriva il fatto che personalmente non ricordo un altro momento nella storia in cui gli allenatori che hanno vinto gli ultimi 15 anni di Champions League siano stati tutti indistintamente così fuori dai giochi oppure in crisi.
Tra i più in vista spicca il fatto che Jurgen Klopp abbia di fatto abbandonato (per ora?) la panchina, come del resto mi pare anche Zinedine Zidane, mentre Thomas Tuchel sia diventato CT.
Ma naturalmente l’attenzione oggi è sugli attivi: Pep Guardiola, Carlo Ancelotti e Luis Enrique (della crisi PSG in Europa ha scritto Michele Tossani nei giorni scorsi), che non se la passano benissimo nei rispettivi club.
Non è mai facile dire quando inizia o finisce un’era, soprattutto in presa diretta. Ma quello che sta accadendo quest’anno ne ha tutto il sapore.
L’impressione è che volga al termine un ventennio iniziato grosso modo con il trionfo in Champions League di Carlo Ancelotti nel 2003 e Josè Mourinho nel 2004, e proseguito nel segno di Pep Guardiola.
Non vi è stata certo una continuità ideologica, e chi la vuol trovare lo fa solo per giudizi preconcetti, interessi personali o miopia narrativa, ma una nuova generazione di allenatori (non per forza giovani) si sta affacciando sullo scenario, e il momento è particolarmente propizio per capire in quale direzione si sta muovendo il calcio.
Nell’articolo citato sopra dicevo anche che c’è questa cosa di definire il calcio con i termini italiano ed europeo secondo una curiosa dicotomia bello/brutto che funziona solo da noi.
Nel frattempo la Serie A vede davanti a tutti il Napoli, ovvero la squadra che ha vinto più match con un singolo gol di vantaggio rispetto al Napoli in questa Serie A: cinque (al pari della Lazio).
Per gli ossessionati é l’allegrismo che trionfa dopo Allegri. Per gli altri molto più semplicemente è la forza pragmatica del calcio che a volte torna a ricordarci cosa è il calcio nella sua essenza: farne uno più degli altri. Tanti o pochi che siano.
Primeggia Antonio Conte, uno che vinse il suo primo campionato nel 2012 e che in questi dodici anni non ha mai avuto un vero momento di gloria europeo (e nemmeno lo ha sfiorato). A conferma che la dimensione “europea” quando poi ti confronti con i risultati è qualcosa che conta fino ad un certo punto.
Un po’ per constatazione di risultati, un po’ perché mai ha trovato squadre che in quel momento erano attese soprattutto sul palcoscenico continentale, un po’ perché per farlo forse avrebbe dovuto accettare maggiore continuità in singoli club.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Napoli. Nel momento positivo della squadra di Antonio Conte spunta il ruolo di Scott McTominay, che dall'inizio del 2023/24 ha segnato 10 gol in campionato (tre in Serie A e sette in Premier League): tanti quanti ne aveva complessivamente realizzati nelle precedenti quattro stagioni nei maggiori cinque campionati europei, ma avendo giocato 68 gare in meno. Per la prima volta nella storia della Serie A, più di un giocatore scozzese ha segnato almeno tre reti in un singolo campionato: oltre a McTominay anche Ché Adams - esattamente tre reti per entrambi.
Inter. La gara con la Fiorentina si recupererà nel mese di febbraio a partire dal 17’ del primo tempo. Probabilmente in contemporanea con Bologna - Milan.
Milan. Sempre più importante Tijjani Reijnders, che ha segnato tre gol nel campionato in corso (in 12 partite), lo stesso numero di quelli fatti registrare nella scorsa Serie A (tre appunto, in 36 presenze). L’olandese non faceva registrare una doppietta nei maggiori 10 campionati europei dal 29 maggio 2022 (con l’AZ, contro il Vitesse). Su Rafael Leao invece vi rimando a Calcio Datato che analizza molto bene il cambiamento di posizione che Paulo Fonseca ha decretato per il portoghese, con un passaggio in particolare:
Abbassare Leao, accentrare Leao, non vuol dire cambiarne la natura. E allora quel rallentare per attirare i corpi avversari prima di cercare di superarli di istinto, può esporti a transizioni in zone di campo più pericolose della corsia laterale. Può esaltare la partita di un Goglichidze che vive i duelli con un'intensità opposta a quella di Leao.
È stato più centrale nello sviluppo della manovra che nella creazione di occasioni. Il Milan ha creato pericoli in altro modo.
Juventus. La Juventus - che ha pareggiato otto delle prime 14 partite stagionali di Serie A per la seconda volta nella sua storia, dopo il 1980/81 - ha stabilito il suo nuovo record di pareggi in un singolo anno solare nella sua storia in Serie A: 18, superati i 17 del 1956. Conta relativamente il fatto che sia una delle tre squadre ancora imbattute nei maggiori cinque campionati europei in questa stagione (insieme a Bayern e PSG): negli ultimi 10 anni questo è il terzo peggior punteggio dei bianconeri dopo 14 partite (nel 2021/22 il peggiore con 21 punti, nel 201/16 erano 24). Segnali di risveglio, comunque, da parte del Lecce che è rimasto imbattuto in cinque delle ultime sei partite casalinghe di Serie A (2-3-0).
Bugiardo. Va tuttavia anche sottolineato che il successo del Parma per 3-1 contro la Lazio è quello con l’indice di correttezza del risultato (28%) minore della giornata. Gli xG dicono infatti 1.41 a 2.47. In una giornata in cui tutti hanno fatto almeno l’86% di correttezza.
L’Atalanta va. I bergamaschi vincono a Roma e tengono il passo del Napoli con una vittoria netta (86% di indice di correttezza del risultato: 0.40-1.26). Interessante notare che da questa settimana secondo i dati xG Score è la Lazio ad avere i punti attesi più alti (28.6).
La storia. L’Udinese non subiva un’espulsione nei primi quattro minuti di gioco in Serie A dal 13 aprile 1997: Régis Genaux contro la Juventus. Quel giorno di fatto Zaccheroni inventò il 3-4-3 (passando in quell’occasione ad una difesa a 3 per tutta la partita) e iniziò a scrivere una delle storie più belle del club friulano.
Gioventù. Nella esaltante vittoria contro la Lazio (che mancava dal 31 marzo 2012), il Parma (22 anni e 259 giorni) ha schierato la sua formazione titolare più giovane in Serie A nell'era dei tre punti a vittoria; più in generale questa è la seconda formazione titolare con l'età media più bassa nel torneo dal 1994/95, dopo quella del Torino contro la Lazio nel maggio 1996 (22 anni e 248 giorni).
Azzurri 1. In gol per il Genoa al Friuli, Andrea Pinamonti non segnava in due presenze esterne di fila in Serie A da aprile-maggio 2022, quando una delle due reti fu proprio sul campo dell’Udinese. L’attaccante ha partecipato a tre reti nelle ultime quattro partite di Serie A, tante quante nelle precedenti 11
Azzurri 2. Grazie al rigore contro il Venezia, Riccardo Orsolini, sei gol in questo campionato, è diventato il primo giocatore a realizzare più di cinque marcature in ciascuna delle ultime sette stagioni (dal 2018/19 a quella in corso) di Serie A e il quinto, nel periodo, nei cinque maggiori tornei europei, dopo Harry Kane, Mohamed Salah, Robert Lewandowski e Kylian Mbappé. L’ala del Bologna ha segnato in due gare interne di fila in Serie A per la prima volta dallo scorso febbraio (v Lecce e Fiorentina); inoltre ha sia segnato che servito un assist in una singola gara della competizione per la prima volta dal 20 maggio 2023 (v Cremonese).
Si salvi chi può. I numeri di Como, Monza e Venezia lasciano presagire al peggio:
il Monza ha vinto soltanto una delle ultime 23 partite (1-10-12) di Serie A;
il Como è l’unica squadra che nelle ultime otto giornate di Serie A non ha vinto alcuna partita: tre pareggi e cinque ko per i lariani;
il Venezia (che non vince da 15 trasferte, ottenendo 3 soli pareggi, la striscia aperta più lunga tra chi partecipa a questo campionato) ha perso almeno 10 delle prime 14 gare stagionali di un torneo della competizione per la seconda volta nella storia; nel 1949/50 (12).
Big5.
Vincente compagnia. Hudl ha analizzato l'impatto tattico di Vincent Kompany come allenatore del Bayern Monaco. Kompany ha introdotto uno stile di gioco innovativo e proattivo, ispirato alla sua esperienza a Manchester City e Burnley, puntando su un pressing intenso e una costruzione rapida dalla difesa. L'equilibrio tra rischio e rendimento è al centro della sua filosofia, con un focus sulla versatilità dei giocatori e sulla gestione della palla. Questo approccio mira a mantenere il Bayern competitivo a livello nazionale ed europeo e fin qui sembra riuscirci.
Crisi City. Il tema rimane il più chiacchierato del momento, ma l’Independent anziché soffermarsi come molti hanno fatto sull’infortunio di Rodri e i danni che questo ha portato nella squadra, ha preferito fare una analisi ad ampio raggio della situazione al Manchester City, rinvenendo in diversi passaggi degli ultimi 18 mesi i segnali di una involuzione prevedibile. In particolare: errori nei trasferimenti, una dipendenza eccessiva da giocatori chiave come Rodri e Haaland, e una rosa ridotta hanno contribuito al calo di prestazioni. Le cessioni di giovani promettenti, infortuni frequenti e difficoltà tattiche hanno aggravato la situazione, rendendo la squadra vulnerabile in campionato e in Champions League.
Serie B. C’è una interessante analisi su Destination Calcio a proposito della serie cadetta. La stagione 2024-25 della Serie B vede una lotta serrata per la promozione, con Sassuolo, Spezia e Pisa in testa. Sassuolo, guidato da Fabio Grosso, è rinato grazie a Berardi. Spezia brilla per la sua difesa solida e i fratelli Esposito. Pisa sorprende sotto la guida di Pippo Inzaghi. Squadre come Cesena, Cremonese e Palermo sono nella mischia, mentre altre come Sampdoria e Frosinone faticano: ben 2 squadre su 3 tra le retrocesse (il Frosinone appunto, più la Salernitana) lottano ora per non scendere in C. Dicembre sarà cruciale, con sfide decisive come Pisa-Sassuolo.
Outro.
Cairo record.
Come puntalmente fa notare Calcio e Finanza, Urbano Cairo è diventato il presidente più longevo del Torino.
La sua gestione è durata 7.031 giorni, un lasso di tempo che gli ha consentito di superare Orfeo Pianelli, che governò dal 1963 al 1982.
Contro il Napoli il Toro ha giocato la sua partita numero 2700 in Serie A, settimo club ad arrivarci dopo le strisciate, le romane e la Fiorentina.
Personalmente rimango allibito dal fatto che i tifosi non abbiano un minimo di gratitudine nei confronti di uno che ha riportato il club ad una stabilità in Serie A, pur senza brillare a livello di prime posizioni e nemmeno di piazzamenti europei.
Ma non va dimenticato quel che successe prima di lui. E soprattutto del bilancio attuale della sua presidenza, sempre da CF:
Nella sua esperienza quasi ventennale, Cairo ha investito circa 78 milioni di euro per la gestione del Torino. Il club ha chiuso il bilancio 2023 con un rosso di 9,6 milioni di euro e con il patron che ha versato 10 milioni nel corso dell’esercizio.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni