È sempre Inter - Juve [IVC #3]
Le prime tre giornate di campionato hanno confermato che i nerazzurri sono la squadra da battere e i bianconeri la più seria sfidante, Milan e Napoli in seconda fila con diversi problemi.
Berlino, 3 settembre 2024
Con Juve e Milan sono rivalità diverse. Quella con la Juve è tradizione, si riaccende a ogni battuta. (Massimo Moratti)
La Serie A in questa appendice prima della pausa ci ha dato indicazioni chiare.
L’Inter ha generato 6.79 xG e fatto 8 gol grazie ad una forza che gli deriva dalla solidità di un gruppo consolidato: la tenuta di un gruppo non giovanissimo e poco rinnovato d’estate è l’interrogativo, ma rimane favorita e il campo lo conferma.
La Juventus ha - di contro - concesso pochissimo: solo 1.05 xG (0 gol subiti) nelle prime 3 giornate a fronte di grande efficienza offensiva (3xG e 6 gol fatti, ovvero uno ogni mezzo gol atteso): bisogna ancora capire il vero valore in assoluto della rosa profondamente rinnovata affidata a Thiago Motta, del resto domenica sera è stata sufficiente una Roma piuttosto compassata.
Milan e Napoli vogliono inserirsi: i rossoneri devono smettere di subire 2 gol a partita legittimati da 5.62 xG degli avversari. Ho parlato dell’effetto Fonseca nell’Outro di giovedi scorso. Con la Lazio due gol identici, tra le due pause servirà soprattutto questo tipo di miglioramento.
Sabato sera ho guardato Napoli - Parma. Temo che Antonio Conte debba fare un miracolo tattico per far quadrare questa rosa. Il tridente è la soluzione scontata per le caratteristiche degli attaccanti, ma in mezzo Lobotka e Anguissa male, non so quanto Gilmour e McTominay miglioreranno la situazione. Forse un po’, ma sarà abbastanza? Mi convinco che Conte dovfrebbe fare con Politano quanto fatto con Perisic all’Inter (esterno tutta fascia), ma poi davanti non puoi rinunciare a Kvara, e quanto perdi del georgiano se lo fai giocare a 2 in mezzo con Lukaku? Un bel rebus. Forse bisognerebbe mettere in discussione la difesa a 4, sarebbe chiedere troppo?
Giornata 3.
Risultati
Venezia - Torino 0-1; Inter - Atalanta 4-0; Lecce - Cagliari 1-0; Bologna - Empoli 1-1; Napoli - Parma Calcio 1913 2-1; Lazio - AC Milan 2-2; Fiorentina - Monza 2-2; Genoa - Verona 0-2; Udinese - Como 1-0; Juventus - Roma 0-0.
Classifica
Inter 7 (+6); Juventus 7 (+6) Torino 7 (+2); Udinese 7 (+2); Verona 6 (+2); Napoli 6 (+1); Empoli 5 (+1); Lazio 4 (+1); Parma Calcio 1913 4 (0); Genoa 4 (-1); Fiorentina 3 (0); Atalanta 3 (-1); Lecce 3 (-5); AC Milan 2 (-1); Monza 2 (-1); Roma 1 (-1); Cagliari 2 (-1); Bologna 2 (-3); Venezia 1 (-3); Como 1 (-4)
Inter. Altro 4-0 all’Atalanta dopo quello dello scorso febbraio. Giampiero Gasperini non ha mai vinto in 7 precedenti contro Simone Inzaghi (0-2-5). Nel 2024 solo Dusan Vlahovic (12) ha realizzato più gol di Marcus Thuram in Serie A (10), diventato il quarto giocatore dell'Inter a segnare almeno 4 gol nelle prime 3 presenze in una stagione di Serie A nell'era dei tre punti a vittoria dopo Lautaro Martínez (5 nel 23/24), Mauro Icardi (5 nel 17/18) e Christian Vieri (4 nel 1999/00 e nel 02/03).
Napoli. Nelle ultime tre stagioni di Serie A (dal 2022/23), solo contro il Milan (11, nel settembre 2022 e 12, nell’ottobre 2023) il Napoli aveva concesso più conclusioni totali nella prima frazione di gioco che contro il Parma nei primi 45’ nella competizione (10). È anche sfortunato, sia chiaro: nelle ultime due stagioni (dal 2023/24), solo la Fiorentina (33) ha colpito più legni del Napoli tra le formazioni di Serie A tra tutte le competizioni (27). Ma il problema rimane: squadra che crea ma concede troppo: il Parma di pali (prima di quello del Napoli) ne aveva colpiti ben due. Alla fine vincono gli azzurri ma soprattutto perde Fabio Pecchia che a 15’ dal termine aveva già finito i cambi. Mancanza gravissima per un tecnico di Serie A, anche se fin lì stava vincendo a mani basse.
Milan. Nelle ultime due stagioni, Rafael Leao è l'unico giocatore ad avere segnato almeno 10 gol e servito almeno 10 assist in Serie A (10G,10A per il milanista). Nella giornata in cui la Lazio ha segnato la sua rete numero 3.900 in Serie A, il Milan continua ad aver problemi difensivi: ha subito almeno due reti in ognuna delle prime tre gare disputate in un singolo campionato di Serie A per la prima volta dal 1983/84, con Ilario Castagner in panchina. E quel che è peggio è che sembra di rivedere sempre la stessa azione (Lazio come Parma): Nuno Tavares è il primo difensore della Lazio a servire due assist in una singola gara di Serie A dopo Adam Marusic contro la Fiorentina il 18 aprile 2018.
Juventus. Era dalla stagione 2014/15 che la Juventus non manteneva la porta inviolata nelle prime tre partite stagionali di Serie A e sulla Juve di Thiago Motta aleggia la domanda: quanto questo risultato è frutto del valore difensivo e quanto del valore degli avversari affrontati? Le partite dopo la pausa ci diranno qualcosa di più: Empoli, PSV, Napoli, Genoa, Lipsia, Cagliari. Potenzialmente una squadra che vuol puntare allo scudetto e tornare protagonista in Europa deve fare bottino pieno. Contro la Roma solo 0.49 xG: fin qui ne erano bastati 0.41 per fare gol, stavolta no. 0-0 salomonico.
Torino. Giusto spendere una parola per la partenza dei granata di Paolo Vanoli, che va contestualizzata: il Toro ha guadagnato sette punti nelle prime tre gare giocate per la seconda volta nelle ultime tre stagioni di Serie A (sette anche nel 2022/23), dopo esserci riuscito solo due volte nei 18 massimi campionati precedenti disputati nell’era dei tre punti a vittoria (sette sia nel 2017/18 che nel 2015/16).
Viola azzurra. La Fiorentina ha schierato ben otto calciatori italiani titolari in questo match di campionato; negli ultimi 12 anni era successo solo un'altra volta con così tanti italiani dal primo minuto in una partita dei viola in Serie A: lo scorso 10 marzo 2024 contro la Roma. Ma la squadra di Raffaele Palladino continua a deludere: la Fiorentina ha pareggiato tutte le sue prime cinque partite stagionali tra tutte le competizioni per la prima volta nella sua storia.
Azzurri. Il Bologna ha pareggiato le ultime cinque partite al Dall’Ara in campionato, e solo una volta nella sua storia ha registrato più pareggi casalinghi di fila: sei tra maggio e novembre 1981. Dentro la partenza a rilento, da sottolineare il gol dell’Under21 Giovanni Fabbian (14 gennaio 2003): è il centrocampista più giovane ad aver trovato la via del gol in questa Serie A e con 6 reti è - assieme a Matias Soulé (11) - uno degli unici due giocatori nati dal 2003 in avanti ad aver realizzato più di cinque gol dall'inizio della passata stagione in Serie A.
Cyborg. Una settimana fa avevo scritto della settima tripletta di Erling Haaland in Premier League, e a 7 giorni di distanza è già tempo di aggiornamenti: il norvegese tocca quota 8, ovvero 70 gol in 69 partite di Premier League con i cityzens. Commentate voi se volete, io vi lascio la statistica ufficiale della Premier League.
Spettacolo Marsiglia. La nuova squadra di Roberto De Zerbi inizia dando spettacolo come era lecito attendersi. Sono 10 i gol nelle prime 3 partite di campionato, per trovare performances del genere del club bisogna risalire al 1954/55 quando i gol furono 11, nel 52/53 furono 10, nel 48/49 il record con 15 e nel 34/35: 11. L’OM è secondo in classifica, avendo pareggiato la partita casalinga contro il Reims (2^ giornata) per 2-2.
Bayer stop. Prima sconfitta in Bundesliga dopo 34 partite, nella gara casalinga contro il Lipsia (2-3) per il Bayer Leverkusen. La squadra mostra una certa fragilità difensiva: nelle 3 partite ufficiali (2 di campionato e la Supercoppa di Germania) ha subito sempre almeno 2 reti e nelle due partite di campionato si è fatta rimontare 2 volte (pur vincendo la prima con il Borussia Moenchengladbach all’ultimo minuto). La sua serie rimane quindi la terza in assoluto nella storia della Bundesliga dietro Bayern Monaco e Amburgo (36).
Note a margine
Caso Osimehn. Massimiliano Gallo su Il Napolista inquadra perfettamente le scelte di Aurelio De Laurentiis a fine mercato a proposito di Victor Osimehn.
Non ha ceduto ai sauditi pur di incassare 70-80 milioni. Ha tenuto il punto, a costo di stressare il bilancio. La vita non è un libro contabile.(…)
De Laurentiis ha contraddetto vent’anni di gestione. Vent’anni di accuse di essere pappone. Pappone a chi? Si è tolto uno sfizio. E allo stesso tempo ha consegnato a Conte una grande squadra. Ha dimostrato di fidarsi ciecamente del suo allenatore. Lo abbiamo già detto. È un De Laurentiis molto più simile a Sensi e a Moratti che a sé stesso. Non sappiamo come finirà, però un sentito applauso se lo merita.Io non mi unisco all’applauso ma condivido la sostanza dell’analisi. Il resto è un problema di giudizio, su cui torneremo in settimana analizzando compiutamente il mercato.
Crisi Valencia. Da oltre dieci anni, la gestione del Valencia - di proprietà di Peter Lim, imprenditore di Singapore - è criticata dai tifosi, anche con proteste e boicottaggi, come quello del maggio 2024. Fubolistamag dedica un ottimo approfondimento alla società che ha ottenuto solo un punto nelle prime quattro partite della Liga 2024/25 (1 pareggio e 3 sconfitte): secondo peggior risultato di sempre nelle prime quattro partite di una stagione di Liga nel XXI secolo, dopo la stagione 2016/17 (4 sconfitte).
Contro il Var. La terza nota di oggi fa da preludio all’Outro. Un articolo di Martin Cloake sulla sua newsletter The Football Fan critica duramente il VAR, definendolo il peggior sviluppo nel calcio moderno. Secondo l’autore il VAR ha danneggiato l'essenza del gioco, trasformando l'esperienza dei tifosi in una di frustrazione e confusione. Piuttosto che eliminare gli errori, il VAR ha introdotto nuove controversie, rallentando il ritmo delle partite e distruggendo la spontaneità che rende il calcio unico. L'articolo conclude che il VAR non ha migliorato il gioco, ma ha invece complicato inutilmente il calcio.
Outro.
I puntini sul Var.
Nel numero di giovedi scorso ho scritto:
la possibilità di un "challenge" VAR a chiamata da parte di allenatori o capitani non mi piace perché snatura ulteriormente il ruolo dell’arbitro.
In un commento Kempions ha risposto così:
Non concordo sul var: deve essere a chiamata come il volley. È l'unico modo per garantire trasparenza. A me non piace nemmeno come oggi viene gestito il fuorigioco semiautomatico. Non ci mostrano il frame della palla che si stacca dal piede.
Il paragone con il volley è particolarmente calzante e ci dà la possibilità di una puntualizzazione, per cui ringrazio il diretto interessato per il commento.
Non mi piace la chiamata perché inevitabilmente questa finirebbe per essere legata a interpretazioni arbitrali (ad esempio sui rigori), cosa che per me andrebbe già ampiamente rivista, ma entreremmo in un tema troppo ampio e ricco di fattispecie.
Nel volley tutte le chiamate ammesse sono legate a fatti oggettivi. Peraltro di fatto l’evoluzione tecnologica le ha già limitate rispetto ai primi anni dell’adozione: oggi di fatto sono relative solo a invasioni, tocco dell’antenna, tocco a muro, visto che le linee sono ormai monitorate in tempo reale e quindi coperte al 100% dalla tecnologia.
La chiamata nel calcio, invece, sarebbe paragonabile ad un eventuale inclusione della cosiddetta “doppia” nelle casistiche di chiamata ammesse nel volley. Cosa che appunto non viene permessa perché si tratta inevitabilmente ed in qualsiasi caso di una interpretazione. Per questo bisogna rimettersi alla buona fede arbitrale.
Per quanto riguarda il fuorigioco, invece, questo già oggi è oggettivo e viene calcolato non quando la palla “si stacca” ma al momento dell’impatto. C’è poco da discutere.
Io piuttosto sarei per il cambio radicale di questa regola, da “è fuorigioco dal momento in cui un millimetro viene rilevato oltre il penultimo difendente” a “è fuorigioco fino a che un millimetro dell’attaccante è tenuto in gioco dal penultimo difendente”. Le casistiche diminuirebbero, aumentando lo spettacolo perché il vantaggio di essere oltre sarebbe molto più effettivo di adesso.
Per oggi è tutto. A presto!
Giovanni
Ciao Giovanni, tra Inter e Juve c'è ancora un abisso. Ho sentito troppi commenti trionfalistici per la Juve di Motta che, a me, non aveva impressionato nemmeno nelle prime due partite. Trovo singolare che evidenzi un dato pseudo positivo di Leao (gol-assist) a fronte di un NON-giocatore di calcio, totalmente privo di testa, mai migliorato di un centimetro in quell'impegno, applicazione, dedizione, sacrificio, spirito di squadra che è determinante nel calcio. E che anche con la Lazio si è messo più in luce per i suoi comportamenti e atteggiamenti in campo e fuori che per le giocate reali, nonostante il golletto. Infine, sono d'accordo con quanto sostenuto sul VAR. Ha eliminato buona parte dell'emozione gol, che è l'essenza del calcio dei tifosi. Buon lavoro