Elogio degli Instant Team [IVC #21]
La retorica giovanilistica smentita dai fatti: davanti a tutti stanno le squadre con l'età media in campo più alta della Serie A. E Antonio Conte fa scuola: "Per vincere servono giocatori pronti".
Brescia, 20 gennaio 2024
Tra le più rumorose supercazzole della narrazione calcistica italica vi è il giovanilismo. Fortunatamente Antonio Conte nei giorni scorsi ci ha aiutato a superare la retorica: “Servono giocatori pronti” ha detto commentando l’addio di Khvicha Kvaratskhelia.
Oggi tutto è un tripudio di “valorizzare i giovani” e “puntare sui giovani”. Ma poi se si va a guardare bene la realtà racconta una storia un pochino diversa. Lo sottolineo in questo numero di IVC perché l’idea di fare squadre a partire da giocatori giovani o più esperti spesso riflette anche una strategia economica del club, non solo tecnica.
E su questa colonna mi interessa molto coniugare l’analisi di campo con quelle che sono le scelte dettate dalle congiunture economico finanziarie.
Facendolo faccio anche ammenda, non essendo io uno di quelli che si innamorano delle proprie idee e tifano per esse: non mi aspettavo questo Napoli a questo punto della stagione, ma ancora una volta Antonio Conte sta ottenendo il massimo da una squadra costruita con obiettivi ambiziosi di medio-breve periodo.
Giovandosi, è vero, anche della esclusione dalle coppe, ma senza tuttavia che questo dato di fatto sminuisca la bontà delle sue scelte.
Ad esempio la centralità di Neres, che non scopre certo lui, ma che lui ha inserito con profitto ed è risultato fondamentale per lasciar partire Kvara (e dare ossigeno al bilancio partenopeo) e il valore assoluto di un Napoli che non vinceva 6 gare di fila dall’anno dello scudetto spallettiano.
In attesa del recupero con la Fiorentina, l’Inter rimane in orbita Napoli.
Oggi in testa alla Serie A ci sono le due squadre con la media di giocatori schierati mediamente più vecchi: 29 anni esatti di media i nerazzurri e 28 tondi i partenopei.
Lo scorso anno l’Inter ha vinto il campionato sempre con la squadra mediamente più “esperta”, per usare un sinonimo.
Non mancano per onestà intellettuale le eccezioni (il Milan 2022 era quindicesimo, il Napoli 2023 tredicesimo) ma negli ultimi 10 anni la squadra campione d’Italia aveva normalmente una squadra tra le cinque più vecchie.
La Juve, per dire, nei 9 anni del dominio non andò mai sotto il quinto posto (ma in genere era seconda o terza).
La corsa scudetto probabilmente nell’ultima giornata ha scremato un’altra contendente, l’Atalanta, che non ha vinto per quattro gare di fila in Serie A (0-1-3) per la prima volta da febbraio-marzo 2024 (0-2-2).
Bergamaschi che hanno la nona rosa per anzianità (26,2), e che negli ultimi 3 anni non hanno praticamente mai ringiovanito rimanendo sempre tra i 26,2 e 26,3 anni di media.
Napoli e Inter in questi ultimi due mesi hanno riportato l’asticella della quota scudetto vicina ai 90 punti. La media attuale dice 89 punti proiettati su 38 gare per la capolista.
Romelu Lukaku è il giocatore pronto che Antonio Conte voleva per cambiare le sorti del suo attacco, e ad oggi è l’unico giocatore ad avere segnato più di cinque reti e fornito più di cinque assist nella Serie A 2024/25 (8+6).
La retorica giovanilistica, purtroppo, è talmente debordante che quando utilizzai qualche settimana fa il termine “instant team” per definire le scelte di mercato dell’Inter, qualcuno quasi si offese.
Ed allora dovetti spiegare che per me il termine non ha alcun sinonimo valoriale, ma è solo un dato di fatto che spiega la strategia di un club che, volendo provare a vincere subito e fare di necessità virtù va scelte in grado di dare una immediata competitività al massimo livello.
Oggi inoltre i risultati dicono qualcosa di più.
E ce lo dicono se li vediamo anche in negativo: la Juve ha schierato la seconda squadra più giovane (24,3 anni di media) dopo il Parma e il Milan (25,3) la quinta. A proposito: su Juve - Milan 2-0 vale la pena leggere Calcio Datato.
I tifosi di queste due grandi squadre rumoreggiano e si chiedono se abbia un senso che i due club più titolati d’Italia seguano le strategie di mercato di un’Atalanta qualsiasi.
È una domanda che giro a voi.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Napoli. Il Napoli ha raccolto 50 punti dopo le prime 21 gare stagionali in questa Serie A (16V, 2N, 3P): solo tre volte i Partenopei avevano fatto meglio dopo lo stesso numero di match nella competizione considerando da sempre i tre punti per vittoria – 51 (nel 1987/88), 54 (nel 2017/18) e 56 (nel 2022/23). Con il gol contro l’Atalanta, Scott McTominay ha stabilito il proprio record di marcature stagionali in trasferta nei Big-5 campionati europei: quattro – superato il precedente di tre fuori casa con il Manchester United nel 2023/24.
Inter. L’Inter ha segnato 51 gol nelle 20 partite giocate in questo campionato: eguagliato il miglior risultato in termini di reti realizzate a questo punto del torneo di Serie A dal 1960 ad oggi, stabilito nel 2021/22. Nelle ultime otto giornate di campionato, l’Inter ha raccolto 22 punti su 24, segnando 25 reti (oltre 3 di media a match) e subendone quattro.
Juventus. La Juve ha trovato il successo in casa contro il Milan in Serie A per la prima volta dal 10 novembre 2019, interrompendo una serie di quattro incontri interni consecutivi senza vittorie contro questa avversaria. Timothy Weah è diventato il terzo giocatore statunitense a segnare almeno cinque reti in una stagione di Serie A, dopo Christian Pulisic (12 nel 2023/24 e 5 nel 2024/25) e Weston McKennie (5 nel 2020/21).
Milan. Il Milan non ha trovato il gol solo due volte nelle ultime 30 trasferte di Serie A, in entrambe le occasioni contro la Juventus (la precedente prima di oggi il 27 aprile 2024). Per la prima volta nella sua storia in Serie A la Juventus ha tenuto la porta inviolata in quattro gare consecutive contro il Milan.
Ripartenza. La Roma ha vinto quattro partite di fila in casa in Serie A per la prima volta dal settembre-novembre 2023 con José Mourinho, realizzando sempre almeno due gol nello stesso campionato per la prima volta dall'ottobre-dicembre 2019.
Peso specifico. Contro il Genoa, Paulo Dybala ha collezionato la 100a presenza con la maglia della Roma considerando tutte le competizioni, per lui 39 reti. La Roma è imbattuta nelle ultime 22 partite in cui l’argentino ha contribuito direttamente ad almeno un gol in Serie A (18V, 4N).
Zitto Zitto. Il Bologna ha stabilito il proprio record di punti dopo le prime 20 gare stagionali nell’era dei tre punti a vittoria in Serie A: 33, uno in più rispetto allo scorso campionato a questo punto del torneo.
Azzurri 1. Con sette gol e tre assist in stagione, Riccardo Orsolini è uno dei soli tre giocatori ad aver partecipato ad almeno 10 reti in ciascuna delle ultime tre stagioni di Serie A, assieme ad Ademola Lookman e romelu Lukaku. Da inizio 2023, per la quinta volta Orsolini segna almeno un gol e serve almeno un assist nella stessa partita di Serie A: nel periodo, solo Khvicha Kvaratskhelia (sette volte) ci è riuscito più spesso dell'attaccante rossoblù (a quota cinque anche Romelu Lukaku e Ademola Lookman).
Azzurri 2. Da inizio dicembre 2024 Nicolò Barella ha partecipato attivamente a cinque gol in Serie A (due reti e tre assist): nessun centrocampista ha fatto meglio nel periodo (cinque anche Zambo Anguissa).
Azzurri 3. Con ben sei reti nelle sette gare che ha giocato da inizio dicembre e, Sebastiano Esposito è il calciatore che nel periodo vanta più marcature nel massimo campionato italiano. Esposito è inoltre miglior marcatore in trasferta in questo campionato, con sette gol segnati.
Big5.
Portieri contro opinionisti. In questi giorni The Blizzard ha pubblicato un interessante articolo che affronta la diatriba tra portieri ed opinionisti, evidenziando come spesso la figura del portiere venga fraintesa o ridotta a un ruolo puramente reattivo. Secondo Rich Lee, ex portiere di Watford e Brentford, il portiere viene descritto in termini troppo semplicistici, spesso riducendo il suo ruolo a "salvare" dopo un'azione avversaria. Tuttavia, Lee sostiene che il portiere debba essere visto in modo proattivo: il suo compito principale è prevenire le opportunità avversarie prima che si verifichino, ad esempio anticipando le mosse degli attaccanti e comunicando costantemente con la difesa. Cosa in verità molto difficile da rilevare, quantomeno in tv.
Giovani spagnoli. Rimanendo al tema dell’apertura è interessante vedere cosa sta succedendo in Spagna. Opta spiega il crescente impiego di giovani talenti locali nella Liga. Due dati importanti: nella stagione 2024-25, il 17% di tutti i minuti giocati in campionato è stato coperto da calciatori spagnoli di 23 anni o meno, la percentuale più alta del secolo; inoltre, per la prima volta, sono state superate le 1.000 presenze di giocatori under-23 prima di gennaio. E tuttavia il dato va secondo me interpretato alla luce di una crescente difficoltà economica dei club di seconda e terza fascia, che stanno quindi comprando meno e valorizzando di più. Cosa peraltro che si sta riflettendo anche sui risultati europei, dove la Serie A nella scorsa stagione ha superato La Liga nel Ranking Uefa grazie a risultati medi complessivamente migliori nell’ultimo quinquennio.
Il rinnovo di Haaland. Interessante lettura di Nick Harris su Sporting Intelligence secondo cui l'estensione di contratto di Haaland con il Manchester City sembra più una mossa di PR che una decisione logica. La durata fino al 2034 solleva dubbi, poiché i contratti solitamente terminano a giugno per ragioni contabili. I tifosi vedono questo rinnovo come un segnale di fiducia nella vittoria del caso "115" contro la Premier League. Tuttavia, l'articolo sottolinea come il controllo della narrativa sia fondamentale per il club, influenzando la percezione dei tifosi a prescindere dai fatti.
Outro.
Leggere Lautaro.
Nell’ultima gara di campionato Lautaro Martínez (111 reti) ha eguagliato il 2° miglior marcatore straniero nella storia dell’Inter in Serie A, Mauro Icardi, davanti a loro solo Stefano Nyers (133).
Inoltre era da febbraio 2024 che Lautaro Martinez non andava a segno in due gare casalinghe di campionato consecutive.
Sull’argentino non sono state troppe le critiche nonostante il periodo di appannamento realizzativo, perché il suo apporto alla costruzione del gioco interista è stato sempre assolutamente positivo.
Ed in tal senso è interessante tradurre in dati questo approccio, come fatto da Calcio Datato che in un recente post analizza il ruolo di Lautaro Martinez, sottolineando come il suo contributo vada oltre i gol segnati. Viene evidenziata la sua capacità di partecipare attivamente alla manovra offensiva, creando spazi e opportunità per i compagni. Nonostante alcune difficoltà recenti, il suo rendimento storico dimostra un impatto costante e una leadership cruciale per la squadra.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni
Caro Giovanni ti leggo sempre con piacere e cerco di promuovere la tua iniziativa . Permettimi di dire che quella di Conte è una banalità /ovvietà /Catalanata . Per diventare pronti a 17 anni è necessario essere più che talentuosi , di contro se ci fosse stato al posto di Scalvini un qualsiasi difensore centrale su Lucaku a Bergamo sabato sera , la partita finiva in pareggio . Ma se Scalvini non gioca queste partite sarà sempre un mediocre . Ti ricordo che Atalanta Napoli è finita 5 a 2 e quindi Conte deve volare un pò più in basso anchè perchè il prossimo anno quando dovrà preparare 3 competizioni come tutti gli altri lo voglio vedere con TUTTI I GIOCATORI PRONTI .
Un caro saluto carlo
Ciao, l'inciso di Conte non è del tutto sbagliato. A mio parere però bisogna soffermarsi sul concetto di 'pronto': ci sono club che hanno già mostrato come essere pronti non è un elemento legato all'età (Barcelona ed Arsenal sono piene di esempi nel corso della loro storia) così come gli instant team non sono sempre la panacea di tutti i mali (Galacticos anyone?). L'equilibrio è la chiave più sensata: non credo sia l'età a fare la differenza ma il percorso in termini di esperienze e palcoscenici calcati: un De Ketalaere o un Kean nei loro spogliatoi sono valori aggiunti pur essendo giovani perché hanno un bel carico di esperienze. Kvicha con tutti i bei numeri dello scorso anno ha fatto una bella stagione, ma non troppo oltre quella. Che ne pensi?