Il campionato più bello del mondo [IVC #11]
Per competizione e competitività la Serie A non ha eguali: finito il ciclo Juve c'è la possibilità di un incredibile serie di 5 vincitrici diverse in 6 anni qualora ci riesca l'Atalanta nel 2025
Berlino, 5 novembre 2024
L’Atalanta c’è. I bergamaschi vincono un match contro la squadra che si trova prima in classifica a inizio giornata in Serie A per la prima volta dal 4 dicembre 2021, proprio al Maradona contro il Napoli. Da allora aveva raccolto appena un punto nelle ultime sei sfide contro le capolista.
Giampiero Gasperini ha battuto per la prima volta in carriera Antonio Conte (0-2-5 i precedenti) ed ora nelle quote scudetto non si può non mettere i bergamaschi.
Se l’Atalanta vincesse il campionato potremmo celebrare il quinto vincitore diverso in sei stagioni, ma anche se questo non accadesse potremmo dire che ad oggi il campionato italiano per competitività e competizione al vertice non ha eguali al mondo.
A fare la differenza oggi è che nessun altro torneo può vantare il nostro livello di competizione interna unito alla competitività generale, visto che negli ultimi 5 anni abbiamo anche conquistato il secondo posto nel ranking Uefa a scapito di Spagna e Germania.
Non li surclassiamo ma stiamo davanti. Di corto muso diceva quel tale. Ci torneremo su nei prossimi giorni, anche in vista della pausa nazionali.
Il 5 su 6 in Inghilterra era riuscito tra il 1970 e il 1975 con le vittorie di Everton, Arsenal, Derby County (2), Liverpool e Leeds United. In quel periodo tra il 66 e il 72 si arrivò addirittura ad un irripetibile 7 diversi in 7 anni.
In Germania bisogna risalire al ‘90-’95: Bayern (2), Kaiserslautern, Stoccarda, Werder, Borussia Dortmund.
In Spagna bisogna addirittura andare al ‘41-’46, un’epoca in cui Franco non aveva ancora iniziato a “tifare” Real Madrid: vinsero Atletico Avjacion, Valencia (2), Athletic Bilbao, Barcellona e Siviglia.
In Italia al periodo ‘86-‘91 con Juventus, Milan, Napoli (2), Inter e Sampdoria. Curiosamente anche in quel caso alla fine di un ciclo bianconero, quello con Giovanni Trapattoni in panchina. In quell’occasione arrivammo addirittura ad un 5 su 5 (partendo dall’85 con il titolo del Verona) o se preferite ad un 6 su 7 (‘85-’92).
Erano gli anni del Campionato più bello del mondo senza se e senza ma.
La differenza, come detto, è che da noi questo oggi è possibile. Benché non ancora realizzabile e non certo facile. Ma gli altri nemmeno si avvicinano a questo traguardo.
Se ne fossimo capaci dovremmo gioire di un torneo dove anche Fiorentina e Lazio fanno faville e l’Inter fatica contro il Venezia aumentando quindi il pathos, perché i nerazzurri non sembrano la corazzata dell’anno scorso.
Questo al di là del tifo fa bene al campionato, confermando l’impressione di una quota scudetto più vicina agli 80 che ai 90 punti come solitamente accade: il Napoli è primo a 25 e una quota così bassa per la capolista non la si vedeva dal 2015/16 (24) quando poi la Juve rimontò e vinse una stagione nata male.
Rimango convinto che a 16 squadre con divisione del miliardo dei diritti tv tra A e B (anch’essa a 16) sarebbe un torneo ancora migliore ma insomma, nessuno è perfetto, e comunque questa è un’altra storia su cui torneremo.
Godetevi lo spettacolo.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Napoli. Contro l’Atalanta, Antonio Conte ha perso un match casalingo da allenatore in Serie A con tre gol di scarto per la seconda volta in carriera, dopo Atalanta-Juventus 2-5 del 7 novembre 2009. Il campo ha detto che nei novanta minuti l’Atalanta è stata superiore, non a caso una squadra allenata da Antonio Conte ha subito due gol nei primi 31 minuti di gioco in un match di Serie A per la prima volta dal 17 ottobre 2020 in Inter-Milan (doppietta di Ibrahimovic nei primi 16 minuti in quel caso).
Juventus. I bianconeri hanno incontrato una Udinese in piena crisi che ha perso cinque delle ultime sette gare di Serie A (2V), tante quante quelle rimediate nelle precedenti 20 partite (7-8-5). Nicolò Savona (marzo 2003) è il calciatore italiano più giovane tra quelli con almeno due reti segnate in questa Serie A, in cui la Juve è l’unica squadra a contare più di un giocatore nato dal 2003 in avanti con almeno due reti realizzate nel torneo: oltre a lui anche Kenan Yildiz (2 gol, classe 2005). Nonostante le difficoltà difensive delle ultime partite i bianconeri hanno collezionato l’ottavo clean sheet: record nei top quest’anno.
Milan. Anche i rossoneri hanno trovato una squadra in crisi, gli 8 punti del Monza in 11 partite sono il peggior risultato dei brianzoli in Serie A. Il Milan ha mantenuto la porta inviolata in quattro delle ultime sette partite di Serie A (cinque gol subiti, 0.7 di media a partita), dopo che nelle precedenti sette aveva sempre subito almeno un gol (16 subiti, 2.3 a partita). Dopo la doppietta contro il Club Brugge in Champions League, Tijjani Reijnders ha segnato in due match di fila per la prima volta con il Milan tra tutte le competizioni.
Inter. Rieccolo: Lautaro Martínez è tornato a segnare in un match casalingo di campionato per la prima volta dal 28 febbraio contro l’Atalanta (249 giorni fa). Per lui 13 gol nelle ultime 13 sfide contro squadre neopromosse in Serie A. In questo modo dopo essere rimasta a secco per tre partite casalinghe di fila in Serie A tra marzo e aprile 2023, l’Inter ha sempre realizzato almeno una rete in tutte le 28 successive gare al Meazza nel massimo campionato (69 gol, 2.5 di media).
Azzurri (?). Da tempo ignorato da Luciano Spalletti, Riccardo Orsolini (10 gol nel 2019 e nel 2024, 13 nel 2023) - autore del gol vittoria del Bologna contro il Lecce (1-0) - è il primo giocatore del Bologna ad andare in doppia cifra di reti in tre distinti anni solari in Serie A da Marco Di Vaio (quattro, tra il 2008 e il 2011). Nel successo del Bologna di sabato è andato a segno per tre gare consecutive di Serie A per la seconda volta in carriera, dopo quella tra dicembre 2021 e gennaio 2022 (quattro incontri di fila in quel caso). Il perché non sia un punto fermo della nazionale per me rimane un mistero.
Capocannoniere. In queste prime 11 partite di campionato Mateo Retegui ha segnato 11 reti: solo un giocatore nella stagione di debutto con una nuova squadra nell’era dei tre punti a vittoria ha superato i 10 gol nelle prime 11 gare giocate dal suo club in un torneo di Serie A (Luca Toni, 13 con la Fiorentina 2005/06).
MVP. Il giocatore di Serie A che ha preso parte al maggior numero di reti (gol + assist) nel 2024 tra tutte le competizioni è Ademola Lookman dell’Atalanta (28, 17+11). E dire che non segnava in trasferta in campionato dal 17 settembre 2023 contro la Fiorentina, da allora aveva infatti realizzato 14 gol in Serie A, tutti in match casalinghi. Al Maradona ha segnato la sua seconda doppietta in trasferta in Serie A, dopo quella contro la Juventus all'Allianz Stadium il 22 gennaio 2023.
Ciao Juric. La Roma ha perso 3-2 contro il Verona nella partita più bugiarda dal punto di vista dei gol attesi: 1.26 per gli scaligeri, 1.95 per i giallorossi e secondo xGscore solo 46% di correttezza del risultato. È l’epilogo di una storia iniziata male. Ma non male con l’esonero di Daniele De Rossi. Male con quello di Mourinho.
Crisi. La Roma ha registrato una striscia di nove trasferte di fila senza vittoria in Serie A (0-5-4) per la prima volta dal periodo tra il dicembre 1999 e il maggio 2000 (11 in quel caso).
The Champions. Il programma prevede questa sera un ricco programma con Lille - Juventus, Real Madrid - Milan e Bologna - Monaco alle 21. Domani sempre alle 21 Inter - Arsenal e Stoccarda - Atalanta.
La Juve trova l’avversario più ostico possibile del momento visto che il Lille ha battuto sia Atletico che Real Madrid. Come analizzato a inizio torneo quello della Juve è stato un sorteggio difficilissimo
Milan a Madrid dopo aver sfidato Liverpool e Leverkusen, che conferma i dubbi sulla formula del torneo. Siffatto calendario fa incidere oltremodo la distribuzione delle partite, una cosa è trovare lo Slovan Bratislava alla prima una cosa alla quarta dopo aver giocato contro le tre migliori. In genere l’effetto calendario è mitigato dal “prima o poi le incontri tutte”, ma tolto di mezzo questo principio resta un senso di iniquità.
In generale mi aspetto dalle 5 partite non più di 6 punti per le italiane.
Big5.
Allenare la squadra B. C’è un bello spunto di Michele Tossani sulla sua newsletter a proposito della polemica in corso al Marsiglia, con Jean Pierre Papin che accusa la direzione sportiva del club di ingerenze nelle sue scelte tecniche relative alla squadra B del club, di cui è allenatore.
…la questione riguarderebbe la volontà di Papin di non piegarsi alle consegne volute dalla società riguardanti il minutaggio e il modo di utilizzare alcuni giocatori nella sua squadra.
Se i motivi del contendere fossero davvero questi ultimi, non si capisce bene perché Papin non debba mettersi in linea con quanto richiesto dal club.
Facendo salva l’autonomia di ogni allenatore infatti lo scopo principale della formazione B è quella di preparare i giocatori al salto in prima squadra.
Concedere loro un minutaggio prestabilito o utilizzarli con funzioni simili a quelle che avrebbero con i grandi rientra quindi nei doveri del tecnico della categoria inferiore che, giova ricordarlo, in prima istanza dovrebbe lavorare non per se stesso ma per la società.
Mi interessa molto sapere cosa ne pensate, lasciate un commento se volete.
Crisi Atletico. L’Atletico Madrid, nonostante gli investimenti estivi, sta vivendo una stagione deludente sotto Diego Simeone. La analizza La Liga Expert. La squadra mostra un andamento incostante in Liga e un avvio difficile in Champions League, con problemi difensivi accentuati dagli infortuni, come quello di Robin Le Normand. Le continue variazioni tattiche di Simeone sembrano ostacolare la stabilità e coesione del team, mettendo a rischio le ambizioni stagionali dell’Atletico.
Giovani turchi. Al recente torneo di Euro ‘24 in Germania la Turchia si è presentata con la seconda rosa più giovane. Nei giorni scorsi il Guardian ha dedicato un articolo al momento del calcio turco evidenziando da una parte che i club continuano a preferire giocatori esperti (anche se al Galatasaray viene riconosciuta una controtendenza), dall’altra il fatto che dei 10 giocatori di movimento che hanno iniziato contro gli olandesi (riferimento al quarto di finale dell’Europe), solo quattro giocatori sono nati nel paese o sono stati cresciuti da un settore giovanile turco. A mio modo di vedere è la conferma del fatto - da me evocato già per le analisi sulla nazionale - che sul valore di una nazionale ci sono elementi sociologici e generazionali che vanno ben oltre le strategie dei club domestici.
Outro.
Il futuro del Man United.
La notizia della settimana è stata l’esonero di Erik Ten Hag e l’arrivo sulla panchina del Manchester United di Ruben Amorim che arriverà durante la sosta per le nazionali che inizia tra una settimana.
Nel 2022 ho frequentato per diversi mesi Lisbona - ai tempi OneFootball aveva i diritti di trasmissione in Italia della Liga Portugal - e avevo dedicato al tecnico portoghese il video “Come Amorim ha spostato gli equilibri in Portogallo”.
In settimana avevo dedicato al tema un post trasversale: “I direttori sportivi contano più degli allenatori”, che purtroppo (nei commenti) è stato tra le altre cose equivocato come una mia bocciatura sommaria e da un punto di vista prettamente italiano dell’ennesima svolta al Manchester United.
Non si tratta qui di fare il tifo ma di capire quali sono gli scenari dentro i quali le scelte si inseriscono. Per questo vi suggerisco almeno altre quattro letture sul tema, se avete voglia di capire cosa sta succcedendo (e cosa potrebbe succedere da oggi) ai Red Devils:
Sotto il cielo di Manchester (Michele Tossani - Il palo di Rensenbrink)
L’impietoso conto dei soldi spesi dal club dall’addio di Sir Alex Ferguson ad oggi (Nick Harris su Sporting Intelligence, in inglese)
Perché lo United ha voluto Amorim (The Analyst by Opta - in inglese)
Come Amorim cambierà lo United (The Independent - in inglese)
Mi pare una buona selezione per farsi una serie di idee. Qui mi soffermo solo su quel che dice The Independent, che pronostica anche una formazione tipo e dice che i pilastri saranno tre: il 3-4-2-1, la fiducia nei giovani, il possesso palla.

Io credo invece che Amorim ci stupirà - ovvero che adotterà soluzioni non così scontate come sembrano pensare i giornalisti inglesi - e mi sento di concordare molto con quanto dice Michele Tossani (ancora lui!) sulla sua newsletter:
Resta quindi da valutare se il nuovo allenatore dello United ripartirà da questa disposizione o se, invece, proporrà un approccio più soft. (…)
La bravura dell’ormai prossimo ex allenatore dei Leões sarà quindi quella di adattarsi al contesto che troverà in Inghilterra o, almeno, di scendere a compromessi con una rosa che presenta diversi profili verticali.
Che poi se ci pensate bene è la differenza tra chi pensa calcio in Italia e chi pensa calcio altrove. Perché solo qui da noi il primo pensiero va all’adattamento, mentre gli altri pensano sempre a formulette replicabili. Per questo da quando quest’idea del “gioco dell’allenatore” ha fatto breccia anche da noi il nostro calcio ha vissuto momenti di crisi.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni