Lukaku, nel bene e nel male [IVC #13]
Napoli sempre in testa grazie al suo bomber, che decide una gara in cui le controversie sono a favore degli azzurri: ma Conte (come ogni protagonista del calcio) se ne accorge solo a proprio favore.
Berlino, 27 agosto 2024
Il calcio è sempre uguale a se stesso e Antonio Conte dopo aver protestato per gli episodi controversi della giornata precedente ha chiuso un paio di occhi sulle situazioni che avrebbero potuto far cacciare anzitempo Romelo Lukaku, poi risultato decisivo nella vittoria sulla rometta di questi tempi.
Non lo dico per parlare di arbitri, tutt’altro. Mi concentro sui protagonisti dell’universo pallonaro (tutti) la cui memoria selettiva e le cui opinioni un tanto al chilo hanno onestamente stancato.
Sabato dicevo della Kings League e delle novità possibili in un calcio che necessita di rinnovarsi.
Ma oltre al sogno esiste la realtà: come può un adolescente, se non già condizionato in partenza, appassionarsi spontaneamente ad un gioco dominato da boomer livorosi che litigano di continuano e mettono in campo settimanalmente una memoria selettiva in base ai propri interessi?
Roba da bianchino nelle osterie di paese, altro che GenZ.
Senza questa cosa nel calcio non ci possono essere cambiamenti che tengono, ed il lento declino d’interesse di questi anni (i dati televisivi lo dicono già in maniera evidente) diventa inesorabile.
Venendo al campo, in questa giornata non c’è stato il consueto contraccolpo post pausa nazionali. In testa hanno vinto tutte in proporzione al valore dell’avversario incontrato.
Romelu Lukaku, quindi, nel bene e nel male. Ha preso parte a nove gol in questa Serie A (5+4 assist). L'unico altro giocatore con almeno altrettante marcature e almeno altrettanti passaggi vincenti in questa stagione nel massimo campionato italiano è Ademola Lookman (7+4). Peraltro nessun giocatore del Napoli ha segnato più gol di lui in questa Serie A: cinque, al pari di Khvicha Kvaratskhelia.
Questione di peso specifico che va applicata anche dimensionando la vittoria (comunque netta per gli xG: 1.95-0.56): davanti agli azzurri c’era una Roma che non ha vinto alcuna delle ultime 10 trasferte di campionato (0-5-5): la striscia più lunga senza successi fuori casa in Serie A per i giallorossi dal periodo tra dicembre 1999 e maggio 2000 (11 in quel caso).
Delle 6 di testa in 2 punti rimangono ora in 5, perché la Juventus incerottata di questi tempi (-4 dalla vetta) deve badare al sodo ed al primo non prenderle: ed allora anche uno 0-0 a San Siro col Milan fuori tra i fischi va visto come positivo in vista di tempi migliori.
Il tutto ricordando che la squadra bianconera ha mantenuto la porta inviolata, in cinque delle prime sei trasferte di campionato, solo per la quarta volta nella sua storia in Serie A (1967/68, 2004/05 e 2023/24).
Nelle scorse settimane dissi che la Juve ha bisogno di un rincalzo difensivo “puramente numerico” dentro una stagione che non è nata per portare allo scudetto.
Ne rimango convinto, anche perché va ricordato che i vincoli di bilancio sono sempre stringenti: la priorità è in attacco, dietro si aggiunga qualcuno per allungare la panchina, oppure si peschi dall’Under 23 che in fondo è lì per quello.
E se non c’è nessuno da pescare beh, che ne risponda chi ha il compito in estate di strutturare una stagione anche sulle emergenze potendo contare non su una ma ben 2 squadre.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Napoli. Il Napoli ha vinto almeno sei delle prime sette partite interne stagionali in Serie A per la terza volta negli ultimi quattro campionati (ci era già riuscito nel 2021/22 e nel 2022/23): tante volte quante nelle precedenti 25 stagioni di massima serie disputate.
Inter. L'Inter ha segnato almeno cinque gol nel primo tempo di una trasferta di Serie A soltanto per la seconda volta nella sua storia nel massimo torneo, dopo il 5-1 contro la Sampdoria, l’1 marzo 1964. Ancora una volta protagonista Marcus Thuram, che ha firmato quattro marcature multiple in questo torneo: soltanto Robert Lewandowski ne conta di più (cinque) nei cinque maggiori campionati europei in corso. L’attaccante francese ha preso parte ad almeno tre gol in una singola partita soltanto per la seconda volta nei cinque maggiori campionati europei, e in entrambi i casi in Serie A: la prima contro il Torino lo scorso ottobre (tre reti).
Juventus. Partiamo dal dato che dice cosa è la Juventus 2024/25: quella contro il Milan (24 anni e 188 giorni) è la formazione più giovane schierata dalla Juventus contro i rossoneri in Serie A negli ultimi 20 anni. Per la seconda volta nella sua storia in Serie A, la Juventus ha pareggiato 17 gare in un singolo anno solare nel massimo campionato – la prima nel 1956. Ma va anche ricordato che è rimasta imbattuta per 21 incontri consecutivi di Serie A (8V, 13N) per la prima volta dal periodo tra aprile 2018 e marzo 2019 nel massimo campionato (31 in quel caso), il che nelle condizioni attuali dev’essere visto come un successo.
Milan. Su questa colonna spesso invoco per il Milan un bilanciamento tattico che permetta ai rossoneri di non subire prima che di costruire. Ma l’impressione spesso è che la coperta sia sempre cortissima. Ed infatti Il Milan ha chiuso il primo tempo di un match casalingo con appena due conclusioni tentate in campionato (vs Juventus): è il quarto peggior risultato di sempre negli ultimi 20 anni. Ad oggi il bilancio della nuova direzione sportiva del club è negativo: il Milan ha raccolto 19 punti dopo 12 gare stagionali di Serie A (5V, 4N, 3P): l’ultima volta che i rossoneri avevano fatto peggio dopo lo stesso numero di match di campionato risale al 2019/20 (13 in quel caso).
Panchina lunga. La Lazio è la squadra che ha realizzato più gol con giocatori subentrati a gara in corso in questa stagione nei maggiori cinque campionati europei: 9. Per una volta si può scomodare la retorica del gruppo, anche perché Marco Baroni si è giovato del gol di ben 13 giocatori diversi, una varietà che in Serie A fin qui ha solo l’Inter e che in Europa non ha nessuno visto che al momento si fermano a 12 Bayer Leverkusen, PSG, Monaco e Nizza.
Azzurri. Di nuovo decisivo Mattia Zaccagni, che ha trovato il gol in tre match di fila in Serie A solo per la seconda volta in carriera, la prima da gennaio 2024 (vs Empoili, Sassuolo e Milan in quel caso).
Se non ora quando. Settima vittoria di fila in Serie A per l’Atalanta che ora insegue il suo record di nove ottenute tra febbraio e luglio 2020. La squadra nerazzurra ha vinto nove partite e conquistato almeno 28 punti dopo le prime 13 gare di un singolo campionato di Serie A per la prima volta nella sua storia.
Capocannoniere. Davanti a tutti nella classifica marcatori, Mateo Retegui è l'unico giocatore dei maggiori cinque campionati europei in corso che ha segnato più di cinque gol in casa e più di cinque gol in trasferta (sei+sei). L’attaccante italo-argentino ha segnato nelle ultime tre trasferte disputate in questo campionato, come Gianluca Scamacca tra marzo e maggio nello scorso torneo (quattro in quel caso). Cito questo dato perché appunto, non bisogna ricordare che l’Atalanta sta facendo a meno di un giocatore che doveva essere centrale in questa stagione. Come lo ha sostituito? Con il gasperinismo? Si, ma soprattutto con la forza della continuità di un progetto tecnico, prima ancora che con l’idea stessa di quel progetto.
Bugiardo. Nulla di trascendentale, ma secondo l’indice di correttezza del risultato offerto da xgScore la partita che ha avuto il risultato più bugiardo della settimana (50%) è Como - Fiorentina 0-2 che per gli xG sarebbe finita 1.19 a 0.96.
Virtuale. Un po’ tutti gli xG da diverse fonti lo dicono, ma prendiamo qui in prestito quelli di Understat per dire che la classifica dei punti attesi al momento direbbe: Atalanta, Lazio, Inter, Juve, Fiorentina, Napoli, Milan, Roma, Bologna. Lascia il tempo che trova ma in genere tende ad allinearsi nel lungo periodo.
Big5.
Il podcast. Durante la pausa nazionali ho partecipato ad un podcast del canale Youtube MTactics&More in cui insieme a Michele Tossani (che spesso cito su questa colonna, autore di una interessante newsletter di tattica calcistica: qui l’ultimo numero) ho delineato il momento delle 8 migliori squadre di Serie A (ma con mio disappunto ottava era la Roma, non il Bologna come avrei suggerito). E se siete interessati potete ascoltarlo qui in una ampia analisi economico-sportiva che culmina con un mio pronosticone sulla classifica finale :)
Come va Farioli. L’allenatore italiano dell’Ajax sta attirando le attenzioni degli osservatori giornalistici di calcio internazionale, e su FotMob Ross Livingston dedica una ampia analisi al tecnico scelto per risollevare la squadra dopo una stagione deludente in cui il club è arrivato quinto in Eredivisie a 35 punti dietro il PSV. Farioli, noto per il suo approccio filosofico e per l’esperienza maturata con Roberto De Zerbi, è il primo allenatore straniero dei lanceri dal 1998. Dal suo arrivo, l’Ajax ha mostrato segni di ripresa, con vittorie iniziali in campionato e nelle qualificazioni per l'Europa League. Tatticamente, Farioli punta su un pressing alto, un gioco fluido basato sul possesso. Le sue squadre sfruttano combinazioni veloci e sovrapposizioni per creare superiorità numeriche e opportunità offensive, concentrandosi su movimenti dinamici tra attaccanti e centrocampisti.
Salute mentale. Qualche settimana fa scrivevo che “I direttori sportivi contano più degli allenatori”. Vista da una differente prospettiva la questione include anche il tema della salute mentale. Proprio questa settimana So Foot ne parla a proposito dei tecnici, costantemente sottoposti a enormi aspettative, che possono portare a stress cronico, ansia e, in casi estremi, depressione. Gli allenatori spesso si trovano isolati emotivamente, con una cultura che li spinge a nascondere eventuali segni di debolezza e mentre in alcuni casi i club iniziano a integrare supporti psicologici e mentali per i giocatori, essi ricevono ancora poca attenzione in questo ambito. La necessità di normalizzare il supporto psicologico sarà essenziale per migliorare il benessere generale nello sport. Fortunatamente iniziano a emergere iniziative e testimonianze che mirano a rompere il tabù sul tema della salute mentale nello sport professionistico.
Outro.
Guardiola in crisi.
Uno degli effetti di quanto dicevo sulla pressione a senso unico sugli allenatori lo si può vedere nella lettura del momento del Manchester City, che ha perso 5 partite di fila. Ma ad essere in crisi è Pep Guardiola.
Sia chiaro, l’allenatore più celebrato del mondo non ha bisogno di avvocati difensori ed è sicuramente strutturato ed organizzato per rispondere ai compiti di un ruolo probante. Ma anche qui è la lettura che si dà ad essere spesso miope, monotematica e poco coerente con la complessità del caso.
Ed a tal proposito mi pare molto appropriata l’analisi del Guardian che evidenzia come la nuova sfida post rinnovo di Guardiola sia molto diversa dal passato perché va ben oltre il campo.
Stanti i problemi tecnico tattici (già affrontati in passato) e la concorrenza (di Arsenal e Liverpool) che non rappresentano una novità, ci sono due sfide chiave per il City:
l’incertezza programmatica derivante dalla battaglia legale con la Premier League (anche, ad esempio, in chiave mercato di gennaio);
il rinnovamento legato all’arrivo di Hugo Viana dallo Sporting Lisbona.
Sono sfide societarie prima ancora che tecnico tattiche, ma a fine stagione tutto si ridurrà a “Guardiola genio” - “Guardiola fallito”. E non è un bel vedere e sentire.
La mia opinione è che ogni giudizio vada sospeso fino a primavera. Quest’anno la Champions League mi pare più incerta che mai e la squadra che Guardiola presenterà sul piano mentale e tecnico tattico alle partite decisive ci dirà molto della capacità (e velocità) del tecnico e del club di adattarsi ad un radicale cambiamento in corsa.
Per me il Manchester City - stante il fatto che gli 8 punti dal Liverpool sono pesantissimi e quasi incolmabili - rimane ad oggi la principale candidata alla vittoria del titolo europeo.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni