Quando non basta non perdere [IVC #15]
I risultati della Juventus, fin qui imbattuta in Serie A, non erano così negativi in termini di vittorie da oltre 20 anni e smentiscono una celebre figura retorica del calcio: il carattere non fa gol.
Brescia, 10 dicembre 2024
Al momento in cui scrivo il numero più letto, commentato e piaciuto di Fubolitix è quello scritto il 4 ottobre scorso in seguito al 3-2 dei bianconeri contro il Lipsia: “È nata la Juve di Thiago Motta”, nella cui introduzione scrivevo:
A Lipsia una prestazione monumentale: non esistono numeri che possano fotografare una partita giocata con una maturità superiore anche alla propria consapevolezza, ma ispirata dalle scelte del tecnico
Invecchiato male, potrebbe obiettare qualcuno. Tuttavia credo che tornando indietro anche col senno di poi scriverei le stesse cose.
La Juventus che ha pareggiato nove delle prime 15 partite di un singolo campionato di Serie A per la prima volta nella sua storia (nel ‘65/66 e ‘80/81 il precedente record di 8/15) è una squadra che ha carattere e che non perde nemmeno dopo aver rincorso l’avversario per 70 minuti (Calcio Datato in “Thiago Motta non è un member di calcio datato” spiega bene i risvolti tattici non sfruttati dai bianconeri, pur protagonisti di una rimonta con reazione).
Ma la Juventus ha un problema di qualità generale.
Ed è un bene che quest’anno si possa parlare di giocatori e non solo di gioco, perché così facendo si possono individuare i problemi senza alcun capro espiatorio.
Inoltre si smaschera un vecchio adagio retorico del calcio: il carattere non fa gol, tutt’al più fa resistere, può essere elogiato ma da solo non porta le vittorie se non supportato dalla qualità tecnica degli interpreti.
Una squadra che non perde certamente ha carattere. Ma le sole 6 vittorie ottenute sono la quota più bassa mai vista per i bianconeri da quando il campionato è a 20 squadre. In precedenza solo nel 2001/02 (6-7-2) e nel 1998-99 la squadra aveva ottenuto così poche volte i tre punti.
Analizzare il calcio in fondo è semplice e in questo ci vengono in aiuto gli xG e la loro limitatezza.
Non sempre infatti - come sappiamo - il risultato rispecchia la pericolosità delle finalizzazioni fotografata dai gol attesi. Ed allora si può semplificare così:
quello che si crea va imputato prioritariamente all’allenatore, al suo stile, ai suoi insegnamenti e dettami;
se la squadra segna o non subisce gol, e di conseguenza vince, più di quanto lecito aspettarsi è perché i giocatori esprimono una tecnica di alto livello in grado di concretizzare;
se al contrario la squadra sottoperforma rispetto a xG a favore e contro lo si può imputare ad una carenza degli interpreti.
La Juventus 2024/25 (dati Understat) è prima per capacità di difendersi (ovvero di concedere gol attesi contro) e sesta per pericolosità (gol attesi a favore).
I punti attesi la accrediterebbero al quarto posto. Vanta con Napoli e Fiorentina la miglior difesa del torneo (10 subiti) ed è quarta per gol fatti con un saldo pure positivo (24 effettivi contro 22.83 creati) in termini realizzativi.
I problemi - al netto degli infortuni - sono soprattutto in attacco (coperta corta fin dall’inizio), ma non siamo di fronte ad un Milan che pare sbilanciato e alla ricerca di una identità.
Siamo di fronte ad una squadra che negli ultimi cicli subiva troppo con l’intraprendente Pirlo, appariva rinunciataria con Allegri ed ora sembra sterile (pur non essendolo vista l’efficienza offensiva di cui sopra) con Motta.
Ma la realtà è solo che fin qui, gli interpreti sia sul piano individuale che complessivo non hanno alzato l’asticella rispetto a quel che servirebbe per primeggiare.
La giornata in numeri
Statistiche Opta prese da SportMediaset.
Napoli. Del risultato dico tra un attimo alla voce “Bugiardi”. Qui mi soffermo su un dato: fin qui la squadra più alta in classifica battuta dal Napoli è il Milan. Per il resto sono arrivate le sconfitte contro Atalanta e Lazio ed i pari con Inter e Juventus, aspettando la Fiorentina. Il calendario rimette tutte queste di fronte ai partenopei entro marzo. Sembra una sorta di data di scadenza anticipata sui sogni di scudetto della squadra di Antonio Conte. Finora 2 punti su 12 a disposizione negli scontri diretti contro 4 delle migliori 5 avversarie possibili sono un bottino assai magro per sognare lo scudetto.
Inter. C’è questa doppiezza nell’Inter, che se mette le partite sul suo binario le domina. Ma non sempre le vince come accadeva in passato. La squadra nerazzurra ha segnato almeno tre reti in un match di Serie A per la settima volta in questa stagione: record in questa Serie A. Nei maggiori cinque campionati europei in corso, solo PSG (nove) Bayern Monaco e Barcellona (otto entrambe) ci sono riuscite più spesso dei nerazzurri. Marcus Thuram è l'unico giocatore ad essere andato in doppia cifra di reti in entrambe le ultime due stagioni di Serie A: 10 gol nel torneo in corso, 13 nel 2023/24. Dal suo arrivo all'Inter nel 2022/23, Henrikh Mkhitaryan ha servito 12 assist in Serie A: tra i centrocampisti, solo Charles De Ketelaere e Luis Alberto (14 entrambi) hanno fatto nel periodo nel massimo campionato italiano.
Juventus. Gli uomini della reazione:
Teun Koopmeiners ha segnato il primo gol con la Juventus in Serie A; il numero 8, che non andava a bersaglio nella competizione dal 6 maggio 2024 con l’Atalanta (v Salernitana), è il terzo calciatore olandese a segnare coi bianconeri in massima serie, dopo Edgar Davids e Matthijs de Ligt.
Samuel Mbangula ha segnato il suo secondo gol in Serie A, dopo quello contro il Como dello scorso 19 agosto; tra i calciatori con almeno due gol e due assist in questo torneo solo Kenan Yildiz (2005) e Santiago Castro (settembre 2004) sono più giovani del belga (gennaio 2004 - due reti e due passaggi vincenti).
Milan. Il contesto Milan è altalenante e in qualche modo vale il discorso fatto con la Juventus. Vi è un problema di qualità complessiva da cui tuttavia è bene individuare coloro che sanno fare la differenza: Rafael Leão è uno dei due giocatori, insieme a Charles De Ketelaere, ad aver servito più assist nelle ultime due stagioni di Serie A: 13. C’è poi il nodo attaccante: Álvaro Morata è tornato a segnare in trasferta in Serie A esattamente 1000 giorni dopo l’ultima volta (doppietta vs la Sampdoria il 12 marzo 2022).
La capolista. C’è chi parla di episodi favorevoli, ma i numeri dicono che Atalanta - Milan 2-1 è stata la partita con l’indice di correttezza del risultato più alto di giornata (97%: 2.25-0.73). Battendo il Milan l’Atalanta ha eguagliato il proprio record di vittorie consecutive in Serie A: nove come tra febbraio e luglio 2020. E proprio contro il Milan protagonista assoluto è stato Charles De Ketelaere: uno dei tre giocatori ad avere realizzato almeno 15 gol e fornito almeno 15 assist (15+16) nel 2024 nei cinque maggiori campionati europei in tutte le competizioni, assieme a Mohamed Salah (24+18) e Cole Palmer (26+15). Lui e Ademola Lookman (31: 20+11) sono i due giocatori di Serie A che hanno partecipato a più gol nel 2024 in tutte le competizioni.
Azzurri 1. Dalla sua prima stagione in Serie A (dal 2017/18), Gianluca Mancini ha realizzato 17 gol, solo un altro difensore centrale ha segnato di più nel torneo: Bremer (18). Tutti i suoi 11 gol in Serie A con la Roma sono arrivati in gare casalinghe, nove dei quali di testa.
Azzurri 2. Gol Olimpico: prima di Gaetano Oristanio, l’ultimo giocatore capace di segnare direttamente da calcio d’angolo in un match di Serie A era stato Juan Cuadrado con la maglia della Juventus contro il Genoa nel dicembre 2021. Il classe 2002 del Venezia è il giocatore italiano più giovane ad aver segnato più di un gol (due) e fornito più di un assist (due) in questo campionato, nonché il quarto in generale dopo Kenan Yildiz (classe 2005), Santigo Castro e Samuel Mbangula (entrambi classe 2004): per lui quattro gol in 15 presenze in questo campionato (due gol, due assist), già una in più rispetto a quelle registrate in 25 apparizioni con la maglia del Cagliari nella scorsa Serie A (tre - due reti, un passaggio vincente).
Bugiardi. Il risultato che ha ottenuto l’indice di correttezza inferiore della giornata è l’1-0 della Lazio a Napoli (52%: 0.84-0.35) davanti al 56% di Fiorentina - Cagliari (1-0: 0.47 a 0.85), ed è una buona notizia per le due squadre che più sono migliorate da una stagione all’altra e promettono di lottare per la zona Champions League, perché anche su certe “casualità” si costruiscono le grandi stagioni.
Corto muso. La Lazio è la squadra che ha vinto più incontri in questa Serie A con un solo gol di scarto (sei). La squadra di Marco Baroni ha collezionato tre clean sheets nelle ultime quattro giornate di campionato, ne aveva collezionato appena uno nelle prime 11 partite di questa Serie A.
Viola di gioia. Porta inviolata in sei delle ultime nove partite di Serie A, tanto quanto nelle precedenti 29, per la Fiorentina, che inoltre ha vinto otto partite consecutive in Serie A e ha così eguagliato il suo record storico di successi di fila nella competizione, registrato tra febbraio e aprile 1960, sotto la guida di Luis Carniglia. La squadra di Raffaele Palladino ha raccolto 31 punti in 14 partite di questo campionato, superando quota 30 dopo le prime 14 gare giocate in una stagione di Serie A per la prima volta nell’era dei tre punti a vittoria.
Big5.
MLS. La stagione 2024 della MLS si è conclusa con il trionfo dei LA Galaxy, che hanno vinto la loro sesta MLS Cup battendo i New York Red Bulls 2-1 nella finale giocata al Dignity Health Sports Park. Il successo della squadra è stato notevole, poiché è arrivato nonostante l'assenza del loro playmaker Riqui Puig, infortunato nella semifinale contro i Seattle Sounders. Puig, che ha contribuito con un assist decisivo nonostante avesse subito una rottura del legamento crociato anteriore, è stato una figura chiave durante tutta la stagione, con 37 partecipazioni a gol (17 reti e 20 assist) in 36 partite complessive. In sua assenza, il centrocampo dei Galaxy ha dimostrato grande resilienza e adattabilità. Gastón Brugman e Marco Reus hanno preso il comando, contribuendo significativamente al gioco offensivo, come nel gol di apertura di Joseph Paintsil nella finale.
Il peso di Odegaard. Interessante analisi sull’influenza di Martin Odegaard nei risultati dell’Arsenal su More Than A Game. Dopo due mesi di stop per un infortunio ai legamenti della caviglia, Odegaard è tornato in campo prima della pausa di novembre. Durante la sua assenza, l’Arsenal ha raccolto solo 11 punti in 7 partite. Con lui l’Arsenal ha vinto le ultime tre partite con prestazioni eccezionali, segnando 13 gol. Odegaard offre sempre una “via d’uscita” con passaggi sicuri nei momenti di pressione. Si abbassa per ricevere palla, trascinando i difensori fuori posizione, e aiuta a costruire gioco attraverso passaggi progressivi o dribbling incisivi. Inoltre La combinazione Odegaard-Saka è stata centrale, con 60 tocchi e un rigore guadagnato nel primo tempo contro il West Ham. Il loro legame è paragonato al duo leggendario Henry-Pires, riflettendo una sintonia quasi inevitabile.
Ventitrè a uno. Il Brescia ha esonerato Rolando Maran. In questo millennio sono solo 5 i tecnici che hanno iniziato e finito una stagione sulla panchina del club (Mazzone, De Biasi, Calori, Cosmi, Boscaglia). Da quando Giampiero Gasperini - che fece 3 punti nelle prime 5 partite con 4 sconfitte, stagione 17/18 - allena l’Atalanta il Brescia ha cambiato 23 tecnici. Imbattibili. Il club, che vanta il tredicesimo monte stipendi, si trova al decimo posto dopo essere stato stabilmente in zona playoff dalla terza giornata in poi. Negli xG generali é la quarta squadra che crea di piu in serie B in media a partita (vedi ragionamento fatto sopra su Thiago Motta). Questi i numeri di quella che qui viene considerata normalità. Giudicate voi.
Outro.
Il diesse del Manchester United.
Dan Ashworth ha lasciato il ruolo di direttore sportivo del Manchester United dopo soli cinque mesi, nonostante i grandi sforzi per ingaggiarlo dal Newcastle United.
La sua uscita, concordata con il CEO Omar Berrada e sostenuta da Sir Jim Ratcliffe, riflette disaccordi interni nella nuova gerarchia calcistica del club (ne scrive The Athletic).
Ashworth ha avuto un ruolo chiave nella riorganizzazione del club, gestendo una campagna acquisti estiva da 200 milioni di sterline e influenzando il licenziamento di Erik ten Hag, ma ha faticato a soddisfare le aspettative dinamiche di Ratcliffe.
La sua partenza, per usare un eufemismo, solleva dubbi sulla gestione del club da parte di Ratcliffe.
Io lo avevo fatto a tempo debito in “I direttori sportivi contano più degli allenatori” parlando proprio dell’incapacità dimostrata dal Manchester United in questi anni a capire il ruolo.
A volte penso di essere destinato ad essere celebrato postumo :)
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni