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Ciao Giovanni, come sempre complimenti per la varietà di argomenti toccati.

Tre cose sul tema calcio vs altri sport in Italia:

1) non ho mai capito effettivamente cosa si volesse ottenere con la frase "non si gioca più per strada" in merito alla mancanza (?) di talento nelle nazionali di calcio italiane, se non dare prova di una totale mancanza di idee su come sviluppare talento. Se "giocare per strada" fosse la panacea a tutti i mali, come perseguiremmo l'obiettivo? Perché o si cambia la geografia delle nostre città, rendendole meno a misura d'aiuto e più a misura duomo, e le abitudini dei ragazzini (perché dovrei preferire di giocare a calcio per strada se posso farlo su un campo da calcio vero, con un allenatore?), oppure si ammette che non si ha idea di cosa si parla.

2) a livello di strutture, credo che in Italia non abbiamo la minima idea del numero di campi da calcio presenti. Eppure parliamo evidentemente di una mancanza di affezione del bacino di utenza del calcio (milioni di bambini e bambine) alla pratica dello sporta su cemento e terra battuta, perché altrimenti cosa dovrebbero dire i praticanti di kayak, canoa, scherma, tuffi, ciclismo su pista ecc ecc che, come facevi giustamente notare tu, sono sport che fanno incetta di medaglie alle olimpiadi pur senza avere le strutture adatte per praticarli?

3) il talento, quello generazionale (sinner nel tennis per esempio), non si programma: esiste di per sé e basta. Il basket italiano insegna che qualsiasi provvedimento dall'alto (numero minimo di giocatori italiani per rosa in serie A ad esempio) crea soltanto una classe media (e mediocre) di giocatori infatti ad alti livello: Bargnani, Gallinari e Belinelli sarebbero esistiti a prescindere, quello che è mancato e manca tutt'oggi è la media borghesia, sulla quale poi costruisci il movimento, perché Sinner traina, ma avessimo solo Jannik vivremmo l'ennesima narrazione leaderistica italiana, e invece abbiamo una donna una top 10, un doppio femminile in top 10, un altro italiano in top 10 e qualcosa come altri 4/5 nei primi 50 al mondo e 9/10 nei primi 100 al mondo. Questo si può programmare, con le accademie, i campi tenuti decentemente, le pubblicità, l'inclusione, i concentramenti fin da giovane età, la formazione per i tecnici, non Jannik Sinner, Jannik sarebbe semplicemente esistito, se non a San candido nel 2001 da qualche altra parte, ma sarebbe comunque arrivato anche solo per la legge dei grandi numeri.

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