Se provassimo ad abbracciare la complessità dei nostri tempi, anche ridando dignità al giornalismo sportivo, ci renderemmo conto di molte cose che non vanno ma che sfuggono ai più.
Grazie Giovanni, hai colto uno dei problemi maggiori e meno analizzati (le cose non a caso s'intrecciano) dello sport contemporaneo. In verità il giornalismo tradizionale è in caduta libera su tutta la linea, e i danni maggiori si vedono in ambiti ahimè ben più importanti di quello sportivo. Facendo parte di quella schiera (sempre meno esigua e sempre più agguerrita) di chi prova a rialzare il tono della nostra narrazione sportiva, mi domando però quanto in realtà il modello che critichi saprà reggere. So di non essere il fruitore medio del giornalismo sportivo italiano, ma ormai io non leggo né ascolto determinati contenuti. Magari leggo contenuti tipo la tua newsletter o un longform dedicato a storie che mi appassionano, ma non mi passa neanche per la testa di scaricare la Gazzetta o di sentire un minuto del post partita di Dazn (lo squallore dei loro "approfondimenti" il principale motivo per cui l'ho disdetto, ancora più del già folle prezzo).
Sono convinto che il proliferare di possibilità autonome di raggiungere il pubblico (Substack ne è un esempio) nel giro di qualche anno premierà chi ha le capacità per proporre una lettura più qualitativa del mondo sportivo.
il mondo del calcio non è un isola felice incontaminata in un mare di m...., è parte integrante del sistema occidentale corrotto e fallimentare, tutti ne sono consapevoli.
Caro Paolo off topic. Ti prego dicci la tua sulla figura di palta mondiale della Juve alla casa ovale con trump che parla di missili e i due giocatori americani neri con il volto violentato costretti a stringere la mano a Trump. Come diceva Fede, Che figura di merda
Grazie Giovanni, hai colto uno dei problemi maggiori e meno analizzati (le cose non a caso s'intrecciano) dello sport contemporaneo. In verità il giornalismo tradizionale è in caduta libera su tutta la linea, e i danni maggiori si vedono in ambiti ahimè ben più importanti di quello sportivo. Facendo parte di quella schiera (sempre meno esigua e sempre più agguerrita) di chi prova a rialzare il tono della nostra narrazione sportiva, mi domando però quanto in realtà il modello che critichi saprà reggere. So di non essere il fruitore medio del giornalismo sportivo italiano, ma ormai io non leggo né ascolto determinati contenuti. Magari leggo contenuti tipo la tua newsletter o un longform dedicato a storie che mi appassionano, ma non mi passa neanche per la testa di scaricare la Gazzetta o di sentire un minuto del post partita di Dazn (lo squallore dei loro "approfondimenti" il principale motivo per cui l'ho disdetto, ancora più del già folle prezzo).
Sono convinto che il proliferare di possibilità autonome di raggiungere il pubblico (Substack ne è un esempio) nel giro di qualche anno premierà chi ha le capacità per proporre una lettura più qualitativa del mondo sportivo.
Gran pezzo, complimenti.
Non seguo il calcio, ma questa l’ho letta tutta perche non parla “solo” di calcio e giornalismo. Bellissima!
Articolo a dir poco intelligentissimo
hai colto un problema che è generale e non solo nello sport ... poveri giornalisti (e ce ne sono di bravi...)
il mondo del calcio non è un isola felice incontaminata in un mare di m...., è parte integrante del sistema occidentale corrotto e fallimentare, tutti ne sono consapevoli.
Caro Paolo off topic. Ti prego dicci la tua sulla figura di palta mondiale della Juve alla casa ovale con trump che parla di missili e i due giocatori americani neri con il volto violentato costretti a stringere la mano a Trump. Come diceva Fede, Che figura di merda