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Avatar di Filippo Cavaliere

Il punto importante secondo me l’hai toccato e va sottolineato. In Italia si pensa che senza una curva organizzata e dei capi ultras senza maglia e con un megafono non si può tifare. Ormai i cori partono esclusivamente da loro e questo “potere” è diventato sempre più ampio (parcheggi, biglietti ecc…). Molte persone hanno però paura degli stadi proprio per questi motivi; trovare una soluzione ad oggi sembra impossibile dato che, come scritto nell’articolo, questo tipo di atteggiamento è ormai radicato dentro la maggior parte dei tifosi.

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Avatar di Marco

Grazie Giovanni.

Non aggiungo nulla alla tua disanima sempre impeccabile.

Dico solo che io sono un tifoso da cameretta, ho visto solo 3 partite di calcio dal vivo, un udinese atalanta 0-0 di una noia mortale (a farla da padrone morfeo, ma quello greco...), un udinese juventus vinto dalla juve ma non mi ricordo più niente, e un treviso genoa 3 a 0 che mi ha puzzato peraltro di combine lontano un miglio (e dal vivo certe cose si percepiscono più che alla tv). Da adolescente ho visto qualche partita del Conegliano, ma i piccoli fasti dei primissimi anni '80 erano finiti e ho scordato il tutto...

Le bassezze dell'uomo in una tribuna/curva non mi appartengono, o forse, meno ipocritamente, mantengo un aplomb e un distacco in casa salvo poi scaricare la rabbia su altro... però io che piango disperato sul poster della Juve dopo il gol di Magath è un ricordo indelebile di una sofferenza estrema.

Questo perchè resto un tifoso, anche se non ho ancora capito perchè, malgrado le mie ricerche spirituali e il cercare di diventare una persona migliore, sento ancora il bisogno di attaccarmi ad una fede nei confronti di una società calcistica... Lo accetto, lavorando ogni giorno su me stesso per non incorrere nelle bassezze di cui sopra...

P.s. per non farmi mancare nulla sono stato anche un alpinista da salotto.

marco

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