L'Italia torna seconda nel ranking Uefa che assegnerà il quinto posto in Champions nel 2025/26 ma la narrazione tossica e miope degli ex, nostalgici dei bei tempi andati, non se ne accorge.
Mi sembra che il livello delle squadre di vertice si sia abbassato mentre le italiane siano stabili e ne abbiamo approfittato anche grazie agli allenatori che sono da sempre un gran plus per le nostre.
Questa abitudine di voler per forza difendere il calcio italiano sta davvero stufando. In Italia si gioca a un ritmo innegabilmente e definitivamente inferiore rispetto agli altri campionati continentali. Chi lo nega, mente sapendo di mentire. Lo spettacolo che ne consegue è il motivo per cui i diritti televisivi della serie A valgono poco. È quanto meritano, ovviamente. Ci sono motivazioni? Certo. La mentalità che sta dietro a questo modo di giocare è diretta emanazione del nostro modo di ragionare, per cui i più forti “devono” vincere e gli altri devono subire senza troppo ribellarsi. I bei tempi in cui si pensava che lo spettacolo fosse funzione dell’equilibrio nella competizione sono archiviati da tempo, oggi le (scarse) sorprese vengono lette come fastidi temporanei, disturbi all’egemonia di quelle quattro o cinque squadre le cui vittorie sono indiscutibili e inevitabili.
Non è esatto. Tant’è vero che l’unica squadra italiana che gioca a ritmi alti (l’Atalanta), è prima in classifica. Sul resto del ragionamento resto della mia opinione: il calcio italiano è un prodotto scarsamente attrattivo, perché è scontato e poco spettacolare.
Sarebbe Mancini?
O Fabio Capello, ma non penso
Mi sembra che il livello delle squadre di vertice si sia abbassato mentre le italiane siano stabili e ne abbiamo approfittato anche grazie agli allenatori che sono da sempre un gran plus per le nostre.
Questa abitudine di voler per forza difendere il calcio italiano sta davvero stufando. In Italia si gioca a un ritmo innegabilmente e definitivamente inferiore rispetto agli altri campionati continentali. Chi lo nega, mente sapendo di mentire. Lo spettacolo che ne consegue è il motivo per cui i diritti televisivi della serie A valgono poco. È quanto meritano, ovviamente. Ci sono motivazioni? Certo. La mentalità che sta dietro a questo modo di giocare è diretta emanazione del nostro modo di ragionare, per cui i più forti “devono” vincere e gli altri devono subire senza troppo ribellarsi. I bei tempi in cui si pensava che lo spettacolo fosse funzione dell’equilibrio nella competizione sono archiviati da tempo, oggi le (scarse) sorprese vengono lette come fastidi temporanei, disturbi all’egemonia di quelle quattro o cinque squadre le cui vittorie sono indiscutibili e inevitabili.
che si giochi a un ritmo inferiore è un fatto. Che questa cosa non influenzi le vittorie o le sconfitte pure.
Non è esatto. Tant’è vero che l’unica squadra italiana che gioca a ritmi alti (l’Atalanta), è prima in classifica. Sul resto del ragionamento resto della mia opinione: il calcio italiano è un prodotto scarsamente attrattivo, perché è scontato e poco spettacolare.
va beh se a dimostrare la tua teoria è l'Atalanta che è prima da due giornate mentre ti parlo di una proiezione di 5 anni alzo le mani. Hai ragione tu
Non mi interessa avere ragione. Ho semplicemente espresso un’opinione. Tieni pure le mani dove preferisci.
giusto così, tutti hanno diritto a avere un'opinione, grazie per averla espressa.