[67] Spagna 2024 come Italia 2006
FUBOLITIX - Sospeso Pedro Rocha, presidente della RFEF - I Labour in UK non cambiano la linea Tory sul calcio - 20 anni di Lotito alla Lazio - Problemi per le partite di Israele in Nations League
Berlino, 20 luglio 2024
Prologo
A meno di una settimana dalla vittoria a Euro 2024, il presidente della Federazione calcistica spagnola (RFEF), Pedro Rocha, è stato sospeso per due anni dal Tribunale Amministrativo dello Sport spagnolo (TAD) per abuso di autorità. Nulla di sorprendente: la Rfef è da tempo al centro di una bufera giudiziaria basata su tre filoni d’indagine (ribattezzati Operacion Brody, Operacion Soule e Operacion Negreira). Al di là delle dovute celebrazioni, ed espresse tutte le legittime cautele garantiste del caso, la situazione "nazionale vincente - federazione nel caos" ricorda le bufere che precedettero i mondiali 2006 e 1982 vinti dall'Italia. La Spagna è tornata Campione d’Europa e tutti ne abbiamo riconosciuti i meriti di campo, ma voler andare a prendere spunti oltre la congiuntura tecnica generazionale pare veramente fuori luogo. Ne ha scritto InsideWorldFootball.
Gridare al lupo. Da giorni seguo con interesse la vicenda dei diritti tv del campionato francese che in questi anni (fu peraltro l’unico a non riprendere dopo il primo lockdown del 2020) ha vissuto situazioni gravi e fallimenti, ancor più problematici in un quadro generalmente poco brillante per tutti. Registro (e traduco) con interesse il commento offerto questa settimana da SportsProMedia, in seguito al nuovo accordo sui diritti tv nettamente al ribasso rispetto al precedente, in particolare sul sempre attuale tema “Canale di Lega” che viene usato dai club come minaccia ai broadcaster, ma che ormai nessuno prende più seriamente tra gli operatori televisivi (come la vecchia storia di chi grida al lupo):
…questi accordi riportati pongono fine a una saga lunga e complicata che ha offerto poca certezza ai tifosi, ai broadcaster o ai club che hanno dovuto pianificare una nuova stagione senza sapere quanto avrebbero ricevuto. Le squadre hanno dovuto prendere decisioni su contratti e trasferimenti, mentre diverse erano riportate come vicine a gravi problemi finanziari. Per ora, un accordo meno redditizio è meglio di nessun accordo, soprattutto considerando gli ultimi anni tumultuosi causati dalla pandemia di Covid-19, il crollo della relazione con Mediapro e le partenze di Lionel Messi, Neymar e Kylian Mbappe dalla lega. Una grande lega calcistica europea che si rivolge direttamente ai consumatori (DTC) nel loro mercato domestico sarebbe stata un momento decisivo nella storia delle trasmissioni. Ma se la Ligue 1 avesse intrapreso questa strada, sarebbe stata una pioniera riluttante, costretta dalle circostanze piuttosto che spinta da una grande visione. Il motivo per cui nessuna lega di primo livello ha adottato una strategia DTC nel proprio mercato domestico è perché è un lavoro duro, che comporta spese significative e competenze in marketing, servizio clienti e infrastrutture tecnologiche, e non offre entrate prevedibili. È anche rischioso, specialmente a soli due mesi dal calcio d'inizio. Collaborare con un broadcaster evita tutte queste tribolazioni e dà ai club la certezza di cui hanno bisogno per prendere decisioni di bilancio a lungo termine. Nel frattempo, DAZN ha ora l'opportunità di acquisire una presenza significativa in un altro mercato europeo. Il compito ora è per la LFP di ricucire i rapporti e lavorare con i nuovi partner per migliorare il prodotto e stimolare la crescita del pubblico. Altrimenti sono ben poche prospettive che la Ligue 1 colmi il divario di entrate con le altre "big five" leghe, tutte con contratti di trasmissione domestici molto più grandi.
Quota pezzotto. Una settimana fa (nel numero 66 di Fubolitix) parlavo delle parole di Federico Ferri, direttore di Sky, all’audizione in Senato, a proposito di pirateria e dei mancati introiti legati a questo fenomeno. In settimana mi è stato segnalato che uno dei problemi pubblicitari attuali della piattaforma satellitare è proprio questa: la distribuzione vorrebbe far riconoscere agli inserzionisti una quota pezzotto considerando che sostanzialmente A proposito di pirateria, tuttavia, è sempre bene tenere in mente alcuni dati che misi invece nel numero 39 di Fubolitix, evidenziando che l'Italia non è messa peggio di paesi come la Germania e l'Inghilterra.
Il giuoco. Calcio datato ha dedicato una newsletter a come si è giocato a Euro 2024 arrivando ad alcune conclusioni chiare e fattuali da tenere presenti: si è dribblato meno, i gol da fuori area dopo un iniziale trend al rialzo si sono normalizzati, il pressing è stato molto meno intenso ma è aumentato man mano che si procedeva nel torneo (interessante per chi vede questo aspetto come puro riflesso di atletismo), si sono visti meno lanci lunghi e più precisione nei passaggi.
L’eredità. Gareth Southgate si è dimesso dal ruolo di CT della nazionale inglese due giorni dopo la sconfitta in finale. Dalla conferenza stampa congiunta con la Football Association ho apprezzato alcuni dati che al di là delle due finali perse hanno dato l’idea del percorso di miglioramento fatto in questi anni sotto la sua guida. È un bel modo di leggere le cose di calcio: Southgate è stato l'allenatore di maggior successo dell'Inghilterra dai tempi di Sir Alf Ramsey, con 102 partite in quasi otto anni. Ha raggiunto due finali europee consecutive e una semifinale mondiale a cui il Ceo della FA, Mark Bullingham ha aggiunto: nei 25 tornei dopo il 1966, prima che lui prendesse il comando, avevamo vinto sette partite a eliminazione diretta; nei suoi quattro tornei ne abbiamo vinte nove; nei suoi otto anni, ha vinto più che nei precedenti 50 anni; prima di lui il periodo più lungo tra i primi cinque del mondo era di sette mesi, mentre durante il suo mandato è durato sei anni. In settimana peraltro ho raccontato quale è stato il ruolo che Southgate ha avuto nel sistema attuale di formazione e reclutamento dei giovani promosso dalla FA.
Una newsletter sulle Olimpiadi. Segnalazione. Come sapete sono un appassionato di newsletter (chi l’avrebbe mai detto!) e di cose scritte bene. E questa settimana mi pare giusto invitare all’iscrizione a Parì, la newsletter de Il Post sulle Olimpiadi. Sabato prossimo invece vi preannuncio che questa newsletter sarà monografica sull’evento che inizierà nel prossimo weekend in Francia.
Lotito 20. Claudio Lotito è diventato presidente della Lazio esattamente 20 anni fa: il 19 luglio 2004, salvando il club dal fallimento finanziario e da una crisi profonda ereditata dall'era Cragnotti. Ne ha parlato CF mercoledi. Al di là di quello che si può pensare di un personaggio pittoresco e controverso, a suo agio nelle stanze del potere calcistico e non, Lotito ha implementato una gestione attenta ai costi e ha negoziato accordi con debitori e l'Agenzia delle Entrate, riuscendo a stabilizzare le finanze della Lazio, nonostante l'elevato indebitamento iniziale. Ha investito complessivamente 507 milioni di euro in acquisti di giocatori, ottenendo plusvalenze significative dalle cessioni, che hanno rappresentato una parte importante del fatturato del club, ed è il presidente più vincente della storia laziale: sei trofei (tre Coppa Italia e tre Supercoppa Italiana) e ha partecipato frequentemente alle competizioni europee.
Israele. La presenza di Israele nel girone dell’Italia alla Nations League che inizierà in settembre (con Belgio e Francia) sta creando qualche problema diplomatico e non solo. Le autorità belghe non hanno trovato uno stadio disponibile ad ospitare il match per problemi di sicurezza (Israele da mesi gioca in Ungheria), mentre a Udine il sindaco ha negato il patrocinio comunale per la partita. Nel frattempo diversi gruppi per i diritti umani stanno chiedendo alla FIFA di sospendere l'Associazione Calcistica di Israele (IFA). Organizzazioni come FairSquare ed Ekō sostengono che le azioni di Israele contro i palestinesi violano diversi articoli degli statuti della FIFA. Durante il Congresso FIFA a Bangkok, la proposta della Federazione Calcistica Palestinese (PFA) di sospendere l'IFA non è stata messa ai voti; invece, la FIFA ha commissionato una valutazione legale da parte di esperti indipendenti.
Continuità statalista. Nei giorni scorsi avevo fatto notare come in tema calcio lo statalismo populista dei Conservatori non fosse dissimile dall’orientamento dei Labour che il 4 luglio scorso hanno vinto le elezioni politiche in Gran Bretagna. Il discorso di Re Carlo III ha confermato, se ce ne fosse bisogno, la volontà di puntare ad un regolatore indipendente che intervenga sulla materia. La parte più importante del “White Paper” è la possibilità da parte del regolatore «di impedire ai club inglesi di partecipare a nuove competizioni che non soddisfano criteri prestabiliti, in consultazione con la FA e i tifosi. Tali criteri potrebbero includere misure per impedire ai club di partecipare a competizioni separatiste a circuito chiuso che danneggiano il gioco nazionale, come la Superlega europea». Come spesso dico in questi casi: popcorn!
Epilogo
In settimana ho dedicato tre approfondimenti specifici a Juventus, Milan e Inter concentrandomi su diversi aspetti, ma in particolare sulla narrazione attuale che aleggia intorno ai tre principali club italiani. Nel dettaglio ed in ordine d’uscita:
I tre hanno una cosa in comune ed è il fatto che in ogni situazione esiste una narrazione di comodo che spesso va in controtendenza con fatti appurati. Sia sui giovani Juve, che sui piani finanziari del Milan che sul ruolo di Beppe Marotta emerge in maniera plastica la tendenza dilagante in questi anni di preferire verità di comodo o addirittura totalmente divergenti rispetto alla fattualità anzichè interpretare la realtà per quella che è sulla base di reali elementi a disposizione.