[74] Calciomercato Serie A: sacrifici per un futuro peggiore
L'elefantismo FIFA sul mondiale femminile - Cardinale autocritico - La situazione stadi "non solo in Italia" - Il ritorno dei crypto-sponsor - Contromisure alla crisi dei diritti tv - Il caos Serie B
Brescia, 14 agosto 2024
Il fatto che gli uomini non imparino molto dalle lezioni della storia è l’insegnamento più importante che la storia può offrire. (Aldos Huxley)
Prologo
Il termine antifrastico si riferisce all'uso di una parola o di un'espressione nel significato opposto rispetto a quello letterale, spesso in modo ironico o sarcastico. In pratica, si dice qualcosa intendendo l'esatto contrario di ciò che le parole suggeriscono. Un esempio classico di antifrasi potrebbe essere dire "Che bel tempo!" durante un temporale o una giornata molto piovosa. Mi pare che questa figura retorica si applichi perfettamente al calciomercato di Serie A: nel breve si fanno sacrifici ma nel lungo periodo si prendono impegni di cui si conosce fin dall’inizio l’insostenibilità. Per approfondire in maniera seria (come già ho provato a fare qui) bisogna separare due aspetti: da una parte gli effetti sul puro bilancio che per la stagione corrente sarà chiuso al 30 giugno 2025. Dall’altra quello che è il puro saldo tra cartellini acquistati e ceduti, che ha un valore pluriennale perché le plusvalenze da cessioni si incassano subito mentre i costi generati dagli ammortamenti hanno effetto per gli anni di durata del contratto. Se applicato alla Serie A il primo dato ci dà un risultato positivo (virtuoso) il secondo negativo. Risparmi immediati ma impegni futuri. Significa in altre parole, che i club - alla ricerca di una sostenibilità chimerica - provano a tagliare costi nel breve ma si impegnano nel medio lungo periodo. Perché? Semplice: stanno scommettendo sulla cessione futura di giocatori che sperano di aver valorizzato nel frattempo, per incassare le plusvalenze sulla rivalutazione. Rimangono bilanci complessi e in balia della congiuntura, come si è già visto quest'estate, visto che ad esempio sono stati venduti 100 giocatori in meno rispetto allo scorso anno, molti sono stati gli esuberi e pure i non rinnovati a parametro zero (che poi peraltro non hanno trovato squadra).
Ne ho scritto sul numero odierno de Il Riformista.
Freddi numeri. Secondo i dati Transfermarkt nella finestra di mercato estiva (luglio - agosto) del 2024 i club di Serie A hanno acquistato 251 giocatori per un totale speso di poco superiore al miliardo di euro (1,005) e ceduti 482 per un valore di 703 milioni che porta ad un saldo negativo di 303 milioni. Ben più virtuosa era stata l'estate 2023 con un saldo positivo di 126 milioni di euro frutto di 1,034 milioni di cessioni e 906 milioni di acquisti, quando i nostri club avevano acquistato 269 calciatori (+18) grosso modo lo stesso numero di quest'anno, ma cedendo molto: 583 giocatori, ovvero un centinaio più di quest'anno.
Autocritico. Il proprietario di RedBird, Gerry Cardinale, ha parlato in termini critici della presenza dei fondi sul mercato sportivo. Le sue parole non possono passare inosservate perché fortemente autocritiche:
Cosa portano gli investitori di private equity? Portano liquidità, ma c’è un modo migliore per farlo. Dovremo trovare un atterraggio morbido perché al momento è tutto massicciamente gonfiato. Il motivo per cui c’è questa domanda di esposizione allo sport è a causa di queste nozioni semplicistiche secondo cui lo sport cresce sempre. Non è correlato al macro, ha superato l’S&P nell’ultimo decennio. C’è del merito in queste affermazioni, ma ora le stanno solo spingendo e tutti vogliono entrare nel settore.
Non-solo in Italia. La questione stadi rappresenta un tema controverso nel nostro Paese ma non solo. Anche in Inghilterra non mancano i casi aperti come quelli relativi al Chelsea e al Manchester United, oltre alla storia incredibile dello stadio dell’Everton. Da noi invece al momento tengono banco il Meazza di Milano, il Franchi di Firenze e il nuovo stadio della Roma, ma praticamente ogni città ha la sua telenovela. Qui una nota solo per dirvi che non accade “solo in Italia”. Anche se ovviamente noi ci distinguiamo per complessità e in definitiva per immobilismo.
Elefantismo. La FIFA ha recentemente annunciato l'intenzione di espandere il numero di squadre partecipanti alla Coppa del Mondo femminile da 32 a 48, a partire dall'edizione del 2031. La FIFA prevede che ciò possa generare maggiore interesse e profitti economici, attirando nuovi mercati e investimenti e continua a non capire che invece in questo modo annacqua solo competizioni elefantiache a cui partecipano squadre che sono - parafrasando una nota pagina Facebook - senza apparenti meriti sportivi. Diverse nazioni stanno già considerando di candidarsi per ospitare l'edizione del 2031, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Messico, la Spagna e il Sudafrica.
Crypto ritorno. Sportspromedia evidenzia come il settore delle criptovalute stia tornando nel mondo delle sponsorizzazioni sportive, nonostante il crollo del mercato nel 2022 e le perdite economiche causate da aziende come FTX. Squadre come il Tottenham Hotspur hanno iniziato la stagione con il logo di Kraken sulle maglie, mentre UEFA e NFL hanno firmato nuove collaborazioni con Crypto.com e Bitpanda. Questo ritorno del settore cripto, nonostante i rischi, è visto come una mossa strategica per molte squadre che affrontano difficoltà nel trovare sponsor premium. Daniel Haddad di Octagon sottolinea che, anche se ci sono pericoli, i club potrebbero rivedere le partnership con maggiore attenzione, aggiungendo clausole di protezione e comunicando chiaramente i prodotti degli sponsor per evitare il rischio reputazionale. Anche se ci sono ancora dubbi sulla stabilità del settore, alcune aziende cripto, come Crypto.com, Kraken e Coinbase, hanno mantenuto la loro presenza durante la crisi, guadagnando fiducia e dimostrando affidabilità. Tuttavia, il futuro delle sponsorizzazioni cripto sembra più orientato verso accordi a basso costo e di breve durata, specialmente nel segmento inferiore del mercato.
Crisi dei diritti tv. Per far fronte al rallentamento del mercato dei diritti tv (che ho analizzato qui per il Riformista, e qui su Fubolitix), i commissari della NBA e della MLB stanno considerando l'inclusione dei diritti di trasmissione locali nei loro futuri accordi centralizzati di diritti media, a causa dei problemi nel settore delle reti sportive regionali (RSN). Tradizionalmente, i singoli team vendono i diritti locali a reti che generano entrate elevate attraverso le tariffe via cavo. Tuttavia, con il declino del modello pay-TV e l'aumento dello streaming, il mercato è in crisi. Adam Silver, commissario NBA, ha dichiarato che la lega sta esplorando soluzioni per offrire un'esperienza più tecnologicamente avanzata ai fan (non lo fanno per soldi eh! lo fanno per i fan…), sfruttando piattaforme digitali. Rob Manfred, commissario della MLB, punta a una strategia nazionale per migliorare l'esposizione del campionato, anche se la MLB ha beneficiato maggiormente del modello grazie all'alto interesse locale e intende creare una divisione media interna per i diritti locali. Va ricordato che sul tema diritti gli USA si comportano “da continente” ovvero suddividendoli per stati-regioni (grosso modo come accade in UE).
Intanto Youtube... La piattaforma video del gruppo Alphabet (Google) ha acquisito i diritti di NFL Sunday Ticket in un accordo da 14 miliardi di dollari, consolidando una partnership con la NFL iniziata quasi un decennio fa. Questo ha aiutato YouTube TV a diventare il quarto servizio pay-TV più grande degli Stati Uniti, con il potenziale di diventare il primo entro il 2026. Ne ha scritto Front Office Sports.
B caos. La Serie B nell’assemblea di lega di giovedi non ha trovato la quadra sulla nuova presidenza. Al di là del puro dato delle cinque votazioni a vuoto se volete ricostruire tutta la vicenda non potete che fare riferimento a Storiesport, dove scrive Michele Spiezia che su questi temi di palazzo è un fuoriclasse assoluto. Ed infatti nelle ultime due settimane aveva raccontato l’inevitabile epilogo documentando i retroscena passo per passo: malumori, tentativi di sabotaggio e l’ormai immancabile attivismo politico. Come nelle migliori spy story.
Epilogo
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I più attenti tra di voi avranno notato che questa settimana le newsletter quotidiane sono localizzate a Brescia e non a Berlino. Mi sono preso alcuni giorni di riposo a casa, ma il Diario di Fubolitix ormai è un momento di riflessione e relax anche per me. Finita la pausa nazionali da martedi torna Io li ho visti così, mentre venerdì ci sarà il nuovo IVC speciale, dedicato alle coppe europee, che sarà pubblicato in seguito alle giornate di Champions League, Europa League e Conference. Intanto eccovi il sommario di questa settimana.
2024: calcio e nazionalismo, binomio solido. Dopo 110 anni i valori dei movimenti affermatisi all'inizio del XX secolo sono ancora la radice del calcio per come lo conosciamo: dai campionati alle coppe passando per le nazionali.
Pagare per giocare: le scuole calcio dei top club. Inside World Football si esprime sul fenomeno delle Academy, parlando del modello di monetizzazione che accomuna le strategie di diverse società, volte a massimizzare i ricavi.
Fanta, dagli USA all'Italia: storia di un fenomeno. La prima pausa nazionali è il momento in cui si concentrano le aste dei fantacampionati e per raccontare come questi giochi sono percepiti da noi e altrove.
Il non-modello, la Premier League brucia soldi come non mai. La sostenibilità rimane una chimera: la narrazione si scontra con la realtà, senza il finanziamento da parte dei proprietari i club sarebbero messi molto male.