[83] L'impatto del Trump II sullo sport
Golf, NFL, combat sports: cosa ci si aspetta - Serie A spaccata - Aumenta la capienza negli stadi di Premier League - Il professionismo nello sport giovanile USA - L'NBA del volley - Tennis, nuova era
Berlino, 31 agosto 2024
Prologo
La vittoria elettorale di Donald Trump potrebbe avere un impatto significativo sul mondo dello sport negli Stati Uniti e non solo nei prossimi 4 anni. Durante il mandato, il nuovo presidente degli Stati Uniti potrebbe portare avanti affari sportivi, come facilitare l'accordo tra PGA e LIV Golf, e aumentare la politicizzazione dello sport. Diversi nomi influenti del settore sportivo potrebbero ottenere ruoli governativi, e Trump potrebbe sostenere leggi per limitare i diritti dei college athletes. Inoltre, dato il suo storico interesse, potrebbe rinnovare le critiche verso l'NFL e spingere per cambiamenti politici nel settore sportivo. Ne hanno parlato in settimana FrontOfficeSports e anche Linee, il podcast di Matteo Serra che nel suo ultimo numero ha aperto proprio su Trump (qui la puntata, ma potete anche seguire la sua newsletter). Nelle ultime settimane inoltre anche Karim Zidan (con toni meno analitici e più critico inquisitori) ha parlato del futuro presidente degli Stati Uniti e delle sue incursioni nel mondo dello sport, raccontando peraltro il cambiamento dell’UFC che “un tempo faceva campagna per i democratici” mentre ora esagrando spiega “come l’UFC ha messo Trump alla Casa Bianca”. A prescindere da come la pensiate sono tutti indizi che confermano, se ce ne fosse bisogno, come lo sport possa esercitare forte potere di suggestione sulle scelte politiche della gente. Non a caso il machismo di Trump si è spesso espresso attraverso l’identificazione con gli sport di combattimento: ben prima del suo impegno politico il presidente eletto degli USA aveva presenziato su un ring di wrestling, come forse molti ricorderanno e nell’ultima campagna è stato ad un podcast sempre sul wrestling che anche secondo i critici sembra aver ottenuto il risultato sperato in termini di consenso. Trump ha forti investimenti nel mondo del golf ed in questi anni ha mantenuto rapporti sia con il circuito americano PGA che con gli arabi di LIV. Non a caso ha utilizzato gli stessi toni riferiti per la guerra in Ucraina (ovvero il famoso “io la risolverei in 15 minuti”) per dire di come risolverebbe anche lo scontro economico tra le due realtà. Quel che è chiaro a tutti è che con tutta probabilità i prossimi 4 anni, che vedranno anche Trump alla guida del paese ospitante del prossimo mondiale di calcio, vedranno un ulteriore innalzamento del livello di politicizzazione dello sport.
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
Serie A e svalutazioni competitive. Sei squadre in due punti al vertice, che in proiezione si potrebbero piazzare tra 76 e 82 punti, la frenata del Napoli (solo 4 punti su 9 nei 3 scontri diretti) ha alimentato le speranze di molti.
Quanto vale davvero il calcio italiano? In nessun posto al mondo il termine "europeo" è sinonimo di qualità in contrapposizione al termine che definisce l’appartenenza alla propria nazione (italiano) sinonimo di calcio noioso.
Il calciomercato delle nazionali. Sempre più rappresentative mettono a punto strategie di scouting internazionale per scovare giocatori naturalizzabili: e la realtà, come spesso accade, è il contrario di come viene descritta.
La fine del giornalismo sportivo come lo abbiamo conosciuto. Per anni elemento di attrazione dei giornali, da sempre figlio di un dio minore, spesso più epico che fattuale, è stato inglobato da social e mondi digitali: non resta che constatarne la metamorfosi.
Serie A spaccata. Che è un po’ come dire “l’Italia è una penisola”. Calcio e Finanza ha fatto il punto sulla divisione interna alla Lega Calcio in seguito alle undici lettere arrivate alla segreteria della Lega nella giornata di giovedì per dire no al ricorso sul testo dello statuto FIGC. Undici società, incluse Inter e Juventus, hanno dichiarato la loro opposizione al ricorso, favorendo il presidente FIGC Gravina. Dall'altra parte, Lazio e Napoli guidano la fazione pro-ricorso, cercando maggiore peso per la Serie A. La mancanza di maggioranza per il ricorso rappresenta una sconfitta per il gruppo di Lotito, che ora è in minoranza. La questione anticipa ulteriori scontri per la presidenza della Lega, prevista per gennaio.
Aggiungi un posto a tavola. Diversi club della Premier League stanno pianificando l'espansione degli stadi per aumentare i ricavi del matchday, che rappresentano il 14% dei ricavi complessivi della stagione 2022/23 (867 milioni di sterline). Con l'aumento della domanda di biglietti stagionali, questi progetti mirano a migliorare l’esperienza dei tifosi e a sfruttare gli spazi per eventi non calcistici. Tuttavia, i costi elevati e il rischio di alienare i tifosi con prezzi più alti rappresentano sfide significative. Club come Manchester City, Liverpool ed Everton sono già in fase avanzata di sviluppo. Le strategie sono sostanzialmente due: alcuni club interverranno sulle strutture, altri semplicemente stringeranno le sedute attuali.
Sport giovanile. Nel 2022, il 54% dei giovani americani di età 6-17 ha praticato sport, una cifra che il governo mira ad aumentare al 63% entro il 2030 con l’iniziativa “63X30”. Anni fa, in una delle tante conferenze a cui ha partecipato (qui il video), Federico Buffa raccontò la cultura dell’epica sportiva nello sport americano: “Non avendo avuto un’epica storica hanno sostituito quella con l’epica dello sport, un tratto che noi non abbiamo”. Non è un caso, quindi, se lo sport giovanile abbia negli USA una importanza infinitamente superiore a quanto accade in Europa e su cui molto ci sia da imparare. E lo sport giovanile americano è al centro in questi anni di cambiamenti epocali di cui racconta questa settimana nella sua newsletter Andrew Petcash. Il mercato degli sport giovanili sta crescendo rapidamente, attirando sempre più investimenti da parte di fondi di private equity. Alcune aziende, come Waud Capital e Unrivaled, acquistano piattaforme tecnologiche (TeamSnap) e strutture per eventi, puntando alla tecnologia o ai servizi. Le imprese sportive giovanili tendono a seguire diverse traiettorie, dall’essere acquisite o fallire a diventare il centro di un gruppo di acquisizioni. Il settore è destinato a svilupparsi ulteriormente, offrendo opportunità senza precedenti grazie alla transizione dalla semplice commercializzazione alla professionalizzazione.
NFL senza frontiere. Mentre il calcio continua ad interrogarsi sull’opportunità di giocare partite di campionato all’estero, la NFL sta espandendo il proprio programma internazionale: i proprietari delle squadre hanno approvato fino a otto partite di stagione regolare fuori dagli USA per il 2025, con la possibilità di arrivare a 16. Oltre a partite in Regno Unito e Germania, sono previsti nuovi debutti in Spagna nel 2025 e un ritorno a Città del Messico. Altre sedi possibili includono Irlanda, Australia, Medio Oriente e, potenzialmente, persino un Super Bowl a Londra. Questa espansione mira a consolidare la presenza globale e attrarre nuovi accordi mediatici e per questo FrontOfficeSport dice che “L’NFL sta diventando la lega senza frontiere”.
Una NBA del volley. Da tempo il mondo della pallavolo segue con attenzione quello che accade negli USA, dove le nuove leghe pallavolistiche femminili sembrano destinate a decollare a breve. In una recente intervista Giovanni Guidetti, allenatore di pallavolo femminile che guida il Vakifbank Istanbul e nelle ultime Olimpiadi ha guidato la Serbia, ha spiegato a chiare lettere:
Se fossi nel campionato francese, tedesco o anche polacco, sto parlando delle donne, che conosco meglio, avrei molta, molta paura che mi rubino il mercato, perché le due leghe americane stanno attingendo lì. Non possono ancora permettersi di avere Boskovic, Haak, Vargas, Egonu o Gabi, non sono ancora pronti. Ecco perché credo che i campionati turco e italiano siano salvi ancora per un paio d’anni, ma se crescessero e iniziassero ad avere il budget per permettersi questi grandi nomi, allora credo che tutte queste giocatrici un giorno vorranno provare a giocare in America, in quella che sarà la prima NBA della pallavolo. Penso sia pericoloso, ma penso che per ora l’Italia e la Turchia sono al sicuro perché hanno un valore di mercato più elevato, ma nessuno sa cosa accadrà tra qualche anno. Potrebbero chiudere, ma i loro palazzetti sono pieni, non credo. Possono restare a questo livello oppure crescere ulteriormente, e allora potrebbe diventare complicato trovare giocatrici abbastanza brave da mantenere il campionato turco e quello italiano a un livello così alto.
Tennis, nuova era 1. Le Finals di Torino sembrano aver messo la parola fine all’era dominata da Federer - Nadal - Djokovic, anche se dobbiamo ammetterlo: mentre questo accadeva la gente parlava soprattutto dei primi due perché il terzo stava antipatico a molti e allora si pretendeva di escluderlo. Ora invece i risultati gli danno ragione, ma il capolinea fisico è giunto anche per lui. Il New York Times si è interrogato su come sarà il prossimo decennio e fa notare soprattutto una cosa: nel 2024, questi giovani talenti hanno diviso i quattro tornei del Grande Slam, con Sinner che ha trionfato agli Australian Open e agli US Open, mentre Alcaraz ha vinto a Roland Garros e Wimbledon. È la prima volta dal 1993 che tutti i titoli Slam sono stati vinti da giocatori sotto i 24 anni.
Tennis, nuova era 2. E nuova era, secondo il presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi, dovrebbe essere anche per quanto riguarda gli aspetti commerciali del tennis. In una intervista alla Gazzetta dello sport ha infatti dichiarato che: le decisioni sul tennis vengono prese da 7 board differenti. “Stiamo lavorando - aggiunge Gaudenzi - con la Wta sul progetto Tennis Ventures per l’unione dei diritti commerciali dei due tour, contiamo di chiudere entro la fine del 2025”. Ed ancora: “Per me dovremmo unirci anche agli Slam per creare un’unica piattaforma digitale che consenta all’appassionato, con un solo abbonamento, di vedere tutto. Allo stesso tempo dobbiamo massimizzare la distribuzione, ci sono le pay tv, le tv in chiaro che sono molto importanti per noi. Tutto questo fa parte del nostro piano One Vision per un’unica governance”. Il modello, insomma, è quello NBA, con piattaforma streaming proprietaria e distribuzione dei contenuti ai broadcaster. Sullo sfondo gli appetiti di PIF, il fondo sovrano saudita, che guarda al caos descritto da Gaudenzi come ad una opportunità ghiotta per arrivare mettere sul tavolo tanti soldi e far andare tutti d’accordo.
Epilogo
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Nel prossimo mese di giugno dovrebbe svolgersi il Mondiale per club della FIFA negli Stati Uniti di cui nei giorni scorsi la FIFA ha anche rivelato il trofeo. Al di là delle dichiarazioni roboanti finora si è saputo di un solo sponsor (Hisense) che ha firmato a fine ottobre e rimane l’incertezza su tutte le voci di ricavo principali: diritti tv e appunto sponsorizzazioni. Non un buon viatico su un torneo che in fondo è una scommessa e parte con l’opposizione di Fifpro e delle leghe europee. Significativa, tra le altre cose, è la mossa del Real Madrid che a quanto pare non ha messo a budget alcuna cifra per questo torneo alla voce ricavi. Per ora il Real ha preventivato entrate pari a 1,13 miliardi di euro (1,2 miliardi di dollari USA) per l'anno finanziario 2024/25, un aumento di 54,7 milioni di euro (58,1 milioni di dollari USA) rispetto alla scorsa stagione. Il club ha registrato una crescita delle entrate del 14 percento dal suo stadio, con una proiezione di bilancio annuale di 362,1 milioni di euro (384,6 milioni di dollari USA). La Fifa aveva inizialmente parlato di almeno 50 milioni a testa tra i club partecipanti, ma le incertezze hanno portato molti club a dimezzare la cifra o addirittura, come nel caso del Real, ad azzerarla.
Da ex pallavolista e appassionato, quando parla uno come Guidetti andrebbe solo ascoltato. Però non vedo così scontato un depauperamento dei campionati europei a favore della LOVB. Sicuramente andrebbero valorizzate di più Champions League, CEV e Challenge Cup: non è possibile che succeda come quest'anno, quando si è decisa sede e organizzazione delle SuperFinals poche settimane prima dell'evento stesso. Un po' di organizzazione in più non guasterebbe, aspetto sotto il quale gli statunitensi eccellono. Però, al netto di ciò, vedo la competitività dei campionati europei molto alta, considerando anche che le squadre russe sono al momento escluse dalle coppe. Certo, bisognerebbe allargare la base dei club e dei paesi competitivi (nel femminile duopolio italiano-turco, nel maschile italiano-polacco con qualche incursione turca, russe escluse). C'è poi il tema nazionali: nonostante i calendari terribili della pallavolo mondiale (fondamentalmente un mese di pausa in maggio per i club che non giocano le finali scudetto e/o di coppa e poi via alla stagione internazione con VNL e un torneo maggiore ogni due anni) i pallavolisti e le pallavoliste rimangono degli esempi di attaccamento alla canotta del proprio Paese quasi commovente, considerando il chilometraggio che accumulano coi club ogni anno. Non so se, se lo spostamento geografico e competitivo negli Usa avesse conseguenze sulla convocazione in nazionale, ci sarebbe questa migrazione di massa, almeno per quanto riguarda le nazionalità più rapresentative (Italia, Serbia, Russia, Brasile, Turchia, Giappone, Cina). Magari mi sbaglio.
Interessantissima l'analisi su Trump e lo sport. E grazie per i consigli che hai dato nel testo.