[99] La mappa del Soft Power sportivo mondiale
Per quanto gli Stati Uniti riusciranno a mantenere il loro primato culturale nel mondo che cambia? Ce l'hanno fatta grazie alla loro spinta internazionalista, sarà lo stesso anche con il MAGA?
Prologo
Il soft power è comunemente definito come "la capacità di ottenere risultati desiderati attraverso l’attrazione piuttosto che con la coercizione o il pagamento". Il think tank Skema Publica a tal proposito ha realizzato recentemente la prima classifica annuale di SKEMA Publika sullo sport e il soft power, elaborata nell'ultimo anno, coinvolgendo sessanta esperti internazionali nella valutazione di cinquantacinque Paesi in base a dieci criteri. Tra questi figurano la dimensione dell’industria sportiva nazionale, l’organizzazione di eventi, l’appartenenza a organismi sportivi internazionali e l’influenza sui social media. Gli Stati Uniti (di cui parlo spesso, in particolare ultimamente in questo articolo sugli accordi di pace in Ucraina, ma anche in precedenza in L'impatto del Trump II sullo sport) si sono classificati al primo posto, seguiti dal Regno Unito (di cui ho scritto quest’estate su ilRiformista) in seconda posizione e dalla Francia (di cui ho parlato qui) in terza. Tra gli altri piazzamenti degni di nota, la Cina occupa il quarto posto, la Russia l’undicesimo. L'Arabia Saudita di cui si parla spessissi, il sedicesimo, ma è chiaro qui che a creare l’hype è l’ascesa strategica del paese negli ultimi anni. L’Italia invece è settima. Negli ultimi dieci anni, la competizione per il predominio del soft power sportivo si è intensificata. Sempre più nazioni stanno investendo in programmi sportivi e di soft power per rafforzare la loro influenza economica, politica e socio-culturale a livello globale.
Storicamente - ha commentato Simon Chadwick, che di questa classifica è stato l’autore insieme ad un pool di ricercatori -, l'immagine e la reputazione degli Stati Uniti sono state amplificate nel mondo grazie alla loro forza sportiva. Tuttavia, con Donald Trump nuovamente alla Casa Bianca e il ritorno dell'agenda "Make America Great Again", il Paese potrebbe trovarsi di fronte a nuove sfide. Se l’amministrazione Trump dovesse proseguire con una politica più isolazionista, lo sport potrebbe assumere un ruolo ancora più cruciale nel mantenere l’influenza globale degli Stati Uniti. Tuttavia, è anche possibile che il soft power sportivo americano venga ridimensionato, qualora l’atteggiamento del Paese portasse a una disaffezione internazionale. Per ora, gli Stati Uniti dominano la classifica di SKEMA Publika, ma la vera domanda è: per quanto tempo riusciranno a mantenere questa posizione?
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
Cambiare tutto per non cambiare niente L'esonero di Motta aumenta il numero di coloro che alla Juve si dovranno prendere le colpe in caso di mancata qualificazione Champions. In caso contrario il vincitore sarà il più debole di tutti.
Quanto è cambiato lo sport business a cinque anni dal primo lockdown Si pensava che il mondo sarebbe cambiato radicalmente, e forse in parte questo è successo, anche nello sport business: proviamo ad analizzare cosa è successo dal 2020 ad oggi.
Serie B e C, un mondo al capolinea Partendo dai casi di Brescia, Padova e Triestina, andiamo a capire perchè i campionati come li abbiamo conosciuti sotto il loro profilo storico, sociale, culturale ed economico, non tengono più.
L'immortalità camaleontica del ciclismo Dagli albori ai tempi moderni, attraverso alterne fortune, la specialità ha sempre saputo reinventarsi fino a diventare oggi portatrice di valori sociali legati a tecnologia, ambiente e sostenibilità
Un’altra finestra. La Premier League ha annunciato l'apertura di una finestra di mercato estiva anticipata dal 1° al 10 giugno 2025, per permettere a tutti i club inglesi, inclusi Manchester City e Chelsea, di tesserare nuovi giocatori in vista del Mondiale per Club. Successivamente, il mercato chiuderà dall'11 al 15 giugno e riaprirà dal 16 giugno fino al 1° settembre, rispettando il limite massimo di 12 settimane imposto dalla FIFA per le sessioni di trasferimento estive.
I soldi di Abramovich. Come riportato dal Times di Londra, il governo ha ammesso in una nuova dichiarazione che la disputa sui soldi congelati della cessione del Chelsea di Abramovich è una “questione legale complessa” e il ritardo sulla loro destinazione solleva interrogativi su cosa succederà ai soldi se Abramovich, l’ex proprietario del Chelsea, si rifiuterà di fare un passo indietro o se ci sarà un accordo di pace tra Ucraina e Russia e le sanzioni verranno revocate. Il rischio, dice il Times, è che quei soldi non arrivino mai ad aiutare alcuno in Ucraina. Il tema è piuttosto scottante sotto vari aspetti. Ne avevo parlato in un video in tempi non sospetti.
Ammissione implicita. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha annunciato l'inasprimento dei criteri di ammissione ai campionati, con l'introduzione di nuovi indicatori economici a partire dalla stagione 2026/2027, per favorire una "selezione naturale" tra le squadre. I club dovranno rispettare requisiti più stringenti su liquidità, indebitamento e costi. Inoltre, è stato introdotto l'obbligo di garantire il pagamento degli stipendi fino a giugno e di fornire fideiussioni in caso di debiti superiori a 350.000 euro. Si tratta di una ammissione implicita di incapacità di riformare il sistema, tema di cui ho parlato in settimana in “Serie B e C un mondo al capolinea”. Il problema è che la selezione naturale in questi anni è avvenuta, ma quasi sempre a stagione in corso a scapito dei tifosi e della regolarità dei tornei.
Non decidere nulla. Nella conferenza stampa del nuovo allenatore della Juventus, il diesse Cristiano Giuntoli ha dichiarato: “Tudor resta fino alla fine del Mondiale per Club, poi valuteremo”. È la conferma di quanto scrivevo a inizio settimana: in realtà Giuntoli non deciderà nulla: se Tudor andrà in Champions sarà impossibile da cacciare, se non ce la farà andrà a giocare il Mondiale per club nel pieno delle voci per l’ingaggio di un nuovo tecnico, da sconfitto ed esautorato.
Tether. Stando alle cose bianconere annotiamo anche che nei giorni scorsi Tether ha acquistato il 30% della holding che controlla Chora e Will Media, il primo è un servizio di podcast il secondo una community instagram. Nelle scorse settimane era emerso che la stessa Tether era salita con una quota nella Juventus pari a circa l’8% del capitale sociale e circa il 5% dei diritti di voto
Marketing record. Puma ha annunciato la sua più grande campagna di marketing di sempre, aumentando l'investimento del 40% rispetto al 2024. La campagna globale "Go Wild" mira a "ispirare gli individui a liberare la loro energia selvaggia" e a connettersi con la Generazione Z, che cerca esperienze immersive, connessioni sociali e piacere nello sport. Il primo spot celebra i corridori quotidiani, inclusi quelli con i loro cani, nuove mamme e club di corsa. La campagna, sviluppata attraverso la più grande ricerca sui consumatori nella storia del brand, proseguirà fino al 2026, focalizzandosi su diversi sport come basket e calcio e punta nettamente a diversificare il brand dai concorrenti.
Tennis futuro. La scorsa settimana, i presidenti di ATP e WTA, Andrea Gaudenzi e Steve Simon, hanno presentato ai quattro tornei del Grande Slam un piano di ristrutturazione del tennis professionistico. La proposta includeva 10 tornei 1000 per ATP e WTA (con un nuovo evento in Arabia Saudita), 16 ATP 500 e 17 WTA 500, e la riduzione degli eventi 250. Era prevista anche la creazione di un nuovo consiglio di governance e un’aggregazione commerciale con Tennis Ventures. Tuttavia, i tornei del Grande Slam hanno respinto il piano, preferendo un calendario più snello con circa 30 eventi annuali.
Epilogo
.
Sempre a proposito di quello che accade in America, Karim Zidan si conferma attento osservatore delle cose politico sportive d’oltre oceano e recentemente ha scritto di Sharice Davids, unica deputata democratica del Kansas, rieletta per un quarto mandato alla Camera il 5 novembre 2024, lo stesso giorno in cui Donald Trump ha sconfitto Kamala Harris nelle elezioni presidenziali. Davids è una figura interessante per diversi motivi: è la prima persona apertamente LGBTQ+ eletta al Congresso degli Stati Uniti e una delle prime due donne indigene a ottenere un seggio. Inoltre, ha un passato nelle arti marziali miste (MMA), sport che, sotto l'influenza di Trump, è diventato simbolo della cultura di destra. La sua presenza in politica sfida questa narrazione, offrendo un'alternativa progressista. Prima di entrare in politica, Davids ha avuto una carriera promettente nelle MMA, vincendo il suo primo incontro professionistico in meno di due minuti. Tuttavia, ha scelto di concentrarsi sugli studi, laureandosi in legge alla Cornell University. Dopo aver tentato di entrare nella UFC senza successo, ha deciso di dedicarsi al lavoro nelle comunità native americane, diventando un’esperta di sviluppo economico e partecipando al programma di borse di studio della Casa Bianca nel 2016. L’esperienza a Washington durante la transizione Obama-Trump ha accelerato il suo ingresso in politica. Nel 2018, si è candidata e ha vinto un seggio al Congresso, diventando parte di un’ondata storica di donne e indigene americane candidate alle elezioni. Ne sentiremo parlare.