[85] Ceferin all'UE chiede riforme per prendersi tutto
Le contraddizioni del presidente UEFA - Nuova leadership FIFPRO - Sponsor: i casi Adidas e Beats Dr. Dre - Calcio femminile USA - Basket a Parigi - La ricandidatura di Gabriele Gravina in FIGC
Berlino, 31 agosto 2024
Prologo
Martedì a Bruxelles il presidente della UEFA Aleksander Čeferin ha chiesto "certezza giuridica" per proteggere il modello sportivo europeo rivolgendosi al Consiglio dei ministri dello sport dell'UE. Come noto nel dicembre 2023 una sentenza della Corte di Giustizia ha legalmente aperto la porta al potenziale per una Superlega Europea. Tra le disposizioni della Corte vi è quella data all’Uefa di esplicitare più chiaramente come i club potrebbero eventualmente chiamarsi fuori per creare loro leghe indipendenti. Per questo Čeferin ha chiesto di adottare misure normative per implementare la risoluzione del Consiglio del 2021 e proteggere quello che lui chiama “modello sportivo europeo”. Nello scorso mese di febbraio (2024) i ministri dello sport dell'UE avevano già sostenuto le istanze con una dichiarazione congiunta. Čeferin ha detto due cose in particolare, oltre alla solita bolsa retorica del calcio del popolo a cui è onestamente impossibile credere: a) le prestazioni annuali nei campionati nazionali devono rimanere l'unico criterio per la qualificazione all'Europa; b) l'equilibrio tra squadre nazionali e competizioni per club deve essere preservato. Ed ha poi ammesso che in realtà ci sono alternative valide a questo: “in alcuni sport è già successo, [ma] non possiamo e non permetteremo che accada al calcio europeo”. Čeferin in base a quest’ultima dichiarazione mette a nudo il nervo scoperto del suo pensiero: non esiste nessun “modello sportivo europeo” (perché altri sport basket in primis fanno con successo altro, e non risultano cataclismi in quegli ambiti), e non esistono istanze economiche o politiche universali a supporto di questa presunzione, ma solo un potere che la sua organizzazione deve confermare e consolidare. Ne ho parlato nel video “Le responsabilità dell’Uefa sul calcio moderno”. Di fatto Čeferin ha chiesto una controriforma reazionaria all’UE, una inversione rispetto ai principi enunciati dalla Corte di Giustizia (che del resto sta smontando uno per uno diversi capisaldi del calcio, come accaduto per il caso Diarra in seguito al quale nei giorni scorsi la FIFA ha dovuto congelare i provvedimenti in corso). Il presidente Uefa chiede protezione ad un sistema di potere che le sentenze dicono andare contro i principi. E lo può fare oggi perché è facile avere successo politico in quel contesto, sventolando istanze nazionali e nazionaliste dentro un sistema europeo che apparre assai debole e dove i particolarismi fanno la differenza (come visto nel recente voto del Parlamento sulla Commissione presieduta da Ursula Von der Leyen). Con tempismo perfetto, quindi, Čeferin parla di prestazioni nazionali come unico criterio di accesso alle competizioni, perché questo significa rafforzare l’Uefa “federazione di federazioni” anche se poi in realtà l’Uefa stessa scavalca per convenienza queste federazioni dal 2000 in poi distribuendo i suoi ricavi non ad esse ma ai club, creando quindi lo squilibrio competitivo che caratterizza da oltre un decennio i campionati. Con buona pace del calcio del popolo.
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
Lukaku, nel bene e nel male. Napoli sempre in testa grazie al suo bomber, che decide una gara in cui le controversie sono a favore degli azzurri: ma Conte (come ogni protagonista del calcio) se ne accorge solo a proprio favore.
Faresti il Fanta con budget 20 volte inferiore agli altri? Può sembrare assurdo, ma è quello che di fatto accade nel calcio moderno in qualsiasi competizione: ma c'è di più, le regole finanziarie sono fatte in modo che non sia possibile diminuire il gap.
Jannik Sinner, icona mondiale senza cliché. Il numero uno del tennis, anche senza volerlo, sfugge a tutti gli stereotipi sull'italianità e ci ricorda in ogni momento che le individualità sono complesse e sovrastano le banali semplificazioni.
Questa Inter può vincere la Champions. La squadra di Inzaghi non ha ancora subito gol e fonda sulla solidità difensiva le chances di successo finale: come la Juve 2017, nel mirino un'impresa possibile dopo la finale persa due anni prima.
Fifpro cambia. Al congresso generale in Indonesia, FIFPRO - che è il sindacato mondiale dei calciatori - ha annunciato la nuova leadership: l'argentino Sergio Marchi è il primo presidente non europeo, mentre Alex Phillips sarà segretario generale da marzo 2025. Ratificato un consiglio globale di 12 membri, l'organizzazione continua a difendere i diritti di oltre 60.000 calciatori. Inoltre, Islanda, Kirghizistan e Uzbekistan sono diventati membri a pieno titolo, mentre Lituania e Irlanda del Nord hanno ottenuto lo status di candidati.
Euro 2028 senza Irlanda del Nord. L'Irlanda del Nord perderà il ruolo di co-ospite per Euro 2028 dopo la sospensione del progetto di ristrutturazione dello stadio Casement Park, il cui costo è salito a oltre 400 milioni di sterline. Questo significa che il paese non avrà accesso diretto al torneo tramite un "posto wildcard" riservato ai co-organizzatori. Tuttavia, si discute su un possibile ruolo alternativo, come ospitare eventi o centri di allenamento.
Sponsor. I nuovi scarpini Adidas, che celebrano i calciatori arabi, sollevano importanti interrogativi su chi decide cosa vediamo e consumiamo. Ne scrive il prof. Simon Chadwick nel suo spazio Substack. Adidas ha lanciato una linea di scarpe da calcio celebrativa per calciatori arabi come Salah, Díaz e Benrahma, suscitando discussioni sulla rappresentazione culturale. Salah è stato criticato per una posizione neutrale sul conflitto in Gaza, mentre Díaz e Benrahma hanno espresso supporto per i palestinesi. La definizione di "arabità" da parte di Adidas è stata vista come eurocentrica, ignorando complessità regionali. Questo caso sottolinea le sfide nel rappresentare identità culturali in modo autentico e rispettoso nel marketing globale.
Calcio femminile USA. Recentemente la finale di NWSL (la più importante lega calcistica USA) ha fatto registrare quasi un milione di ascoltatori tv, confermando la crescita dello sport in America che come scritto da FrontOfficeSports “è diventata la nuova beniamina degli investitori ambiziosi” vistoc eh ha concluso una stagione 2024 storica, con una crescita straordinaria in termini di valutazioni delle squadre, sponsorizzazioni e affluenza. Investitori di alto profilo, come celebrità e aziende, stanno puntando sulla lega, che ora vale in media 104 milioni di dollari per squadra, in crescita del 57%. Con un nuovo contratto media da 240 milioni di dollari e l’espansione prevista a 16 squadre entro il 2026, la NWSL si sta affermando come un'opportunità di investimento di rilievo negli sport femminili.
Basket a Parigi. Negli ultimi anni Parigi è al centro di grande interesse da parte degli investitori nel mondo dello sport. E non c’entrano i soldi spesi dai qatarioti nel PSG, ma probabilmente questo investimento ha risollevato un certo appetito in un’area interessante sul piano demografico. Recentemente ho scritto qui del progetto calcistico sul Parigi FC che vede coinvolta anche RedBull, ma già nel 2018 nel basket è nata una squadra, il Paris Basketball, supportata da capitali statunitensi, che attualmente è seconda in Eurolega. Il club fa riferimento ad un bacino potenziale di 26 milioni di persone (che sono il famoso popolo, senza se e senza ma), ma questo nel calcio non potrebbe accadere in base a quanto chiesto - e riportato in apertura a questo numero di Fubolitix - dal presidente Uefa all’Unione Europea.
Sul tema potete leggere anche il mio Diario di questa settimana “Faresti il Fanta con budget 20 volte inferiore agli altri?”.
Le scelte della Formula 1. Formula 1 ha annunciato un impegno a lungo termine con Las Vegas, consolidando la sua presenza nella città con un piano pluriennale che include investimenti significativi. La società madre, Liberty Media, ha investito oltre 500 milioni di dollari per sviluppare infrastrutture, incluso un paddock permanente progettato per ospitare eventi durante tutto l’anno, non solo durante il weekend della gara. L’evento, che rappresenta una novità per la Formula 1 per il formato e il giorno della gara (sabato sera), è stato autogestito dalla F1 stessa in collaborazione con Live Nation e partner locali, rompendo con la tradizione di affidarsi a promotori esterni. La scelta di Las Vegas, che ospiterà la gara per la prima volta dal 1982, riflette il crescente interesse del mercato statunitense, dato che è la terza gara negli USA dopo Miami e Austin. Nel frattempo - non senza problemi - è stata confermata la data di Monza per i prossimi anni (evento che genera un indotto di 142,5 milioni di euro), ma è del tutto chiaro come il futuro della F1 sia sempre più a stelle e strisce.
Calcio, musica e moda. Avrete forse notato che sto spesso citando in questi giorni lo spazio Substack del prof. Simon Chadwick. Personalmente lo seguo da almeno un decennio (grosso modo quando sono andato a vivere a Manchester nel febbraio 2015 e lui insegnava a Salford) ed ho sempre tratto grande ispirazione da articoli, ricerche e libri di sua produzione. Chadwick nei giorni scorsi ha scritto un pezzo imperdibile a proposito di quella che lui chiama “la nuova religione”, e una cosa che trovo affascinante è il suo riferimento a Jean Baudrillard, filosofo francese che io avevo citato in “La fine del giornalismo sportivo come lo abbiamo conosciuto“, a conferma di come spesso inconsciamente è il background culturale che abbiamo a connetterci col pensiero di altri. Nello specifico, Jean Baudrillard, nel 1998, evidenziava come i consumi e le pratiche legate alle merci abbiano sostituito fonti tradizionali di significato, come la religione, nell’organizzazione delle identità sociali e dei valori culturali. Questo cambiamento secondo Chadwick ha portato a un nuovo modello contemporaneo, una sorta di “Santissima Trinità” culturale: calcio, musica e moda. In particolare, la campagna The King & The Viking di Beats by Dre, con protagonista Erling Haaland, esemplifica questa dinamica. Essa combina l’universalità del calcio, la forza emotiva della musica e l’influenza stilistica della moda, in una narrazione coesa e globale.
Epilogo
.
Gabriele Gravina ha annunciato in una intervista al Corriere della Sera di ricandidarsi alla guida della FIGC (ANSA). Si vota a febbraio. Il presidente si è difeso in merito alle questioni giudiziarie che lo riguardano. Gravina ha tenuto a sottolineare di non aver "commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso". Sulle vicende giudiziarie che lo riguardano si possono leggere gli ultimi due articoli di Storiesport (qui e qui). Posto che a Gravina, come a qualsiasi cittadino, va la mia solidarietà quando vittima di attacchi mediatici orientati ad indebolirne le posizioni, rimango convinto che in FIGC serva un cambiamento non tanto sulla base dell’onorabilità o meno di Gravina, ma perché in 7 anni di mandato egli non è riuscito a fare l’unica cosa che di fatto gli veniva chiesta: la riforma della piramide calcistica nazionale.