[98] Giornalisti, social media e la stucchevole sindrome di Superman
Una recente intervista di Lucy Bronze sull'autismo ha messo in evidenza come la rappresentazione della realtà, oggi, tenda in maniera surreale a voler forzare in positivo situazioni che non lo sono.
Prologo
Noi giornalisti spesso abbiamo un atteggiamento abbastanza stucchevole quando, involontariamente, proviamo a ribaltare le situazioni della vita reale forzandone il senso ed il significato per una narrazione che finisce per risultare surreale, nel tentativo di essere compassionevolmente venduta come positiva a tutti i costi. La stessa cosa, in maniera magari anche involontaria e certamente con meno controlli e filtri deontologici, accade ai content creator sempre affamati di storie da stigmatizzare sulle loro pagine, e con i quali fare click facili. In pratica, sto parlando di quello che è successo alla calciatrice inglese Lucy Bronze - di cui ha parlato approfonditamente, tra gli altri, Evie Ashton, nella sua newsletter -, che ha recentemente raccontato apertamente la sua esperienza con l’autismo e l’ADHD in un’intervista esclusiva alla BBC Sport. Nel corso della conversazione, Bronze ha raccontato le difficoltà vissute crescendo, sentendosi spesso "incompresa", e le sfide affrontate nel relazionarsi con le compagne di squadra nei suoi vent’anni. Ma la diretta interessata, trattando approfonditamente la materia, ha anche sottolineato come alcuni aspetti della sua neurodivergenza abbiano rappresentato un vantaggio nel suo percorso sportivo. Tuttavia, molti media si sono concentrati su un’unica frase pronunciata dalla calciatrice: "È la mia superpotenza". Questo elemento, estrapolato da un discorso più ampio e sfumato, ha finito per monopolizzare i titoli degli articoli e i post “di ripresa” sui social media, influenzando il modo in cui il pubblico percepisce le sue parole. Sebbene l’idea della "superpotenza" possa sembrare motivante, questa rischia di creare aspettative irrealistiche e di semplificare eccessivamente le complessità legate alla vita con autismo e ADHD. La narrazione del "supereroe" può far passare il messaggio che le persone neurodivergenti non necessitino di supporto e adattamenti. Inoltre, l’idealizzazione di queste condizioni può portare a sentimenti di inadeguatezza in chi - avendo lo stesso problema - non si riconosce in queste rappresentazioni. Le difficoltà di dichiarare una diagnosi in ambito professionale, soprattutto nello sport, sono reali: secondo un’indagine della Professional Footballers’ Association, il 60% dei calciatori professionisti con tratti neurodivergenti non li ha mai rivelati al proprio club. Il timore di pregiudizi o ripercussioni sulla carriera è ancora molto forte. Alcuni media, però, hanno saputo cogliere la complessità della testimonianza di Bronze, scegliendo titoli più equilibrati come "Lucy Bronze parla apertamente della sua diagnosi di autismo e ADHD" o "Avere l’autismo mi ha aiutata nel calcio". Questo approccio rispetta maggiormente la sua storia e quella di molti altri atleti neurodivergenti che, come lei, meritano di essere raccontati con sfumature e senza semplificazioni eccessive. Non esiste una formula valida per tutti, solo la raccomandazione di maneggiare sempre con cautela qualsiasi materia delicata e aprirsi costantemente alla formazione su temi tutt’altro che semplici e che di tutto hanno bisogno, tranne che di post semplificatori e mistificatori e dello stucchevole buonismo dei compassionevoli un tanto al chilo.
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
La fine dell'era Gasperini [IVC #29] L'allenatore dell'Atalanta perdendo lo scontro diretto con l'Inter potrebbe aver perso ogni residua chance di vincere lo scudetto: ecco i 3 aspetti chiave per capire la stagione dei nerazzurri.
La caffeina nel calcio, quando la Wada decide cosa è doping (e cosa no) L'uso, e l'abuso, della sostanza, torna sotto osservazione a circa 20 anni del sostanziale azzeramento dei parametri in materia. Una riflessione su come l'antidoping sia benaltro che monolitico.
Cosa significa per lo sport l'accordo sulle terre rare ucraine L'eventuale intesa interessa numerose discipline, in particolare il mercato della tecnologia sportiva già stimato in 16 miliardi di dollari e destinato a quintuplicare entro il 2032.
Il Liverpool è davvero un modello finanziario virtuoso In una Premier League che mai come oggi si preoccupa per lo stato di salute dei suoi club, a partire dalle due di Manchester, i Reds emergono per alcune intuizioni su cui riflettere.
Tifosi e stadi. Ne avevo scritto qui e ci è tornato Bundesletter: alla fine del 2024, tre club tedeschi hanno avviato programmi per permettere ai tifosi di investire nei loro stadi. L’Union Berlino vende azioni da 500€ per ampliare l’Alte Försterei da 22.000 a 40.000 posti, con l’obiettivo di raccogliere 60 milioni di euro. Lo Schalke 04, gravato da un debito di 168 milioni, ha lanciato azioni da 250€ per riacquistare quote della Veltins Arena, ma senza concedere diritti di voto ai tifosi. Il St. Pauli ha creato una cooperativa per proteggere il Millerntor, vendendo azioni da 750€, con diritto di voto e dividendi dell’1-3% annuo. Tuttavia, questi investimenti sono più simbolici che redditizi. Un tifoso del St. Pauli ha elogiato l’iniziativa per la sua coerenza con i valori del club, mentre un sostenitore dello Schalke vede l’acquisto come un contributo alla squadra, senza aspettative di guadagno.
Diritti tv 1. Le qualificazioni europee per la Coppa del Mondo 2026 sono iniziate, ma in Italia la copertura televisiva è limitata. La Rai trasmetterà le partite dell'Italia, mentre le altre gare non saranno visibili in televisione, poiché nessuna emittente ha acquisito i diritti di trasmissione. Tuttavia, è possibile seguire gratuitamente tutte le partite delle qualificazioni europee in diretta streaming su UEFA TV, la piattaforma ufficiale dell'organo calcistico europeo. Si tratta dell’ennesima conferma di una difficoltà ormai strutturale del mercato dei diritti tv, dove dietro agli eventi di prima fascia nessuno più investe per ottenere diritti secondari dopo che negli ultimi anni tutte le imprese di questo tipo sono miseramente fallite alla luce di ritorni economici inconsistenti.
Diritti tv 2. Il ripensamento, tuttavia, non riguarda solo i diritti secondari, ma anche quelli di prima fascia. In Italia il caso più eclatante è stato il sostanziale disimpegno di Sky dalla Serie A. Dopo un iniziale timore di fuga degli abbonati la piattaforma ha trovato un suo riequilibrio basato su più sport, meno costosi, con conti sostanzialmente migliori che in passato. In USA un caso altrettanto rumoroso: David Zaslav, CEO di Warner Bros. Discovery (WBD), ha dichiarato che non rinnovare i diritti in diretta dell'NBA è stata una "grande decisione". Questo ha permesso a WBD di ristrutturare il suo portafoglio sportivo con altre proprietà come il Roland Garros, la NASCAR e il College Football Playoff, riducendo notevolmente i costi. Zaslav ha sottolineato che lo sport è una "attività di affitto" e che WBD preferisce investire in contenuti di proprietà a lungo termine che possano essere monetizzati globalmente. L'azienda continua comunque a detenere i diritti sugli highlights dell'NBA.
Attacco frontale a Infantino. In un recente incontro nell'Ufficio Ovale, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno annunciato la creazione di una task force per affrontare le problematiche logistiche legate ai Mondiali del 2026 in Nord America. Un articolo del Guardian critica l'evento, definendolo principalmente simbolico e sottolineando come entrambi i leader abbiano utilizzato l'occasione per la propria autocelebrazione. Infantino ha prospettato un impatto economico di 40 miliardi di dollari e la creazione di 200.000 posti di lavoro grazie al torneo, cifre non supportate da fonti concrete. Trump, dal canto suo, ha mostrato una comprensione superficiale del calcio, interrompendo Infantino con domande ingenue come “Gli Stati Uniti possono vincere?". L'articolo paragona l'evento all'uso politico dei Mondiali del 1934 da parte di Mussolini, suggerendo che il torneo del 2026 potrebbe essere sfruttato per la glorificazione personale dei leader coinvolti. Inoltre, si evidenzia come la FIFA stia perseguendo una strategia di commercializzazione aggressiva, con piani per espandere il torneo a 64 squadre nel 2030 e introdurre uno spettacolo durante l'intervallo della finale del 2026.
Effetto Sei nazioni. Il presidente della Federazione italiana rugby, Andrea Duodo, ospite ad un evento a Mogliano, ha definito il Sei Nazioni “Una boccata d’ossigeno per la Fir dove ho ereditato una situazione economicamente pesante”. Lui stesso ha anche offerto un dato economico sulla competizione: “nelle tre gare a Roma sono venuti 200 mila spettatori per un ricavo di 7 milioni e mezzo, un record, di solito si incassava la metà”.
La guerra del tennis. La PTPA, associazione dei tennisti, ha intentato una causa contro ITF, ITIA, ATP e WTA, chiedendo una rivoluzione nel tennis. Ne parla approfonditamente Warning di questa settimana. La causa, però, è supportata solo da 12 tennisti, tra cui Kyrgios e Opelka, ma senza il supporto di Djokovic. Le richieste includono la riforma del calendario, la creazione di circuiti alternativi e l'assegnazione di punti alle esibizioni. Nonostante alcune lamentele giuste, la causa manca di credibilità, dato il basso numero di aderenti e le risposte scarse da ATP e WTA. Allargando l’orizzonte: siamo solo di fronte all’ennesima disciplina sportiva in cui il sistema sembra entrare in crisi alla luce di mutamenti sempre più rapidi che le vecchie strutture non sembrano in grado di assecondare.
La maratona di Pyongyang. Lorenzo Bandini nella sua newsletter ha raccontato la singolare storia della Maratona Internazionale di Pyongyang, evidenziando il suo ruolo come raro punto di contatto tra la Corea del Nord e il resto del mondo dopo l’annuncio della riapertura delle iscrizioni per l’edizione 2025, evento reso possibile dopo la temporanea riapertura dei confini nordcoreani ai turisti occidentali. Reda Lahli, coordinatore di viaggi per SiVola, racconta la sua recente esperienza nel paese, descrivendo un’atmosfera rigidamente orchestrata e priva di contatti con l’esterno. La maratona ha una lunga tradizione e ha rappresentato negli anni un’occasione per la Corea del Nord di mostrarsi al mondo. Tuttavia, con la recente e improvvisa chiusura delle frontiere, il destino dell’edizione 2025 rimane incerto. L’evento potrebbe essere cancellato o riservato ai soli nordcoreani, lasciando la maratona come un ulteriore mistero nel già enigmatico panorama del paese.
Epilogo
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Ne è valsa la pena? Se lo sono chiesto molti tifosi questa settimana in occasione della pausa nazionali per la UEFA Nations League. Il torneo offre alle federazioni partecipanti premi in denaro che variano in base alla lega e alle prestazioni delle rispettive nazionali. Nella Lega A, le federazioni ricevono un contributo di solidarietà di 2,25 milioni di euro. Inoltre, sono previsti bonus per le prestazioni: 2,25 milioni di euro per il primo posto nel girone, 1,5 milioni per il secondo, 750.000 euro per il terzo e nessun bonus per il quarto. Le quattro squadre che raggiungono la fase finale possono ottenere ulteriori premi: 4,5 milioni di euro per il vincitore, 3,5 milioni per il secondo classificato, 2,5 milioni per il terzo e 1,5 milioni per il quarto. Pertanto, una nazionale che vince la Lega A può accumulare fino a 10,5 milioni di euro. Ne ha scritto Calcio e Finanza. Questi premi rappresentano un incentivo significativo per le federazioni, contribuendo al finanziamento e allo sviluppo del calcio nei rispettivi paesi.
...Attacco frontale a Infantino. In un recente incontro nell'Ufficio Ovale, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, e l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno annunciato...
in che senso Trump è l' "ex presidente" ? :-D lapsus ;-)
Ciò che racconti nel prologo è simile all'inspiration porn, ossia il trattare superficialmente condizioni quali la disabilità con il solo scopo di ricavarne una storiella motivazionale per i normodotati (o, come in questo caso, neurotipici) senza curarsi troppo di dare una rappresentazione corretta e rispettosa del vissuto derivante da una particolare condizione.