La FA Cup è un'altra cosa, anche se non ve ne siete accorti
In un’epoca in cui lo sport è diventato uno strumento di narrazione nazionale l’Inghilterra ha qualcosa di molto più raro: una tradizione calcistica con profondità emotiva reale. Ma non lo sa.
Prologo
Oggi si gioca la finale di FA Cup, io ho un po’ di nostalgia di quando andavo al Beer Festival di Stockport a guardarla dalla lounge della squadra insieme a decine di sconosciuti che bevevano birra sulle tribune mentre nessuno stava giocando. Ma a prescindere dalla mia o vostra nostalgia la FA Cup non è più quella di una volta.
Manchester City e Crystal Palace scenderanno in campo sotto l’arco di Wembley, le bande suoneranno e il vecchio trofeo brillerà sotto i riflettori. Ma qualcosa sembrerà fuori posto — non assente, ma scollegato. Un tempo questo era l’evento che chiudeva in grande stile la stagione calcistica inglese. Ora invece appare incastrato a forza nel calendario, tra le ultime giornate di Premier League e gli impegni europei. Ne ha parlato Simon Chadwick sul suo Substack. Il trofeo più vecchio del mondo sta attraversando un cambiamento profondo: nel modo in cui il calcio inglese concepisce se stesso e viene proposto al mondo. La memoria è stata messa da parte in nome del ritmo, la tradizione sacrificata allo spettacolo.
E al centro di questa trasformazione c’è un errore di fondo che gli inglesi stanno commettendo: l’idea che la nostalgia sia una debolezza, un freno. Invece è una risorsa strategica, un patrimonio culturale che l’Inghilterra ha sempre saputo esportare meglio di altri. Nel calcio, la nostalgia non è solo voglia di passato. È radice, continuità emotiva, senso di appartenenza in un gioco sempre più frenetico e globalizzato. La FA Cup ha incarnato tutto questo. Il suo formato aperto, le storie improbabili, il valore rituale l’hanno resa una leggenda, non solo nazionale ma internazionale.
Un simbolo identitario del football. Eppure è stata silenziosamente declassata. Non è più l’epilogo della stagione, ma un evento “di passaggio”, compresso tra i ritmi serrati del business calcistico. Non è un caso se su questa colonna avete già letto che la Coppa Italia garantisce introiti maggiori che la FA Cup (ne ho accennato più volte, qui in “Portaombrelli” lo dico chiaramente).
La FA Cup in Inghilterra non detta più il ritmo della narrazione sportiva: deve contendersi l’attenzione con una Premier League trasformata in show permanente e un ecosistema commerciale che vive solo dell’adesso. Tutto questo non è casuale. Risponde a una strategia precisa: fare della Premier il prodotto di punta del calcio globale — moderno, vendibile, ripetibile. È un’idea del 1992 (ne parlavo anche ieri). Ma ha funzionato. In questa corsa all’internazionalizzazione, il calcio inglese ha esportato dati, stelle e stadi.
Ma forse sta dimenticando un altro tipo di capitale: la memoria collettiva. La finale di sabato sarà l’esempio perfetto di questa tensione. Da una parte il Manchester City, proiezione calcistica del potere politico ed economico del Golfo. Dall’altra il Crystal Palace, frutto di investimenti statunitensi. Wembley, per un pomeriggio, sarà il teatro di una sfida tra due modelli di capitale globale. Ma al centro, silenziosa, ci sarà la FA Cup. Un oggetto antico, pesante, pieno di storia. Un reperto, forse. Ma anche un promemoria: l’anima del calcio inglese non sta nei diritti TV, ma sotto il coperchio d’argento di quel trofeo. Chi guida il calcio inglese sembra non aver capito una cosa fondamentale: la nostalgia si esporta. Si traduce. Il pubblico internazionale non è attratto solo dalla novità e dalla performance d’élite. Cerca le storie, i miti, i riti che legano il calcio a un luogo e a una cultura.
La FA Cup offre esattamente questo: non solo un evento, ma una struttura della memoria. Una tradizione esportabile. Oggi il calcio inglese usa il presente per proiettare potere. Ma ha dimenticato di esportare il passato — o forse non ha mai capito quanto potesse valere. La FA Cup non è solo una competizione. È un artefatto culturale che parla di classi sociali, territori, identità. Il suo valore non sta negli sponsor, ma nella capacità di trasmettere autenticità, dramma, tradizione a un pubblico sempre più assuefatto a un calcio “contenuto”.
In un’epoca in cui lo sport è diventato uno strumento di narrazione nazionale — tra docuserie su Netflix e club posseduti da Stati — l’Inghilterra ha qualcosa di molto più raro: una tradizione calcistica con profondità emotiva reale. La domanda non è se la FA Cup conti ancora. Ma se chi governa il calcio inglese si sia accorto che il suo vero potere non è nel futuro, ma nella capacità di ricordare al mondo chi ha scritto il primo capitolo. Sabato, mentre i giocatori si allineano e il trofeo aspetta di essere sollevato, dovremmo ricordarci una cosa: la nostalgia non è una debolezza da gestire. È una risorsa da usare. E con la FA Cup, il calcio inglese ha già tra le mani uno degli strumenti di soft power più potenti che abbia mai creato — se solo sapesse come usarlo.
Questa settimana. Su Fubolitix ho parlato di:
Inter - PSG e la teoria del punto debole [IVC #36] Una teoria che prende il nome dal disastro dello Space Shuttle Challenger del 1986 spiega come mai Inter e PSG sono arrivate in finale nonostante la cessione di alcune stelle.
Domani rimpiangerai il presidente che contesti oggi I cambi di proprietà sono spesso salutati come l'alba di una nuova era di successi, ma non sempre lo sono. Oggi ancor di più, perché per la prima volta il rischio di un calo degli introiti è reale.
L'hollywoodizzazione dello sport può spingere la crescita della Serie A Il nostro campionato ha vissuto i suoi anni migliori ('80-'90) puntando su giocatori affermati altrove che facevano grandi le nostre squadre. Potrebbe essere una strategia valida anche per il futuro.
Fubolitix è una pubblicazione gratuita, e lo sarà sempre, perché la conoscenza dev’essere libera e quindi accessibile a tutti. Al contempo, per fare in modo che lo sia, va opportunamente sostenuta economicamente.
E quindi, se vuoi supportare il mio lavoro puoi sottoscrivere un piano a pagamento oppure condividere questa mail con chi ritieni possa essere interessato. Grazie!
Canali di Lega. Sapete da tempo cosa penso dei canali di lega. Mi ricordano quando anni fa i club dilettantistici che non avevano più soldi provavano a supercazzolarci dicendo ai giornalisti “sposiamo la linea al verde”. Una volta un presidente si risentì perché scrissi che mi sembrava più che altro la linea “al verde”. Detto questo La Ligue 1 ha lanciato il servizio streaming "Ligue 1 Pass" nel Regno Unito e in Irlanda, offrendo tutte le partite in diretta a £9,99 al mese. Nel frattempo, DAZN e beIN Sports hanno firmato un accordo quinquennale per i diritti domestici, ma sono emersi conflitti legali tra LFP e DAZN per pagamenti non effettuati. Inoltre, Amazon Prime Video ha introdotto un'opzione pay-per-view nel Regno Unito, permettendo agli spettatori di acquistare singole partite a £2,49 ciascuna, senza necessità di abbonamento Prime. Queste mosse riflettono la crescente tendenza verso modelli di distribuzione diretti al consumatore nel calcio europeo che avviene solo in stato di pre fallimento, e di cui vi avevo detto in “Perché nessuno si fa un Canale di Lega”.
Meglio tardi che mai. Una delle peggiori uscite comunicative della storia del calcio è stata disconosciuta dall’autore prima che il suo club abbia anche solo avuto il tempo di rendersi conto della boiata.
Zvone. Continuo a considerare Zvonimir Boban uno dei migliori ex calciatori opinionisti che abbiamo avuto nel calcio. Con la premessa che molti pensano che i calciatori debbano parlare di calcio perché hanno giocato a calcio, mentre io penso che non dovrebbero parlarne proprio perché hanno giocato. Boban é un hombre vertical, persona che non ha paura di dimettersi, assolutamente da stimare. Proprio per questo non ho apprezzato la sua uscita podcast in cui come uno sciacallo qualsiasi piomba sul fallimento stagionale del Milan. Boban venne licenziato (non si è dimesso…) nel marzo 2020 ai tempi di Ivan Gazidis. Poi - meritoriamente - finì all’UEFA e quando capì come girava se ne andò. In questo lasso di tempo il Milan ha vinto uno scudetto. Io - che penso che un modello sportivo è tale quando si perde e si continua su quella strada, non quando si vince - avrei apprezzato le sue parole dopo lo scudetto vinto con Stefano Pioli in panchina. Adesso è troppo facile. Peccato. Con immutata stima.
Hollywoodizzazione. A proposito di quel che dicevo ieri sulla hollywoodizzazione dello sport, Anthony Edwards, 23 anni, sta emergendo come il nuovo volto della NBA. Dopo aver eliminato LeBron James e i Lakers al primo turno, ha guidato i Minnesota Timberwolves alla vittoria contro i Golden State Warriors di Stephen Curry, portando la squadra alle finali della Western Conference per il secondo anno consecutivo . Soprannominato "The King Slayer" da Adidas, Edwards ha visto crescere la sua popolarità, classificandosi settimo nelle vendite di maglie e secondo tra i giocatori ancora in corsa nei playoff . Con l'uscita di scena di James e Curry, Edwards si candida a diventare la nuova stella della lega.
Streaming. ESPN lancerà un nuovo servizio di streaming autonomo chiamato semplicemente "ESPN" nell'autunno 2025, segnando un'importante svolta nella strategia di Disney. Il servizio offrirà due piani: "Select" a $11,99 al mese, con contenuti di ESPN+, e "Unlimited" a $29,99 al mese, che include tutti i canali ESPN e trasmissioni live. Sarà disponibile anche un bundle con Disney+ e Hulu a $35,99 al mese, con una promozione iniziale a $29,99. L'app rinnovata integrerà funzionalità come personalizzazione dei contenuti, scommesse sportive tramite ESPN Bet e vendita di merchandising. Questa mossa mira a raggiungere oltre 60 milioni di famiglie statunitensi senza abbonamento TV tradizionale, adattandosi al crescente trend del cord-cutting. ESPN+ rimarrà disponibile separatamente, in parte per obblighi contrattuali con alcune leghe sportive. Il lancio è previsto in concomitanza con l'inizio della stagione calcistica 2025.
Commodity. Il 5 settembre 2025, la NFL inaugurerà la stagione con una partita storica tra i Kansas City Chiefs e i Los Angeles Chargers all'Arena Corinthians di San Paolo, Brasile. Per la prima volta, una gara di stagione regolare sarà trasmessa gratuitamente in tutto il mondo su YouTube, segnando l'esordio della piattaforma come emittente live della NFL. L'evento fa parte della strategia della lega per espandere la sua presenza internazionale e attrarre un pubblico più giovane attraverso lo streaming digitale. YouTube, già partner della NFL per il pacchetto Sunday Ticket, rafforza così la sua collaborazione con la lega.
Soppiamento. I Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 faranno storia con una cerimonia d'apertura inedita, prevista per il 14 luglio, che si svolgerà simultaneamente in due sedi: il Los Angeles Memorial Coliseum e il SoFi Stadium di Inglewood. È la prima volta che un'Olimpiade apre in due stadi diversi. Il Coliseum diventerà così il primo impianto a ospitare tre cerimonie olimpiche (1932, 1984, 2028). Il SoFi Stadium, inaugurato nel 2020, sarà anche sede delle gare di nuoto, diventando il più grande impianto olimpico per questa disciplina. La cerimonia di chiusura si terrà il 30 luglio al Coliseum. I Giochi Paralimpici si svolgeranno dal 15 al 27 agosto, con apertura al SoFi Stadium e chiusura al Coliseum.
Epilogo
.
Questa settimana ho chiesto a Chat GPT di crearmi una immagine che potesse rappresentare degnamente la finale di Champions League. Mi ha fatto questo. Andate avanti voi.
Good night and good luck.