Sul carro di Fonseca [IVC #5]
Il Milan vince il derby e il tecnico portoghese (primo per gol e punti attesi) esce dall'accerchiamento mediatico. Torino a sorpresa in testa, le 8 squadre italiane in Europa raccolte in 4 punti.
Berlino, 24 settembre 2024
Paulo Fonseca, con la forza della semplicità, ha battuto meritatamente l’Inter nel derby (nerazzurri in casa, incasso record).
Gli xG (di varie fonti come whoscored, Understat o xGscore) dicono che il Milan è la squadra che ha creato il gioco offensivo più pericoloso da inizio stagione e quella che in base ai risultati in termini di xG ha il maggior numero di punti attesi. Significa che così male, sul piano del gioco (che poi è quello che ad un allenatore si chiede, prima che le qualità tecniche dei giocatori lo traducano in gol e punti), non stava facendo nemmeno prima del derby.
Di Fonseca si diceva “o vince con l’Inter o lo esonerano”. Non mi pare qui il caso di chiamare in causa le società nel teatrino delle prese di posizione (di RedBird riparlo nelle note a margine): quando i club italiani esprimono fiducia a un tecnico poi succede come con Daniele De Rossi.
Possiamo invece dire che se ad un allenatore si chiede di vincere una partita che per sua definizione è da tripla, si sta semplicemente auspicando la sua cacciata per un giudizio preconcetto nei suoi confronti. Così fan tutti? Io rivendico il diritto a non accettarlo: nel metodo e nel merito.
Ora in tanti saliranno sul carro. Molti invece rimarranno giù, perché in questa narrazione calcistica italica, spesso confinante con l’assurdo, ormai tifosi e giornalisti (spesso tutto attaccato) ignorano i fatti e fanno il tifo per le loro idee e i loro avevo detto.
L’Inter ha 8 punti dopo 5 partite. Nell’era dei 3 punti solo la Juventus 2015-16 era partita peggio da Campione d’Italia (5 punti, poi servì una serie di 24 vittorie in 25 partite per confermarsi), 8 punti come il Napoli lo scorso anno, il Milan 2011, la Roma 2001 che alla fine non hanno rivinto il titolo.
Fin qui trovo soprattutto una difficoltà a vincere alcune partite che vanno dominate: Genoa, Monza, un po’ anche il Milan visto che la partita era da tripla ma dai nerazzurri ci si aspettava qualcosa di più propositivo alla ricerca del successo.
È una squadra che, tra le altre cose, in Champions - dove, ricordiamolo ha fatto 0-0 contro il Manchester City con 2.28 xG a 0.66 e un indice di correttezza del risultato del 50%, il più basso del primo turno - potrebbe finire per fare proporzionalmente meglio con avversarie di prima e seconda fascia rispetto a terza e quarta.
Giornata 5.
Risultati
Venezia - Genoa (2-0); Juventus - Napoli (0-0); Lecce - Parma (2-2); Fiorentina - Lazio (2-1); Monza - Bologna (1-2); Roma - Udinese (3-0); Inter - AC Milan (1-2); Atalanta - Como (rinviata)
Classifica
Torino 11 (+3); Napoli 10 (+5); Udinese 10 (0); Juventus 9 (+6); Empoli 9 (+3); Inter 8 (+5); AC Milan 8 (+4); Lazio 7 (+1); Roma 6 (+2); Atalanta* 6 (0); Verona 6 (0); Fiorentina 6 (0); Bologna 6 (-2); Parma Calcio 1913 5 (-1); Genoa 5 (-3); Lecce 5 (-5); Venezia 4 (-5); Monza 3 (-2); Como* 2 (-4); Cagliari 2 (-7).
* una partita in meno
Juventus. I bianconeri sono difensivamente solidi e offensivamente sterili: tre 0-0 consecutivi, ultima volta: 1992 (Giovanni Trapattoni); 5 gare senza subire gol, un solo precedente: 2014/15 (Massimiliano Allegri); 3 partite senza segnare, ultimo precedente: 2011 (Luigi Delneri). Gli xG dicono che la squadra bianconera è penultima in Serie A per occasioni (solo il Monza fa peggio), il che ci porta ad una riflessione: finalmente si parla del valore dei singoli, ed è un bene, ma il dato grezzo evidenzia un problema di creazione di gioco alla base (che si traduce appunto in pochi gol legittimamente attesi). Tutto normale, siamo dentro un nuovo corso con Thiago Motta allenatore: dopo due giornate se ricordate facevo notare la facilità ad andare in gol se rapportata ai pochi xG creati. Il ragionamento, tuttavia, non è diverso da quello fatto per Fonseca. Per giudicare gli allenatori servono tempo e uniformità, senza creare figli e figliastri.
Napoli. Il cantiere rimane aperto, Antonio Conte a Torino ha giocato con il 4-3-3. Mi sembra ancora valida questa riflessione del 3 settembre scorso:
Il tridente è la soluzione scontata per le caratteristiche degli attaccanti, ma in mezzo Lobotka e Anguissa male, non so quanto Gilmour e McTominay miglioreranno la situazione. Forse un po’, ma sarà abbastanza? Mi convinco che Conte dovrebbe fare con Politano quanto fatto con Perisic all’Inter (esterno tutta fascia), ma poi davanti non puoi rinunciare a Kvara, e quanto perdi del georgiano se lo fai giocare a 2 in mezzo con Lukaku? Un bel rebus. Forse bisognerebbe mettere in discussione la difesa a 4, sarebbe chiedere troppo?
Inter. Stavolta non è bastato Lautaro Martínez (assist per Di Marco), che ha segnato otto gol e tre assist contro il Milan. La squadra rossonera è la sua vittima preferita in quanto a partecipazioni attive da quando veste la maglia dell’Inter (11). Si interrompe una serie di 6 derby vinti consecutivi in assoluto in cui l’Inter aveva segnato 14 gol contro i 2 del Milan. Fin qui non è l’Inter dell’anno scorso.
Milan. Rossoneri in campo con un 4-4-2 senza fronzoli ma pratico: capace di colpire, di ripartire, di difendersi e contrattaccare. L’ha decisa Matteo Gabbia, dopo che Pulisic era diventato il primo statunitense della storia a segnare nel derby, ma i rossoneri potevano andare in vantaggio molto prima, ed il risultato poteva essere anche più rotondo. Secondo xGscore è finita 0.85 a 2.12 e con il 97% di indice di correttezza del risultato quello del derby è il risultato che maggiormente rispecchia l’andamento della partita in termini di occasioni create nella quinta giornata di Serie A.
Slow foot. Non è facile giudicare un campionato in cui dopo 5 giornate il Torino - che non si trovava da solo in prima posizione in classifica in SerieA a fine giornata dalla 17esima giornata della stagione 1976/77 - è primo solitario a 11 punti e tra le squadre più attese solo il Napoli ha vinto 3 volte. Mi pare però interessante notare (dati Understat) che, in base alle prestazioni reali delle squadre, i punti attesi fino a questo punto delineerebbero questa classifica: Milan (9,3); Lazio (9,2); Inter (9); Juve (8,3); Roma (8,1); Fiorentina (7,3); Bologna (7,7); Napoli (7,6). Il Torino sarebbe dodicesimo a 6,5 e l’Atalanta sedicesima a 5,8 con una gara in meno (in media sarebbe 7.25 subito dietro al Napoli). Lascia il tempo che trova? Fino ad un certo punto, perché in assenza di lepri questi dati nel lungo periodo tenderanno a normalizzarsi ed a rispecchiare maggiormente la classifica reale.
Sul carro di Juric. La formazione titolare della Roma contro l’Udinese ha registrato un'età media di 27 anni e 157 giorni, la più alta in questo campionato per i giallorossi: affidarsi all’esperienza è la coperta di Linus per qualsiasi allenatore, soprattutto alla prima panchina. La miglior notizia è l’aver trovato subito risposte concrete da Artem Dobvyk (in gol per la seconda partita di fila) e Paulo Dybala (31 gol su rigore dal 2012 ad oggi, terzo in A in questo periodo). Il resto può attendere.
Azzurri 1. Il classe 2002 Lorenzo Colombo (marzo) è il giocatore italiano più giovane ad aver realizzato più di 10 gol nel corso delle ultime tre stagioni di Serie A (11 reti dal 2022/23). Nelle ultime tre stagioni di Serie A (dal 2022/23), soltanto Ciro Immobile (14) e Domenico Berardi (10) hanno segnato più gol di lui (9 gol come Riccardo Orsolini) in trasferta tra i giocatori italiani della Serie A.
Azzurri 2. Contro il Manchester City, che rimane capolista di Premier League (2-2 finale del suo Arsenal all’Etihad Stadium), Riccardo Calafiori (suo il gol dell’1-0) ha giocato per la prima volta dal primo minuto nel campionato inglese, e lo ha fatto in posizione di terzino sinistro: una scelta tattica che avevo prefigurato nell’Outro di Diario Fubolitix del 24 luglio scorso.
Partenze. L’Empoli è rimasto imbattuto nei primi cinque incontri giocati in una singola stagione di Serie A per la prima volta (2V, 3N) battendo il precedente record di 8 punti in 5 partite (2006/07).
Miracolo De Zerbi. Il Marsiglia di Roberto De Zerbi ha vinto 3-2 a Lione con gol di tre giocatori subentrati (Lirola, Garcia, Rowe), pur avendo giocato in 10 sin dal 5’ (espulsione di Balerdi) grazie ad un gol al 4’ di recupero di Jonathan Rowe. Chapeau.
Note a margine
Dominanza e lateralità. Dopo un mio tweet che riprendeva quanto scritto in “Yildiz, Juve revival e i pregiudizi di Boban” ho ricevuto un interessante link che approfondisce ulteriormente concetti connessi a quello di dominanza e che parla di lateralità, che merita di essere letto. E non posso non confessarvi che questi scambi che hanno certamente un valore culturale sono le cose che più mi rendono orgoglioso quando penso a cosa scrivere qui sopra.
Squadra di boss. Su Fubolitix si parla spesso di managerialità, finanziarizzazione del calcio, sostenibilità, fondi. Lo faccio prestando grande attenzione ai fatti, che sono il pre-requisito per formarsi un’opinione ed anche per plasmarla e modificarla nel tempo, in ossequio a fatti reali, appunto, non a teoremi o supposizioni. Ed allora mi è capitato nelle ultime settimane di scrivere “La surreale narrazione su Milan e RedBird” che certamente rappresenta una apertura di credito importante verso il fondo USA, ma anche con tono più interlocutorio quel che dicevo in “La Serie A a stelle e strisce”:
Ed allora cosa dobbiamo augurarci dal campionato 2024/25, che inizia in questo weekend e sarà il primo con ben 10 proprietà straniere (di cui 8 dagli Stati Uniti) su 20? Fin qui non ci sono state, dal punto di vista collettivo, novità rilevanti. La vera svolta sarebbe se questi investitori facessero cartello ed iniziassero a darsi delle linee guida imprenditoriali per gestire il nostro calcio.
Ed ecco quindi che con lo stesso occhio attento rilevo che un fondo, che a più riprese nei convegni parla di managerialità e futuro, deve avere molta cura del linguaggio di tutti coloro che lo rappresentano pubblicamente, arrivo a dire: molta più cura della media di tutti i club. Altrimenti perde totalmente credibilità.
Calendari. Ci sono tante assurdità nell’organizzazione dei calendari calcistici attuale. Ma questa forse la supera tutte: nonostante la creazione del Mondiale per Club quadriennale, la FIFA non rinuncia al suo torneo annuale per club e quindi ha varato una nuova Coppa Intercontinentale. L’edizione 2024 del torneo, che comprenderà cinque partite, inizierà il 22 settembre e si concluderà il 18 dicembre 2024. Le prime due partite si svolgeranno nei paesi delle squadre ospitanti, mentre le restanti si giocheranno in Qatar. Se ne sentiva la mancanza.
Outro.
Le querele De Rossi.
La newsletter “sul dannato futuro dei giornali” che si chiama Charlie e viene redatta da Il Post (a cui ci si può iscrivere qui), una settimana fa ha riportato:
…un polemico confronto tra l'allenatore della squadra di calcio della Roma Daniele De Rossi e il quotidiano Repubblica, all'inizio di questo mese (con dei precedenti). De Rossi ha accusato il giornale di avere scritto delle cose false, Repubblica ha replicato - con una "Nota della direzione" e un "Comunicato del CdR" - contestando la scelta di De Rossi di "additare" il giornalista autore dell'articolo.
Questa settimana Daniele De Rossi è stato esonerato (dopo di lui se ne è andata anche la CEO, Lina Souloukou). Ovviamente la scelta dei vertici giallorossi non sposta di una virgola la sostanza del ragionamento su chi avesse o meno ragione nelle ricostruzioni giornalistiche precedenti.
In particolare per quello che è il profilo comunicativo di De Rossi stesso che come riporta ProfessioneReporter (e come tutti possiamo constatare):
…è molto schietto nelle conferenze stampa, cerca di non rifugiarsi nelle formule di rito e nelle banalità, ma lo scorso aprile a un certo punto riprese i giornalisti proprio sulla base di un giudizio gonfiato sull’allenatore del Milan, Pioli. Nel 2021 invece De Rossi querelò Carlo Bonini e Marco Mensurati de la Repubblica per la ricostruzione di una rivolta di De Rossi contro Totti e l’allenatore Di Francesco: il giudice ha dato ragione all’attuale allenatore della Roma.
I giornalisti hanno il dovere di riportare sempre la verità e questa in mancanza di elementi oggettivi non cambia se accade qualcosa successivamente che porta l’uomo della strada a dire che “allora c’era qualcosa di vero”.
Al contempo, tuttavia, è bene stigmatizzare l’atteggiamento degli addetti ai lavori (dirigenti, calciatori, allenatori) come ha giustamente rimarcato il Comitato di Redazione di Repubblica:
Se l’allenatore dell’As Roma Daniele De Rossi non si riconosce in un articolo di Repubblica, ha tutto il diritto di replicare, di dire la sua, eventualmente smentire le notizie riportate. I
l confronto, anche conflittuale, tra chi racconta realtà complesse come quella del mondo del calcio professionistico e i suoi protagonisti c’è sempre stato.
La questione che ci preoccupa è un’altra: Daniele De Rossi dovrebbe evitare di additare cronisti - di qualunque testata - alla pubblica piazza, giustificando gli insulti e campagne di ‘odio’ via social.
Mai come in questi tempi occorrono comportamenti che siano ‘educativi’, soprattutto da parte di chi ha grande visibilità. E non il contrario.
ProfessioneReporter occupandosi della vicenda aggiunge:
Da alcuni anni le squadre di calcio più importanti hanno blindato le informazioni.
I giornalisti possono avere contatti con giocatori, staff tecnici e dirigenti solo quando la società decide e solo con chi la società decide. In questo clima è più facile che fioriscano false informazioni, che rimbalzano da un media all’altro senza controlli.
E qui forse una riflessione generale servirebbe per tutti: uffici stampa e giornalisti. Perché la situazione che si è creata oggi non aiuta realmente nessuno e porta ad un contesto generale che - sopratutto - non aiuta una narrazione trasparente nell’interesse prima di tutto di coloro che vogliono un racconto equilibrato in grado di districarsi nella inevitabile complessità.
Anche per oggi è tutto. A presto!
Giovanni